Un gradevole padiglione che, accanto al barbecue, grande o piccolo che sia, permette di imbandire la tavola senza dover andare avanti e indietro dalla cucina di casa
Costruire una cucina da esterno! Nulla di meglio quando fa bel tempo di un’allegra grigliata, in compagnia di amici e parenti, ma se a costine, puntine, salsiccie, wurstel, sgombri, gamberoni e via sfrigolando vogliamo aggiungere una fumante pastasciutta o una fresca insalata ci tocca preparare l’occorrente nella cucina di casa che magari non è proprio a due passi. Ecco come eliminare questo fastidio con una spesa relativa ed un paio di giorni di lavoro.
Costruire una cucina da esterno
Il padiglione è tutto costruito in legno e attrezzato con un lavello per pulire le verdure e lavare i piatti e con un fornello elettrico o a GPL. Un sottopiano ed un paio di ripiani ci permettono di tenere in ordine ed a portata di mano tutto quanto ci può servire per preparare i pasti.
Un telo impermeabile protegge dalla pioggia e dai ricordini di topi ed uccelli il piano di lavoro quando non lo usiamo. Quello qui illustrato è sistemato su una pavimentazione, ma nulla vieta di metterlo sul prato con l’avvertenza di difenderne i piedi poggiandoli su mattoni o piastrelle e non direttamente sul terreno.
Le pareti in grigliato non ostacolano il passaggio del vento per cui è ridotto al minimo il pericolo che una raffica lo rovesci (in zone molto ventose, comunque, è meglio ancorarlo al suolo o ad alberi).
Il rubinetto è alimentato dalla canna da innaffio, tramite un normale attacco. Per lo scarico, se non ci si può collegare alle fognature, l’acqua di lavaggio di verdure e simili può tranquillamente andare nell’orto o in giardino; quella di rigovernatura è meglio che sia raccolta in un bidone e poi scaricata nel WC. Ok, ora però è giunta l’ora di capire come costruire una cucina da esterno.
Cosa serve per costruire una cucina da esterno
Pino o abete impregnati o da proteggere con impregnanti prima di verniciarli. (Misure in mm)
Sezione 45×95: 2 montanti A da 2000; 2 montanti B da 1820; 3 montanti C da 1800; 1 traversa centrale D da 982.
Sezione 24×95: 2 longheroni E da 2019; 4 fascioni F da 1881; 2 testate G da 1028; 2 testate H da 540; 2 testate J da 452.
Sezione 19×95: 18 pezzi K da 500.
Sezione 45×45: 8 pezzi L da 798.
Sezione 19×45: 8 montanti M da 1420;
Elementi griglia (16 N da 1119; 16 O da 1096; 16 P da 850; 16 Q da 581; 16 R da 313);
1 reggipiano S da 1881.
Sezione 8×27: 2 reggitelo T da 1881.
Mezzotondo Ø circa 30: due fermatelo U da 1881.
Lamellare di legno duro da 28 mm: 1 piano V 1881×620.
Lamellare di legno duro da 21 mm: 2 ripiani X da 1881.
10 listoni a battuta Y da 2100.
Un telo impermeabile Z di circa 1000×1881.
Lavello con rubinetto e piletta di scarico;
tubo di scarico Ø 38 mm;
raccordi a scatto maschio e femmina;
tubo da innaffio;
Viti Ø 3,5×16, 4×35, 4×40, 4×50, 5×60, 5×90 e 5×100;
gruppini 2,5×55 e 1,6×35;
2 piastrine ad L;
cordone elastico;
3 ganci a vite;
2 velette a vite;
colla;
impregnante protettivo;
smalto di finitura
Costruire una cucina da esterno con pareti in grigliato
Il robusto sottopiano
Tetto con tavolo sovrapposte
Marcatura e taglio della sede del lavandino
I lavelli da incasso non sempre sono accompagnati dalla maschera di taglio che permette di eseguire il foro esattamente a misura. Se manca, poggiamo il lavello, capovolto, sulla faccia inferiore del piano di lavoro, tracciamone il contorno e marchiamo la linea di taglio 15 o 20 mm (dipende dalla sporgenza del bordo) al suo interno.