Pozzo finto fai da te in legno | Guida alla costruzione

Costruzione passo-passo di un pozzo finto per il giardino, sfruttabile in diversi modi

Quello che presentiamo in questo articolo è un pozzo finto fai da te, da utilizzare per compiti ben diversi. Facile da costruire, in mezzo al prato o al cortile fa la sua bella figura.

progetto pozzo di legno

Cosa serve per costruire un pozzo finto:

  • Tavole di pino, abete rosso o larice sezione 40×70 mm: 88 “mattoni” 355 mm, 8 elementi anello di chiusura 360 mm, 4 volpi 360 mm, 2 basi timpani 1030 mm, 4 spioventi 690 mm, 6 traverse tetto 1170 mm
  • Legname impregnato a caldo e sottovuoto: 2 pali 90x90x1820 mm,1 asse mangano Ø 90×800 mm.
  • Tondo ramin Ø 25 mm: 1+1+1 assi mangano e impugnatura 150, 200 e 150 mm
  • Legno duro: 1 corpo manovella 40x50x250 mm
  • Colla per esterni, spine, viti
  • 2 mq di copertura in legno,
  • 2 mq di carta catramata,
  • 2 mq di tegole canadesi.
  • Materiale di finitura: impregnante, eventuale vernice da legno, vernice bituminosa.

Dimensioni del pozzo finto fai da te in legno

Qui lo descriviamo con un’a­pertura di circa 810 mm. Volendo costruire un pozzo finto in legno più grande basta solo tagliare più lunghi i “mattoni” e aumentare in proporzione gli elementi del tetto e l’asse della catena. Le tavole usate per l’esempio hanno sezione 40×70 mm (la seconda misura dipende dall’altezza di taglio della troncatrice usata).

Come costruire un pozzo finto

disegnare ottagono

Le dimensioni della vera dipendono dalla lunghezza degli elementi delle pareti. La misura del lato dell’ottagono si ottiene dividendo per 2,4142 la distanza tra il centro di due facce opposte. L’ottagono si disegna facilmente con squadra e compasso.

costruzione ottagonale

Tagliando a 45° i capi dei listelli e accostando i pezzi a correre, cioè col taglio sbieco di un pezzo contro la faccia interna del successivo, si ottiene un perfetto ottagono di cui, grazie all’abbondante zona di contatto, è facile unire con colla e viti gli elementi.

barre filettate

Otto barre filettate che attraversano i capi dei mattoni, una fila sì e una no, formano l’armatura del pozzo. Fila per fila, gli elementi vengono incollati di punta fra loro e di costa alla sottostante. Viti di sbieco dall’interno assicurano la resistenza.

serraggio bullone

Nei due pezzi, in alto e in basso, che ospitano i capi delle barre filettate, il foro va allargato e approfondito quanto basti per inserirvi dado e rondella più la bocca della relativa chiave. I dadi vanno stretti progressivamente nella sequenza 1°-5°, 3°-7°, 2°-6° e 4°-8°, così da evitare torsioni della struttura.

Tetto a due spioventi

tetto in legno

tetto a due spioventi

Sia per difenderlo da pioggia e neve, sia per rifinirlo a regola d’arte, il pozzo è coperto da un tetto a due falde, di facile realizzazione anche con un’attrezzatura limitata. Per garantire una protezione efficace, il tetto deve sporgere abbondantemente sul pozzo e qui misura, in pianta, 1200×1200 mm. La sua struttura è costituita da due timpani triangolari di tavole sezione 40×70 mm con gli angoli bisellati in modo da ottenere al vertice un angolo di 110° e alla base due di 35° (nulla vieta di farlo più a punta dove cade molta neve, o più appiattito dove non fiocca mai). I timpani vengono collegati, al colmo, alla base e a metà dei lati spioventi, da sei tavole 40x70x1200 mm. Dato che quelle di colmo vanno poi coperte, non occorre che ne vengano piallati di sbieco i bordi concorrenti. Sulle sei tavole si fissa la copertura di base, in perline o in multistrato marino, da rivestire con una guaina impermeabile e coprire come meglio si crede (comunque materiale leggero come stuoie, tegole canadesi, scandole e simili). Il tetto poi si monta sui pilastri con viti 8×90 mm al centro della base dei timpani. L’unione si rinforza con volpi sezione 40×70 mm dai capi bisellati a 45° da fissare con viti di sbieco ai lati dei pilastri e sotto la base dei timpani.

Il mangano

fresa per trapano a colonna

mangano di legno

pozzo fai da te

 

La vera del pozzo finto

Anche se teoricamente potrebbe essere rotonda (le botti e i tini lo sono) è assai più comodo e veloce farla, col sistema proposto, ottagonale. Impostando la troncatrice sull’angolo di 45°, tagliamo di coltello le tavole, invertendo l’angolazione da un capo all’altro così che in pianta risulti un trapezio isoscele con una base di 355 mm e l’altra di 275. Accostando i pezzi a correre, con la parte bisellata di ognuno poggiata contro l’estremità della faccia lunga del successivo, si ottiene un perfetto ottagono con i lati di circa 331 mm. Ogni giro di otto “mattoni” forma un anello alto 70 mm; l’altezza della vera sarà quindi un multiplo di 7 centimetri più i 40 mm dell’anello di chiusura. Gli anelli, i cui singoli elementi vanno incollati fra loro, si sovrappongono invertendone il senso di corsa delle punte: se il primo mostra a sinistra la bisellatura e a destra la faccia lunga, il secondo dovrà avere la bisellatura a destra e la faccia lunga a sinistra. L’unione fra gli anelli è data da barre filettate verticali che attraversano le punte dei mattoni. Affinché i fori siano perfettamente allineati, occorre preparare uno scalo da fissare sulla tavola del trapano: due listelli lunghi una dozzina di centimetri, avvitati su una tavoletta a formare una V con angolo al vertice di 45° (basta usare come guida l’angolo di un mattone). La tavoletta si blocca sulla tavola in posizione tale che la punta del trapano scenda esattamente sulla mezzeria del mattone a 40 mm dal vertice. In ogni elemento si apre un solo foro, alternandone la posizione da un corso al successivo: se nel primo si fa nell’estremità destra degli otto elementi, nel secondo andrà fatto nella punta di sinistra. Nel primo corso, inoltre, l’imbocco del foro va allargato per ospitare dado e rondella, lo stesso all’uscita del foro nell’ultimo corso. Via via che gli anelli vengono completati, la punta di ogni elemento si incolla e avvita, dall’interno dell’anello, alla faccia di quello adiacente (non sarebbe male, anche se non previsto nel campione, collegare ogni elemento a quello sovrastante con spine o tasselli piatti).

L’anello di chiusura

Raggiunta l’altezza voluta, stretti bene tutti i dadi ed eventualmente molate le sporgenze delle barre filettate, si imposta la troncatrice sui 22,5° e con tale angolo si tagliano, di piatto, otto tavolette, che si avvitano sull’ultimo corso della vera facendole sporgere verso l’esterno. In due tavolette diametralmente opposte si apre al centro del lato maggiore uno scarico largo 90 mm e profondo tanto quanto la tavoletta sporge rispetto alla vera (il fondo dello scarico deve risultare a filo della parete del pozzo).

Protezione del legno

pozzo finto da giardino

Un rubinetto alla base del pozzo permette di prelevare l’acqua raccolta nel recipiente interno.

vera pozzo

Un catino di dimensioni adeguate al pozzo viene riempito da un tubo incastrato nel pilastro.

vite autofilettante

La sommità della vera viene bordata con tavole della stessa sezione ma poste di piatto e con gli angoli tagliati a 22,5°.Trattandosi di una costruzione all’aperto è consigliabile usare legno adatto a reggere le intemperie e trattarlo con gli opportuni impregnanti protettivi. L’anello inferiore, da proteggere anche con vernice bituminosa, è meglio che non sia a diretto contatto col terreno ma poggi su qualcosa (pietra o muratura) che eviti la risalita dell’umidità. Un’ulteriore protezione è data dal tetto, che è retto da due pilastri di legno impregnato sotto vuoto, avvitati dall’interno, che si incastrano negli scarichi aperti nell’anello di chiusura. Scanalando la faccia interna di uno dei pilastri si può creare la sede per un tubo invisibile che porti l’acqua dentro al pozzo. Nei pali, all’altezza più comoda, si aprono i fori per l’asse del mangano e, montati provvisoriamente i pilastri, si taglia a misura della distanza fra le loro facce interne il palo orizzontale del mangano.

Come utilizzare un pozzo finto

pozzo barbecue

 

Inserendo dentro la vera, opportunamente isolata con materiale refrattario, un braciere a carbonella, il mangano può servire a reggervi sopra una griglia: così il pozzo si trasforma in barbecue.

 

pozzo portattrezzi

 

Sostituito il mangano con una traversa munita di ganci, il pozzo può anche servire da comoda rastrelliera per gli attrezzi del giardino.

pozzo ripostiglio

Un coperchio di tavole e un catino abbastanza profondo permettono di usare il pozzo come ripostiglio asciutto e protetto per materassini e cuscini da sdraio.

vasi intorno pozzo

Una bordatura esterna di assi portavasi e l’eventuale inserimento di una fioriera all’interno del pozzo permettono agli amanti del verde di creare un variopinto punto di richiamo.

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