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Eleganti recinzioni che marcano il confine spiccando sul verde del prato e che si realizzano senza una spesa eccessiva: ecco tutti i segreti delle staccionate in legno.
Premettiamo che per autocostruire delle staccionate in legno occorrono una buona attrezzatura e braccia robuste per metterla in posizione. Quando ci sono queste due condizioni il lavoro, di per sé, non è particolarmente difficile nè la spesa è eccessiva in rapporto al risultato che si ottiene. Il compito principale di uno steccato è la difesa dei confini, più simbolica che altro perché, comunque, le staccionate in legno non sono in grado di fermare malviventi decisi ad entrare, ma la loro presenza indica ai balordi che la casa non è indifesa.
Staccionate in legno – La realizzazione
Stabilita la lunghezza della recinzione in metri, dividiamo il dato per due ed otteniamo il numero teorico dei moduli necessari. Se, come è molto probabile, non otteniamo una cifra tonda accorciamo i due metri fino ad ottenerla (se, per dire, lo steccato misura 20,80 non dobbiamo fare 10 moduli da 208 cm ma 11 da 189 perché le tavole di partenza sono lunghe quattro metri e tagliandole a 208 cm sprecheremmo quasi metà del materiale).
Le stecche verticali
Le stecche verticali si ricavano da tavole di abete da 25 mm portandole alla sezione (indicativa) di 20×60 mm, cercando di scartare le parti con nodi o fessure colme di resina. Un capo delle stecche lo tagliamo a cuspide l’altro lo biselliamo per il largo a 45° per favorire lo scarico della pioggia.
I longheroni
Per i longheroni orizzontali tagliamo a misura (per due moduli) una tavola da ponte e su questa fresiamo le sedi parallele per le stecche verticali che vi debbono entrare di stretta misura. Dividiamo per il lungo la tavola fresata e lavoriamo a mezzo legno i capi delle due assi per una lunghezza di circa 40 mm.
I montanti
I montanti dello steccato richiedono travetti di legno impregnato a caldo sezione 75×75 mm di cui tagliamo a cuspide la sommità e apriamo in una parete gli scarichi per alloggiarvi i capi dei longheroni. Abbondante impregnante antinsetti ed antimuffa precedono l’applicazione di due mani di fondo e una di smalto.
Inseriamo le stecche nelle loro sedi bloccandole con colla da esterni e viti passanti Ø 6×50 mm affogandone la testa a filo piano nella stecca, con dadi autobloccanti dietro il longherone.
Stucco sulle viti ed una seconda mano di smalto rendono il modulo pronto per essere fissato ai montanti, il cui piede va verniciato con abbondante catramina per la lunghezza del bicchiere del picchetto.
Taglio e fresatura delle assi
- Il lavoro preliminare riguarda la preparazione delle stecche verticali tutte di identica sezione ma, volendo, più o meno lunghe. Le punte vanno tagliate a triangolo.
- Per avere la sicurezza che le sedi delle stecche coincidano nei longheroni, le apriamo sulla tavola intera con tagli trasversali di sega, portandole all’esatta misura della stecca con la fresatrice montata su uno scalo che scorre sull’asse.
- Completati gli scavi, tagliamo a metà per il lungo la tavola, portata all’esatta larghezza con la pialla a spessore. In primo piano il dente a mezzo legno per il fissaggio ai montanti (da regolare in fase di montaggio).
Perfetto allineamento staccionate in legno
Legno trattato e ben smaltato
Uno steccato è fatto per stare all’aperto e perciò, a meno di usare legni tropicali che farebbero salire alle stelle il costo, il nostro materiale va difeso dalle intemperie quanto meglio si riesce. Va quindi levigato a specchio, trattato prima con impregnanti (incolori se poi lo vogliamo smaltare di bianco) poi con due mani di turapori ed infine smaltato. A lato il materiale per i trenta metri dello steccato, in parte già finito. La base dei montanti è verniciata con tre mani di catramina.
Piantare i picchetti nel terreno
Questa è la parte più dura del lavoro. I picchetti vanno affondati di circa 70 cm. Lo si fa prima aprendo un foro con la trivella (1) cosa che nei terreni argillosi o ricchi di pietre richiede un notevolissimo sforzo fisico e l’uso di abbondante acqua per facilitare l’avanzamento dell’attrezzo. Completato il foro, inseriamovi il piede del picchetto accumulandovi attorno la terra di scavo e controllandone la verticalità . A foro quasi pieno continuiamo il lavoro a colpi di mazza (2), sempre controllando la verticalità . Se abbiamo lavorato bene il montante, già verniciato, deve risultare (3) esattamente a piombo. Terra bagnata e pressata a fondo attorno al picchetto completa il lavoro.
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