Bassorilievo fai da te del legno | Attrezzi, tecnica ed esempi

Il bassorilievo è una tecnica di intaglio del legno (ma anche di marmo e pietra) che si realizza sulla superficie di un blocco di materiale.

Il nome bassorilievo significa “contrasto rialzato” in quanto consente la percezione delle tre dimensioni. Ottenere buoni risultati con questa tecnica non è difficile, ma occorre pazienza e precisione. Si parte da una tavola di legno tenero o di media durezza (larice, cipresso, pero, tiglio, ecc.) spessa alcuni centimetri, a fibra compatta, senza nodi né fenditure, lasciata stagionare almeno due anni.

La tavola va spianata con la pialla in modo da evidenziare l’andamento delle venature e stabilire l’esatta posizione del disegno che, tracciato su lucido, per meglio orientarlo sull’asse, viene ricalcato sul pezzo da intagliare con carta carbone per ottenere una tracciatura facile da seguire con sgorbie e scalpelli per legno.

Bassorilievo – Cosa serve

attrezzi per bassorilievo

  • Tavola di legno di media durezza
  • Scalpelli da 3, 5, 8 e 14 mm
  • Sgorbie a gola semicircolare da 10 e da 15 mm, una quasi piatta da 12 mm, una sgorbia a cucchiaio da 6 mm, un set
    di sgorbiette da rifinitura
  • Raspe di varia sagoma e dimensione
  • Mazzuolo in legno
  • Se disponiamo di un minitrapano con albero flessibile, possiamo realizzare intarsi e bassorilievi montando su di esso uno scalpellino e alternando i diversi tipi di frese dedicate a questo scopo.
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  • 6 x 14 mm scalpelli dritti, scalpello vee da 12 mm, scalpello curvo 8 mm, quattro sgorbie
  • sacchetto per la conservazione
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Bassorilievo – La tecnica

scolpire il legno

  1. Dopo aver riportato sulla tavola, con la carta carbone, il profilo del bassorilievo che intendiamo realizzare (nel nostro caso due pappagalli), iniziamo ad asportare porzioni di legno esterne alle figure, con uno scalpello di larghezza contenuta. L’angolazione dello scalpello è importante: tenendolo quasi verticale si asporta poco materiale, ma non si rischia di asportarne in eccesso. Tenendolo inclinato, si lavora più velocemente.
  2. Con lo scalpello o una sgorbia poco arcuata apriamo, attorno alla sagoma, un canale, partendo dalla parte da togliere e dirigendo la lama verso la sagoma. Lasciamo sempre visibile la traccia.
  3. Continuiamo a lavorare nella stessa direzione, allargando e approfondendo tutto lo scavo. Utilizziamo preferibilmente sgorbie di varia larghezza, fino ad aver ottenuto il rilievo generale delle figure.
  4. Per quanto si sia ben lavorato di scalpello, può essere necessario approfondire o rettificare un margine o un intaglio; serve un accurato lavoro di rifinitura, con una piccola raspa triangolare.
  5. Se desideriamo eliminare l’effetto della superficie sfaccettata che lasciano i ferri da taglio, alcune passate di carta abrasiva la renderanno liscia. Utilizziamo una carta a grana molto fine.
  6. Un pennello a setole lunghe e morbide, ben pulito, è l’ideale per eliminare dal pannello ogni traccia di polvere e scoprire pregi e difetti della lavorazione, per eventuali rifiniture.
  7. Finito, pulito e spolverato, il pannello riceve una mano di cera per mobili, uniformemente stesa e tirata con una spazzola a setole morbide che la fa penetrare in ogni sagomatura del legno.

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Commenti

  1. Ottimo articolo! La cosa fondamentale quando si decide di lavorare il legno è utilizzare gli attrezzi giusti, che oltre a facilitare il lavoro lo rendono più preciso e pulito.

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