Carrello portautensili fai da te | Costruire un portattrezzi

Ecco un carrello portautensili fai da te su ruote in grado di ospitare mezzo laboratorio e di seguirci da un capo all’altro della casa

Perché costruire un carrello portautensili fai da te? Non è che in commercio manchino tipologie di cassettiere portautensili mobili del genere di quello che presentiamo in queste pagine, ma in genere sono costosi e specifici.

Chi fa da sé, invece, da falegname si trasforma in fabbro, da idraulico in imbianchino, da muratore in elettricista e spesso non disdegna di dedicarsi ad attività non previste dall’industria come il modellismo o la lavorazione della creta.

Premesso che quando dobbiamo lavorare fuori dal laboratorio non c’è mai verso di portarci dietro tutto quello che ci dovrà servire e che, magari appollaiati sulla scala, scopriremo sempre che non ci siamo portati dietro quelle viti Ø 4,5 x40 mm che dobbiamo usare, un carrellino officina capiente e ben organizzato, facile da spostare, è un valido aiuto.

Se ben studiati i carrelli portautensili, grandi o piccoli che siano, ci permettono di tenere in ordine ed al riparo dalla polvere una bella quantità di ferri e di minuterie altrimenti sparsi sugli scaffali o appesi alle pareti.

Cosa serve per costruire un carrello utensili

carrello utensili progetto (Misure in mm)

  • Multistrato di betulla da 18: 2 ante (1) 642×379; 1 frontale (2) 760×170; 2 frontali (3) 380×170; 8 reggibarra (4) 100×170
  • Multistrato di betulla da 15: 1 base (5) 730×485; 2 piani intermedi (6) 730×470; 2 pareti (7) 815×485; 1 divisorio (8) 470×450; 2 pannelli guida cassetto (9) 450×450; 1 fondo (10) 800×730; 4 pareti ribalte (11) 485×170; 2 retri ribalte (12) 380×170; 2 basi/tetti ribalte (13) 470×350; 1 sponda (14) 730×30; 1 coperchio (15) 710×300; 1 reggiattrezzi (16) 690×40; 2 frontali cassetto (17) 705×145; 2 lati cassetto (18) 417×145; 1 fondo cassetto (19) 675×417; 1 frontale cassettone (20) 439×325; 1 retro (21) 325×115; 2 pareti (22) 417×145; 1 fondo (23) 417×295
  • Multistrato di betulla da 12: 12 frontali cassettini (24) 327×60; 12 pareti cassettini (25) 426×60
  • Multistrato da 6,5: 6 fondi cassettini (26) 351×450; 2 barre (27) Ø 35×409
  • Multistrato da 6,5, 15 e 18, a numero e misura, per i divisori dei cassettini, i portapezzi del carrello ed altri accessori
  • 4 ruote con attacco a piastra (2 piroettanti) Ø 100;
  • 2 coppie di guide scorrevoli da 450;
  • 4 cerniere da incasso con apertura a 270°;
  • cerniere a libro (4 da 80×50 e 2 da 60×40);
  • 4 pomelli;
  • 1 serratura “egiziana” completa;
  • viti;
  • bulloncini;
  • catenella;
  • tasselli piatti n°20 e spine Ø8×40;
  • colla vinilica

Come costruire un carrello attrezzi

Costruire il carrello officina non è particolarmente difficile, seguendo o adattando quanto esposto nel servizio che vuol essere più che altro una guida all’impresa, da adattare alle esigenze personali. Sono queste, infatti, quelle che dobbiamo seguire nella realizzazione che, a meno che il modello di cassettiera portautensili non si riveli perfettamente idoneo alle nostre necessità, richiederà più tempo per lo studio delle misure e dell’organizzazione interna del mobile che per la sua costruzione.

La progettazione

Cominciamo col decidere la collocazione e lo spazio in cui sistemare il mobile porta utensili in modo che non interferisca con altre lavorazioni, ma sia comodo da usare. Proseguiamo, ed è la parte più difficile, col decidere che cosa mettere nel carrello portattrezzi così da poter calcolare il volume delle varie ripartizioni interne.

In base ai dati raccolti facciamo un disegno del carrello portautensili fai da te e, se abbiamo listelli e pannelli (o anche cartoni) di scarto, realizziamo in base al disegno un mobile fantasma che ci dia la conferma di aver raggiunto un risultato accettabile. La costruzione del mobile fantasma, per quanto lunga e noiosa, ci permette di correggere eventuali errori di misura o di ripartizione interna prima di passare alla realizzazione del mobile vero e proprio, evitando errori di taglio e spreco del materiale.

La struttura centrale del carrello portautensili

Tagliati a misura i pezzi, si aprono le sedi per le spine e per i tasselli piatti col trapano o con l’aggiuntivo
per smerigliatrice angolare .
Dentro la parete sinistra si fissano le guide per il cassetto grande e per il carrello. Le altre due guide corrispondenti si fissano alla parete destra ed al divisorio centrale.
Per prima cosa si monta la H formata dalle due basi e dal divisorio centrale, rinforzando l’unione con viti a vista.
Attorno alla nostra H fissiamo la base, le pareti ed il fondo.
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La costruzione del carrello portautensili

Tenendo presente quanto appena detto, il nostro discorso va avanti con la descrizione del carrello porta attrezzi illustrato che, comunque, presenta molte particolarità interessanti, utili anche per un mobile completamente diverso per dimensioni e suddivisione interna. Tagliati a misura esatta il centinaio di pezzi occorrenti, ed aperte nei vari pezzi le sedi per i tasselli piatti e per le spine, cominciamo a montare il carrello estraibile ed il cassetto grande. Usando questo come dima, cominciamo a montare dentro le pareti esterne le guide metalliche per il cassetto grande.

Calcolato lo spessore del ripiano interno 6, passiamo poi alle guide per il carrello da avvitare alla parete di sinistra ed alla faccia sinistra del divisorio 8. Completiamo il montaggio delle guide fissando alla faccia destra del divisorio ed alla parete di destra i due pannelli scanalati per i cassetti piccoli.

Fissiamo il divisorio 8 fra i due ripiani intermedi 6 e inseriamo questa H fra le due pareti in cui siano già predisposti gli attacchi per i maniglioni o con viti Ø 5×70 mm o con giunzioni a barilotto, montando anche la base del mobile. Fissato con colla e viti (o con spinatura a vista) il fondo a tutti e sei gli elementi completiamo il cassone applicandovi ruote e maniglioni.

Per gli elettroutensili un po’ ingombranti vengono predisposti alloggiamenti su misura come quello per la suola della fresatrice.
Anche per il trapano, l’avvitatore e il seghetto alternativo con montata la lama occorre ricavare mensoline con sedi appropriate.
Il carrello si completa avvitandovi i maschi delle guide metalliche.

Montaggio dei cassetti

Contro la sommità delle pareti 7 ed il bordo anteriore del ripiano 6 fissiamo la sponda 2 e fissiamo il listello 14 al filo superiore del fondo 10. Montati i due cassetti a ribalta e preparato il coperchio 15 col portattrezzi 16, li incernieriamo rispettivamente alle due pareti 7 ed al listello 14. Per finire il lavoro non resta che fissare le ante, montare i quattro pomelli e le due catenelle e organizzare l’interno del carrello portautensili e dei cassettini.

Tutti i cassetti hanno la maniglia aperta a mezzaluna nel frontale.
La mezzaluna si può aprire con il seghetto alternativo rettificando il taglio con un tamburo abrasivo.
Le pareti del cassetto grande si incollano e si intassellano attorno al fondo di multistrato garantendo la massima tenuta anche sotto carichi pesanti.
Nei cassetti piccoli, destinati alle minuterie, prima si realizza la cornice ben in squadra unendo i pezzi
con tasselli piatti o anche con spinatura a vista.
Il fondo si incolla e si avvita sotto la cornice, lasciandolo sporgere di 12 mm per parte rispetto ai lati. Le ali sporgenti, smussate, levigate ed incerate, si inseriscono nelle scanalature dei due pannelli guidacassetti.

Cerniere e serratura

Le antine si articolano su cerniere ad incasso. Le sedi per i loro tamburi si aprono con mecchie di diametro adeguato (di solito 35 mm), prima di cominciare il montaggio.
Per poter montare le cerniere (con apertura a 180° o 270°, con molla di fermo) dell’anta destra bisogna aprire uno scarico nell’angolo del pannello scanalato guida cassetti.
Per articolare il tetto del mobile e le due cassette a ribalta bastano cerniere a libro da incassare a filo piano.
Le serrature di tipo “egiziano”, di spessore molto limitato, si montano avvitandole all’interno dell’anta, senza bisogno di scavarne la sede.

Asta portaferri

Per cacciaviti e ferri analoghi bastano fori di diametro pari alla larghezza della lama; per sgorbie e scalpelli il foro deve avere il diametro della ghiera sotto il manico e due “ali” in cui passino agevolmente le lame.
I fori vanno tutti aperti nella mezzeria dell’asta, ma con interasse variabile in base alle dimensioni dei ferri che debbono ospitare.

Maniglie robuste

Tagliati a misura gli otto elementi reggibarra, se ne smussano gli angoli, accoppiandoli due a due.
Il foro Ø 35 mm da aprire con una mecchia può essere fatto cieco sui pezzi già incollati assieme o passante su un pezzo di ogni coppia prima di incollarli. È essenziale che i fori siano centrati esattamente sui supporti.
I supporti possono essere semplicemente incollati e spinati alle pareti, ma sarebbe più sicuro e solido fissarli con attacchi a vite e barilotto.
Se i supporti sono stati fissati saldamente alle pareti, le maniglie possono servire anche per sollevare
il carrello portautensili pieno.

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