Mobile angolare fai da te, a ripiani per i vasi di fiori

Realizziamo un mobile angolare fai da te fatto con tavole di lamellare di faggio, barre filettate, tubi in PVC e rotelle di recupero da pattini

Il progetto di questo mobile angolare fai da te è caratterizzato da una buona dose di inventiva, condita con la capacità di trovare soluzioni insolite. In questo caso, il progetto è una scaffalatura con sviluppo a L, da posizionare in un angolo della casa ed è fatta per sistemare diverse piante da interni, in modo che possano avvantaggiarsi tutte insieme dell’ottima esposizione di luce che ricade in quel punto. L’idea è quella di realizzare i ripiani con lamellare di faggio di buon spessore (27 mm), in modo che non ci siano flessioni, sostenuti da terra con piedini insoliti: rotelle recuperate da vecchi pattini ormai inservibili.

Le stesse rotelle sono servite anche da distanziali fra i due ripiani che si incrociano nell’angolo per formare la L e, dato che uno dei due rimane necessariamente più in alto rispetto al pavimento, in questo sono usate rotelle doppie come piedino a terra. Come elementi di sostegno dei ripiani superiori del mobile angolare fai da te si usano barre filettate di varia misura, a seconda dei pesi che ricadono sulla specifica parte, in combinazione con tubi di PVC che fungono da distanziali e, nel contempo, nascondono completamente le barre alla vista.

Mobile angolare fai da te
Le tavole di lamellare di faggio si tagliano alla misura voluta con la sega circolare condotta mediante una guida a binario che permette la massima precisione e linearità.
Alcuni angoli dei ripiani vanno stondati; si utilizza il seghetto alternativo, dopo aver tracciato la rotondità con un compasso. Al termine si leviga per uniformare il bordo.
Le rotelle dei pattini si applicano, previa foratura dei ripiani, fissandole con viti a testa tonda di misura adeguata in sezione e lunghezza, da bloccare nella parte sotto con rondella e dado. Rotelle sono messe anche come distanziali fra i ripiani, nella zona in cui questi si incrociano.

Tubi in PVC e barre filettate

Tempo richiesto: 1 giorno

  1. Delineare la sede dei tubi in PVC

    Stabilita la distanza fra i ripiani superiori, si tagliano segmenti di tubo in PVC di misura e, nel punto designato per la collocazione, si fa la sede (pochi millimetri) per l’inserimento del tubo stesso, usando una sega a tazza di pari diametro.

  2. Aggiungere un rinforzo dove è previsto un maggiore carico

    Dove è previsto un maggiore carico si mettono due barre filettate di tenuta e un tubo di PVC più ampio di sezione, per poterle coprire; altrimenti si usa una sola barra (a sinistra nella foto) e un tubo di sezione inferiore.
    Mobile angolare fai da te

  3. Realizzare le sedi per accogliere rondella e dado

    Sui ripiani del mobile angolare fai da te che stanno più in alto, in corrispondenza degli arrivi delle barre filettate, si realizzano sedi profonde 15 mm per accogliere rondella e dado. Il diametro della sede è da calcolare sulla misura esterna della chiave a tubo da utilizzare per serrare il dado, perché per il montaggio deve potervi entrare. Per eseguire il foro si usa una punta Forstner.

  4. Applicare rondelle e dadi

    Man mano che si sale con i ripiani, prima di inserire il relativo tubo di PVC, bisogna applicare rondelle e dadi per bloccare la parte sottostante.
    Mobile angolare fai da te

  5. Forare i ripiani intermedi

    Due ripiani intermedi hanno estensione laterale che impone di applicare un supporto per evitare la flessione dei sostegni sotto il peso dei vasi. Non si mettono altre barre, bensì un bastone tondo passante, per il quale è necessario eseguire fori nei ripiani.

  6. Applicare le viti di tenuta laterale

    I bastoni non sono altro che manici di legno di due vecchie scope; al di sopra dell’ultimo ripiano vengono lasciati sporgere per alcuni centimetri, lasciano a vista la rotondità. In corrispondenza del ripiano, però, è necessario applicare una vite di tenuta laterale.
    Mobile angolare fai da te

  7. Stendere la finitura sui tubi in PVC

    Terminata la prova in bianco dell’intero allestimento, si smontano i tubi per stendere come sfondo la finitura a smalto color avorio, per poi spruzzare la decorazione nera effetto marmo.

  8. Trattare i ripiani con vetrificante per parquet

    Previa carteggiatura, i ripiani sono trattati con due mani di vetrificante per parquet ad alta resistenza, scelto per poter posizionare i vasi senza troppe precauzioni e non correre il rischio di rigare la superficie.

Progetto di Juri Zani

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