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Questo eccezionale sigillante e adesivo, spesso si oppone alla sua asportazione, quando desideriamo sostituirlo. Bisogna agire con cautela per non danneggiare i supporti. Ecco come togliere il silicone e ottenere un ottimo risultato
Sapere esattamente come togliere il silicone non è cosa scontata… occorre conoscerne le sue caratteristiche intrinseche per procedere alla rimozione in modo preciso ed efficace.
Il silicone è un potente adesivo sigillante che trova numerose applicazioni nella nostra casa come nelle sigillature lungo i bordi dei sanitari a contatto con le pareti o il pavimento, lungo il perimetro dei vetri delle finestre, i box doccia e così via.
Chiamiamo usualmente “silicone” un prodotto che, in effetti, è disponibile in tre tipologie diverse:
- Silicone acetico
- Silicone acrilico
- Silicone neutro
Capire come rimuovere il silicone esige innanzitutto la conoscenza delle caratteristiche di queste tre tipologie di silicone.
Silicone acetico
È il più diffuso e normalmente utilizzato in casa nella sigillatura di sanitari in bagno e in cucina. Quando viene applicato diffonde il tipico odore di acido acetico, che si libera durante la polimerizzazione.
Impermeabile ed elastico è disponibile nel colore bianco, nero, trasparente. Non può essere pitturato.
Silicone acrilico
Viene impiegato preferibilmente su materiali porosi come laterizi, cartongesso sia in interni che in esterni. Di colore bianco o grigio, può essere pitturato quando è asciugato e indurito.
Silicone neutro
Si impiega solitamente su materiali più delicati quali legno, PVC policarbonati, specchi in quanto non provoca corrosione. Può essere additivato con sostanze antimuffa ed è prodotto in vari colori.
Perché asportare il silicone?
Anche se si tratta di un prodotto insensibile alla maggior parte delle sostanze utilizzate in casa, il silicone subisce un certo degrado col passare del tempo ed è per questo motivo che vale la pena sostituirlo e quindi capire esattamente come togliere il silicone.
Possono prodursi muffe molto antiestetiche lungo il suo sviluppo e possono verificarsi dei distacchi dai materiali su cui è applicato, con conseguente perdita della funzione di sigillatura. In queste situazioni è sempre conveniente asportare il cordone di silicone e rinnovare la sigillatura con silicone nuovo.
Qui, spesso, cominciano i problemi perché il silicone pone una certa resistenza a una asportazione completa in quanto è elastico e si spezza facilmente, rimanendo ben aderente nei punti dove è meglio ancorato. Quando si riesce a toglierlo sono sempre numerosi i pezzetti di silicone che rimangono sui sanitari, piastrelle, vetro ecc.
Come togliere il silicone
Tempo richiesto: 2 ore
Riferiamoci, come esempio, al classico cordone di silicone che sigilla il bordo di un sanitario. Prima di intervenire dobbiamo valutare quanto tale cordone sia duro e ancorato.
- Munirsi di raschietto con lama sottile
Nel caso che presenti già dei distacchi e delle discontinuità conviene agire con un raschietto dotato di lama sottile e affilata. Possiamo utilizzare un cutter oppure uno dei numerosi raschietti prodotti per questo specifico impiego che sono dotati di lame di varia geometria: frontali, ad angolo, flessibili ecc.
- Avanzare con la lama lungo il giunto
Si agisce incuneando la lama lungo un bordo del cordone e facendola avanzare lungo il giunto sigillato eventualmente azionandola leggermente avanti e indietro come fosse un seghetto.
- Ripetiamo lungo l’altro bordo
Quando abbiamo staccato un bordo ripetiamo a medesima operazione lungo l’altro bordo, agendo allo stesso modo.
- Asportare la parte che si è staccata
Ora è possibile asportare delicatamente la parte che è stata staccata tirando via con le mani il cordone di silicone, insistendo con la lama del raschietto ove questo fosse ancora aderente al supporto.
- Controllare che non ci siano pezzetti di silicone sui supporti
Dopo questa prima operazione, rimarranno inevitabilmente sui supporti dei pezzetti di silicone o una sottile patina di questo materiale.
- Asportiamo i residui aiutandoci con il calore
Per asportare questi residui possiamo intervenire riscaldandoli con un fohn o con una pistola termica impostata a media potenza. Il calore ammorbidisce il materiale che può essere staccato con il raschietto. Si tratta di un lavoro abbastanza lungo e paziente.
- Strofinare le superfici per far arricciare eventuali residui
Con una spugnetta imbevuta di acqua calda si strofinano le superfici per far arricciare eventuali residui. In questa fase può essere utile impiegare un poco di bicarbonato applicato come il sale sui cibi, in quanto il suo leggero potere abrasivo aiuta nell’asportazione di residui ben aderenti ai supporti.
- Lavare accuratamente
Conclude l’operazione un accurato lavaggio con acqua calda e una spugnetta.
Cosa fare quando il silicone resiste tenacemente
Non è infrequente il caso che il cordone di silicone non si stacchi facilmente anche adoperando il raschietto, oppure, se si stacca, può capitare che i residui siano molto resistenti all’asportazione.
In questo caso è conveniente utilizzare uno degli speciali preparati chimici in grado di rimuovere il silicone più ostinato. Ve ne sono di varia tipologia ed efficacia.
Attenzione: si tratta, in alcuni casi, di prodotti contenenti acido fosforico, quindi potenzialmente dannosi per la persona e per l’ambiente. L’utilizzo va sempre eseguito adottando le norme di impiego (sempre indicate nelle schede di sicurezza) come aerazione dell’ambiente, assenza di scintille o fiamme libere, utilizzo di guanti, occhiali, mascherine ecc.
Evitare sempre il contatto con tali sostanze e il rilascio delle stesse nell’ambiente. In altre parole si tratta di sostante il cui utilizzo deve essere assolutamente consapevole.
Consultare sempre la scheda tecnica prima di ogni intervento perché il prodotto potrebbe risultare dannoso per alcuni materiali.
Come si interviene
Se i residui di silicone mostrano ancora una particolare consistenza (dopo un primo intervento con il raschietto) si deve applicare con un pennellino il prodotto puro in modo da coprire completamente ogni residuo di silicone presente.
Si lascia agire il prodotto per circa 15/20 minuti (o altro tempo a seconda delle indicazioni) in modo che possa fare un effetto solvente sul silicone.
Dopo questa attesa si interviene o con il raschietto o con l’apposita spatolina che alcuni produttori allegano alla confezione del prodotto. Man mano che si effettua il distacco si pulisce la parte con carta da cucina. Se risulta necessario, si può ripetere l’applicazione anche allungando il tempo di applicazione del prodotto.
Conclude l’intervento un accurato lavaggio con acqua calda.
Produttori di solventi pulitori per silicone
Se qualche residuo permane sulle mani si può inumidire con alcool e strofinare delicatamente con un panno. In alternativa è possibile usare anche l’acetone.
Può capitare di macchiare i vestiti durante l’applicazione del silicone. Un intervento rapido consiste nel poggiare sulla macchia una carta assorbente e passarvi sopra il ferro da stiro caldo. In altri casi conviene nel lasciar asciugare e indurire il silicone per poi asportarlo tirandolo via delicatamente.
Per rimuovere il silicone dai vetri si può utilizzare dell’alcool denaturato. Dopo aver atteso qualche minuto i residui verrano asportati con un raschietto.