Piegare lamiera fai da te | Guida alla costruzione

Costruita con robusti profilati angolari, un tubolare a sezione quadra, alcune stecche di piatto di buon spessore, due spezzoni di tubo e due perni che permettono l’incernieramento della parte attiva, ecco un utile dispositivo per piegare lamiera fai da te che si monta su una morsa o si avvita al banco

Chi si dedica all’autocostruzione di accessori, macchine e utensili, ma anche chi realizza oggetti utilizzando il ferro, per esempio nel campo dell’illuminazione per interni ed esterni, si trova spesso ad affrontare il problema della conformazione delle lamiere; in questi casi, infatti, è frequentissima l’esigenza di realizzare scatolati, carter, protezioni e schermature varie. Se questi elementi hanno forma squadrata e regolare, per costruirli è necessario piegare lamiera fai da te nei punti giusti, del giusto grado e in maniera uniforme, in modo che al termine i lati risultino piani e regolari, senza ammaccature o bugne.

Piegatrice lamiera fai da te

Abbiamo cercato di risolvere il problema costruendoci una piega lamiere fai da te che permette di ottenere risultati eccellenti, senza sforzo e soprattutto ripetibili. Il dispositivo ha una parte fissa, la morsa, da fissare saldamente al banco da lavoro, con il compito di tenere rigidamente e nella posizione corretta il foglio di lamiera da piegare, facendo sì che la piega avvenga proprio dove prestabilito.

C’è poi una parte mobile, quella attiva della macchina, che è incernierata in modo da effettuare un certo grado di rotazione; l’elemento ruotante ha una faccia piana che accompagna una porzione di lamiera a cambiare orientamento in modo uniforme. La sua efficacia è determinata dalla robustezza e dalla conformazione delle cerniere che ne permettono il movimento corretto.

Piegatrice manuale: la costruzione

La modalità di funzionamento della piega lamiera manuale impone che la base della macchina, ovvero la cosiddetta morsa, sia fermamente bloccata; con un lavoro di entità modesta si può allestire una sessione di lavoro montandola sulla morsa da banco, contando sull’ottima presa dell’ala del profilato nella parte sotto.
In alternativa, anzi, come opzione principale per i lavori di un certo rilievo, è possibile fissare la piega lamiera direttamente al banco da lavoro. Allo scopo sono predisposte due solide piastrine forate e saldate sul retro della base della macchina, che permettono di imbullonarla prendendo lo spessore del banco.
La morsa a sua volta è composta da due elementi: quello inferiore fa da base d’appoggio e si fissa al banco da lavoro, quello superiore ha il compito di bloccare la lamiera nella posizione corretta. La lamiera si inserisce dal retro, sollevando leggermente il profilato superiore della morsa, i cui dadi di serraggio in condizioni di riposo sono normalmente allentati. Inserita la lamiera facendo corrispondere la linea di piega con il bordo anteriore del profilato superiore, si serrano i dadi che chiudono la morsa tenendo la lamiera in posizione.
Ruotando i manici verso l’alto, la faccia attiva del tubolare quadro accompagna nel cambio di direzione la parte di lamiera che deborda dalla morsa; l’azione si sviluppa attorno al bordo assottigliato del profilato angolare superiore.

Piegare lamiera fai da te: l’elemento mobile

La costruzione dell’elemento mobile della piegalamiere inizia tagliando 4 segmenti di tubo zincato di diametro 21 mm e spessore 2,5 mm: 2 lunghi 21 mm e 2 lunghi 100 mm.
A coppie, si uniscono con saldatura ad arco un pezzo da 100 mm in testa a uno da 21 mm, disponendo quest’ultimo a 90° rispetto al primo. Questi pezzi rappresentano il punto di rotazione della cerniera (segmento corto) e la leva su cui va applicata la forza (segmento lungo). Le leve non fungono da impugnature perché si è deciso di lasciarle corte in modo che la piegatrice sia più compatta possibile; nell’utilizzo, per applicare la dovuta forza, si innestano nelle leve due tubi di prolunga che funzionano da veri e propri manici.
Le due leve si saldano alle estremità di un tubolare a sezione quadra 30×30 mm, spessore 3 mm, cui si tagliano via due sezioni per alloggiare nel modo giusto le leve stesse. Queste hanno una posizione ben precisa, perché ruotando devono muovere il tubolare facendolo ruotare su uno spigolo come fulcro.
La cosa più impegnativa è saldare le due leve al tubolare mantenendole perfettamente centrate e ben posizionate rispetto allo spigolo del quadro.
Nonostante la già notevole robustezza del tubolare, per impedire qualsiasi flessione durante il lavoro si saldano due piattine di rinforzo sulle facce non interessate dall’azione di piegatura: entrambe sono di spessore rilevante (una 8 e una 10 mm). Ripulite le saldature dalle scorie e sgrassato il metallo, si colora il pezzo con smalto all’acqua.

Piegare lamiera fai da te: le morse

Il profilato angolare 50×50 mm, spesso 5 mm, che forma la base della morsa, misura 817 mm di lunghezza e va completato con alcuni elementi saldati. Due pezzi rettangolari di piatto spesso 5 mm  vanno saldati in testa al profilato e hanno due funzioni: una è quella di sostegno dei perni della cerniera, la seconda è di fornire alla morsa un riscontro d’appoggio regolare per stare orizzontale sul bancone. Atri due pezzi di piatto di identico spessore sono forati, saldati sul retro del profilato e rappresentano le staffe per fissare la morsa al bancone. In altri due pezzi di piatto (c) va praticato un foro Ø 8 mm da filettare; poi si saldano sulla schiena del profilato: lo scopo è di mettere due bulloni da regolare più o meno avvitati per imporre al profilato superiore una certa posizione di scontro. Infine, alle estremità del profilato angolare vanno tagliati via due tasselli 22×12 mm all’ala in corrispondenza della cerniera, per farle spazio, e vanno praticati due fori Ø 12 mm per inserire i bulloni di serraggio della morsa.
Il profilato angolare superiore della morsa, invece, richiede poche modifiche: anche qui vanno eseguiti due scarichi da 22×12 mm alle estremità e vanno eseguiti i due fori Ø 12 mm, in questo caso ovalizzati, per il passaggio dei bulloni di serraggio; poi va saldato di taglio un piatto 670×40 mm, spessore 8 mm, per impedire al pezzo qualsiasi flessione durante il lavoro.
I perni delle cerniere sono costituiti da due pezzi di tondino di ferro pieno Ø 16, recuperati da attrezzature rottamate, e vengono lasciati della loro lunghezza, anche se maggiore del necessario.I diametro corrisponde perfettamente a quello interno delle leve cui vanno incernierati, fatte di tubo Ø 21 con parete 2,5 mm.
La morsa, senza la parte attiva e prima del montaggio del profilato superiore: si notano i vari fori utili per l’incernieramento dell’elemento mobile, per l’accoppiamento con il profilato superiore e per il fissaggio al banco.
Il bordo anteriore del profilato superiore della morsa è quello di riferimento per la piega; per imprimere una linea di piega più netta e incisiva, questo bordo va smussato assottigliandolo.
I perni delle due cerniere sono inseriti alle estremità della morsa, nel foro di diametro 16 mm praticato sul piatto laterale, ed entrano nella corrispondente sezione di tubo facente parte dell’elemento mobile.
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