Saldare ad arco

Le macchine per saldare ad arco sono le più diffuse e tecnicamente semplici da utilizzare; sia per uso professionale che da bricoleur

La diversità sta nelle prestazioni e di conseguenza nel costo d’acquisto.

Tra le macchine per saldare che sfruttano l’arco voltaico con elettrodi rivestiti, senz’altro le più semplici sono quelle con il tradizionale trasformatore.
Sono ancora diffusissime tra gli appassionati di bricolage perché uniscono la semplicità di utilizzo alla grande economicità d’acquisto a meno che non si tratti di apparecchiature di alta gamma.
Spesso è con macchine di questo tipo che si impara veramente a saldare perché non ci sono ausili elettronici che facilitano il compito (sistema anti incollamento dell’elettrodo, gestione intelligente dell’emissione della potenza, ecc.) presenti in tante saldatrici a inverter.
La saldatrice eroga corrente alternata; il trasformatore ha il compito di abbassare la tensione di rete incrementandone l’intensità, fornendo così un maggior amperaggio.
Questo si regola attraverso il volantino, in base al diametro dell’elettrodo ed allo spessore dei pezzi da saldare.
Durante questo processo il trasformatore produce una discreta quantità di calore che viene dissipato dalla ventola di raffreddamento; una protezione termostatica interviene in caso di surriscaldamento.

Leggi la nostra guida su come saldare correttamente

PESANTE, MA SEMPLICE

  1. Rimossa la scocca metallica di rivestimento, la saldatrice ad arco mostra tutta la semplicità del suo circuito, costituito da pochi componenti: in primo luogo il grosso trasformatore, il cui nucleo è mobile per poter variare l’intensità della corrente erogata, e la ventola di raffreddamento che entra in azione all’accensione della macchina.
  2. Nonostante la sua semplicità, la macchina è piuttosto pesante per via del trasformatore, ma questo è un pregio in quanto vuol dire che è ben dimensionato. Alcune macchine adottano avvolgimenti di alluminio anziché di rame in modo da risultare più leggere e maneggevoli.
  3. Agendo sul volantino frontale si fa scorrere il trasformatore variando l’intensità della corrente per adattarla al diametro dell’elettrodo utilizzato; in alcuni modelli, su una scala graduata, viene indicata la potenza selezionata e la corrispondenza con il diametro dell’elettrodo.

Oltre al volantino centrale, sul frontale della macchina sono posti l’interruttore di accensione e, agli angoli inferiori, l’uscita dei cavi che arrivano al morsetto della massa ed alla pinza portaelettrodo.

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