A Firenze un itinerario che porta a conoscere le “arti applicate”
A Firenze, città nota a tutti per i musei, le piazze, gli edifici rappresentativi delle “arti maggiori”, c’è anche un itinerario altrettanto affascinante che porta a scoprire le “arti applicate”, cioè l’artigianato artistico. Infatti, in pieno centro, hanno sede più di cento botteghe e ateliers di moda e accessori che ancora oggi producono con sistemi artigianali (www.florenceartfashion.com). Dalle scarpe, ai vestiti, ai profumi, ai gioielli tutto viene realizzato con originalità e particolare cura tecnico-esecutiva, ovvero, elena.fossaa regola d’arte.
Ma, rimanendo in questo campo, a Firenze c’è un’altra meraviglia: è la Scuola del Cuoio (www.scuoladelcuoio.com) creata dopo la seconda guerra mondiale dai Frati Francescani e dalla famiglia Gori, abili artigiani pellai, con l’obiettivo di dare agli orfani della guerra un mezzo per imparare un mestiere con cui guadagnarsi da vivere.
Sì, una scuola dove si insegna a fare qualcosa con le mani (in un ambiente davvero speciale, il vecchio dormitorio dei frati, all’interno della Basilica di Santa Croce, progettato dal Michelozzo nel 1400, con il soffitto decorato da affreschi della scuola del Ghirlandaio!), dove gli allievi usano utensili che hanno più di 60 anni per realizzare borse e accessori in pelle costosi e di alta classe, molto richiesti in tutto il mondo. Chi ha imparato a fare cose di questo genere difficilmente rimarrà senza lavoro come accade a tanti laureati in legge o in lettere di cui è pieno il nostro Paese.
Le arti applicate in Italia sono una risorsa creativa e reattiva contro l’omologazione del villaggio globale e possono dare un altro orizzonte esistenziale e occupazionale alle giovani generazioni. Un patrimonio di creatività, abilità e bellezza da conoscere e perpetuare dove la manualità è a pieno titolo espressione di attività culturale. Tutti noi Italiani, e in particolare i nostri governanti che negli ultimi 30 anni hanno trascurato l’artigianato a favore dello sviluppo delle grandi industrie, dobbiamo impegnarci affinché il saper fare a regola d’arte venga insegnato e tramandato ai giovani affinché proseguano, con proprie strade espressive e imprenditoriali, la grande tradizione dell’artigianato italiano.