Sostituire il lavandino

“L’arredamento” del bagno è il più robusto di tutta la casa: è di porcellana. Difficile da scalfire, da macchiare e da sporcare, ma non resiste ai terribili attacchi della moda. Prepariamoci a sostituire il lavandino démodé con uno trendy

La tradizione per chi arriva in una casa nuova, se può permetterselo, è di cambiare la tappezzeria e i sanitari del bagno. È difficile che la ceramica si danneggi anche dopo anni di uso plurigiornaliero, ma l’insoddisfazione per l’estetica di modelli un po’ vecchiotti, o il desiderio di rimettere a nuovo un locale così intimo come il bagno, hanno la meglio su pragmatiche considerazioni riguardo al buono stato delle superfici. La sostituzione del lavandino non presenta difficoltà di sorta: il negozio di arredobagno fornisce, insieme al lavandino, le viti per il fissaggio e la rubinetteria. Gli utensili necessari sono presenti anche nelle cassette dei ferri meno accessoriate. Servono una pinza a pappagallo, chiavi a forchetta, un cacciavite, un trapano con punta al widia da 10 mm, canapa e silicone. Bisogna considerare anche il problema dello smaltimento dei vecchi sanitari che restano dopo la ristrutturazione: in molte città, ormai, si procede alla raccolta differenziata dei rifiuti domestici e non si possono abbandonare lavandini e WC vicino ai cassonetti. Ceramica e calcinacci sono una categoria di rifiuti speciali da consegnare a ditte specializzate che li ritirano a domicilio, previo pagamento di una piccola quota, oppure possono essere portati direttamente negli ecocentri per lo smaltimento differenziato.

Sostituire il lavandino – Smontaggio del vecchio

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  1. Il vecchio lavandino deve lasciare il posto ad un nuovo sanitario di dimensioni maggiori e con un design più accattivante. La sostituzione prevede anche l’installazione di nuove valvoline con rosone e uno scarico più moderno, per cui vanno tolte tutte le vecchie installazioni.

  2. Prima di cominciare lo smontaggio si deve chiudere la valvola di intercettazione principale dell’acqua potabile, posta generalmente in prossimità del contatore. Nei bagni di costruzione più recente ci possono essere valvole di intercettazione secondarie che tolgono l’acqua al solo bagno.

  3. É consigliabile, prima di cominciare lo smontaggio dei flessibili, aprire i rubinetti del bagno in modo da scaricare tutta l’acqua. Poi si svitano le due ghiere dai gomiti a muro.

  4. Il sifone di scarico si toglie svitando la ghiera che lo collega alla piletta del lavabo. La parte inferiore, invece, si estrae dalla curva tecnica a muro semplicemente tirando. Tolte le parti più ingombranti si arriva più agevolmente ai dadi da 17 mm che ancorano il lavabo al muro.

  5. Il vecchio lavandino può essere rimosso con una certa facilità afferrandolo saldamente e tirandolo via dalla parete; solo nel caso di una sigillatura con silicone è necessario incidere prima l’adesivo con un cutter.

  6. Per ultimo si rimuovono i gomiti a muro (oppure valvole o filtri, se installati più di recente) che sono da sostituire con quelli filtranti compresi nel kit di installazione. Questi filtri sono necessari per proteggere le pur resistenti cartucce in ceramica presenti all’interno del rubinetto.

Sostituire il lavandino – Montaggio del nuovo

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  1. Prepariamo i filetti delle nuove valvole guarnendoli con un filo di canapa e pasta al silicone e puliamo con un cacciavite i filetti dei giunti murati.

  2. Avvitiamo fino ad avere i filetti di uscita verso l’alto, poi serriamo le valvoline e apriamo la valvola di intercettazione dell’acqua per controllare con un fazzolettino di carta che non ci siano perdite.

  3. I rubinetti monocomando hanno I flessibili premontati ed è sufficiente inserire tutte le appendici nel foro del lavabo senza dimenticare la guarnizione anulare che protegge la ceramica.

  4. Inseriamo sulle due barre filettate la guarnizione e la rondellona a forma di mezzaluna alla quale è affidato il compito di bloccare il rubinetto.

  5. La parte inferiore della piletta contiene il meccanismo di azionamento del tappo a salterello. Mentre si avvitano insieme i due pezzi bisogna fare attenzione a lasciare il foro per l’asta rivolto verso il muro.

  6. È molto probabile che sia necessario montare nuovi prigionieri e nella corretta posizione. Il retro del lavabo viene protetto con un foglio di espanso che ammortizza il contatto con le piastrelle.

  7. Si rimontano i dadi, interponendo le rondelle di protezione in plastica sulle nuove viti serrandoli solo il necessario per ottenere la stabilità del lavabo.

  8. L’asta del salterello si collega al comando di chiusura con un morsetto a vite.

  9. Per ultimo si monta il sifone, regolando la lunghezza dei tubi cromati sui giunti a cannocchiale.

  10. Si taglia l’espanso e si guarnisce il lavandino con silicone livellandolo con un raschietto di plastica.

  11. Lo scopo è stato raggiunto: ora il bagno ha un aspetto molto più attraente e consono ai dettami della moda.

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