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Caratteristiche e peculiarità dell’impianto di adduzione
L’impianto idraulico è costituito da diversi tipi di tubazioni: quelle di adduzione sono di diametro relativamente ridotto e adatte a sopportare la pressione, mentre quelle di scarico sono di grande diametro. L’acqua potabile dell’acquedotto arriva alle case tramite una tubazione interrata, attraversa un contatore, quindi trova la valvola di intercettazione che consente di interrompere l’afflusso dell’acqua per effettuare riparazioni o modifiche.
Nell’abitazione si diramano le tubazioni che terminano alle varie utenze e alla centrale di produzione di acqua calda sanitaria per alimentare il circuito di riscaldamento. I tubi, nelle moderne costruzioni, corrono all’interno delle pareti, tutti debitamente coibentati: quelli dell’acqua fredda per non dare luogo a fenomeni di condensa; quelli dell’acqua calda per evitare inutili dispersioni di calore.
Cosa bisogna sapere circa l’impianto di adduzione
- Se la pressione di alimentazione è troppo alta conviene installare un riduttore di pressione che permette il mantenimento di una pressione stabilita, impostata tramite una vite o una manopola di regolazione.
- Il secco rumore, detto “colpo d’ariete”, causato dal brusco arresto della colonna d’acqua all’interno della tubazione di adduzione, si può eliminare montando, il più vicino possibile al rubinetto o all’elettrodomestico che causa il problema, un piccolo vaso di espansione.
Quali materiali vengono utilizzati nella progettazione di un impianto di adduzione?
- Tubi d’acciaio
- Tubi di polietilene
- Tubi di polietilene reticolato
- Tubi di rame
- Tubi di polipropilene
- Tubi multistrato
Tubi d’acciaio
Questi tubi sono oggi meno utilizzati che in passato per gli impianti civili grazie all’avanzare dei sistemi di materiale plastico. Trovano applicazione nelle parti esterne degli impianti gas e antincendio.
Tubi di polietilene
Sono utilizzati per adduzione di acqua fredda (le alte temperature ne provocherebbero il rammollimento). Sono impiegati in un ambito molto vasto che va dall’acqua sanitaria fredda all’irrigazione.
Tubi di polietilene reticolato
A differenza del polietilene nero, possono essere utilizzati anche nel trasporto di acqua calda grazie alla particolare reticolatura. Temono i raggi solari, quindi devono essere protetti dalla luce.
Tubi di rame
Sono utilizzati nell’adduzione di acqua sanitaria calda o fredda, negli impianti di riscaldamento e climatizzazione (rivestiti di idonei isolanti), nel trasporto di gas. Possono essere nudi o rivestiti di PVC.
Tubi di polipropilene
La caratteristica più importante di questi tubi è l’alta stabilità termica. Le caratteristiche fisico-chimiche li rendono particolarmente adatti negli impianti idrotermosanitari e di adduzione di acqua calda e fredda.
Tubi multistrato
Riuniscono i vantaggi dei tubi di metallo e di quelli di plastica, offrendo un alto grado di flessibilità e robustezza, unite a un’elevata resistenza alla pressione e alla temperatura. Sono l’ultimo ritrovato della tecnologia.
Il contatore a monte dell’impianto di adduzione
Il contatore analogico (sopra) registra il volume di acqua da cui viene attraversato e, grazie a una serie di ingranaggi, alberini, lancette e dischi numerati, ne consente la lettura. La lettura del contatore dell’acqua viene effettuata iniziando dal quadrante delle migliaia di metri cubi e procedendo su quelli successivi (i quadranti rossi indicano i decimali). Quelli a lettura diretta (sotto) hanno un quadrante con sette (o quattro) cifre: le prime quattro indicano i metri cubi, le rimanenti (che possono anche essere sostituite da lancette), rispettivamente le centinaia, le decine e le unità di litro.
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