Nella progettazione della scala si possono fare molte disquisizioni riferite a casi singoli, ma la regola base rimane questa: 2a + p = 60~65 cm (a = alzata, p = pedata).
Progettualmente, una scala ripida è imposta quando non c’è sufficiente sviluppo in lunghezza. Per guadagnare spazio, si può considerare il solaio di arrivo come ultima pedata: la scala avrà quindi un’alzata in più rispetto al numero delle pedate vere e proprie. Se lo spazio è ancora scarso, ovvero l’inclinazione supera i 45°, bisogna ripiegare su una forma ad angolo.
Per le scale a chiocciola occorre un altro approccio: la forma trapezoidale della pedata impone che questa venga misurata sulla linea di percorso, a circa 30 cm dal corrimano.
Le scale di piccolo diametro risultano comunque ripide perché bisogna rispettare l’altezza di 2 metri tra uno scalino e quello corrispondente del giro superiore; non potendo inserire più di 12 gradini a giro per non avere pedate poco profonde, le alzate saranno decisamente maggiori rispetto alle scale diritte. Per i diametri maggiori è più facile rispettare la formula suddetta.
La normativa che regolamenta le scale ad uso privato (UNI 10800)
stabilisce le misure ottimali che caratterizzano una scala a regola
d’arte.
Un individuo di statura normale percorre circa 60-65 cm ad
ogni passo su un piano inclinato e questa lunghezza deve corrispondere
alla somma di due alzate più una pedata: se una delle due grandezze
aumenta, l’altra deve diminuire per mantenere una lunghezza compresa
nell’intervallo suddetto. Chi fa bricolage deve attenersi scrupolosamente a questa “regola del passo”.
Ad esempio:
- pedata 29 cm + 17 cm x 2 alzate = 63 cm (30°)
- pedata 21 cm + 21 cm x 2 alzate = 63 cm (45°)
- La scala delimitata da due muri non è una situazione usuale nell’architettura contemporanea: se non è prevista una fonte di illuminazione naturale appare cupa e buia, occorre sopperire con una buona illuminazione artificiale. Pur essendo protetta lateralmente, deve comunque disporre di un corrimano almeno su un lato per avere un appiglio durante il percorso.
- Se la scala è addossata ad un muro comunica con l’ambiente circostante dal quale trae luce, tranne nella parte superiore; dev’essere provvista di ringhiera e corrimano sul lato che dà verso il vuoto.
- In assenza di muri confinanti, completamente “a giorno”, la ringhiera o il parapetto diventano indispensabili almeno su un lato e l’illuminazione artificiale dei due piani deve potersi comandare da entrambi i locali.
- La scaletta a chiocciola, anche se un po’ scomoda, è ideale negli spazi angusti, anche a centro stanza, in situazioni in cui non si ha a disposizione molto spazio per l’installazione.