Stufe a pellet senza canna fumaria

Le stufe a pellet senza canna fumaria esistono? Esistono soluzioni alternative alla canna fumaria per l’installazione di una stufa a pellet?

Stufe a pellet senza canna fumaria?

È assolutamente falso: è opinione comune che basti un tubo collegato all’esterno per evacuare i fumi, ma questo tipo di installazione è assolutamente fuori legge. La stufa funzionerebbe comunque, in quanto l’espulsione è forzata, ma la normativa di riferimento (UNI 10863) per lo scarico dei fumi di combustione prevede che questo avvenga attraverso un condotto che arrivi almeno 2 metri oltre il solaio di copertura. Nel caso delle stufe a pellet, questo condotto ha soltanto un diametro ridotto (80 mm) e deve disporre di un sommitale a fungo. Diffidare, dunque, di chi propone soluzioni alternative.

Ci sono altre agevolazioni oltre al Conto Termico?

Sì, la stufa a pellet rientra tra i “beni significativi” per i quali può essere applicata l’IVA al 10%, ma solo per una parte dell’importo, ovvero quella equivalente alle spese di manodopera sostenute per l’installazione (materiali di consumo inclusi); sulla restante porzione di spesa si applica l’IVA al 21%. Il costo della stufa e le spese d’installazione vanno perciò elencate separatamente in fattura.

Si può installare ovunque in casa?

Teoricamente sì, naturalmente dev’essere addossata a una parete perimetrale e a distanza opportuna da materiali infiammabili, quindi da tutti i componenti d’arredo che possono causare incendi (mobili, tendaggi); è sconsigliabile l’installazione in camera da letto, in quanto nel silenzio notturno il rumore della ventola e della caduta dei pellet possono disturbare il sonno e per i possibili ritorni di fumo dovuti a eventuali interruzioni di corrente elettrica.

Riscaldamento ecologico

Attualmente il pellet è il combustibile più economico ed ecologico, a parte la legna che, però, comporta maggiori difficoltà di approvvigionamento, stoccaggio e gestione del focolare. Per l’uso dei pellet ci sono stufe concepite appositamente che riscaldano gli ambienti per irraggiamento e ventilazione o integrabili agli impianti idraulici a termosifoni o radianti, in grado di produrre anche acqua calda sanitaria. Una stufa a pellet dispone di un serbatoio che garantisce lunga autonomia, produce un residuo di cenere pari all’1% del combustibile, per cui basta un aspiratore per la pulizia ordinaria. L’installazione va affidata a un tecnico specializzato e dev’essere a ridosso di un muro perimetrale; può rivelarsi problematica nei condomini, per via dell’indispensabile canna fumaria esterna che deve correre in facciata fino a tetto.
Ci sono anche vere e proprie caldaie a pellet installabili in locali secondari e per le quali, in fase di costruzione dell’edificio o di una ristrutturazione importante, si possono predisporre un locale di stoccaggio del pellet, un sistema di alimentazione automatico dal locale stesso e tubazioni di distribuzione dell’aria in più ambienti o collegamento alla rete idraulica.
Il pellet autentico è di puro legno, dunque è sicuramente ecologico, ma per mantenerlo tale dobbiamo fare la nostra parte: non andiamo in macchina ad acquistare pochi sacchetti per volta, non approfittiamo di offerte a basso prezzo senza verificarne la qualità (le impurità bruciate vanno in atmosfera), non sottovalutiamo l’isolamento termico dell’abitazione, altrimenti la stufa “pompa” più del necessario, l’aspetto ecologico viene meno e resta solo la praticità di utilizzo. L’ecologia dipende da molti fattori…

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