
piccolo
restauro
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Se il mobile è provvisto di cas-
setti, esaminando le guide pos-
siamo notare con chiarezza lo stato
d’uso. Se risultano poco usurate
rispetto alla presunta età del mobile,
non è un buon indice di autenticità.
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Anche le toppe delle serrature
aiutano a distinguere una ripro-
duzione da un mobile antico, in
genere dovrebbero presentarsi allar-
gate e sfrangiate; inoltre la masche-
rina metallica è spesso mancante.
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È buona norma togliere i cassetti,
aprire le ante e saggiare con le
dita le parti nascoste. Proprio perché
si tratta di superci non in vista, in
un mobile antico (di media qualità)
non sono piallate.
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Le antiche tecniche prevedevano
che le decorazioni fossero scol-
pite e successivamente inserite in
pannelli. È molto improbabile che
in un autentico pezzo di antiquariato
siano incollate.
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Fino all’inizio dell’800, le viti e i
chiodi erano fatti a mano e perciò
di forma irregolare, le viti non erano
coniche, ma cilindriche, con il letto
molto poco inciso. Se attorno a que-
sti particolari non ci sono tracce di
ruggine, difdiamo.
interventi non riusciti
1: aggiunte metalliche il cui compito è quello di mantenere in posizione lo
schienale che è spezzato sono opera di riparatori frettolosi e inesperti.
2: sotto il sedile, molle e imbottitura sono contenute con alcune tavolette
semplicemente inchiodate.
3: altri chiodi sono piantati di traverso nello schienale per fermare una
parte rotta che si stava staccando.
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I piani di un mobile antico sono
spesso imbarcati nel senso tra-
sversale alla bra e le fessure tra le
tavole sono evidenti, per aver subito
il calore di termosifoni o stufe. Gli
stessi bordi, tagliati con segacci,
non possono essere regolari.
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