piccolo
restauro
finitura a olio
e a cera
COSA SERVE
Cera pronta o da
preparare (cera vergine)
Olio di lino cotto,
olio paglierino
Tampone, pennelli,
spazzole
Panni morbidi
Gli oli da usare nel restauro sono essenzialmente due: l’olio di lino cotto e l’olio paglierino.
Il primo è utile per formare una mano di fondo perché dona una tonalità calda al legno e quando è asciutto vi si
può applicare cera o gommalacca. Il secondo può essere efcacemente usato per ravvivare e “nutrire” il legno.
La cera consente di ottenere una ricca e protettiva patina sulle superci dei mobili di vario antiquariato.
La cera non viene assorbita dalla supercie e non nutre quindi il legno, ma assicura una certa protezione
alla supercie, un aspetto gradevole e una nitura lucente, più facile da spolverare di quella opaca.
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è utile sapere che
La cera vergine (o cera d’api) deve
essere opportunamente preparata
per poter ottenere la miscela (detta
anche “encaustico”) da applicare
sui mobili. Si prepara sciogliendo
a bagnomaria 1 hg di cera; quando
è fusa la si stende con un pennello
sulla superficie del mobile,
distribuendola uniformemente.
TEMPO DIFFICOLTÀ COSTO SERVE AIUTO
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piccolo
restauro
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sandracca
e colofonia
La sandracca: è una resina vegetale
disponibile in pezzetti solidi color
ambra e solubili in alcool. La si usa
soprattutto sciolta insieme alla gom-
malacca in modo da ottenere una
copertura maggiormente brillante
e dura.
La colofonia: detta anche “pece
greca” è un derivato della distilla-
zione dell’essenza di trementina.
Solida, si scioglie in alcool o nella
trementina. Serve per preparare
vernici di bassa qualità che si luci-
dano anche a spazzola.
Olio paglierino: lo usiamo dopo
la sverniciatura per ravvivare e
“nutrire” il legno perché spesso il
legno si mostra sbrato. Ne versia-
mo un poco sulla supercie e lo
stendiamo col tampone.
Olio di lino cotto: una mano di
questo olio dona una tonalità calda
al legno e, quando è asciutto, vi si
può applicare gommalacca o cera.
Lo stendiamo a pennello. Può essere
colorato con le terre e gli ossidi.
Uso del tampone: un tampone
realizzato con un panno senza peli,
riempito di lana o cotone, serve
per asportare accuratamente l’olio
che non viene assorbito per non
lasciare aloni più scuri.
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La cera, incolore o mordenzata,
può essere stesa a pennello o
con una spazzola a setole morbide.
Bisogna poi “tirarla” a lungo n
quando appare ben lucida e non
risulta più appiccicosa.
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La cera si lucida con uno straccio
pulito e morbido. Un mobile ri-
nito a cera rimane più delicato di
uno lucidato a gommalacca e va
periodicamente trattato con altra
cera incolore per non scurirlo.
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La cera vergine preparata a
bagnomaria si presenta piuttosto
liquida e va stesa, ancora tiepida,
con un pennello. Passiamo poi la
spazzola e il panno come indicato
per la cera pronta.
L’olio
La cera
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