fare
in giardino
gli attrezzi
a manico lungo
Gli attrezzi da giardino e da orto
che permettono di lavorare stando
in posizione eretta sono oggi più
leggeri e maneggevoli di quelli
del passato. I manici di legno,
sgrossati manualmente e causa
di calli alle mani, hanno lasciato
il posto a quelli lisci e di diametro
ridotto, in molti casi di alluminio
e con regolazione telescopica
per adattarsi alla statura di più
persone. L’innesto del terminale
è reso più solido, in molti casi
lo stesso manico è utilizzabile
per più attrezzi grazie a sistemi
di bloccaggio che permettono
di passare rapidamente da zappa
a rastrello, da vanga a forca.
L’uso di leghe, oltre a ridurre
il peso, ha contribuito anche
a minimizzare la corrosione, così
gli attrezzi rimangano efcienti
a lungo. La produzione industriale
ha permesso di migliorarne
la geometria e di realizzare nuove
forme per ridurre gli sforzi.
(Per gli attrezzi a manico corto
vedi FARE IN GIARDINO scheda n. 1)
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è utile sapere che
Gli attrezzi a manico lungo non
dovrebbero mai essere riposti appoggiati
al muro e con il terminale a contatto del
terreno. L’ideale è realizzare un supporto
a cui appenderli sollevati da terra.
Alcuni tipi di pale o vanghe sono
provviste all’estremità superiore
di un’impugnatura rivestita di materiale
morbido e perpendicolare al manico
che permette di esercitare una forza
maggiore per affondare la lama
nel terreno da rivoltare.
Non abbandoniamo mai gli attrezzi
sul terreno, sporchi di terra. Al termine
della stagione ripuliamoli a fondo
e proteggiamo le parti metalliche
con uno strato di paraffina per evitare
possibili fenomeni di ossidazione.
(vedi FARE IN GIARDINO scheda n. 6)
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in giardino
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Zappa: serve per tracciare i solchi
per la semina o per aprire in un sol
colpo una buca in cui inserire le
giovani piante da interrare, tirando
a sé la terra per poi rilasciarla.
La lama può essere a punta o piatta.
Scopa metallica: provvista di lun-
ghi denti, sottili e essibili, serve
per ripulire il giardino dalle foglie
e dalle ramaglie. Le forme sono
diverse, talvolta somiglianti a un
rastrello, altre a una scopa.
Forca: conccando i robusti denti
nel terreno, a opportuna distanza
dalla pianta, si può sollevare la zolla
per raccogliere cipolle, aglio e altre
specie orticole senza danneggiare
il bulbo commestibile.
Sarchiatore: ha un’estremità for-
cuta, l’altra si presenta a lama piatta
oppure a punta, o sagomata in altro
modo. È un attrezzo polifunzionale
per dissodare e arieggiare il terreno
in spazi ristretti, ma anche per sra-
dicare le infestanti.
gli usi del rastrello
Livellare: facendo scorrere il rastrel-
lo a denti radi avanti e indietro, spo-
standoci anche lateralmente, livel-
liamo il terreno riportando terra
nelle depressioni e allargandola
dove risulta ammucchiata.
Spianare: passando sul terreno il
rastrello capovolto possiamo spianare
il terreno, rompere alcune zolle e rimuo-
vere dalla supercie anche i sassolini
di piccolo calibro che possono passare
attraverso i denti.
Interrare: dopo aver sparso i semi
sul terreno, possiamo interrarli poco
sotto la supercie battendo delica-
tamente il terreno con i denti del
rastrello e smuovendo appena appe-
na lo strato superciale di terra.
Vanga: premendo con il piede
sulla lama dell’attrezzo tenuto quasi
in verticale, e facendola penetrare
nel terreno, si possono rivoltare le
zolle per incorporare concime pri-
ma della fresatura e scavare buche.
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