saper fare
impagliare
le sedie
Nei negozi di mobili è sempre più difcile trovare sedie impagliate all’antica e non perché il sedile impagliato
sia meno confortevole degli altri, ma perché nora non è ancora stata inventata una macchina in grado
di intrecciare la tradizionale funicella di paglia di segale, nel classico disegno a triangoli uniti per il vertice.
Il disegno non ha solo uno scopo ornamentale, ma è soprattutto quello che garantisce la massima durata
e, importantissimo, l’elasticità della seduta. L’impagliatura all’antica rimane quindi afdata, dal principio alla ne,
alle abili mani dell’uomo che conosce questa tecnica antichissima.
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è utile sapere che
La paglia di segale, la materia prima
più usata nella seggeria, è un esempio
di quanto resistenti possano essere
le fibre naturali. Una spiga pesa dieci
volte più dello stelo che la regge: lo stelo
infatti, grazie a una struttura a spirale
di cellule che contengono silice
(per questo è così tagliente), è resistente
anche se molto flessibile.
I seggiolai comprano la paglia di segale
in fasci, che comprendono fili sottili per
l’anima e fili grossi per la fascia esterna.
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Il trefolo per impagliare, da usare
bagnato, è composto da un’ani-
ma di li sottili avvolta dentro una
fascia realizzata fendendo per il
lungo e spianando un lo grosso.
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Il capo, tenuto fermo dalla mano
sinistra, viene stretto contro la
traversa dal secondo giro di corda,
che parte da qui e arriva al lato
opposto del telaio.
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In un sedile trapezoidale, prima
di cominciare il vero e proprio
intreccio sui quattro lati, si fanno
alcuni giri di riempimento vicino al
montante delle due gambe sul lato
maggiore.
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Lo scopo è quello di delimitare
un’area al centro, rettangolare o
quadrata. Quindi si inizia il giro sui
quattro lati, passando sopra i traversi,
e attorno ai montanti.
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Con un sedile rettangolare, i lati
corti si riempiono prima di quelli
lunghi. La zona centrale si conclude
incrociando in una sola direzione,
tenendo divaricato l’intreccio.
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Il trefolo costruito via via nel
corso dell’impagliatura si pre-
senta alla ne come un cordone
dalla supercie liscia, elastico di
traverso e rigido per lungo.
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Nel corso dell’impagliatura
occorre, ogni tre o quattro giri
completi, stringere fra loro i tratti di
corda con una robusta spatola, dai
bordi smussati.
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