Non c’è niente di più utile di una cantina o una soffitta in cui mettere tutte le cose che possono servire in futuro, ma attenzione: l’accumulo di oggetti può diventare un’attività senza scopo se il locale diventa inaccessibile per un eccesso di riempimento
Per non incorrere in questo problema è meglio ristrutturare la cantina per liberare la stanza e trasformarla in uno spazio utilizzabile per le nostre attività più creative e rilassanti. Difficile da riconoscere, ma la stanza luminosa e accogliente era proprio l’antro buio e scalcinato che conteneva un coacervo di oggetti inutilizzati.
Il lavoro più difficile è stato scegliere di buttare via la maggior parte del contenuto della stanza, peraltro di scarso valore, e tenere solo alcuni degli oggetti più interessanti cioè il tavolo e qualche contenitore. L’acquisto di un economico sistema di scaffalature componibili fornisce lo spazio per conservare in ordine ciò che non abbiamo avuto il cuore di gettare.
Per ristrutturare la cantina l’intervento sul grezzo è fondamentale
- Dopo anni di scarsa manutenzione i muri si presentano macchiati e scrostati. Il primo passo, dopo lo svuotamento della stanza, consiste nel rimuovere tutta la vernice e l’intonaco friabile utilizzando scalpello e spatola e, se necessario, spazzola di ferro.
- Approfittiamo per eseguire le scanalature necessarie per qualche aggiornamento dell’impianto elettrico e per rimuovere staffe o vecchi tubi. Le zone da ritoccare si inumidiscono con un pennello per evitare che il nuovo intonaco asciughi troppo in fretta.
- Una passata finale con intonaco fine (un impasto di calce, cemento, arenino e acqua) livella le cavità della parete. Ci si può aiutare con una tavola o una stadia di alluminio per raschiare la malta in eccesso.
- Prima che la calce asciughi troppo si livella con il frattazzo passandolo sul muro con movimenti circolari. Per una finitura migliore si adopera un frattazzo di spugna inumidito che aiuta a raccordare la parte nuova con l’intonaco esistente.
- L’intonaco ha bisogno di maturare e asciugarsi per qualche giorno prima di passare alla rifinitura. Per uniformare l’assorbimento di tutta la parete si stende un’abbondante mano di fissativo (diluito in ragione di una parte su cinque d’acqua) con il rullo o con il pennello.
- Le tubazioni del riscaldamento del piano superiore che corrono vicino al soffitto devono essere forzatamente lasciate al loro posto, però possono essere rese meno visibili dipingendole di bianco come il soffitto. Per prima cosa bisogna rimuovere accuratamente tutta la polvere accumulatasi con il tempo con uno straccio bagnato.
- Si comincia a pitturare partendo dai tubi e dal soffitto senza preoccuparsi troppo se qualche schizzo di tempera cade a terra, tanto il pavimento deve ancora essere rivestito con le nuove piastrelle. Le macchie e i ritocchi richiedono almeno due o tre mani di pittura per essere coperti adeguatamente.
La Finitura è un passaggio fondamentale mentre si ristruttura la cantina
- (8) Per dipingere i muri si comincia con lo scontornare porte, finestre e angoli con un pennello medio, insistendo nei punti più difficili da raggiungere in modo da non lasciare zone scoperte. Meglio tenere a portata di mano uno straccio umido per levare subito eventuali gocce di pittura dalle finestre e dai vetri prima che asciughino.
- (9) Ora si può proseguire la tinteggiatura con il rullo senza doversi avvicinare troppo ai punti “critici” della parete. Siccome le superfici non sono molto lisce è necessario intingere il rullo di frequente e passare più volte nello stesso punto fino a ottenere un’adeguata penetrazione della tempera. Anche sulle pareti sono necessarie più mani per ottenere una soddisfacente omogeneità della tinta.
- (10) L’asta di prolunga telescopica da inserire sul manico del rullo rende superfluo l’uso della scala con una significativa riduzione del tempo necessario a finire il lavoro. Anche se il soffitto è basso, come in questo caso, si lascia l’asta allungata per poter appoggiare il rullo lontano ed evitare di sporcarsi con le gocce che cadono.
- (11) Le porte interne, in legno verniciato, hanno bisogno solo di una leggera passata con carta abrasiva di grana 120, per spianare le irregolarità delle precedenti verniciature, insistendo a mano nei punti in cui è presente un’ammaccatura o un difetto più grossolano.
- (12) Prima di passare alla finitura si elimina tutta la polvere dalla superficie da verniciare. Dati gli strati di sporco e unto che possono essersi depositati, è meglio usare prodotti molto attivi come gli sgrassatori universali. Al termine si rimuove il prodotto con uno straccio umido e si lascia asciugare bene la porta.
- (13) Finalmente si dà il tocco finale agli infissi usando una pittura opaca bianca. Su superfici molto estese e piane si possono usare rulli a pelo corto da affiancare a un pennellino che permetta di raggiungere gli angoli meno accessibili.
Nuova pavimentazione della cantina
- Il pavimento originale in cemento lisciato non è sufficientemente regolare per la posa delle piastrelle di ceramica, per cui è necessario asportare tutte le sporgenze, specialmente accanto alle pareti, con mazzetta e scalpello, rifinendo con una levigatrice orbitale o con una smerigliatrice munita di dischi semirigidi per pietre e marmi. Solo se il pavimento è veramente irregolare si ricorre alle malte autolivellanti.
- Prima di cominciare la posa si pulisce accuratamente il pavimento con un aspirapolvere eliminando ogni frammento di cemento, per evitare che possa finire sotto le piastrelle e impedirne l’assestamento.
- Dopo aver posato una fila di piastrelle a secco, con le relative cordicelle spaziatrici, si misura con un listello la posizione per disporle parallele e alla giusta distanza dal muro riducendo al minimo i tagli diagonali e lo scarto.
- Si marcano sul pavimento, con l’aiuto del listello, gli allineamenti alle pareti.
- Seguendo le tracce si imposta l’allinemento della fila centrale delle piastrelle con una lenza ben tesa bloccata da un mattone o da un chiodo d’acciaio. Sotto la lenza si pone uno spessore pari a quello della piastrella aumentato di qualche millimetro, per tenere conto dello spessore dell’adesivo. La lenza fornisce anche un utile riferimento per mettere in piano le piastrelle.
- Si prepara l’adesivo impastando il preparato in polvere con la giusta quantità d’acqua. Con l’aiuto della manara dentellata si stende uno strato uniforme di adesivo lungo la lenza, largo a sufficienza per posare una fila di piastrelle.
- Controllando l’ortogonalità si sistema la lenza per posare una seconda fila di piastrelle, incrociata rispetto alla prima.
- Le piastrelle si posano sulla colla premendo quanto basta per livellarle con quelle adiacenti e allinearle con la lenza. L’uso delle cordicelle spaziatrici permette di regolare la larghezza delle fughe compensandole con l’allineamento alla lenza.
- Si alzano le cordicelle per riutilizzarle nella posa del quadrante successivo. In alternativa alle cordicelle si possono usare i crocini distanziali che sono più sottili delle piastrelle e si possono lasciare al loro posto, per ricoprirli poi con lo stucco riempifughe.
- Si prosegue con la posa di ciascuna sezione spalmando l’adesivo su una superficie maggiore per accelerare il lavoro. La larghezza di due piastrelle è ottimale ed evita di doversi sporgere troppo.
- Per fare i pezzi speciali, lungo il perimetro del locale, è necessario procurarsi una tagliapiastrelle. In lavori come quello del servizio giova molto poter disporre di modelli di livello professionale, con cui si fa poca fatica e risulta facile essere precisi.
- Spalmare la colla direttamente sul retro delle piastrelle marginali è più facile che stenderlo sulla minuscola porzione di pavimento libero.
- Una smerigliatrice con disco diamantato è utile per i tagli dalla forma irregolare come quelli per gli stipiti o le tubazioni verticali. I lavori di taglio e aggiustamento è bene che vengano eseguiti all’esterno per evitare di riempire la stanza di polvere e schegge.
- La posa delle ultime piastrelle è bene sia fatta vicino alla porta in modo da poter uscire senza appoggiarsi sulle piastrelle di fresca posa.
Come tagliare le piastrelle presto e bene
Quando si è alle prese con la piastrellatura di un locale come quello del servizio, ci si rende conto presto di quanto tempo si perda nel taglio delle file perimetrali, soprattutto in presenza di irregolarità di andamento dei muri.
Tutt’altra cosa è se si può lavorare con una tagliapiastrelle manuale, robusta e stabile; con una leva confortevole, che permette il miglior controllo dello spacco; con guide regolabili per la ripetizione di pezzi di uguale dimensione; con possibilità di ruotare rapidamente la riga di riferimento per tagli angolati. 1. La rotazione della riga permette di stabilire un’inclinazione, anche di pochi gradi, tipica nel caso di file finali che vanno a stringere. 2. Sulla riga, lo scontro regolabile, permette di stabilire una larghezza di taglio per pezzi ripetuti.
La stuccatura delle fughe del pavimento della cantina
- Dopo un paio di giorni di asciugamento si può passare sulle piastrelle senza pericolo che si spostino. Si libera il pavimento da ogni residuo con l’aspirapolvere e si stende lo stucco riempifughe con una spatola di gomma facendolo penetrare bene tra le piastrelle.
- Si lascia asciugare lo stucco qualche decina di minuti, poi si lava via l’eccesso con una spugna imbevuta d’acqua sciacquandola spesso. Strofinando più o meno a lungo si regola lo spessore dello stucco nella fuga.
- Quando l’umidità superficiale è scomparsa (bastano un paio d’ore) si passa uno straccio asciutto sul pavimento per eliminare il velo di polvere e l’opacità lasciati dalla spugna.
- Con un’ultima passata di pittura bianca si rifinisce il bordo inferiore della parete e si tolgono eventuali macchie e schizzi di colla lasciati dalla posa delle piastrelle.
- Si terminano i lavori con l’aggiornamento dell’impianto elettrico e l’installazione di qualche punto luce per compensare la dimensione ridotta delle finestre.
- Dopo tanta fatica è venuto il momento di sistemare l’arredamento della nuova stanza: la scaffalatura economica fornisce lo spazio necessario a conservare (in ordine, stavolta) gli oggetti rimasti dalla grande riorganizzazione. Completano il mobilio un semplice tavolo fatto con due cavalletti e un piano in lamellare e qualche sedia. Tutto il resto è puro divertimento!