Come costruire una macchina giocattolo fai da te | 36 foto illustrate

La fantastica costruzione di una macchina giocattolo per bambini che imita una Mazda rossa: una realizzazione piuttosto impegnativa ma dal risultato eccezionale!

Esibirsi per le strade del quartiere su una macchina giocattolo fai da te che imita nelle forme una Mazda rossa fiammante, modello cabriolet così ti vedono meglio, riempie a chiunque il cuore di orgoglio, anche se la vettura è lunga poco più di un metro e mezzo, se il “chiunque” in questione è in età prescolare, e se la forza motrice è fornita da coetanee volenterose.

All’autista della macchina giocattolo fai da te restano comunque grosse responsabilità: azionare con perizia un vero sterzo, collegato alle ruote attraverso una classica barra di accoppiamento; frenare con tempismo azionando la leva del freno a mano, che agisce sull’asse posteriore come in tanti modelli veri.

Il modello della macchina giocattolo è infatti molto realistico e la sua realizzazione richiede senza dubbio tanta pazienza, ma pochi e comuni attrezzi che non mancano nella dotazione di un far da sé: un seghetto alternativo, un trapano, qualche strettoio.

Cosa serve per costruire una macchina giocattolo fai da te

Gli utensili

I materiali

  • Multistrato spesso 16 mm (1 pezzo (1) da 1515×630 mm);
  • multistrato spesso 18 mm (2 pezzi (2) da 1285×140 mm; 2 pezzi (3) da 470×30 mm; 2 pezzi (4) da 515×60 mm; 1 pezzo (5) da 430×50 mm; 3 pezzi (6) da 430×30 mm; 2 pezzi (7) da 210×40 mm);
  • multistrato spesso 10 mm (5 pezzi (8) da 272×110 mm; 2 pezzi (9) da 273×80 mm; 4 pezzi (10) da 120×80 mm; 8 pezzi (11) da 280×80 mm; 2 pezzi (12) da 275×80 mm; 2 pezzi (13) da 260×80 mm; 2 pezzi (14) da 82×80 mm; 2 pezzi (15) da 80×53 mm; 2 pezzi (16) da 180×80 mm; 5 pezzi (17) da 176×100 mm; 4 pezzi (18) da 290×186 mm; 4 pezzi (19) da 290×170 mm; 1 pezzo (20) da 240×130 mm; 1 pezzo (21) da 515×458 mm; 2 pezzi (22) da 515×40 mm; 2 pezzi (23) da 165×40 mm; 1 pezzo (24) da 458×420 mm; 1 pezzo (25) da 458×180 mm; 1 pezzo (26) da 480×60 mm; 2 pezzi (27) da 480×35 mm);
  • multistrato spesso 15 mm (2 pezzi (28) da 130×80 mm; 4 pezzi (29) da 90×65 mm; 1 pezzo (30) da 470×60 mm; 1 pezzo (31) da 626×65 mm; 2 pezzi (32) da 50×50 mm; 2 pezzi (33) da 180×40 mm; 2 pezzi (34) da 200×200 mm; 2 pezzi (35) da 50×50 mm);
  • multistrato spesso 18 mm (2 pezzi (36) da 275×220 mm; 1 pezzo (37) da 434×66 mm; 1 pezzo (38) da 434×20 mm);
  • legno massello (4 pezzi 50x50x70 mm; 1 pezzo 80x50x550 mm; 2 pezzi 100x50x130 mm; 1 pezzo 20x10x432 mm; 2 pezzi 100x80x180 mm; 2 pezzi 110x80x280 mm);
  • compensato spesso 3 mm: circa 4 metri quadrati;
  • plexiglas;
  • 4 ruote per carrelli;
  • bulloni;
  • barre di alluminio diametro 20 mm;
  • viti 3×40 mm;
  • ferro piatto 2×20 mm;
  • tubo quadro 20x20x3 mm;
  • colla vinilica;
  • stucco epossidico;
  • smalto

La struttura della macchina giocattolo fai da te

E’ a scheletro centinato e rivestito, come quella delle imbarcazioni e degli aerei; questa soluzione rende il mezzo sufficientemente leggero, ma robusto dove occorre. Lo scheletro assorbe tutte le sollecitazioni e a questo sono ancorate le componenti vitali del veicolo, come lo sterzo, la tiranteria del freno, gli assi di tutte le ruote, indipendenti proprio come nei veicoli veri.

Nel nostro caso abbiamo un pianale delle dimensioni del veicolo, fatto in compensato da 16 mm; a questo sono incollate lungo tutto il perimetro le centine di forma variabile, su cui poi si applicano i pannelli della carrozzeria; le centine sono in compensato da 10 mm; sono collegate tra loro, lungo tutto il perimetro, da una barra di unione in compensato da 18 mm, che appoggia sui denti di cui ogni centina è provvista sul lato superiore interno.

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Come costruire una macchina per bambini

Tutte le giunzioni si effettuano con chiodi e colla o, se disponiamo di un avvitatore a batteria, con sottili viti autofilettanti 3×40 mm e colla: questa soluzione è preferibile perché su una struttura delicata e in costruzione risulta più facile, preciso e veloce intervenire con un avvitatore che non con un martello.

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  • L'applicazione si può effettuare a pennello o con spatola dentata fine in materiale plastico; Accoppiare esercitando una pressione uniforme; Il film finale si presenta plastico e trasparente
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Sul pannello del pianale ricaviamo con il seghetto alternativo le quattro sedi delle ruote; sugli angoli interni è necessario praticare un foro di diametro lievemente superiore alla larghezza della lama.
I due tacchi di rinforzo in cui si inseriscono i semiassi posteriori vanno preparati con un foro cieco al centro, da praticare con il trapano montato su colonna e punta a mecchia.
Tutte le centine vengono posizionate sulla loro traccia e tenute ferme provvisoriamente con chiodi a spillo; questo ci consente di sagomare nella giusta forma il listello di collegamento superiore.
I due pannelli verticali dei passaruota anteriori sostengono il sistema di perni dell’avantreno: due supporti forati entro cui ruota (un bullone fa da perno) il blocco di legno collegato al semiasse anteriore.
Per mezzo di due piattine metalliche sagomate a forma di Z i due blocchi che tengono i semiassi sono imperniati alla barra di accoppiamento: la sua funzione è quella di fare sterzare in modo identico e simultaneo la ruota destra e quella sinistra, mantenendole parallele.
La barra di accoppiamento scorre nei due fori rettangolari ricavati sui passaruota anteriori;
i fori consentono alla barra di muovere in ogni direzione, per accompagnare la rotazione delle barre a Z. I semiassi posteriori sono incollati tra i due tacchi.
Il freno agisce sulle ruote posteriori per mezzo di una barra trasversale, azionata da un cavetto d’acciaio;
la barra scorre in due asole ricavate sui pannelli del passaruota, al livello dei semiassi; due molle di richiamo fissate al pianale riportano la barra in posizione di riposo.
I due cavetti del freno, tenuti in tensione e registrabili grazie al tendicavo filettato centrale, si collegano con un morsetto al cavetto unico azionato dalla leva del freno a mano; questa è imperniata su due supporti solidali con il pannello che regge il sedile. La leva, montata, ruota su un bullone munito di dado e controdado.
Il cavo del freno scorre sotto il pannello reggisedile; questo, sagomato a forma di T, si regge su quattro centine avvitate al pianale e disposte in senso longitudinale; tagliate a due a due di diversa lunghezza, le centine sono larghe 40 mm.
Il piantone dello sterzo in tubo metallico, a cui è collegato un volante sportivo tagliato nel compensato, si regge sulla traversa del cruscotto, forata e sagomata nella parte centrale, e su un tacco di rinforzo anteriore, fissato alle centine del frontalino.
La rotazione del piantone si trasmette alle ruote con un meccanismo ingegnoso che sostituisce benissimo una vera scatola dello sterzo: un cavetto di acciaio è fissato alla barra, a destra e a sinistra del piantone, con due redance; al centro è avvolto più volte sulla barra, in modo incrociato per aumentare l’aderenza.
Ruotando il piantone, il cavo si avvolge o si svolge, effettuando una trazione a destra o a sinistra: la barra si sposta lateralmente e modifica l’orientamento delle ruote. Il vano ricavato nel pianale permette uno stretto raggio di sterzata.

Tutta la meccanica della macchina giocattolo per bambini è montata sullo scheletro ed il veicolo è ora in grado di spostarsi, di sterzare, di frenare, a condizione che gli venga fornita dall’esterno la forza motrice, sotto forma di spinta, oppure che venga utilizzato in discesa.

Il movimento avviene senza rumore e senza vibrazioni eccessive su ruote gommate semipiene; possiamo trovarle dai ferramenta o tra i ricambisti di carrelli industriali. La carrozzeria in legno, da applicare allo scheletro incollandola alle centine, ha solo la funzione di rivestimento.

Il parafango è in compensato da 3 mm lungo come la semicirconferenza del passaruota; piegato lo inseriamo tra il pianale e il listello di collegamento longitudinale, lo incolliamo e avvitiamo al passaruota.
La parte a vista del parafango, da raccordare con il resto della carrozzeria, è una corona circolare di compensato spesso 10 mm, che avvitiamo e incolliamo al pannello curvo in modo da irrigidirlo; per effettuare il montaggio conviene rimuovere i semiassi e le ruote.
Facciamo aderire il pannello curvo e la corona esterna del parafango con un numero sufficiente di strettoi; nelle zone di estremità, dove gli strettoi non arrivano, usiamo dei cunei di legno ricavati da pezzi di scarto.
Per distribuire più uniformemente la pressione degli strettoi è sempre bene interporre dei listelli robusti tra questi ed i pannelli che intendiamo incollare; qui si incolla alle centine il frontalino anteriore che regge il piantone dello sterzo.
I pannelli che formano la carrozzeria devono essere tagliati parzialmente nelle zone in cui cambia la curvatura delle centine, eliminando dei sottili triangoli; in questi punti si stucca con cura; gli strettoi più adatti sono quelli a nastro, che vengono messi in tensione con un particolare meccanismo a cricchetto.
Nelle superfici più estese la distanza tra le cinghie può essere aumentata; alcuni listelli trasversali, posti tra le cinghie ed il pannello da incollare, ripartiscono la pressione e assicurano un’incollatura uniforme.
I quattro spigoli vengono ricavati da pezzi di legno massello sagomati: con tre pezzi, applicati in successione, si ottiene lo spigolo intero; effettuiamo una sgrossatura approssimativa prima dell’incollaggio.
A presa avvenuta, con raspa e carta a vetro, pareggiamo lo spigolo e la carrozzeria attorno, in modo che le giunzioni risultino invisibili. La stuccatura finale su tutta la carrozzeria, e una successiva carteggiatura con grana molto fina, renderanno la superficie perfettamente uniforme.




Il paraurti posteriore, sagomato in modo da raccordarsi in modo armonico con la carrozzeria, è avvitato; facciamo in modo che le viti passanti si trovino in corrispondenza di due centine.

Il cofano

Il cofano della macchina giocattolo autocostruita è naturalmente apribile e ruota su due perni ricavati da tondino di legno; i perni attraversano due fori passanti praticati sullo scheletro del cofano stesso, ed entrano in due fori ciechi praticati sui listelli di collegamento del telaio.

Il cofano è composto da quattro centine longitudinali sagomate, per ottenere una forma tondeggiante; da due traverse diritte, dal solito pannello di rivestimento, avvitato e incollato alle centine. E’ conveniente assemblare il cofano in base alle misure reali dell’apertura lasciata tra i parafanghi anteriori.

Il bagagliaio

Lo scheletro del bagagliaio è composto di soli quattro listelli diritti rivestiti da un pannello; il sistema di apertura è uguale a quello del cofano; poiché non è prevista una maniglia, per ottenere l’apertura è sufficiente spingere verso il basso il lato posteriore del coperchio per fare una sufficiente leva; la posizione dei perni è infatti spostata di circa 100 mm verso il centro del veicolo.

Il parabrezza

I due telai dei finestrini, tagliati nel compensato, presentano sul lato curvo una scanalatura in cui si inserisce il parabrezza; quattro listelli servono a fermare dall’interno il plexiglas.
I finestrini si collegano per il lato superiore alla traversa con due spine per parte; anche la traversa presenta sul lato inferiore una scanalatura da 4×4 mm, praticata con la fresatrice, per ricevere il parabrezza.
Il parabrezza è in plexiglas, materiale che si taglia con il seghetto alternativo e una lama a denti fini; va inserito nelle scanalature predisposte sul telaio.
Installiamo il parabrezza completo, avvitandolo alle fiancate dall’interno della carrozzeria; il cruscotto era già predisposto e la fessura tra questo e il parabrezza viene sigillata con un listello.

Schienale con poggiatesta

Lo schienale del sedile è provvisto di poggiatesta ed è ribaltabile, per accedere al bagagliaio senza alzare il coperchio posteriore; la rotazione è data da due cerniere avvitate al fondo reggi sedile. Per agevolare la rotazione lasciamo un lasco di almeno 5 mm per parte tra lo schienale e la pannellatura interna della carrozzeria.

 

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Commenti

  1. Bravo !!!
    ….anche se nessuno riuscirà a costruirla, forse solo alcuni falegnami che non hanno niente da fare !!!
    … e poi non hai detto quanti altri attrezzi servirebbero (tipo gli strettoi, i nastri stringitori, ecc.) !!!
    … e poi costerebbe un CAPITALE (vai al brico a vedere quanto costa anche solo un pezzetto di quello che serve) !!!

    Sei stato bravo a esibire il tuo talento. Ma la cosa finisce li !!!

    Grazie, ciao.

    • Ciao Massimiliano,

      Un fai da te costruisce per passione, nei ritagli di tempo, magari imipiegando mesi. E poi questo è solo un lavoretto, uno sfizio. Ci sono fai da te hobbisti che realizzano cose più difficili e anche sicuramente più utili! Ciao!

  2. Ciao, le misure dei risparmi da fare sul fondo della macchinina per le 4 ruote se ci fossero sarebbe meglio.
    non puoi scriverle?

    • Quando si tira il freno a mano, la barra di alluminio viene richiamata verso il guidatore e va a premere contro il battistrada delle ruote posteriori, rallentando la corsa. Rilascando la leva, le molle applicate alla barra la riportano in posizione di riposo.

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