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I pregi dei trampoli fai da te sono il costo limitato, l’altezza regolabile, entro i limiti della prudenza e dell’abilità, e la facilità costruttiva
Costruire trampoli non è difficile: l’unica piccola difficoltà sta nel forare con precisione gli elementi del reggipiede e i due piantoni; una semplice dima autocostruita rende possibile eseguire i fori dove devono essere. L’uso è più semplice di quanto possa sembrare a prima vista. Accostati i trampoli ai fianchi, tenendone la cima dietro la schiena, si sale su uno dei due poggiapiedi, si sposta leggermente in avanti il peso del corpo e, sollevandosi sulle braccia, si posa l’altro piede sul secondo trampolo. A questo punto è solo questione di equilibrio: si sposta il peso su un trampolo e aiutandosi con le braccia e le reni si sposta in avanti l’altro, iniziando a camminare.
Cosa serve per costruire trampoli:
- Sega per tagli a squadra;
- trapano;
- punta Ø 8 mm;
- seghetto da metalli (eventuale);
- cacciaviti;
- levigatrice;
- pennelli.
- Listello sezione 35×35 mm meglio se di legno duro ed elastico (l’ideale sarebbe il frassino): 2 pezzi da 130 mm; 2 da 165 mm; 2 da 200 mm;
- 2 piantoni da almeno 1800 mm;
- 4 barrette filettate M8 x150 mm con 8 dadi a cupola e 8 rondelle, oppure 4 bulloni testa tonda con quadro sottotesta M8 x150 mm con 4 dadi e 4 rondelle;
- 2 gommini paracolpi (o analoghi) con viti di fissaggio;
- vernice di fondo e smalti o altro materiale di finitura
Per costruire trampoli serve un progetto

Eseguire precise forature

I tre pezzi di ogni poggiapiede si fissano fra loro ed all’asta con barre filettate tagliate a misura (1) o lunghi bulloni. L’interasse dei fori (2), qui di 120 mm, non è una misura vincolante: l’importante è che l’interasse sia uguale sia nei fori dei pezzi del poggiapiedi sia in quelli (3, 4 o più secondo l’altezza desiderata per i trampoli) dei piantoni. Con un’assicella e due listelli, quindi, si crea una dima (3) in cui i pezzi entrino di misura. La dima si poggia sui listelli dei poggiapiedi, a filo di un capo, e si fa il primo foro. Il secondo si fa (4) dopo inserito un perno nel primo. Per il piantone si procede allo stesso modo, partendo dal basso e saltando il primo foro.
Smaltatura e montaggio dei trampoli fai da te

I piantoni e gli elementi dei poggiapiedi si levigano quanto meglio si può e gli spigoli dei piantoni si smussano, interamente sul lato esterno, solo dall’ultimo foro in alto su quello interno. La smussatura rende più comoda l’impugnatura delle aste ed evita strappi ai vestiti. A tutti i pezzi si dà una mano di fondo ben levigata, contro la formazione di schegge. La decorazione è ovviamente a piacere: qui i piantoni sono divisi in tratti più o meno lunghi, ma uguali a coppie (1), rossi, bianchi, verdi e azzurro-cenere, colori richiamati nei poggiapiedi (2), i piantoni, in effetti, sono stati prima interamente smaltati di bianco e poi (1) colorati. Inserite nei fori dei piantoni due barrette filettate, vi si calza l’elemento più lungo dei poggiapiedi poi, sopra un sottile strato di colla il secondo (2), su cui si incolla il terzo. Due dadi con rondella stringono assieme i pezzi e li mantengono in pressa (3). Due paracolpi di gomma avvitati sotto la base (3), completano il lavoro.
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🛠️ Aggiornamento tecnico 2025: costruire trampoli fai-da-te in legno con precisione e affidabilità
Evoluzione dei materiali e miglioramenti strutturali
Negli ultimi anni si è assistito a un’evoluzione nei materiali impiegati per la costruzione dei trampoli fai-da-te. Oltre al tradizionale legno di frassino, sono oggi preferiti legni duri come faggio o rovere, scelti per l’elevata resistenza meccanica e la buona risposta elastica sotto carico dinamico. Tali essenze, opportunamente stagionate, riducono il rischio di fessurazioni e migliorano la stabilità generale della struttura.
Per incrementare la resistenza alla torsione e alla flessione laterale dei piantoni, si consiglia l’adozione di profili leggermente maggiorati (es. sezione 40×40 mm), soprattutto per trampoli destinati a utenti adulti o per impieghi intensivi. L’inserimento di inserti filettati in ottone nelle sedi di fissaggio consente inoltre una maggiore tenuta e una migliore ripetibilità dei montaggi e smontaggi.
Tecniche avanzate di assemblaggio
Nel 2025, la precisione dell’assemblaggio è ulteriormente migliorata grazie all’impiego di dime modulari regolabili in MDF o plexiglass, che permettono una foratura perfettamente allineata con margine d’errore inferiore a 0,5 mm. Questo garantisce un innesto fluido dei poggiapiedi e una simmetria precisa tra i due lati.
Per l’unione degli elementi si tende ora a preferire bulloneria M10 a testa bombata con incasso a brugola, in sostituzione dei classici M8, per una maggiore robustezza strutturale. Le rondelle di sicurezza autobloccanti e i dadi a frizione vengono adottati per evitare allentamenti progressivi durante l’uso prolungato.
Ottimizzazione dell’ergonomia e finiture
Anche l’ergonomia dei trampoli è stata oggetto di attenzione: l’aggiunta di impugnature gommate antiscivolo nella parte superiore dei piantoni agevola la presa e riduce l’affaticamento muscolare. Gli spigoli vengono ora lavorati con raggiatura di precisione CNC per migliorare comfort e sicurezza.
Per le finiture, si predilige l’utilizzo di vernici poliuretaniche ad alta resistenza con filtri UV integrati, che proteggono il legno dall’umidità e dai raggi solari, prolungando la durata dei trampoli anche in condizioni di utilizzo all’aperto.