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Una straordinaria formula uno giocattolo in legno da far invidia alle rosse F1 da gara!
A Maranello se la vedessero se ne innamorerebbero subito, ne siamo certi… Sì, perché questa monoposto fai da te giocattolo che si ispira chiaramente alla Ferrari, è una piccola opera d’arte. Realizzata completamente in legno è un’imitazione riuscita delle “Rosse” di Sebastian Vettel e Kimi Räikkönen, che sfrecciano sulle piste del circuito F1.
La nostra monoposto fai da te ha ruote e sterzo che girano davvero e dimensioni adatte per essere cavalcata da un bambino. Le manca, però, un meccanismo per la trasmissione del moto, ragion per cui può avanzare solo a spinta. Ma se la monoposto fai da te viene messa sul supporto a dondolo, s’inserisce nella tradizione dei destrieri domestici, trasformando il cavallino (forse ormai antiquato) in una modernissima cavalcatura motorizzata.
Costruire una f1 come questa è un’opera impegnativa e lunga, che prevede l’uso di attrezzi anche non comuni, richiede un’abilità manuale collaudata e mette alla prova le capacità progettuali, sia preventive che attuative.
I pezzi hanno quasi tutti il profilo modanato (le misure indicate si riferiscono alle dimensioni massime del rettangolo in cui ciascuno è inscritto), alcuni vanno curvati, altri torniti e uno (il sedile) va lavorato manualmente a raspa. Le giunzioni sono, in compenso, per lo più semplici (incastri non ne servono e si tratta solo di incollare i pezzi costa a faccia o costa a costa, rafforzando in certi casi con viti o chiodi).
Qua e là per tenere in morsa ci vogliono attrezzi particolari (cinghia e cagne). Per lavorare le ruote è indispensabile essere versati nella tornitura. In ultimo, il fissaggio delle saette dell’asse anteriore richiede una guida di foratura inclinabile e graduata. Che dite? la nostra monoposto fai da te in legno sarà pronta per la Scuderia Ferrari?
Cosa serve per costruire una monoposto fai da te (numeri riferiti al disegno sottostante):
- Pino spesso 19 mm: 4 elementi dondoli (1) 130×1250 mm, 4 giunti d’angolo (2) 28×90 mm, 2 poggiapiedi (3) 100×340 mm, 2 fiancate (4) 195×823 mm, 1 chiusura anteriore cofano (5) 50×64 mm, 2 elementi sostegno piantone sterzo (6) 115×198 mm, 1 chiusura posteriore cofano e sostegno anteriore sedile (7) 131×203 mm, 1 sostegno posteriore sedile (8) 162×174 mm, 2 montanti interni ed esterni (9 e 10) 45 e 20×155 mm, 2 fiancate (11) 155×155 mm, 2 montanti in diagonale (12) 79×155 mm, 2 montanti porta-asse (13) 136×168 mm, 1 copertura posteriore (14) 168×300 mm, 2 spessori aggiuntivi (15) 185×365 mm, 1 tacchetto riempimento posteriore (16) 45×46 mm, 1 sedile (17) 200×610 mm, 2 nervature triangolari interne (18) 70×70 mm, 1 sostegno mezzotondo interno (19) 42×76 mm, 4 dischi freni (20) 100×100 mm, 30 elementi ruote (21) 195×195 mm, 4 dadi (22) 52×52 mm.
- Multiplex spesso 10 mm: 4 sostegni (23) 100×130 mm, 1 fondo posteriore (24) 400×785 mm, 1 fondo anteriore (25) 147×385 mm, 1 schienale (26) 150×192 mm, 1 piastra alettone anteriore (27) 105×340 mm, 2 elementi laterali alettone anteriore (28) 75×140 mm, 2 elementi giunzione alettone anteriore (29) 58×105 mm, 2 fiancate esterne alettone posteriore (30) 210×250 mm, 2 fianchi interni alettone posteriore (31) 75×155 mm, 2 listelli curvi alettone posteriore (32) 40×195 mm, 2 rondelloni per asse posteriore (33) 65×65 mm, 2 elementi sterzo (34) 150×150 mm, 1 pomolo sterzo (35) 30×30 mm.
- Compensato da curvare spesso 4 mm: 1 cofano (36) 175×575 mm, 2 pezzi aerodinamici (37) 120×330 mm, 1 copertura mezzo conica (38) 410×460 mm, 1+1+1 spoiler (39, 40 e 41) 192, 105 e 90×240 mm.
- Listello tondo Ø 30 mm: 2 traverse dondoli 284 mm.
- Listello tondo Ø 20 mm: 3,5 m per il piantone, gli assi e le saette.
- Multistrato spesso 10 mm: 2+2 distanziatori pezzi aerodinamici 20×65 e x95 mm.
- Ferramenta e varie: 4 spine Ø 10 mm come comandi sterzo, 4 tirafondi, viti per truciolare, colla vinilica, smalto rosso, nero e grigio.
La monoposto fai da te ha una forma affusolata
Sagome di masonite o MDF sottile (1) aiutano a individuare la forma voluta, senza sprecare materiale più prezioso, e permettono di incidere preventivamente, con il cutter, i singoli profili sui pannelli, in modo da garantire che, durante il taglio con il seghetto alternativo, la lama non sbrecci il legno. I pezzi verticali sono fissati al fondo (2) con colla e viti da sotto, mentre fra loro sono solo incollati. Per serrare in fuori squadra si usano le cagne, dette anche molle da corniciaio, che si mettono e levano con l’apposita pinza (3). Per i pezzi da curvare (4) si usa o compensato sottile normale (che può essere opportuno bagnare), oppure quello specifico per questi usi, più flessibile. La prima curvatura si ottiene serrando il pezzo fra morsetti, quella definitiva risulta da sé nel momento in cui lo si incolla sugli altri. Qui l’unico mezzo adatto per serrare è la cinghia (5), avvolta in più spire. Qualche chiodino aiuta la tenuta e, una volta tolto, non lascia quasi segni sulla cinghia stessa.
Alettoni e corpo macchina
Lo spoiler anteriore (1) va fissato sotto il fondo, il posteriore (2) ha nei fianchi una gola, che va a prendere sulla chiusura di coda. Il corpo principale della macchina (3) è composto da una parte anteriore affusolata, con cofano e sedile, e una posteriore, più larga ed elaborata, sulla quale va poi montato il tunnel per il risucchio dell’aria dietro la testa del pilota (qui chiuso e impiegato come schienale). Collegano le due parti i pezzi curvi aerodinamici applicati ai fianchi. Alcune operazioni nel montaggio del corpo macchina e dei suoi annessi seguono una sequenza più o meno obbligata. I fori per gli assi, le saette e il piantone vanno aperti prima di qualunque assemblaggio fisso. Il supporto per il piantone dello sterzo va sistemato al suo posto prima che il cofano sia definitivamente chiuso e la stessa cosa vale per l’alettone anteriore, che così può essere avvitato dall’interno (anche quello di coda si blocca da dentro, ma lì la macchina resta sempre
aperta).
Tornire le ruote della monoposto fai da te
Per non dover eliminare troppo materiale durante la tornitura, conviene partire da pezzi con profilo già piuttosto circolare, che si possono ottenere tagliando con l’alternativo una serie di dischi e anelli (1), e incollandoli poi assieme (2). Questo sistema permette, inoltre, di evitare l’acquisto di una grossa trave e di ottenere ruote più leggere grazie ai vuoti interni in corrispondenza degli anelli. La tornitura (3) va fatta con il regime di giri più basso perché, dato il raggio notevole, la velocità di rotazione periferica è piuttosto elevata. Siccome le ruote devono risultare tutte di ugual diametro, la misura non può essere affidata all’occhio, ma va controllata con il calibro a compasso (4). Per la tornitura a sbalzo (5) delle estremità rientrate e, poi, delle scanalature sul battistrada, non potendo ottenere dal pezzo un codolo con cui montarlo sul mandrino a boccola (6), ma anzi dovendo aprire nelle ruote un foro centrale per l’asse, si tornisce un pezzo apposito, da frapporre, che da un lato entri nella boccola e dall’altro abbia un codolo adatto al buco (7). Il progetto prevede ruote sfilabili e libere di ruotare fra il disco, incollato sull’asse, e il dado di tenuta, fissato allo stesso con un bullone tirafondi. Per ridurre l’attrito è bene ungere o incerare l’asse.
Formula uno fai da te su dondolo
Siccome la macchina ha il baricentro piuttosto arretrato, per il supporto a dondolo conviene disegnare un profilo con spessore massimo in corrispondenza del centro di gravità dell’auto e curva variabile, accentuata sul retro, più piana davanti. Il forte spessore dei pattini si ottiene accoppiando due tavole per ciascuno, il profilo identico lavorando tutti e 4 i pezzi assieme. Le traverse che li uniscono s’infilano in fori ciechi, i supporti su cui appoggia l’auto sono tenuti saldamente in verticale dai giunti d’angolo (1 e 2). La modanatura anteriore accoglie l’asse, quella posteriore è molto più larga (3) per far spazio al rondellone. Il dondolo è completato da due tavolette poggiapiedi.
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