Poltroncine fai da te per esterni fatte con piatto d’acciaio

Per queste poltroncine fai da te vengono usati due spessori di piattina d’acciaio: uno maggiore per le parti volte al sostegno, uno minore per seduta e schienale

La costruzione delle poltroncine fai da te non richiede attrezzature sofisticate: fra gli elettroutensili figurano la saldatrice ad arco, a filo continuo o meno, la smerigliatrice angolare e il trapano. Dei primi due, volendo, si può fare a meno, levigando i pezzi a mano e facendo le giunte con bulloni e dadi. Il terzo è sicuramente necessario per forare con rapidità, soprattutto con l’aggiunta di una colonna per trapano, che garantisce anche precisione.

Le poltroncine fai da te vanno costruite realizzando i pezzi in serie; non si tratta solo di ripetere in sequenza i tagli dei pezzi uguali, ma soprattutto della necessità di fare le curvature tutte nello stesso modo. Per ottenere questo risultato è necessario realizzare alcune dime: due di legno e una di ferro. In particolare, la dima di legno più grande serve, oltre che per la curvatura di ogni fianco della poltrona, anche per mantenerlo in posizione sino a quando non sia fissato il bracciolo, che ne rende definitiva la forma. Usando la dima, tutti i fianchi risultano identici.

Ovviamente, a monte, anche i braccioli devono essere tutti uguali; per questo si realizza una dima di ferro che permetta di imprimere loro un’identica curvatura a un’estremità. La realizzazione delle piattine che formano seduta e schienale di ogni poltroncina non richiede dime, essendo necessaria per ogni pezzo eseguito, l’esecuzione di due sole piegature “secche” a 90°.

Con lo stesso principio costruttivo non è difficile realizzare anche un tavolo, attorno al quale mettere le poltroncine fai da te. Volendolo fare, si deve realizzare una dima simile a quella usata per fare i piedi delle poltroncine, ma con raggio di curvatura più ampio. La stessa dima serve per fare piedi e sostegni superiori del piano, che risultano sostanzialmente identici. Le curvature sono finite: per irrigidire il basamento del tavolo, si aggiungono alle gambe rinforzi montanti (all’esterno) e rinforzi incrociati all’estremità bassa dei piedi. Il piano è formato da una cornice di tubolare quadro 30×30 mm, i cui segmenti sono uniti con saldatura. Al centro un cristallo appoggia sui risalti saldati appositamente.

Cosa occorre per ogni poltroncina fai da te

Piattina d’acciaio sezione 5×30 mm:
– 2 fianchi (A) lunghi 1440 mm;
– 2 piedi (B) lunghi 790 mm;
– 3 traverse (C) lunghe 530 mm;
– 2 braccioli (D) lunghi 695 mm;
– 4 rinforzi (E) lunghi 100 mm.
Piattina d’acciaio sezione 3×20 mm:
– 6 strisce che compongono la seduta e lo schienale lunghe 1050 mm;
Barra filettata M8:
– 2 pezzi lunghi 487 mm;
– 4 pezzi lunghi 40 mm.
Tubo d’ottone Ø interno 8,5 mm:
– 2 pezzi lunghi 456 mm.
Dadi ciechi di ottone: 12.
Materiale di finitura.

Limitata l’attrezzatura necessaria

Per tracciare correttamente e linee di taglio della piattina è necessario utilizzare una squadra a cappello, ovvero con scontro laterale che permette di tirare linee perpendicolari allo sviluppo in lunghezza della barra. Non si usa una matita ma un penna a tracciare con punta che può essere in acciaio al cromo-vanadio, carburo di tungsteno o diamante.

Per ottenere pezzi della lunghezza voluta e con terminali che si chiudano con un angolo perfetto (90° o 45°, a seconda dei casi), è meglio tagliare i segmenti di piattina con una troncatrice per ferro o un aggiuntivo per smerigliatrice angolare.

Per regolarizzare i lembi tagliati si può usare la smerigliatrice angolare con un disco da sbavo, ma il migliore controllo si ha con una lima piatta per ferro, che permette di smussare in modo uniforme e regolare ogni spigolo delle parti tagliate.

Una dima per l’ampia curvatura dei due piedi…

La dima è fatta sovrapponendo e unendo saldamente una semiluna di truciolare spesso 20 mm a un pannello rettangolare dello stesso materiale. I due pezzi metallici fissati con precisione all’apice della semicirconferenza hanno il compito di bloccare la piattina impedendole di scivolare su un lato o sull’altro durante l’azione di curvatura.

Marcato l’interasse dei due fori da praticare nella zona centrale del segmento di piattina, con il bulino si segna più profondamente il centro di ogni foro, in modo che la punta del trapano entri esattamente dove si vuole, senza scivolare di lato.

I fori, di diametro 8,5 mm, sono da effettuare con trapano a colonna oppure con trapano montato su un aggiuntivo a colonna (come in questo caso). Questo consente non solo di fare fori più precisi, ma anche di applicare una maggiore pressione sul punto e procedere più velocemente. Per bucare acciaio di questo spessore conviene impostare una velocità bassa del trapano e utilizzare olio da taglio spray che agevoli l’operazione e impedisca alla punta di bruciarsi.

Prima di arrotondare il piede, è necessario effettuare una piega a 90° a ogni estremità del segmento di piattina per creare un adeguato appoggio a terra per il piede stesso. La manovra va fatta ora che la piattina è ancora diritta, in modo da poterla bloccare nella morsa e battere l’estremità con il martello.

Per curvare la piattina nella dima la inseriamo fra i ferri predisposti e la blocchiamo con due viti Ø 8 mm che si fanno penetrare nei fori predisposti nel metallo e nello spessore del legno. La piattina rimane così vincolata in una posizione ed è possibile applicare tutta la forza necessaria per farle seguire la rotondità della dima, senza che possa spostarsi o saltare via.

… una per l’intero sviluppo dei fianchi…

La dima per realizzare i fianchi ha uno sviluppo maggiore di quella per i piedi, perché su un lato la piattina sale per fare da sostegno ai braccioli, mentre sull’altro va a formare il montante di sostegno dello schienale. Per mantenere nella posizione corretta la piattina, una volta impressa la curvatura inferiore, è necessaria l’applicazione al pannello di truciolare di alcuni segmenti di tubolare quadro 30×30 mm, spesso 2 mm, utili per bloccare la piattina con morsetti.

La piattina va bloccata nella stessa modalità del piede, ma non al centro perché la parte dello schienale è più lunga. Per aiutarsi nell’azione di curvatura si utilizza la leva piegaferro, capace di moltiplicare la forza applicata sull’elemento. Fatta la piegatura su un lato, si blocca la piattina con morsetti, tramite i riscontri metallici predisposti, e si procede sull’altro lato, bloccandola allo stesso modo.

La leva piegaferro è uno strumento che si trova già fatto, ma è semplicissimo realizzarlo in proprio: serve un tondino di ferro di Ø 12 mm e lungo 400 mm circa, e un pezzo di piatto spesso10 mm. Quest’ultimo va saldato in testa al tondino, poi con la smerigliatrice angolare vi si apre un incavo di lato.

… una per i braccioli

La dima è costruita ad hoc usando piattina di sezione 5×30 mm, un pezzo di tubo Ø 80 mm e un pezzo di tubolare quadro 20×20 mm.

Il braccio corto e il tubolare quadro devono risultare perfettamente perpendicolari fra loro e vanno saldati al tubo Ø 80 mm in modo che il braccio corto origini dalla circonferenza, mentre il tubolare quadro, messo sotto, risulti centrato con il tubo. Il braccio lungo, con estremità bisellate, si inserisce esternamente al tubo, con angolo di 73° rispetto al braccio corto.

La dima serve per fare la curvatura dei braccioli. La piattina da curvare si inserisce nell’incastro predisposto alla radice del braccio corto, quindi si tira attorno al tubo sino a che aderisca completamente al braccio lungo.

Prima i braccioli poi l’unione dei fianchi delle poltroncine fai da te

Mantenendo bloccato nella dima il fianco, dopo essere stato curvato, si posiziona il bracciolo mettendo la sua curvatura contro il montante anteriore del fianco. La parte posteriore diritta segue la linea dell’intaglio nel pannello di truciolare: tenendolo in posizione, si marca sul bracciolo il punto di intersezione con il montante posteriore del fianco.

In concomitanza della marcatura appena fatta si produce uno scarico nel bracciolo, facendolo arrivare sino a metà della larghezza della piattina.

Rimesso il bracciolo in posizione sul fianco ancora immobilizzato, lo si fissa saldandolo nei tre punti di contatto: 2 sul lato della curvatura e in quello posteriore dove è stato fatto lo scarico. Notare l’inserimento di un foglio di lamiera sotto i pezzi, necessario per proteggere il pannello di truciolare dall’arco della saldatrice.

Completato con la stessa procedura anche un secondo fianco (attenzione che il lato posteriore del bracciolo deve essere fissato in modo speculare), si appoggiano entrambi su una piano regolare e, bloccandoli con pinze a scatto in posizione parallela, si uniscono con due piattine alla traversa, saldate alle altezze prestabilite e in bolla.

Con riferimento il profilo superiore delle due traverse di collegamento fra i fianchi, si rileva la lunghezza della seduta, mettendo una piattina in posizione e marcando il punto in cui giunge alla traversa posteriore, dove la piattina va piegata verso l’alto a formare lo schienale della poltroncina fai da te.

Una per volta, si producono le 6 piattine piegate per formare la seduta e lo schienale, quindi si saldano alle traverse, tenendole parallele ed equidistanti. Al termine, si tagliano via le estremità delle piattine che debordano oltre la traversa superiore (al culmine dello schienale).

Distanziali che rendono solidi i piedi

Per irrigidire i piedi delle poltroncine fai da te si usa la soluzione della barra d’acciaio abbellita da un tubo di ottone o di rame. Questo va tagliato prendendo la misura della distanza fra le estremità dei piedi, poco sopra (circa 30 mm) la piega d’appoggio a terra. Il taglio risulta perfettamente regolare e a 90° se si utilizza una tagliatubi per idraulica.

Inserita su un lato la barra filettata Ø 8 mm nel foro fatto al centro della piattina, si avvita a fondo il dado cieco di ottone, quindi si inserisce il tubetto sino in fondo.

Sull’altro lato del piede si inserisce la barra nell’altro foro presente, forzando leggermente la curvatura della piattina con la levapiegaferro, e si blocca con il secondo dado cieco.

I piedi si fissano, curvatura con curvatura, alla parte superiore della poltroncina fai da te, attraverso i fori già fatti durante le fasi di piegatura: si inseriscono spezzoni di barra filettata lunghi 40 mm nei fori e si serrano con dadi ciechi. Notare lo spessoramento con due corti spezzoni di piattina, aggiunti sopra e sotto il fissaggio. Questi hanno lo scopo di rendere più solido e compatto l’insieme, riducendo la flessibilità delle centine nel punto della giunzione.

Aggiunta per non dondolare

Per impedire completamente qualsiasi flessione della seduta, si possono aggiungere due pezzi di piattina sul lato posteriore, tra fianco e piede. In alto, si fanno alcuni fori all’estremità del pezzo da aggiungere e si salda proprio in corrispondenza di questi fori; in basso, si fissa alla barra filettata.

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