Morsa angolare fai da te per fissaggi a 90°

Una morsa angolare realizzata tutta di metallo, per un utilizzo orientato alle costruzioni con il ferro, che permette di tenere in posizione due pezzi che debbano essere uniti con angolo di 90°

Fra gli accessori che si possono autocostruire, per arricchire la propria dotazione, sicuramente rientrano morse e strettoi di vario genere, strumenti utilissimi, di cui c’è sempre bisogno e che non sono mai troppi. Costruiamo una morsa angolare per giunzioni a 90°, un tipo di strettoio che si usa sia nelle costruzioni con il ferro, sia con il legno. Quello che di solito differenzia le due tipologie è la robustezza, parametro necessario in tutti i casi, ma determinante nel caso del ferro, dato il peso solitamente maggiore dei pezzi che si devono unire. Per ottenere robustezza e rigidità, la costruzione viene fatta con elementi di ingente spessore; con la conseguenza di avere un oggetto risultante di peso elevato, come del resto confermano i modelli di morsa angolare che si trovano in commercio.

La morsa ha un aspetto che fa subito capire a cosa serva e quale sia la dinamica della sua azione. Pur essendo nel suo insieme un accessorio mobile, è composto da una parte “fissa” che fa da supporto e scontro per gli elementi da mettere in giunzione; questa è indubbiamente una parte che deve assicurare la massima rigidità, quindi è di elevato spessore. Inoltre deve avere due speciali caratteristiche: una è l’ampia apertura sull’angolo, necessaria per poter lavorare di fissaggio in testa ai due pezzi da unire, mediante saldatura, foratura e avvitatura, rivettatura ecc.

La seconda è l’allargamento delle ali a 90° che non risultano semplicemente piegate: le due ali sono realizzate con un corposo profilato angolare d’acciaio saldato esternamente alla piastra portante. Questo perché la semplice piega impedirebbe al pezzo stretto nella morsa di aderire correttamente all’ala esterna, per la curvatura, seppure minima, che resta nell’angolo interno. Con la saldatura esterna si ovvia al problema. La parte “mobile” è il pressore con barra filettata, fatto con robusti pezzi di piatto uniti a 90°; anche questo deve lasciare debito spazio di manovra nell’angolo di giunzione.

Vista da sotto, si nota come le due ali siano costituite da segmenti di angolare d’acciaio saldati alla piastra quadrata. Com’è ovvio, è basilare, nel fissaggio, far rimanere le due ali in squadra fra loro e rispetto alla piastra. Un quarto elemento è un pezzo piatto di rinforzo, saldato a 45°, che deve avere spessore identico alle ali, per offire un appoggio in piano alla morsa.
Dopo la saldatura delle ali, si rimuove con la smerigliatrice angolare anche la porzione in angolo della piastra di base, poi si salda e si fora un pezzo di tubolare sull’angolo opposto.
Terminata la pulizia delle saldature e la levigatura degli spigoli vivi, si può colorare il pezzo.

Cosa occorre per costruire la morsa angolare fai da te

  • 1 pezzo lamiera zincata 100x100x3 mm;
  • 2 pezzi angolari di ferro 30x30x4 mm;
  • 1 pezzo tubolare di ferro 30x20x2 mm lungo 60 mm;
  • 1 pezzo tubolare di ferro 30x20x2 mm lungo 28 mm; 2 pezzi di piattina 60x30x5 mm;
  • 1 pezzo di piattina 100x20x4 mm;
  • 1 pezzo di piattina 50x25x5 mm;
  • 1 pezzo barra filettata Ø 8 mm lungo 210 mm;
  • 2 barilotti di ferro Ø 13 mm lunghi 25 mm;
  • 1 bullone Ø 8 mm lungo 50 mm;
  • 1 bullone Ø 5 mm lungo 7 mm;
  • 3 bulloni Ø 5 mm lunghi 10 mm;
  • 1 tubetto di plastica Ø 10 mm lungo 39 mm (Ø interno 9 mm);
  • 1 copiglia Ø 2 mm lunga 15 mm;
  • 4 dadi Ø 8 mm; 2 rondelle con foro Ø 8 mm;
  • antiruggine;
  • vernici.

Pressore con barra filettata

L’elemento nodale del pressore ha il profilo con ali a 90° per comprimere i pezzi, obbligandoli ad assumere la posizione desiderata. È fatto da due pezzi di piatto spessi 5 mm, saldati sul tubolare lungo 60 mm tagliato lateralmente a 90°.
I due barilotti di ferro servono per il movimento del pressore; a uno si allarga leggermente il foro laterale, rimuovendo il filetto interno, in modo che la barra filettata possa passare liberamente, seppure di misura.
I barilotti vanno forati in testa, su entrambe le estremità, poi il foro va filettato M5 per il fissaggio con viti. Sopra, la vite ha testa piatta.
Nella parte sotto, non essendoci spazio, si realizza un grano tagliando via la testa della vite e facendo un taglio diagonale sull’estremità per poterlo avvitare con un cacciavite.
L’estremità della barra filettata ha: due dadi stretti uno sull’altro, in modo che restino bloccati in quella posizione, rondella, barilotto passante, rondella e copiglia inserita in un foro fatto trasversalmente. L’altezza del barilotto è tale da entrare in piedi nel tubolare del pressore, a cui viene rimosso il lato frontale.
Presentando l’estremità della barra con il barilotto nello scatolato (notare che è stato aperto anche dietro), si mettono la vite con testa piatta (sopra) e il grano (sotto), dove l’angolare deve stare aderente alla piastra d’appoggio.
Nella barra filettata ci sono in tutto quattro dadi (uno cieco). Di fatto sono due coppie di elementi stretti fra loro a scopo di bloccaggio.
La manovella si realizza con un pezzo di piatto forato in due punti Ø 8 mm, un tubetto di plastica e un bullone M8 a testa tonda, a cui si taglia via la parte filettata.
Si calza il tubetto di plastica sullo stelo del bullone, lo si imbocca nel foro liscio del piatto e si danno due punti di saldatura per bloccarlo, senza insistere, per non fondere la plastica. Il secondo foro si filetta per avvitarvi la barra M8, bloccandola poi con un dado normale sul davanti, e uno cieco applicato per ultimo.

Progetto di Mario Giampietro

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