Ombrelli di lusso, costruzione passo-passo

Vi raccontiamo una bella storia imprenditoriale che parte negli anni Trenta con un uomo che si guadagnava il pane aggiustando ombrelli; il suo lavoro è stato ripreso dal nipote che ha deciso di trasformare semplici oggetti funzionali della vita quotidiana in ombrelli di lusso

ombrello di alta gamma Certo gli ombrelli di lusso non sono oggetti comuni, anche perché può contrastare l’idea di utilizzare qualcosa di lussuoso come mezzo di protezione. Qui però non c’è solo il lusso in questione… dietro a questi ombrelli di alta qualità c’è una sapienza e un’abilità artigiana elevatissima,che vale la pena raccontare e illustrare passo-passo.

Ombrelli di lusso…4000 anni di storia

Malgrado sia conosciuto da 4000 anni, come si rileva dalle citazioni nell’arte egizia e cinese, l’ombrello era usato solo per proteggersi dal sole, tanto che il suo nome deriva dalla radice latina “umbra”, ombra. In occidente l’ombrello è diventato popolare solo dopo il 16° secolo, specie nella piovosa Inghilterra: infatti il primo negozio aprì nel 1830 a Londra, dove è situato ancora adesso. Ai nostri tempi, anche se i prezzi della produzione di massa sono calati fino a diventare irrisori, c’è chi ancora costruisce ombrelli di lusso qui in Italia. Per esempio l’ombrellificio “Il Marchesato”, dove si fabbricano ombrelli di lusso di alta qualità impiegando i migliori componenti (montature in acciaio, in fiberglass e legni naturali), ma anche curando nei dettagli la scelta dei disegni e dei tessuti dell’alta moda italiana. Di particolare risalto sono gli ornamenti e le finizioni con elementi Swarovski ricamati direttamente sul tessuto o incastonati in anelli e impugnature trasformando l’ombrello in un vero gioiello. A conferma della considerazione nella quale è tenuta la moda italiana nel mondo, buona parte degli ombrelli de “Il Marchesato” viene distribuita all’estero.

Come nascono gli ombrelli di lusso

manici ombrello

manico d'ombrello con gioielli

  1. La parte più raffinata degli ombrelli de “Il Marchesato” sono i manici. Ci sono manici foderati in pelle, ma anche di metallo, nichelati o dorati. Questi ultimi sono trattati in un bagno galvanico con oro a 24 carati.
  2. Alcuni manici vengono impreziositi da un rivestimento in cristalli Swarowski finemente disposti, a mano, lungo una spirale.
  3. Al posto del tradizionale e anonimo nastro fermaombrello si può avere un originale e prezioso anello metallico guarnito con un grosso cristallo Swarovski tagliato a goccia.
  4. Anche il manico, in una nicchia, può essere decorato con un cristallo molato, come in questo modello particolarmente raffinato, in tinta con la coperta dell’ombrello.
  5. Invece del classico manico curvo possono essere montate impugnature sagomate raffiguranti eleganti soggetti.
tagliare tessuto di nylon
La coperta dell’ombrello è formata da otto spicchi di tessuto pesante di nylon tagliati secondo una forma, diversa per ogni modello, che determina la forma della cupola quando l’ombrello è aperto. In alcuni modelli è necessario tagliare anche la tela per la fodera che riveste l’interno e nasconde le stecche.
assemblaggio stecche ombrello
Le stecche che tendono la stoffa sono ricavate da una striscia di lamiera d’acciaio ripiegata a U. Le stecche lunghe sono fissate alla doppia noce, cioè il cilindro ancorato in prossimità del puntale; per montarle si utilizza un filo metallico che attraversa le crune e si richiude in una scanalatura. Lo stesso sistema è usato per fissare le stecche corte alla canola, la parte mobile che scorre lungo l’asta. In due scanalature praticate sull’asta si sistemano i fermi, cioè le molle di acciaio armonico destinate a bloccare la canola in apertura o in chiusura.
rosette di guarnizione copricanula
Tutte le articolazioni di un ombrello pregiato sono protette da guarniture di tessuto cucite a mano. I riccetti o rosette di guarnizione servono per coprire la canola e la doppia noce mentre le forcelle sono rivestite con un disco di stoffa chiamato calzettina o pezzuola.
fustellare il nylon
Le pezzuole e i riccetti nascono da una pila di scampoli della stessa stoffa usata per la coperta. Se ne ricavano dei dischetti con una grossa fustella dal bordo affilatissimo che affonda nel tessuto con qualche colpo di martello.
stecche e asta ombrello (ragno)
Il complesso delle stecche e dell’asta, detto ragno, è completo e viene provato più volte per assicurarsi della perfetta funzionalità del movimento. In realtà manca ancora il manico, curvo o dritto, per completare la struttura. Viene aggiunto solo al termine in accordo con i desideri dei clienti.
spicchi tela ombrello
Gli otto spicchi di tela si uniscono con velocissime macchine da cucire che lasciano una sottile cresta sotto la coperta, necessaria, tra l’altro, per i collegamenti con la struttura dell’ombrello. Nei modelli da uomo il raggio dell’ombrello, che corrisponde circa all’altezza dello spicchio, parte da circa 60 cm per arrivare fino a 75 cm per i modelli da macchina o da golf.
occhiellatura
La coperta, al termine della cucitura, rimane aperta in corrispondenza del centro. La rifinitura che irrobustisce questo piccolo foro su cui si scaricano le tensioni di tutto l’ombrello, consiste in una occhiellatura eseguita su una piccola pressa.Quando la coperta viene inserita sul puntale, l’occhiello si appoggia sulla doppia noce ed è infine coperto da una rosetta di stoffa e dal piccolo imbuto metallico, la placca, che blocca la tela al suo posto.
fissaggio delle stecche all'ombrello
Una seconda macchina unisce ciascuna cucitura con la rispettiva stecca tramite tre punti ben stretti fatti con più giri di filo in tinta con la coperta. Questo dettaglio apparentemente marginale è quello che impedisce alle stecche di piegarsi lateralmente salvaguardando l’integrità dell’ombrello.
stiratura dell'ombrello
Sulla coperta si cuciono anche i terminali, piccoli puntali a sfera forati che si calzano alle estremità delle stecche. Al termine del montaggio si passa alla stiratura che si esegue con l’ombrello aperto, parte con il ferro parte con un particolare apparecchio fisso che emette un getto di vapore direttamente sulla coperta.
asola fermaombrello
Per tenere chiuso l’ombrello, si cuce sulla coperta un nastro che termina con un’asola da agganciare sul bottone. In questo modello la cupola è decorata con una struzzata di cristalli Swarowsky cuciti a mano uno per uno. Una buona abitudine per conservare un pezzo così pregiato sta nel lasciar asciugare l’ombrello aperto: si evita così di lasciare sulla tela macchie e spiegazzature ostinate.

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Commenti

  1. Io ho un ombrello leggermente più grande del normale. Oggi compie almeno 30 anni. Ma aimè ha la tela rovinata. C’è qualche ditta che può rifare la copertura? Io abito in una città vicino a Torino

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