Tante le operazioni da fare per impratichirsi con il ferro: taglio dei segmenti di tondino con il seghetto a mano, piegatura con le dime, unione con saldatura ad arco, foratura con trapano a colonna e filettatura a impronta maschio e femmina. Per questo candelabro da soffitto fai da te, inoltre sono possibili varianti di forma, di numero bracci e la trasformazione in lampadario
Proponiamo questo candelabro da soffitto fai da te dalle dimensioni importanti. È una costruzione con elevata valenza didattica, adatta per chi voglia fare pratica con questo materiale, caratterizzata dalla possibilità di notevoli variazioni sul formato di ferro da utilizzare, per esempio la piattina invece del tondino, e passibile di interpretazioni personali sulla forma. Usando barre di tondino pieno da 6 e da 8 mm di diametro, la struttura del candelabro resta esile, ma ha il vantaggio di non richiedere molto sforzo, tantomeno perizia, per la sagomatura dei pezzi.
Andando sul ferro piatto, a seconda dello spessore e la larghezza, si incontrano progressive difficoltà e anche le dime per poter fare pezzi tutti uguali devono essere dimensionate opportunamente. Il tondino da 8 mm è utilizzato per fare lo stelo centrale, la cui estremità superiore è curvata a uncino, mentre quella inferiore termina con la sfera d’acciaio. I bracci con i portacandele sono fatti con tondino da 6 mm: ognuno è costituito da 3 pezzi sagomati. Alcuni elementi che rientrano nel progetto, come i piattini di portacandela e le sfere, possono essere acquistati già fatti. I fardasé bravi possono sicuramente realizzare in proprio i piattini, facendoli con la tecnica del ferro battuto su un’incudine, mentre i più attrezzati possono realizzare anche le sfere, usando un tornio per ferro. Altrimenti, tutti questi pezzi si trovano già preconfezionati nei migliori negozi di ferramenta.
Il progetto richiede una fase preparatoria, in cui, sulla base di un disegno (personalizzabile a piacere) si costruiscono le dime per effettuare la piegatura dei ferri, in modo che risultino tutti identici. Questa caratteristica è inderogabile per ben due questioni estetiche: la simmetria che il manufatto deve dimostrare, visto da qualsiasi lato, e poi anche per non ritrovarsi con un candeliere che rimane storto una volta appeso. Così come lo presentiamo, il candelabro da soffitto fai da te ha 5 bracci ed è destinato all’utilizzo con le candele.
Per una maggiore “ricchezza”, i bracci possono essere anche di più, a propria discrezione; riguardo, invece all’uso con candele, sebbene il fascino che emette una tale illuminazione non abbia eguali, chi desiderasse qualcosa di più immediato da accendere e spegnere, può facilmente trasformarlo in lampadario applicando in ogni bicchierino un portalampada E14, con piattina isolata trasparente che corre lungo le bacchette di ferro, sino a raccogliersi all’apice, nei pressi del gancio di sospensione.
La trasformazione in lampadario
È un’operazione non difficile, che si può fare anche in un secondo tempo, ovviamente portando il candelabro sul banco da lavoro. Si tratta di effettuare un foro di diametro 4 mm in ogni piattino, nella porzione che ricade all’interno del bicchiere portacandela: la punta del trapano deve uscire sotto, lambendo la fasciatura con il filo di ferro. Questa apertura serve per far passare il filo elettrico (una piattina per lampadari con isolante trasparente) da collegare ai 2 terminali del portalampada E14, a sua volta da fissare dentro il bicchiere portacandela.
Dato lo stile sinuoso del lampadario, potrebbero essere indicate lampadine a “fiamma” (1), abbinate a portalampada con forma di mozzicone di candela (2); questi si fissano a incastro nel bicchiere da ¾”, tramite adattatori di legno con profilo conico (3), reperibili di diverse misure. La sporgenza cilindrica entra sotto il portalampada fatto a candela, mentre il foro assiale permette di far passare il filo elettrico.
Da sotto il piattino, il filo segue il tondino nel suo sviluppo, sino a convergere insieme agli altri (provenienti dagli altri bracci) e unirsi nelle due polarità per il normale collegamento a una presa luce comandata. La piattina si fissa molto bene sul tondino usando la colla a caldo; in questo modo il filo trasparente rimane appena visibile. La terra dell’impianto va collegata in modo saldo (una vite) al gancio a uncino dello stelo centrale.
Materiale occorrente
· Tondino di ferro di sezione 8 mm e 6 mm.
· Filo di ferro di sezione 3 mm.
· Tubo di acciaio di diametro ¾”.
· Sfere di ottone di diametro 15 mm.
· 1 sfera di acciaio di diametro 40 mm.
I disegni sotto mostrano le due dime necessarie per effettuare le piegature ripetitive del tondino, ottenendo pezzi del tutto identici. La prima serve per fare il ramo interno del braccio; pieghiamo a 90° un pezzo di tondino, quindi lo incastriamo nella dima e tiriamo, una per volta, le estremità contro il legno per dare alla barra la curvatura. La seconda permette di piegare il tondino per fare i due segmenti esterni del braccio.
Nel realizzare le dime si tenga conto che il ferro ha una certa elasticità e tende a “ritornare” leggermente, dopo la piegatura; pertanto è necessario che la sagoma della dima non sia fedele al disegno progettuale del braccio, ma presenti una curvatura più stretta, seppure di poco.
Realizzazione del candelabro da soffitto fai da te
Tempo richiesto: 1 giorno
- Fare le pieghe a 90° del tondino
Le pieghe a 90° del tondino possiamo farle senza alcuna difficoltà stringendolo in una morsa e battendolo con un martello distante un paio di centimetri dalle ganasce della morsa.
- Curvare il tondino
Per l’operazione di curvatura con la dima, ci aiutiamo con un curvatore a mascella che ci permette di agguantare il tondino anche alla sua estremità e di fare la forza necessaria.
- Filettare le estremità dei tondini
Per applicare le sfere di ottone filettiamo le estremità dei tondini da 6 mm, sui quali vanno messe, usando una filiera di tale diametro.
- Saldare per comporre il singolo braccio del candelabro
I tre pezzi che formano ogni singolo braccio del candelabro da soffitto fai da te li uniamo con saldatura ad arco mediante saldatrice a filo continuo. Per saldarli li appoggiamo su una superficie piana, tenendoli uniti con una pinza a scatto, in modo che restino perfettamente allineati.
- Curvatura per il ricciolo all’estremità superiore
Per fare il ricciolo all’estremità superiore dello stelo non abbiamo bisogno di dime, perché ne dobbiamo fare uno solo, quindi non siamo strettamente legati a una forma e una misura. Mettiamo nella morsa un pezzo di tubo da ¾”, stringendolo molto forte, quindi fermiamo lateralmente al tubo l’estremità del tondino da 8 mm, con la pinza a scatto. Per fare una curva stretta dobbiamo agire con il curvatore a mascella.
- Forare le sfere
Le sfere vanno tutte forate: usiamo il trapano a colonna, tenendole ferme con una morsa per trapano che abbia le ganasce con incavo, in modo che non tenda a sgusciare via dalla presa. Nella sfera di acciaio facciamo un foro passante Ø 8 mm, mentre in quelle di ottone facciamo un foro cieco Ø 5 mm, per poi filettarlo con il maschio della filiera di diametro 6 mm.
- Unire la sfera al tondino
La sfera da 40 la uniamo al tondino da 8 mm dello stelo inserendola a un’estremità dello stesso. Il tondino è bloccato nella morsa per poter effettuare la saldatura fra i due elementi giusto nel punto in cui la sua punta fuoriesce appena dal foro della sfera. Al termine con la smerigliatrice angolare si liscia la protuberanza che rimane, rendendo regolare la sfera.
- Applicare i piattini
Allo stesso modo, stringiamo nella morsa l’estremità di ogni braccio in cui dobbiamo saldare il piattino del portacandela che abbiamo forato al centro con punta da 6 mm per far spuntare appena il tondino.
- Saldare il piattino e lo spezzone di tubo
Per non rovinare i portacandela con brutte saldature, difficilmente ripulibili per via della curvatura, dobbiamo riuscire a saldare al piattino lo spezzone di tubo da ¾” facendolo da dentro, ma non è impresa ardua, visto che bastano un paio di punti di saldatura.
- Saldare i bracci che compongono il candelabro da soffitto fai da te
Per saldare i bracci allo stelo e fra loro stessi, sorge il problema di dare loro la corretta angolazione, che dipende dal loro numero: essendo 5, fra l’uno e l’altro deve esserci un angolo di 72°; se fossero 6 l’angolo dovrebbe essere di 60°; nel caso di 8 l’angolo deve essere di 45°.
- Mascherare le saldature
Finite le saldature, le mascheriamo con diversi giri di filo di ferro di sezione 3 mm, di cui nascondiamo le estremità infilandole sotto le spire. Al termine applichiamo le sfere di ottone avvitandole alle estremità che avevamo filettato appositamente.
Come forare per fare il filetto
Di seguito la tabella di riferimento per fare il foro necessario alla filettatura di una sede, in relazione alla vite che si vuole applicare.