Legno per tornitura | Qual è il migliore?

Il migliore legno per tornitura comprende le essenze più dure con venature in forte evidenza

Il legno per tornitura deve possedere, fra le sue caratteristiche, la proprietà di essere stagionato e compatto.

La stagionatura è essenziale perché in caso contrario, dopo la lavorazione, si potrebbero produrre delle spaccature, incurvature e torsioni, nel senso longitudinale dovute all’essiccazione e, poiché tali difetti non si possono successivamente eliminare, verrebbe compromesso il lavoro.

I legni teneri sono da scartare perché la loro lavorazione al tornio richiede altissime velocità e perché tendono a sgretolarsi nelle sagome ad angolo acuto; si possono usare solo per torniture cilindriche poco sagomate.

Parlando di legno per tornitura compatto si intende quello privo di nodi, in quanto, se è vero che questi impreziosiscono un lavoro di scultura, sono pericolosi nei lavori di tornitura del legno. Questi infatti variano la durezza del legno e l’utensile trova un ostacolo nel taglio che, addirittura, può farlo saltar via con conseguenze meccaniche imprevedibili, lasciando nel pezzo di lavorazione una cavità non ben riempibile.

Legno per tornitura – Duro o tenero

I legni, ai fini delle lavorazioni industriali, si classificano in duri, teneri e resinosi. Il legno per tornio dev’essere duro, e se la durezza è misurata in senso normale alle fibre può variare da 0,5 a 6 kg/mm2. Sono da preferire i legni di: pesco, mogano, rovere, castagno, noce, frassino, acero, ciliegio, faggio, olivo, bosso, ecc.

L’operazione più importante da eseguire al tornio per legno è la sagomatura mentre quella più artistica è il mettere in risalto le fibre del legno, che, tranne pochi, tutti hanno più o meno marcate. Quindi la scelta del legno deve essere fatta dando la preferenza a quello che ha le fibre di colore contrastanti in modo da essere maggiormente evidenziate con la tornitura.

Per lavorare il legno al tornio con la tecnica longitudinale il pezzo deve essere disposto fra punta e contro-punta con venatura parallela all’asse della macchina mentre per le lavorazioni trasversali, la direzione delle fibre può essere sia longitudinale che trasversale.

Legno per tornitura al naturale

Il legno tornito in genere non va colorato o laccato perché la sua caratteristica consiste nell’esaltare le venature e le relative sfumature di colore; quindi dopo l’operazione di finitura esso si lascia al naturale o al massimo si ricopre con vernici trasparenti, mat o lucide

Nell’acquisto del legno occorre scegliere quello asciutto, senza nodi, senza fessure longitudinali e fenditure trasversali; evitare il legno con tronco curvato o con cuore decentrato perché ciò può originare, col tempo, deformazioni. Infine scartare i legni che presentano malattie quali  putrefazione, corrosione e tarlo.            

Olivo

Fornisce legname a essenza dura e compatta. Di colore giallognolo, venato di righe più scure, è  profumato. Molto pregiato in ebanisteria, per intarsiare, costruire mobili e torneria.

legno per tornitura

Acero

L’acero fornisce legname di buona compattezza, ma non molto resistente all’umidità. Trattato e lucidato, assume una colorazione lattiginosa, rigata di delicate venature rosa. Le maggiori applicazioni sono gli intarsi nei mobili di lusso, le impiallacciature e l’ebanisteria.

legno per tornitura

Betulla

La betulla di fibra tenera, ma può essere lavorato con successo al tornio legno e il suo colore rosa chiaro, venato di marroncino, si presta alla produzione di pannelli in compensato.

Frassino

Si presta particolarmente ad essere lavorato. È di colore madreperlaceo venato con fibra molto tenace. Oggi il frassino è usato soprattutto per mobili, rivestimenti e arredamenti rustici.

legno per tornitura

Olmo

Fornisce legname duro e pregiato; la fibra è grossolana e tenace, compatta ed elastica. 

Resiste notevolmente all’umidità. Ha un colore marrone chiaro, venato di linee rossicce; trova largo spazio nei lavori di torneria, mobili e arredamenti rustici.

Ciliegio

Di media durezza, compatto, di colore rosso bruno venato. Si deforma facilmente e tende a tarlarsi. Il ciliegio viene spesso usato nei lavori di ebanisteria e nella costruzione di mobili.

legno per tornitura

Legno per tornitura – La durezza degli esotici

Nei lavori di tornitura legno sono da preferirsi i legni duri perché quelli teneri tendono a sgretolarsi durante l’azione dell’utensile, specialmente negli spigoli vivi. Con il legno duro, inoltre, si può lavorare a velocità più bassa. Spiccano per la loro durezza i legni esotici che, per questo, vengono ritenuti i più pregiati.

Questo splendido vaso in legno africano, dove il contrasto è dato dal legno esterno ed interno del tronco, ha un diametro di 114 mm ed è alto 165 mm.

La prova della biglia

Quanto è duro il legno che abbiamo a portata di mano? Possiamo verificare la durezza di un’essenza, in confronto ad altre, facendo cadere, su un pezzo di scarto, una biglia d’acciaio da un’altezza prestabilita; più il segno lasciato è profondo meno il legno è duro. 

Lamellare autocostruito

Possiamo realizzare in proprio un pezzo del prezioso lamellare assemblando tavolette di legno di essenze diverse scelte con cura (A) in modo che i colori diano un insieme armonico e di effetto (B). Prima di mettere il grezzo al tornio da legno si dà al pezzo una base ottagonale (C); il risultato finale (D) è un bel vaso.
L’incollaggio richiede una certa cura sia nella scelta dell’adesivo vinilico, sia nella pressatura. Gli spigoli del pezzo, una volta essiccato, devono essere smussati prima di iniziare a tornire il legno.
Sotto l’azione dell’utensile il pezzo composito si comporta come e meglio del massello.

Preziosissimo olivo

L’olivo è una pianta tipica del bacino del Mediterraneo, predilige climi aridi, ma non sopporta né il freddo né il caldo eccessivi. 

La fibra contorta, spesso con andamento a spirale, l’elevata durezza e l’alto contenuto oleoso (permette una eccezionale levigatura a specchio) ne fanno uno dei legni migliori per la tornitura

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