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Saldatore a stagno: come sceglierlo

Il saldatore a stagno è un utensile elettrico utilizzato per ottenere unioni stabili tra vari componenti nel campo dell’elettronica e nella lattoneria per mezzo di stagno riscaldato fino al punto di fusione

Multifunzione fai da te realizzato con un minipimer

In questo articolo vediamo come recuperare un vecchio minipimer trasformandolo in un attrezzo multifunzione fai da te

Non è il caso di spiegare cosa sia il minipimer, chiariamo solo è il nome commerciale di un piccolo frullatore a immersione che ha conquistato le casalinghe di tutto il mondo, e che poi è stato imitato da un’infinità di altri marchi.

Per semplicità, in queste pagine il termine minipimer sarà usato genericamente essendo protagonista di una storia di conversione. Avendo uno di questi piccoli elettrodomestici, il cui motore ancora funzionava, ma le lame erano consumate e la loro protezione era andata in parte a pezzi, abbiamo pensato di sistemarlo per ricavarne un elettroutensile multifunzione fai da te a metà fra una smerigliatrice diritta e un minitrapano. In effetti, ciò che abbiamo ottenuto è più potente di un minitrapano, ma meno di una smerigliatrice.

multifunzione fai da te

Come sempre la procedura è stata graduale: prima si smonta tutto e si verifica la fattibilità sulla base delle condizioni del motore elettrico e dell’apparente robustezza delle parti meccaniche in movimento. Ci si deve inoltre assicurare la possibilità di rendere il progetto fruibile, quindi che ci sia compatibilità con una serie di accessori di cui si ha possesso o che si è sicuri di poter trovare in commercio.

In questa fase è fondamentale avere una buona dotazione di pezzi avanzati o parti meccaniche smontate da altri elettroutensili; fra questi pezzi si trova sempre quello che serve per portare a conclusione un lavoro.

Vediamo nel dettaglio come costruire un utensile multifunzione fai da te riciclando un piccolo frullatore a immersione.

Da rottame a efficace strumento

Il vecchio minipimer è un elettrodomestico diffusissimo in tutte le cucine; esistono svariati modelli di marche diverse, ma tutti hanno un analogo aspetto e configurazione simile, che agevolano la trasformazione proposta del lettore.
Il primo step per realizzare questo multifunzione fai da te consiste nello smontare totalmente l’elettrodomestico. Questo passaggio è necessario per controllare che il motore sia in buono stato e la meccanica sia sana e robusta (importante è che l’albero si muova in una bussola di bronzo); ma soprattutto per effettuare una modifica elettrica che inverta il senso di rotazione del motore.
Rimontato completamente l’elettrodomestico si dà il via alla trasformazione, che a questo punto avviene interamente all’esterno. Tenendolo fermo sulla morsa, si taglia via prima la vecchia protezione di plastica delle lame, di cui mancano già delle parti rotte. Si usa un seghetto da ferro, condotto a mano.
multifunzione fai da te
Ora lo spazio è libero per tagliare l’alberino del motore, immediatamente prima della lama. Lo scopo, oltre alla rimozione della stessa, è quello di ottenere un’estremità cilindrica, regolare, su cui poter fare presa.
Fra le cianfrusaglie idrauliche messe da parte si reperisce un raccordo a stringere, a 4 vie, che ha sezione interna di 6 mm, perfettamente adatta al moncone dell’alberino preparato precedentemente. Anche questo va adattato, perché servono soltanto due attacchi opposti, quindi vanno rimossi gli altri due.
Dopo aver tagliato via i due attacchi filettati che non servono, ci sono ancora monconi da asportare; si può fare con un paziente lavoro di lima, ma con il tornio si fa prima e ci si assicura l’uniformità del risultato.
multifunzione fai da te
Il pezzo ottenuto si calza sull’alberino che fuoriesce dal minipimer e lo si fissa stringendo a dovere.
All’altra estremità si innestano accessori vari, con codolo da 6 mm di diametro, atti a smerigliare, carteggiare o levigare.
Anche la caratteristica tipica della maggioranza dei minipimer, quella di avere diversi step di velocità, magari anche una regolazione continua da minimo al massimo dei giri, si rivela eccellente per la nuova destinazione d’uso dell’utensile multifunzione elettrico. Si può così adattare il regime di rotazione in base al tipo di accessorio montato e al materiale in lavorazione.

Lavatrice non si accende | Cosa fare per farla ripartire

Se la lavatrice non si accende possiamo indagare con il tester per capire se la corrente arriva al pulsante di accensione

Quando la lavatrice non si accende, per approfondire l’indagine smontiamo il coperchio per accedere alla zona dove si trovano i cavi di alimentazione. Una lavatrice che non parte è un problema, sempre. Prima di chiamare un tecnico è utile indagare autonomamente per capire il problema.

Se la lavatrice non si accende con il tester (multimetro digitale) regolato su Volt in corrente alternata (ACV) controlliamo la presenza di tensione, a partire dall’ingresso del cavo di alimentazione nella carrozzeria, appoggiando, con la massima cautela, un puntale a massa, sulla lamiera nuda, e l’altro sulla parte terminale dei fili da controllare: il tester trova regolarmente 220 V fino all’interruttore di accensione dove, malgrado sia premuto, si rileva la presenza di tensione solo sul cavo di ingresso (dovrebbe esserci tensione anche su quello di uscita). Il problema è qui.

Come si procedere quando la lavatrice non parte

Tra i problemi lavatrice la verifica dei contatti elettrici è un passaggio fondamentale, ecco come procedere:

Se la lavatrice non si accende Togliamo la spina dalla presa e smontiamo i capofili dall’interruttore e lo estraiamo dalla sua sede con l’aiuto di un cacciavite. Per sicurezza controlliamo ancora, con il tester su Ohm: non c’è continuità. Il colpevole è lui. Ovviamente la cosa più facile da fare sarebbe comprarne uno nuovo, ma non è detto che l’elemento sia irrecuperabile.

Ripristinare i contatti della lavatrice che non vuole partire

Smontiamo con un cacciavite i due gusci che lo compongono prestando la massima attenzione alle due molle che potrebbero spiccare un salto e rendersi irreperibili.

Una volta separate le varie parti si nota che i contatti sono molto anneriti e in particolare quello fisso, causa un surriscaldamento, ha fuso in parte la plastica affondando di qualche decimo di millimetro, abbastanza per diventare irraggiungibile da parte del contatto mobile posto su di una lastrina basculante.

Il problema è ancora risolvibile; per ripristinare la funzionalità si puliscono accuratamente con un cacciavite i due contatti e si piega leggermente la lastrina, diminuendone la curvatura, in modo da rendere possibile un maggior avvicinamento; se il movimento non è sufficientemente ampio si raschia, con la lama di un cutter, la plastica del finecorsa della lastrina.

Nuova verifica con il tester se la lavatrice non si accende

Si rimontano le parti lasciando per ultima la molla esterna che richiama il tasto, da inserire con l’aiuto di un cacciavite. Al termine è bene provare con il tester, regolato su Ohm, se la piegatura della lastrina è stata sufficiente ad assicurare un contatto efficace tra i contatti del pulsante.

Lavatrice non funziona intervento passo-passo

Tempo richiesto: 1 ora

  1. Controllo della tensione con tester

    Se la lavatrice non si accende Con la massima attenzione si controlla la tensione ai capi dei fili che provengono dal cavo di alimentazione cella  con un tester regolato su Volt in corrente alternata.

  2. Valutare la posizione dell’interruttore

    L’interruttore (a sinistra) è incastrato sulla lamiera tramite due alette che sono accessibili solo dalla parte frontale, a sua volta schermata da un pannello di plastica.

  3. Accesso all’interruttore

    Togliamo la spina dalla presa, sfiliamo i capofili, smontiamo il tasto e il pannello di plastica per accedere alle alette che trattengono l’interruttore.

  4. Apertura dell’interruttore

    Facciamo leva con la massima delicatezza sugli incastri che tengono insieme i due gusci dell’interruttore fino ad aprirlo prestando attenzione alle due molle.

  5. Smontaggio dell’interruttore

    La parte centrale, quella mobile, scorrendo avanti e indietro sulla guida, sposta con uno dei suoi occhielli la molla che muove la lastrina portacontatti (a sinistra).

  6. Valutazione del danno

    A causa del calore sviluppato dalla corrente il portacontatto fisso ha fuso parzialmente la plastica allontanandosi dalla parte mobile.

  7. Pulizia dei contatti se la lavatrice non si accende

    La resistenza che ha causato il riscaldamento era provocata dallo sporco depositato sui contatti. Puliamoli accuratamente con un cacciavite fino a farli ritornare lucidi.

  8. Riparazione del contatto

    La riparazione è tutta qui: si piega leggermente la lastrina portacontatto in modo che riesca a raggiungere il contatto fisso e ad appoggiarsi su di esso con una certa forza.

  9. Ricollocamento della piastrina

    La lastrina viene ricollocata nelle guide tra cui oscilla senza appoggiare sui finecorsa di plastica. La molla che la pilota si inserisce al centro.

Proster Multimetro Digitale/Mini Multimetro Tester Misuratore Digitale Manual Range Test DMM DC Corrente DC AC Voltaggio Resistenza con LCD Retroilluminazione
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Facom A4X150VE - 1000v cacciavite isolato
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Candy Aqua 1142D1 Lavatrice, 4 kg, 1100 rpm, Bianco
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  • La lavatrice più piccola sul mercato: grazie all'ingombro ridotto, permette di guadagnare il 50% di spazio offendo caratteristiche e prestazioni in linea con le tradizionali lavatrici
  • Partenza Ritardata
  • Adatta ad ogni spazio: piccola e perfetta per singles, seconde case o piccoli appartamenti. È perfetta sotto il lavandino, in piccoli spazi o all'interno di un mobile
  • Questo prodotto viene testato prima di essere imballato e commercializzato quindi può presentare residui d’acqua

Rimontaggio pulsante

Il pernetto che fa da guida al pulsante scorre in un labirinto (in basso a sinistra) che provoca il cambio del punto di arresto, una volta in chiusura ed una volta in apertura, dopo ogni pressione.
La molla che comanda la lastrina basculante trova posto in uno degli occhielli della parte scorrevole che la deforma facendo scattare in apertura o in chiusura i contatti.
Si rimonta la molla sulla lastrina e si uniscono i due gusci in modo che la molla vada ad impegnarsi sul pernetto presente al centro di una delle due cavità quadrate del guscio superiore. Il labirinto mobile, trattenuto dalla presenza di grasso, si posiziona al centro della sua corsa per poter essere “centrato” dal pernetto presente sulla parte mobile.
Con un cacciavite si esegue il caricamento della molla esterna che provoca il ritorno del pulsante completando il rimontaggio dell’interruttore.

E-bike fai da te | Come realizzare il supporto per la batteria

Una bici da enduro viene trasformata in ebike fai da te mediante un apposito kit che comprende motore e accessori; manca solo il supporto per batteria

Possedere una bici all-mountain e da enduro, permette di prendersi tante soddisfazioni nei fuori pista, procurandosi divertimento e piacere infinito nelle escursioni su qualsiasi tipo di sentiero, specialmente se sconnesso, grazie al doppio sistema di ammortizzatori regolabili su entrambe le ruote che, nell’insieme, assicura una sospensione efficiente e sensibile.

Per praticare tale sport è richiesto però un apprezzabile allenamento, unito alla resistenza fisica, non sempre presenti dopo una stressante settimana lavorativa per chi può praticare attività sportive solo nei week-end.
Piuttosto che rinunciare alle escursioni in bici anche quando non siamo abbastanza in forma, possiamo trasformare la nostra bici (in questo caso modello Stereo HPA 160 all-mountain) in ebike fai da te, senza fare costosissimi investimenti (il prezzo di una bici elettrica di tale categoria può superare anche i 5.000 euro!).

Abbiamo acquistato un apposito kit di trasformazione composto da motore elettrico completo di tutti gli accessori necessari, quali le leve del freno, i sensori idraulici, il display con funzione Bluetooth, i cavi, la ruota dentata con protezione, le pedivelle, il sensore di velocità, il set di controdadi e la batteria.

Scopri come montare un kit completo: Bici elettrica fai da te

Bafang, BBS01B, motore centrale per bicicletta, sistema mid-drive, kit di conversione per bici elettrica, 250 W, motore elettrico per bicicletta, C965, 44T
  • Kit con motore mid-drive Bafang BBS01B (M G340.250) , 250 W, il motore è dotato di un sensore di velocità integrato, potenza nominale di 250 W.
  • Migliora notevolmente il comfort di pedalata, ed è adatto per bici da viaggio o bici per pendolari.
  • Display LCD.
  • Compatibile con biciclette con staffe inferiori da 68-73 mm, non utilizzare con biciclette con telaio in fibra di carbonio.
  • La batteria non è inclusa nel kit.
Pswpower 36 V 250 W/350 W/TSDZ2 Bicicletta elettrica Motore Centrale Mid con sensore di Coppia e VLCD5/xh-18 LCD Display, 250W VLCD5 LCD (Germany Magazzino) PTS-LCD5-36
  • Come faccio a sapere se questo motore a trazione centrale si adatta alla mia bici? Questo motore a trazione centrale è stato progettato per adattarsi alla bici con un movimento centrale largo 68mm (2.68inch) o 73mm (2.87inch). Il diametro interno del movimento centrale non deve essere inferiore a 33.5mm. Invieremo rondelle e bulloni extra per movimento centrale 73mm .
  • Belgio, Lussemburgo, Slovacchia, Repubblica ceca, Ungheria, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Polonia, Slovenia, Spagna, Finlandia, Lettonia, Lituania, Svezia, Bulgaria, Estonia, Grecia, Monaco, Portogallo, Romania
  • Dopo l'installazione del motore: se si verificano collisioni meccaniche tra motore e telaio, aggiungere guarnizioni, invieremo guarnizioni extra 1 pz 42 * 35 * 1.0 e 1 pz 42 * 35 * 1.5 Se non aggiungi guarnizioni, è facile rompere il guscio e distruggere sensore di coppia.
  • Sensore di velocità: serrare con la fascetta serracavo, mantenendo una distanza tra 10 mm e 15 mm, la freccia allineata al magnete. Dopo l'installazione Nota: Il motore non funziona quando il motore centrale TSDZ2 è a vuoto; Se il modello di display corrispondente è XH18-LCD, la rotazione dell'acceleratore è solo per il cambio Power Assist.
  • Garanzia: 1 anno (in base ai dati di acquisto): riparazione gratuita, pagamento dell'acquirente per affrancatura di ritorno e affrancatura, l'acquirente deve tornare in Germania o in Italia per la riparazione, non è necessario tornare in Cina.

Nessun prodotto trovato.

24 V 350 W bicicletta elettrica, set di conversione per bicicletta elettrica da 22 a 28 pollici
  • Materiale ecologico, durevole e facile da usare.
  • Questo kit è adatto per l'installazione su biciclette normali da 22 a 28 pollici.
  • Questo kit non è adatto per modifiche su modelli speciali e modelli a velocità variabile.
  • Tensione nominale: 24 V. Potenza nominale: 350 W.
  • Velocità nominale: 3300 giri/min.

Nessun prodotto trovato.

Il supporto per la batteria

Con l’apposito kit per ebike fai da te è sufficiente provvedere solo al sostegno della batteria, alquanto pesante, con dimensioni di 367×90×111 mm.

Piuttosto che accontentarci di acquistare un portabatteria di tipo a borsello, oppure cinghie a strappo da legare al telaio (entrambi i sistemi poco pratici e non adatti alla tipologia della sua bici), abbiamo ideato e costruito un contenitore su misura sagomando un profilo di recupero in acciaio inox a forma di C: questo pezzo metallico da 1000x200x50 mm in origine era adibito a battiscopa di un banco frigo.

Per la costruzione del supporto, un pezzo del profilo viene usato tal quale, semplicemente forato in tre punti per essere fissato al telaio della bici tramite un U-Bolt autocostruito e una vite passante che si avvita in uno dei rivetti filettati predisposto di serie per il portaborraccia.

Un secondo pezzo viene sagomato con due diversi angoli che chiudono da una parte verso il motore e in punta verso il tappo superiore, in modo da dare una forma flessuosa al contenitore inox che poi, con la tecnica del wrapping, viene rivestito con pellicola adesiva in finto carbonio.

I componenti delle biciclette hanno una nomenclatura che talvolta differisce se si parla di cicli da strada, mountain bike o per altre discipline specialistiche. Qui indichiamo le voci che identificano le parti principali, utili nella lettura dell’articolo sull’ebike fai da te, ma anche per spiegarsi meglio quando ci si rivolge a un centro assistenza.

Rilevare l’ingombro batteria

ebike fai da te
Con nastro adesivo si attacca un foglio di cartoncino bianco con un lato in asse al telaio. Si accosta la batteria nella posizione voluta e se ne traccia il perimetro sul foglio, contrassegnando anche la circonferenza del motore e la possibile sagomatura finale.
Con un goniometro si rilevano gli angoli da riportare prima su una sottile lamiera ad angolo da sagomare con una cesoia.
Si usa il sottile angolare come dima per tracciare con precisione gli angoli sui bordi estremi del profilo inox.

Costruzione del telaietto in acciaio

Per la massima precisione dei tagli, si equipaggia la smerigliatrice angolare con disco da taglio spesso 1 mm.
ebike fai da te
Si piega il pezzo fino alla chiusura e pareggio delle scantonature e si esegue una prova in bianco sotto il telaio.
Con saldatrice TIG si saldano tutti gli angoli dopo averli bloccati in posizione interponendo delle tavolette di scarto sulle ganasce della morsa.
Si taglia e si salda una piattina inox 20×3 mm per realizzare una staffa a U, tale da reggere, mediante incastro, il supporto della batteria.

Fissaggio definitivo degli elementi

Una fetta di profilo a C lunga 90 mm come lo spessore della batteria, viene saldata in prossimità del vertice inferiore che chiude verso il motore.
Uno spezzone di barra filettata M6, preventivamente verniciata nero opaco e infilata in un tubicino in gomma trasparente, viene sagomato intorno al telaio per realizzare il collare U-Bolt che regge la staffa flangiata.
ebike fai da te
Con una punta da 4 mm, passante all’interno del rivetto filettato Ø 6 mm (attacco inferiore del porta borraccia) si esegue un foro perpendicolare sul telaio dell’ebike fai da te e contemporaneamente si marca anche il coperchio superiore mantenuto in posizione dall’U-Bolt.
Successivamente entrambi i fori si ripassano dal di sotto con punta da 6,5 mm.
I fianchi della scatola si chiudono con due pezzi di Alupanel spessi 4 mm ritagliati come la sagoma perimetrale esterna del contenitore.
batteria ebike fai da te
Il telaio, dopo aver innestato la base inferiore a incastro sulla staffa interna, si completa con solo due viti M4 con testa bombata che serrano sul fronte superiore del supporto solidale al telaio che dapprima deve essere preventivamente tappato in testa con una piattina da tre mm sui cui poter praticare i due fori filettati.

Rivestimento con tecnica wrapping

Si acquistano alcune pellicole adesivizzate con trama in finto carbonio per il rivestimento esterno del supporto che regge la batteria.
L’interno del supporto viene imbottito con una striscia di materiale isolante che contribuisce a tenere ferma in posizione la batteria.
Si posizionano i carter al centro della pellicola e si tagliano le eccedenze e gli angoli con un coltellino molto affilato.
I lembi della pellicola si ripiegano e si fanno aderire anche verso gli angoli interni dei profili e si tagliano le eccedenze e gli angoli con un coltellino molto affilato.
ebike fai da te
Le due facce interne, realizzate in Alupanel, si verniciano di nero opaco per dare al supporto un aspetto armonico e professionale che lo rende perfettamente integrato con la bicicletta.

Mappatura parametri ebike fai da te

Completata l’installazione del portabatteria, del motore e gli altri accessori, si esegue la mappatura dei parametri con apposito software dedicato col quale si impostano i vari livelli di assistenza da 1 a 9, la potenza che deve erogare il motore, la velocità di pedalata e il tempo di riattacco motore dopo ogni cambio marcia.

ebike fai da te

Cos’è una e-bike? Cosa c’è in commercio?

Per e-bike si intende la bicicletta con pedalata assistita, ovvero quel tipo di bicicletta da passeggio (city-bike), moutain-bike o gravel-bike che goda dell’ausilio di un motore elettrico a batteria che interviene alleggerendo la fatica sui pedali, ma solo quando l’utilizzatore effettua uno sforzo sugli stessi. Il sistema della bicicletta elettrica è tarato per legge in modo che l’aiuto cessi quando si raggiunge la velocità di 25 km/h.

Bafang, BBS01B, motore centrale per bicicletta, sistema mid-drive, kit di conversione per bici elettrica, 250 W, motore elettrico per bicicletta, C965, 44T
  • Kit con motore mid-drive Bafang BBS01B (M G340.250) , 250 W, il motore è dotato di un sensore di velocità integrato, potenza nominale di 250 W.
  • Migliora notevolmente il comfort di pedalata, ed è adatto per bici da viaggio o bici per pendolari.
  • Display LCD.
  • Compatibile con biciclette con staffe inferiori da 68-73 mm, non utilizzare con biciclette con telaio in fibra di carbonio.
  • La batteria non è inclusa nel kit.
Pswpower 36 V 250 W/350 W/TSDZ2 Bicicletta elettrica Motore Centrale Mid con sensore di Coppia e VLCD5/xh-18 LCD Display, 250W VLCD5 LCD (Germany Magazzino) PTS-LCD5-36
  • Come faccio a sapere se questo motore a trazione centrale si adatta alla mia bici? Questo motore a trazione centrale è stato progettato per adattarsi alla bici con un movimento centrale largo 68mm (2.68inch) o 73mm (2.87inch). Il diametro interno del movimento centrale non deve essere inferiore a 33.5mm. Invieremo rondelle e bulloni extra per movimento centrale 73mm .
  • Belgio, Lussemburgo, Slovacchia, Repubblica ceca, Ungheria, Austria, Paesi Bassi, Danimarca, Francia, Germania, Inghilterra, Irlanda, Italia, Polonia, Slovenia, Spagna, Finlandia, Lettonia, Lituania, Svezia, Bulgaria, Estonia, Grecia, Monaco, Portogallo, Romania
  • Dopo l'installazione del motore: se si verificano collisioni meccaniche tra motore e telaio, aggiungere guarnizioni, invieremo guarnizioni extra 1 pz 42 * 35 * 1.0 e 1 pz 42 * 35 * 1.5 Se non aggiungi guarnizioni, è facile rompere il guscio e distruggere sensore di coppia.
  • Sensore di velocità: serrare con la fascetta serracavo, mantenendo una distanza tra 10 mm e 15 mm, la freccia allineata al magnete. Dopo l'installazione Nota: Il motore non funziona quando il motore centrale TSDZ2 è a vuoto; Se il modello di display corrispondente è XH18-LCD, la rotazione dell'acceleratore è solo per il cambio Power Assist.
  • Garanzia: 1 anno (in base ai dati di acquisto): riparazione gratuita, pagamento dell'acquirente per affrancatura di ritorno e affrancatura, l'acquirente deve tornare in Germania o in Italia per la riparazione, non è necessario tornare in Cina.

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24 V 350 W bicicletta elettrica, set di conversione per bicicletta elettrica da 22 a 28 pollici
  • Materiale ecologico, durevole e facile da usare.
  • Questo kit è adatto per l'installazione su biciclette normali da 22 a 28 pollici.
  • Questo kit non è adatto per modifiche su modelli speciali e modelli a velocità variabile.
  • Tensione nominale: 24 V. Potenza nominale: 350 W.
  • Velocità nominale: 3300 giri/min.

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Schermatura fai da te in legno | Costruzione passo-passo

Questa schermatura fai da te è composta da stecche di legno tagliate a misura e disposte a 45 gradi sui montanti

Nell’area esterna ridossata alla casa, sul retro o di lato, si finisce spesso per ricoverare attrezzi e materiali avanzati da altri lavori. Inizialmente si cerca di mantenere un minimo di ordine, poi a furia di aggiungere “buttando lì”, seppur con il buon proposito di sistemare al meglio in un secondo momento, inizia a regnare il caos, se non altro per l’eterogeneità dei materiali. Un’ottima soluzione potrebbe essere una schermatura fai da te.

All’inizio la siepe e le piante del giardino contribuivano a nascondere il deposito improvvisato, ma, con l’estendersi dello stoccaggio e per via di un varco tra la vegetazione, alla lunga questo ha finito per manifestarsi apertamente agli occhi di chi transitava ai margini della sua proprietà… e non era un bel vedere.

schermatura

In tale situazione ci potevano essere diverse soluzioni per realizzare una schermatura in legno che nascondesse alla vista tutto ciò in modo dignitoso, ma un far da sé accorto valuta anzitutto come provvedere utilizzando in buona parte il materiale che ha già a disposizione e che, tra l’altro, va a ridurre il volume di quello giacente. Così, avendo un numero sufficiente di assi di legno con sezione 50×250 mm, abbiamo deciso di ricavarne le stecche per realizzare un grande pannello.

La strada più semplice e veloce consiste nel realizzare un telaio squadrato a cui fissare le stecche in piano; invece abbiamo preferito avventurarci nella costruzione di un pannello “persianato”, senz’altro più laborioso, ma anche più gratificante a fine lavoro.

Dima per sagomare i montanti

Si inizia a ragionare sul progetto preparando un disegno con i vari incavi a V per le stecche intercalati da “pieni” a forma di trapezio isoscele. Abbozzate la vista laterale del montante e la sezione delle stecche si valutano distanze e fissaggi.
schermatura fai da te
La seconda fase porta a realizzare un disegno che riporti esattamente le quote della seghettatura da riprodurre per ottenere la dima, dopo aver deciso quale larghezza (o meglio profondità) dovranno avere i montanti.
La sagoma si riporta su una striscia di cartoncino rispettando le quote, quindi si ritaglia il profilo con un cutter.
dima
Per ottenere la dima definitiva va bene un qualsiasi pezzo di scarto di spessore 4-6 mm, da cui ottenere una tavoletta che abbia le fibre orientate nel senso della lunghezza e che risulti abbastanza compatta da tollerare i tagli obliqui senza sfibrarsi. Meglio perdere un po’ di tempo in più per levigare i bordi e renderli il più possibile netti e squadrati prima di iniziare a tracciare i montanti della schermatura.
Paravento divisorio separè decorativo legno paulonia shabby HWC-G30 3 pannelli marrone
  • Consegnato già montato
  • Pieghevole
  • 3 pannelli
  • Materiale: Legno di paulonia
  • Ordinabile anche in altre versioni
VidaXL, pannello di recinzione da giardino, quadrato, con traliccio 180 x 180 cm, in legno
  • Materiale: legno di pino impregnato (resistente alla muffa).
  • Dimensioni: 180 x 180 cm.
  • Nota: tutte le parti per il montaggio sono incluse. Il montaggio è facile (normalmente ci si mette un'ora; un utente professionista può farlo molto più velocemente).
  • -
Avanti Trendstore 514.43, Pannello salvavista in Legno, divisorio
  • Pannello salvavista con montaggio a parete, in legno, 19 x 178 cm.
  • Pannello realizzato in legno massello con cornice circostante.
  • Protegge da vento e sole.
  • Materiale: legno di pino.
Sol Royal Schermo Privacy in bambù SolVision B89 160x600 cm - Stuoia in bambù FSC® per Giardino e Balcone - Robusto Schermo Privacy Naturale in bambù Naturale Resistente alle intemperie
  • 𝐏𝐀𝐑𝐀𝐕𝐈𝐒𝐓𝐀 𝐈𝐍 𝐁𝐀𝐌𝐁𝐎𝐎 𝐒𝐎𝐋𝐕𝐈𝐒𝐈𝐎𝐍 𝐁𝟖𝟗 – Il paravista SolVision B89 in bambù al 100% è ottimo come schermo visivo e protezione dal vento. Il tappeto di bambù è robusto, stabile e resistente alle intemperie. Il recinto di bambù può essere utilizzato sia all'interno che all'esterno.
  • 𝐑𝐄𝐀𝐋𝐈𝐙𝐙𝐀𝐓𝐎 𝐈𝐍 𝐌𝐀𝐓𝐄𝐑𝐈𝐀𝐋𝐄 𝐍𝐀𝐓𝐔𝐑𝐀𝐋𝐄 – Realizzato al 100% in bambù naturale, questo pannello di privacy non solo è rispettoso dell'ambiente, ma è anche resistente e dura bene alle intemperie. Il tappeto di bambù è senza coloranti e naturale.
  • 𝐑𝐄𝐒𝐈𝐒𝐓𝐄𝐍𝐓𝐄 𝐀𝐋𝐋𝐄 𝐈𝐍𝐓𝐄𝐌𝐏𝐄𝐑𝐈𝐄 – Il paravista in bambù è particolarmente resistente e resistente alle intemperie grazie al materiale utilizzato. Essendo un prodotto cresciuto naturalmente, è consigliabile posizionare il tappeto a doppio strato per garantire una protezione visiva quasi al 100%.
  • 𝐑𝐎𝐁𝐔𝐒𝐓𝐎 𝐄 𝐒𝐓𝐀𝐁𝐈𝐋𝐄 – Il paravista da giardino in bambù è particolarmente robusto, grazie alla foratura con un filo forte e zincato. Allo stesso tempo, viene migliorata la stabilità e semplificato il montaggio del paravista in bambù.
  • 𝐅𝐀𝐂𝐈𝐋𝐄 𝐃𝐀 𝐌𝐎𝐍𝐓𝐀𝐑𝐄 – Fissate il recinto in bambù rapidamente e facilmente con un filo, una corda di nylon o dei legacci per cavi standard sul vostro balcone, recinto o giardino. Utilizzate il paravista in legno nella vostra casa, balcone, giardino, terrazza o veranda.

Taglio assi alle quote di progetto

L’intera costruzione è realizzata partendo da assi di sezione 50×250 mm, nella foto già tagliate a metà nel senso della lunghezza.
Il primo passaggio prevede una leggera piallatura a spessore per ottenere superfici perfettamente lisce e tavole di identica sezione.
Fatti i dovuti calcoli, effettuando tagli trasversali con la troncatrice e tagli longitudinali con la sega circolare da banco, si ottengono 4 pezzi da 50x250x1020 mm, 1 pezzo da 50x70x1020 mm e 1 pezzo da 50x70x1620 mm. Dai primi 4, con una serie di tagli si ricavano 32 stecche da 23x55x1020 mm; dagli altri due, con un unico taglio longitudinale, si ottengono due montanti e due traversi di sezione 23×70 mm.
Si monta una fresa a raggio concavo, munita di cuscinetto, sulla fresatrice a tuffo e, con molta pazienza, si arrotondano tutti gli spigoli sulla lunghezza; solo per le stecche sono 128 passaggi!
costruire schermatura fai da te
Potrebbe essere tutto pronto per il montaggio, se si trattasse di costruire un paravento più elementare; in questo caso, invece si prospetta la parte più laboriosa della costruzione, ovvero la sagomatura dei montanti su cui poter installare le stecche inclinate a 45 gradi.

Tracciatura e guida per tagli obliqui

La dima riporta soltanto una porzione della sagomatura ripetitiva, perciò va utilizzata in più riprese per effettuare la completa tracciatura del profilo laterale dei montanti della schermatura; bisogna essere precisi nel ricollocarla di volta in volta, affinché gli interassi tra vuoti e pieni rimangano costanti. Attenzione a guidare correttamente la matita in corrispondenza della stondatura.
La falsa squadra, bloccata alla corretta angolazione serve per ripassare la tracciatura in modo da evidenziarla e renderla netta; si ripassano prima tutte le inclinazioni in un senso, poi si gira la squadra e si ripassano le altre tornando indietro.
Accostati con precisione i due montanti, con la squadra a cappello si prolunga la tracciatura sul lato frontale di entrambi per poter iniziare il taglio in posizione corretta.
Per realizzare il supporto alla guida di taglio si preparano 4 tavolette con funzione di gambe di sostegno.
Si appoggia la guida sulle creste dei montanti e si fissano a essa le gambe, in appoggio sul piano, con due viti ciascuna. Si fanno poi passare le basi delle gambe su un foglio abrasivo a grana grossa per squadrarle e livellarle; si blocca la struttura con un morsetto in corrispondenza del primo taglio e si iniziano le incisioni spostandola di volta in volta, prima in un senso…
… e poi nell’altro, facendo attenzione che la lama della sega giapponese non affondi troppo nel legno.
schermatura in legno

La guida di taglio elementare, ma efficace

Si ricava da un pezzo di scarto (qui 50x80x150 mm) che abbia la base ben squadrata; partendo da circa metà della base si realizza un taglio passante a 45° in cui la lama della sega giapponese possa scorrere senza attriti, ma anche senza gioco.

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Finitura e montaggio della schermatura

La prerogativa delle seghe giapponesi è che tagliano a tirare anziché a spingere: il vantaggio è che possono essere più sottili, non dovendo sopportare la spinta, richiedono meno sforzo e lasciano un taglio più pulito. Prima di procedere al montaggio si applica la finitura.
schermatura legno
Si collocano tutti i pezzi su cavalletti e si stendono due mani di impregnante, in modo che anche le parti non visibili a lavoro ultimato siano protette dal degrado. Il prodotto asciuga rapidamente, quindi i pezzi possono essere ruotati più volte per portare a termine il lavoro senza interruzioni.
Con riscontri e morsetti, in base all’attrezzatura che si possiede e al proprio ingegno, si mettono in squadra montanti e traversi e si compone il telaio; i montanti vengono racchiusi tra i traversi.
Il fissaggio si effettua con viti tropicalizzate, ideali per strutture che devono soggiornare stabilmente in esterno. Tutti gli elementi in cui le viti sono passanti andrebbero preforati e svasati; volendo velocizzare il lavoro ed evitare questi passaggi, spendendo qualche euro in più, si possono utilizzare viti autoforanti e autosvasanti, a patto che la fibratura del legno sia abbastanza compatta da sopportare l’inserimento diretto delle viti. Conviene fare una prova preliminare per trovare la regolazione di coppia più consona.
Le stecche si fissano al telaio con una sola vite per lato, anche perché solo 2/3 della loro larghezza appoggia sui montanti.
schermatura solare
Il pannello va infine fissato a due pali Ø 80 mm le cui estremità inferiori vengono trattate con catramina prima di infiggerli nel terreno.
schermatura

Completata la struttura può essere impiegata anche in altri modi, per esempio come schermatura solare in giardino o sul terrazzo.

Truschino fai da te

Detto anche graffietto, riporta con precisione una misura su una tavola per tutta la sua lunghezza o in parte; si trova in commercio completo di asta graduata, ma è un piacere farselo e personalizzarlo per forma e particolari costruttivi

Realizzare un truschino fai da te è essenziale per realizzare tenoni, mortase, incastri a mezzo legno, battute, tracciature distanti dai bordi. Il truschino è costituito da un blocchetto di legno, serrato da uno o più bulloncini, in cui scorre un listello munito di punta tracciante.

Nelle versioni commerciali questo listello riporta una scala millimetrata per l’immediata rilevazione della misura a cui va fatta la tracciatura; con un truschino fai da te (o graffietto fai da te) occorre, prima di usarlo, rilevare la misura sul pezzo con righello e squadra e fermare a questa stessa misura la punta tracciante.

truschino fai da te

L’uso del truschino per legno è semplicissimo e intuitivo: bloccata la punta tracciante alla misura voluta e impugnato a piena mano il blocchetto di legno, si fa scorrere, eventualmente avanti e indietro per una traccia più nitida, il corpo dello strumento contro il pezzo.

Come è fatto un truschino da falegname

graffietto fai da te

In alcuni modelli la punta graffiante è sostituita da una lama a disco o da una punta scrivente inserita in un portamine. Nelle officine meccaniche si utilizza un truschino particolare per la tracciatura delle altezze, costituito da una base piana su cui è fissata un’asta verticale graduata provvista di punta tracciante.

La base funziona come piano di riscontro e l’asta scorrevole riporta la tracciatura all’altezza desiderata. Esistono anche truschini costituiti da un blocchetto in cui sono inseriti due listelli scorrevoli posti a 90° per l’esecuzione di tracciature complesse. RMA Tools 

Truschino fai da te passo-passo

occorrente truschino fai da te
Per realizzare un graffietto da falegname ci serve un blocchetto di legno duro a fibra compatta ed elastica, le cui facce vanno squadrate con precisione e levigate per bene; servono inoltre una barra filettata da tagliare a misura in due pezzi, alcune boccole filettate e dadi a farfalla.
Tracciamo sul blocchetto di legno la mezzeria e i contorni dello scasso per l’asta graduata.
Due fori passanti devono essere praticati sulle facce laterali sempre lungo la mezzeria.
costruire un truschino fai da te
Rigiriamo il blocchetto sulla faccia più larga e, usando la sega a nastro, tagliamo lungo la linea di mezzeria.
Con la sega a nastro pratichiamo le due incisioni a U seguendo la tracciatura già effettuata. Affiancate ricompongono la sede in cui scorre il cursore quadrato. Con uno scalpello eliminiamo la parte di legno tra le due incisioni; rifiniamo nel modo migliore, con l’uso di una raspa, le tre facce dello scasso.
Inseriamo nei quattro fori (erano due, sono diventati quattro dopo il taglio longitudinale del blocchetto) le boccole filettate.
truschino fai da te
Abbiamo sagomato il blocchetto con sega, raspa e carta vetrata per renderlo meno tozzo e più facilmente impugnabile. Avvitiamo i due spezzoni di barra filettata nelle boccole e ricomponiamo il blocchetto, inseriamo il cursore nello scasso centrale e stringiamo con quattro dadi a farfalla avvitati sulla barra filettata che sporge all’esterno.
Nell’estremità del cursore a sezione quadrata pratichiamo due fori: il primo, passante, diventa la sede della matita, il secondo, praticato in testa, incrocia perpendicolarmente il primo e riceve una vite che, stretta a fondo, blocca la matita.

Il truschino autocostruito è ora completo.

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fischer Professional | I segreti del fissaggio a portata di click

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Restaurare un carretto in legno | Guida illustrata passo-passo

In questa guida vediamo come restaurare un carretto in legno dotato di struttura in tubolare di ferro

Ha richiesto un lungo lavoro a metà strada tra il restauro e la ricostruzione, ma, alla fine, questo carretto in legno scovato tra gli oggetti usati ha ripreso vita ed è tornato a essere utile per il trasporto di oggetti di ogni genere, anche se lunghi e ingombranti, perché le sponde anteriore e posteriore sono rialzabili.

Innanzitutto è stato modificato il timone che era finalizzato all’aggancio dietro una bicicletta che diventa invece un comodo strumento per guidare a mano il carretto (come una sorta di grande carriola in legno) e per fermarlo in posizione quasi piana grazie al piede anteriore aggiunto.

Il pianale con dieci tavole accostate, le fiancate e le sponde con tre tavole spaziate sono stati interamente ricostruiti partendo dal rilevamento delle esatte misure del telaio metallico in modo che il cassone vi aderisse perfettamente e alcuni traversi metallici potessero essere avvitati al legno per una maggiore solidità dell’intera costruzione.

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EV POCA082038000 Portavasi a Carriola, Marrone
  • Fioriera porta vasi decorativa a forma di carretto, realizzato in legno di pino trattato per l'esterno; ottima e graziosa soluzione da design rustico per arredare balconi, terrazzi e giardini
  • Le due ruote a 8 raggi permettono di spostare e posizionare il portavasi in modo semplice e veloce
  • Misure carretto: cm 82 x 42 x 38 h
  • Complemento d'arredo dallo stile bucolico, è perfetto per riporre fiori e piante, fiori e erbe aromatiche che finalmente hanno trovato il loro posto ideale
  • Legno dolce, colore marrone chiaro; ottimo rapporto qualità prezzo
Vaso per carrello legno marrone fiore fiore Carretto carrello a mano vaso decorazione
  • Realizzato in legno di pino.
  • Con timone mobile
  • Decorazione per giardino o ingresso.
  • Impregnato.
  • Con ruote girevoli.

Le due sponde anteriore e posteriore del carretto di legno scorrono in due guide sulle fiancate e possono essere sollevate o rimosse del tutto se serve.

I due parafanghi, di bella linea morbida, sono stati un vero colpo di fortuna: scovati in un mercatino nuovi di fabbrica, ancora con la protezione in carta di giornale: hanno richiesto, come tutte le altre parti in metallo, un faticoso lavoro di smerigliatura per portare il ferro a nudo e a specchio prima del trattamento con convertitore antiruggine, fondo e pittura all’acqua di un bel rosso vivace.

Al termine del lavoro può essere usato come mobile da esterni portafiori o come carretto da giardino.

Lavoro di restauro

carretto in legno
Queste le condizioni in cui si trovava dopo il reperimento il vecchio carretto in legno, che una volta i contadini agganciavano alla bicicletta per portare i prodotti del loro orto al mercato o per trasportare altri materiali.
La struttura in tubolare di ferro viene separata dalle parti in legno e dalle ruote con il loro asse: si rileva subito che si richiede un certo intervento di recupero, ma il metallo è in condizioni generalmente buone.
Con spazzole di carta vetrata o a fili metallici ritorti si ripulisce l’intera struttura del telaio: lavoro lungo e minuzioso trattandosi di tubi con tante giunzioni saldate.
Fondale, fiancate e sponde del carretto in legno vengono ricostruite con tavole di abete adattando il cassone alla struttura metallica.
carretto in legno
Si verifica la precisione della costruzione sul telaio già trattato con antiruggine e fondo.
Tutte le parti in legno vengono trattate con impregnante all’acqua per proteggerle dall’umidità; una mano di vernice trasparente completa il lavoro.

Finitura all’acqua

Tutte le parti in metallo del telaio, che erano ricoperte di vecchia pittura scrostata e da ampi strati di ruggine, sono state portate a nudo con un’energica carteggiatura attuata con spazzole montate su smerigliatrice angolare.

Sono state poi trattate con convertitore di ruggine e fondo, curando di intervenire su ogni particolare e su ogni saldatura per prevenire il ripresentarsi della ruggine. Solo in ultimo due mani di vivace pittura rossa hanno dato al carrettino l’aspetto di un oggetto praticamente nuovo.

Anche le parti in legno sono state trattate con impregnante all’acqua e successiva mano di vernice trasparente.

Ruote, parafanghi e sponde del carretto in legno

La coppia di parafanghi, scovata in un mercatino, era nuova di fabbrica, ancora rivestita dalla carta di giornale usata (di 40 anni fa!) per conservare i due pezzi separati dopo la produzione.
Sono stati privati della carta di protezione e levigati con spazzole a fili ritorti fino a rendere il metallo lucido a specchio e pronto per il trattamento antiruggine e la finitura con pittura all’acqua.
Dalle ruote si tolgono pneumatici e gomme per poter sostituire i cerchioni che risultavano talmente arrugginiti e compromessi da non poter essere recuperati.
I mozzi delle ruote sono recuperati da un vecchio motorino; puliti e levigati sono diventati come nuovi. Si montano in sede dopo averli accuratamente ingrassati.
carretto in legno
I parafanghi, trattati come tutto il telaio, sono installati in posizione a protezione delle ruote già montate.
carretto in legno
Il carretto in legno completamente restaurato è pronto per essere usato: anche i catarifrangenti triangolari posteriori e tondi laterali sono al loro posto. Si noti che le sponde anteriore e posteriore possono essere sollevate all’interno di un’apposita scanalatuta realizzata nelle due fiancate: questo consente di utilizzare il carrettino anche per il trasporto di oggetti lunghi e ingombranti.

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Rivestimento scale esterne con piastrelle | Preparazione e posa fai da te

I gradini di cemento, ammalorati a causa del gelo, possono essere ripristinati per mezzo di un rivestimento scale con piastrellatura, che protegge la struttura dalle infiltrazioni

Le scale esterne con gradini in cemento sono destinate a degradarsi a causa delle infiltrazioni d’acqua, del gelo e delle escursioni termiche. Se siamo alle prese con una situazione di questo tipo, conviene attivarci per riparare i danni e rivestire le pedate dei gradini ricorrendo a un buon rivestimento scale

L’elemento cruciale di questo intervento è il ripristino di una perfetta orizzontalità e regolarità dei piani dei gradini che si può ottenere solo con un riporto di un paio di centimetri di malta a base di cemento e sabbia, che si provvede a livellare alla perfezione. Conviene utilizzare una malta pronta, specifica per ripristino di muratura esterna (ve ne sono di vari tipi, prodotti da Knauf, Weber, Mapei ecc).

Dato che tale riporto deve essere abbastanza sottile (da 1 a 2 cm) è necessario che aderisca fortemente alla base per formare quasi un corpo unico con questa e presentare una rilevante compattezza finale. Otteniamo questo risultato utilizzando un preparato denominato usualmente “lattice” (una resina densa monocomponente con alto potere adesivo) che va spalmato sulla pedata prima di stendervi la malta cementizia. Con la medesima malta si eseguono eventuali rappezzi e regolarizzazioni di zone maggiormente degradate o addirittura sgretolate.

Alcuni precisi e accurati controlli con la livella a bolla ci aiutano a realizzare delle basse casseforme, costituite da una parete anteriore bloccata alle alzate di ogni gradino e da listelli di opportuno spessore che poggiano contro l’alzata del gradino successivo. In questo modo, stendendo la malta a raso dei bordi superiori di questi due elementi, abbiamo la garanzia di aver generato dei piani perfettamente orizzontali

Quando il riporto di malta è sufficientemente indurito e asciugato (almeno tre-quattro giorni) si può procedere con la posa del rivestimento scale. 

Bisogna utilizzare piastrelle antigelive, di buono spessore, possibilmente di lunghezza tale che non si debbano posare più di tre o quattro piastrelle per pedata. La loro profondità deve essere pari a quella delle pedate per evitare che il pedonamento possa scheggiarle anteriormente. La superficie delle piastrelle è bene sia lievemente scabra, per ridurre al minimo il rischio di scivolamento, quando sono bagnate o vi è gelo.

I tagli che si rendono necessari si eseguono con un tagliapiastrelle o con una smerigliatrice angolare dotata di disco diamantato. 

rivestimento scale

La realizzazione del rivestimento scale si esegue secondo la tecnica tradizionale che prevede la stesura di uno strato di colla, per mezzo della spatola dentata che garantisce il mantenimento del livello in modo costante e impedisce la formazione di bolle d’aria. Conviene iniziare dalla mezzeria dei gradini per comporre una piastrellatura perfettamente simmetrica.

Le fughe possono esser previste o meno. In generale per le pavimentazioni esterne sono preferibili fughe abbastanza ridotte che possono essere determinate con distanziali di opportuna larghezza.

La posa dei rivestimenti scala esterna va curata e costantemente controllata con la livella a bolla. I più bravi possono anche imprimere una lievissima pendenza alla piastrellatura verso lo spigolo del gradino per facilitare il deflusso dell’acqua piovana

Quando la colla ha fatto presa conviene pulire le piastrelle da eventuali tracce di malta e di colla con un prodotto specifico.

Rifare la pedata

Prima di procedere con il rivestimento scale è opportuno compiere un rifacimento della pedata.

La prima operazione da compiere è la pulizia energica e approfondita degli scalini in cemento, per eliminare polveri e parti malferme che si staccano. L’attrezzo ideale per questo intervento e l’idropulitrice ad alta pressione.
La linea di contatto tra alzate e pedate va incisa per tutta la sua lunghezza al fine di realizzare un angolo regolare e preciso in cui poter collocare un listello di legno che fungerà da parete posteriore della cassaforma.
Per ogni gradino si taglia una tavoletta lunga quanto il gradino stesso e la si avvita a due pezzetti di tavoletta su una delle sue facce in modo che la distanza tra la base di questi pezzetti e il suo bordo superiore sia pari allo spessore del riempimento di malta da effettuare.
Posata la tavola sullo spigolo del gradino si controlla la perfetta orizzontalità della cassaforma. Il secondo appoggio è costituito dal listello posato a fine pedata, spesso come lo strato di malta che si vuole ottenere. Eventualmente si spostano i pezzetti di appoggio fino a trovare la posizione giusta.
Quando la posizione corretta è stata trovata si fissa la tavola in posizione. In genere può bastare la collocazione di alcune lunghe viti autofilettanti che incidono il cemento. Se questo è troppo solido bisogna collocare viti con tassello. I pezzetti di tavoletta avvitati alla tavola vanno tolti.
Prima di versare la malta si stende sul cemento uno strato di lattice a base di resina che favorisca l’adesione della malta alla base in modo che il sottile riporto acquisisca una notevole resistenza e stabilità. La pedata deve essere pulitissima ed esente da polveri.

Miscelare le malte senza fatica

Per preparare malte cementizie, colle per piastrelle e altri impasti, in modo perfettamente omogeneo e senza fare alcuna fatica, conviene avvalersi di un particolare attrezzo miscelatore. Si tratta di un elettroutensile con due impugnature che, anteriormente, presenta un mandrino in cui si innesta il codolo di un utensile miscelatore a doppia elica.

Collocata la miscela in un secchio e aggiunta la giusta quantità di acqua si affonda la testa miscelatrice nell’impasto e si avvia il motore del miscelatore che mette in rotazione l’utensile. Vi sono miscelatori a più velocità selezionabili e altri con velocità regolabili in continuo. 

La doppia impugnatura permette di tenere l’attrezzo con due mani mentre l’utensile impasta la malta. 

Scopri di più: Einhell

Stendere la malta

Il riempimento della cassaforma si effettua versando con la cazzuola la malta, ben impastata e abbastanza fluida, nello spazio delimitato dalla tavoletta anteriore e dal listello posteriore.
Con una corta staggia ricavata da un pezzo di tavola, si spiana lo strato di malta facendo scorrere la staggia sui bordi del listello e della tavoletta. Con questa azione si definisce con precisione il livello del riporto di malta, togliendo l’eccesso.
La regolarizzazione e la spianatura della superficie si effettuano con alcuni passaggi di frattazzo ben bagnato. Con questa azione si spianano eventuali piccole irregolarità e ondulazioni della massa, causate dal passaggio con la staggia.
Dopo alcune ore (da 2 a 4), quando la malta mostra di aver fatto una prima presa, si tolgono delicatamente i listelli posizionati in fondo alla pedata. Attendendo un tempo superiore si rischia che la malta blocchi il listello rendendo l’operazione più complicata.
Il vuoto lasciato dai listelli va riempito con altrettanta malta in modo da raggiungere il livello del piano. Il riempimento va regolarizzato e lisciato al fine di raccordarsi alla perfezione con il resto della superficie.
A indurimento avvenuto della malta, si asportano le tavolette anteriori. Le alzate dei gradini possono essere ritoccate e regolarizzate applicando altra malta con la spatola dentata. Questi riporti vanno poi spianati e regolarizzati con il frattazzo.
Ecco come si presenta la scala quando l’intervento di aggiustamento del sottofondo è terminato. Bisogna attendere qualche giorno prima di procedere con la piastrellatura per dare il tempo alla malta di indurire abbastanza e asciugarsi completamente. Prima della piastrellatura conviene spazzolare e scopare la scala per eliminare eventuale polverino e residui di malta indurita.

Posa del rivestimento scale

Per eseguire un rivestimento scala esterna con una piastrellatura precisa ed esteticamente valida conviene tracciare la linea di mezzeria della scala in modo da iniziare da questa per il posizionamento delle piastrelle in modo simmetrico. Le fughe possono essere definite con i classici distanziali o con un cavetto di plastica, come in questo caso.
rivestimento scale
La profondità delle piastrelle va determinata in funzione della profondità della pedata. Data la loro sottigliezza non devono sporgere dal piano d’appoggio pena una rapida scheggiatura o rottura. Si tracciano le linee di taglio applicando nastri di carta che ne facilitino la visualizzazione.
I tagli possono essere praticati con una smerigliatrice angolare dotata di disco diamantato. Si segue la linea delimitata dal nastro adesivo. La smerigliatrice è adatta soprattutto nelle piastrelle laterali, dove servono tagli sagomati che si adattino all’andamento dei muretti di contenimento della scala.
I tagli dei bordi frontali, che risultano a vista, è bene siano praticati con una tagliapiastrelle in quanto la linea di taglio risulta più precisa e pulita di quelli eseguiti con la smerigliatrice.
Dopo aver praticato tutti i tagli sulle piastrelle si procede con una posa a secco collocando anche i distanziali. Questa importante fase permette di controllare gli allineamenti del rivestimento scale ed eventualmente apportare piccole correzioni, che si rendessero necessarie, giocando sullo spessore delle fughe o tagliando altre piastrelle.
Sulle pedate va stesa la colla per piastrelle. è indispensabile utilizzare la spatola dentata che permette di uniformare il quantitativo di prodotto applicato; questo facilita la precisione del livello finale. Inoltre gli incavi risultanti dalla stesura permettono, all’atto della posa della piastrella, che non si formino bolle d’aria che riducono la superficie di adesione.
Si procede alla posa del rivestimento scale collocando le piastrelle sullo strato di colla, mantenendole aderenti al distanziale utilizzato. Quando la piastrella è posata la si assesta con qualche colpetto agli angoli e al centro con il manico della cazzuola o del mazzuolo. Con la livella a bolla si controlla costantemente il livello affinché questo sia uniforme.
Il riempimento delle fughe si realizza preparando una miscela abbastanza liquida di acqua e malta per fughe. La miscela sparsa sulle fughe si fa penetrare in queste agendo con un frattazzo di spugna.
rivestimento scale
Quando le fughe sono abbastanza indurite si procede con la pulizia della superficie piastrellata. Dapprima con acqua, poi con un liquido apposito che elimini residui di cemento e di malta per fughe.

Rimuovere i residui di malta

I residui di malte cementizie, colle per piastrelle, malte riempifughe, possono schizzare o colare sulla superficie del rivestimento scale. Se vi induriscono possono costituire un problema perché la loro rimozione non è sempre agevole e potrebbe lasciare tracce evidenti

Per scongiurare tale pericolo conviene utilizzare “Istant Remover” un liquido speciale che va utilizzato da 10 a 30 minuti dopo la posa della piastrellatura. Va spruzzato uniformemente sulla superficie prima di agire con spazzola, frattazzo di spugna, straccio. 

rivestimento scale

La zona va quindi lavata accuratamente. In caso di residui molto tenaci il trattamento va ripetuto dopo un’ora. 

Per le alzate, ritoccate eventuali imperfezioni dell’intonaco; basta una mano di pittura bianca.

Istant Remover di Fila

Portautensili fai da te | 4 idee ingegnose

In questo articolo vediamo come realizzare quattro portautensili fai da te

Per riporre in ordine gli attrezzi possiamo sfruttare spazi inutilizzati o costruire semplici portautensili fai da te in grado di contenere a portata di mano utensili e minuteria.

Occorrente

Salamandra dietro la porta

Quando tutti gli spazi utili sono stati compartimentati al meglio nella dispensa o nel ripostiglio (o nel laboratorio) possiamo ancora sfruttare la specchiatura interna della porta adattandovi un pannello portautensili fai da te attrezzato con ganci, ripiani o vari contenitori.

Applichiamo un pannello di faesite o di metallo forato (detto anche “salamandra”) utilizzando viti corte che non perforino la porta. Incorniciamo il pannello con listelli larghi 10-15 cm per sfruttare la profondità disponibile, quindi inseriamo alcuni ripiani a distanza opportuna uno dall’altro, secondo lo spazio.

I ripiani sono sorretti da squadrette metalliche a L e avvitati alla cornice, sul bordo frontale un listello impedisce agli oggetti di cadere. Possiamo dedicare lo spazio agli attrezzi leggeri o a materiale di consumo.

Portautensili fai da te con cestelli di plastica

I cestelli di plastica per frutta e verdura che presentano un bordo rigido possono diventare pratici cassetti di buona capienza nel nostro angolo fai da te.

Per “convertirli” in un porta attrezzi fai da te è sufficiente avvitare, sotto il piano di lavoro di un tavolo, un paio di guide in alluminio con sezione a C.

Il fissaggio si effettua tramite viti autofilettanti inserite in fori praticati
con il trapano sul profilato. Il cestello si inserisce in queste guide e si usa come un cassetto.

COSTWAY Pannello in Metallo Forato Portautensili Parete per Attrezzi per Officina Garage con Ganci, 120 x 60 cm
  • 【Materiale di alta qualità】Il pannello forato portautensili è realizzato con una lavorazione di alta qualità del metallo, il quale è antiruggine, anticorrosione, resistente e durevole.
  • 【Set di 17 ganci】Il pannello per attrezzi con set di 17 ganci assortiti, è utile per tenere sempre a portata di mano cacciaviti, trapani, pinze, chiavi, martelli, ecc.
  • 【3 pannelli forati】I 3 pannelli forati a norma europea, ciascuna lunga 40 cm ed alta 60 cm, ti permettono di organizzare e memorizzare tutti gli attrezzi utili alla tuo quotidianità, così è facile cercare gli strumenti di cui necessiti.
  • 【Facile da assemblare】Il pannello portautensili da parete è facile da assemblare grazie alla sua struttura estremamente intuitiva, può essere estesa a piacere.
  • 【Pratico】Il pannello forato per attrezzi è montato sul muro in quanto salvaspazio e permette di tenere gli attrezzi in ordine, ideale per seminterrati, officine, garage, ecc.
Element System 11300-00004 - Pannello forato per attrezzi, in metallo, comprensivo di set con 19 pezzi e ganci, viti e tasselli, colore bianco
  • CREATE SPAZIO: I prodotti originali di Element System rappresentano da oltre 60 anni il “Made in Germany” e un’eccellente qualità.
  • UTILIZZABILI IN MODO FLESSIBILE: Create spazio e ordine in ufficio, nel vostro laboratorio del fai da te, in cantina, in garage e in molti altri posti. Chi sceglie Element System fa sempre la scelta giusta.
  • MONTAGGIO SEMPLICE: il kit di mensole per il vostro laboratorio del fai da te viene montato a muro con i tasselli e le viti adeguati.
  • ALTA QUALITÀ: I prodotti Element sono di alta qualità e pertanto sono estremamente stabili e robusti. 2 anni di garanzia.
  • DIMENSIONE/MATERIALE FORNITO IN DOTAZIONE/COLORE: 800 x 400 mm, kit composto da 2 pannelli forati in acciaio, 800 x 200 mm, 2 binari di sospensione singoli da 500 mm e un kit portautensili da 19 pezzi, bianco, materiale di montaggio incluso. 2 pannelli forati in acciaio, ognuno (L X H) 80 x 20 cm 2 binari di sospensione da 50 cm Inclusi viti e tasselli

Nessun prodotto trovato.

Art Plast Kit due pannelli per attrezzi 50x50 cm completi di due mensole e 50 ganci assortiti, in plastica, nero/arancione
  • Prodotto in polipropilene, materiale antiurto, resistente al freddo, alle intemperie, agli oli e ai solventi
  • Montaggio semplice e veloce
  • 2 mensole e 50 ganci assortiti
  • Dimensioni: 1000 x 500 x 18 mm (2panelli 500 x 500 x 18 mm)

Mensola e contenitore a ribalta

Questo portautensili fai da te è un piccolo scaffale con un ripiano fisso retto da due mensole in cui è imperniato un contenitore a ribalta che si chiude con una serratura magnetica. 

portautensili fai da te

Sopra il ripiano fisso trovano posto blocchetti sagomati che contengono punte da trapano, frese e molette, identificate per gruppo e tipo di impiego da una colorazione vivace dei supporti.

Salamandra con rete e cintino

Un supporto particolarmente versatile, adatto ai più svariati utensili e materiali, può essere realizzato a partire da una rete metallica plastificata.

Piegandola a C o a L e sagomando alcuni spezzoni sporgenti, costruiamo una rastrelliera che può accogliere attrezzi.

porta cacciaviti fai da te

Uno spezzone di cintino, fissato con chiodi a testa larga facendo una serie di passanti, forma una sorta di porta cacciaviti fai da te, ma può accogliere anche scalpelli, forbici e altri utensili manuali.

COSTWAY Pannello in Metallo Forato Portautensili Parete per Attrezzi per Officina Garage con Ganci, 120 x 60 cm
  • 【Materiale di alta qualità】Il pannello forato portautensili è realizzato con una lavorazione di alta qualità del metallo, il quale è antiruggine, anticorrosione, resistente e durevole.
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  • Dimensioni: 1000 x 500 x 18 mm (2panelli 500 x 500 x 18 mm)