Tratto da “Far da sé n.472 – Maggio 2017″
Autore: Nicla de Carolis
Il laboratorio, la stanza preferita e amata da chi abbia inventiva e manualità (leggi il far da sé, ma non solo), è però di solito relegato in uno spazio rubato al resto della casa. Quindi ci fa piacere sapere che il garage al 2066 Crist Drive di Los Altos, in California, dove Steve Jobs assemblò il primo computer Apple, dovrebbe diventare un monumento storico perché associato a “eventi che hanno dato un contributo significativo per il patrimonio culturale della California e degli Stati Uniti” e collegato alla vita “di una persona che ha segnato la storia locale”.
Steve Jobs, il mitico informatico, imprenditore, inventore del primo personal computer dotato di mouse, del Macintosh, dell’iMac, dell’iPod, dell’iPhone e dell’iPad, creatore di oggetti tecnologici evoluti ed esteticamente curati nei minimi dettagli, oggetti cult desiderati in tutto il mondo, ha iniziato proprio in un laboratorio simile a tanti altri. Ma Jobs, ovviamente, non è l’unico: basti pensare ai due giovani ingegneri danesi, Peter Bang e Svend Olufsen che nel 1925 progettarono nella soffitta della fattoria degli Olufsen, a Quistrup in Danimarca, l’Eliminator, una specie di alimentatore che rese possibile il collegamento diretto alla corrente elettrica degli apparecchi radiofonici, a quei tempi tutti alimentati a batteria.
I traguardi raggiunti dalla celeberrima Bang & Olufsen sono tanti e anche questo marchio è sinonimo di oggetti al top quanto a tecnologia ed estetica. Oggi ambedue le aziende, i cui fondatori iniziarono a progettare in locali di ripiego, sono in edifici da favola: la sede principale della B&O è un imponente costruzione di architettura Bauhaus, chiamata The Farm, la fattoria, come fattoria era appunto la prima sede della società. Per la Apple invece è imminente l’inaugurazione del nuovo “Apple Park” fortemente voluto, prima di morire, da Steve Jobs; struttura di oltre 708.000 m2, situata nel cuore della Santa Clara Valley in California, ospiterà circa 12.000 impiegati.
L’edificio principale, rinominato “l’astronave” per la sua forma circolare, ha le più grandi vetrate curve del mondo, un posto dove l’alta tecnologia si unisce alla natura dando vita a qualcosa di mai visto prima e sicuramente irripetibile, un campus completamente alimentato da energia rinnovabile, dotato della più grande installazione di pannelli solari al mondo e di ventilazione naturale con oltre 9.000 piante da frutto e tante altre meraviglie. Incredibile, emozionante e commovente, tutto questo è partito dall’intelligenza, dal talento e dall’impegno ferreo di uomini che hanno iniziato a lavorare in laboratori proprio come quelli dei far da sé.