Lavorare l’orto fa salire il BIL

Tratto da “Almanacco in giardino n.58 – Marzo 2017″

Autore: Nicla de Carolis

«Il fine naturale dell’uomo e di ogni vivente, in ogni momento della sua esistenza sentita – scriveva il grande poeta, pessimista cosmico, Giacomo Leopardi -, non è né può essere altro che la felicità». Una «felicità possibile» collegata al tema dell’«umana operosità». E, nonostante oggi il denaro sembri essere l’unica meta a cui tendere per raggiungere la felicità, per definire il benessere di una nazione si comincia a parlare, oltre che di PIL – prodotto interno lordo ovvero la ricchezza che un certo Paese è in grado di produrre nell’arco temporale di un anno – anche di BIL – benessere interno lordo -, un valore determinato non solo da quanto denaro hai in tasca ma da un insieme di cose che possono portare le persone a essere più o meno felici. Un valore spiegato sinteticamente, in maniera assai lungimirante nel 1968, pochi mesi prima di essere assassinato, dal politico statunitense Robert Kennedy: “Non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreni… ll PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria, la pubblicità delle sigarette e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana… Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi”. è importante che la politica, nel governare, prenda coscienza di tutte queste considerazioni, oggi più che mai, e in effetti qualcosa si sta muovendo, soprattutto nelle amministrazioni comunali; in diverse città italiane c’è da qualche anno l’assessore con delega al «Benessere e Felicità», parole che indicano bene l’obiettivo verso cui tendere: la qualità della vita dei cittadini.

Ovviamente le iniziative di un semplice assessore non possono incidere sulle impostazioni di rotta dell’economia occidentale, ma decisioni giuste, che riguardano il quotidiano delle persone, possono contribuire a migliorare la qualità della vita di una comunità: tra queste c’è anche dare la possibilità di svolgere un lavoro/svago all’aria aperta negli orti. In particolare, a Milano, proprio l’assesore al benessere e alla felicità segue il progetto per l’assegnazione ad associazioni e ONLUS di terreni dismessi della città. Si tratta di un progetto forte, che va avanti da parecchi anni grazie all’energia positiva dei partecipanti che vengono coinvolti da una motivazione altruista che è il bene per l’ambiente e la riduzione delle emissioni di CO2. Trovano in esso anche un valore più personale, legato alla salute fisica e psicologica, grazie al movimento e alla migliore alimentazione fatta con frutta e ortaggi a km zero, freschi di giornata. Un progetto che si allarga a tutti gli spazi che diventano disponibili, perché la cultura in questo senso prende sempre più piede e le persone sentono che il contatto con la terra e la natura è uno dei tasselli che può regalare momenti di benessere e felicità.

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