Editoriale tratto da Rifare Casa n.42 di Novembre-Dicembre 2015
Autore: Nicla de Carolis
Un appartamento realizzato con un’illuminazione fatta secondo precise regole estetiche e funzionali può risultare già caldo e accogliente anche senza arredi, eppure ai più non è ancora chiara l’importanza di un impianto di illuminazione realizzato con una progettazione giusta. Quasi sempre il progetto luce si limita a dove far uscire i cavi per mettere un corpo illuminante, alla scelta di un lampadario o di una applique, ma raramente si valuta (e qui ci vogliono competenze specifiche) e ci si preoccupa di che tipo di luce, di che intensità, di che colore, di quello che sarà il risultato nell’insieme. Nel 1935 Jun’Ichiro Tanizaki, scrittore giapponese, nel suo saggio “Libro d’ombra”, polemizzando contro gli eccessi della allora moderna illuminazione elettrica, scrive che gli occidentali, privilegiando la vista, hanno svalutato le altre sensazioni (udito, tatto, olfatto) creando uno squilibrio nell’ecologia della sensibilità e addirittura fondando la ricerca del benessere sull’irritazione di alcuni sensi. La considerazione è ancor oggi attuale basti pensare a come la vista è irritata dalla luce troppo forte di certi locali o dalle orribili insegne lampeggianti di colori improponibili, oppure a come ci rattrista entrare in case dove ci sono cucine illuminate con le fredde luci al neon. Sempre a causa di impietose luci sbagliate capita di guardare le facce degli altri (oltre alla propria quando si passa davanti a uno specchio) e di vederle brutte, con occhiaie tipo zio Fester della famiglia Addams. Insomma una cattiva illuminazione peggiora e rende tutto squallido, perché in nulla imita l’armonia e l’alternarsi della luce e dei colori naturali e ci ferisce anche se non ce ne accorgiamo. Mario Nanni, progettista della luce di fama internazionale, tra le sue otto regole per un buon progetto ne elenca due che colpiscono in maniera particolare: luce materiale da costruzione (a indicarne l’importanza nell’ambito dell’edificare) e luce emozione del nulla (a indicarne appunto la capacità di enfatizzare, rendere bello e suggestivo un ambiente apparentemente con nulla). Sembrano punti fondamentali per cominciare a conoscere le potenzialità di questa prodigiosa invenzione. Da pagina 74 potrete avere un assaggio di quanto l’argomento sia interessante soprattutto oggi che l’evoluzione nel settore, con le miracolose luci a led, offre un’infinita possibilità di progettare in maniera efficiente e creativa.
Le 8 regole della luce artificiale di Mario Nanni, progettista della luce 1: presenza/assenza, il corpo illuminante si nega per dar spazio alla luce; 2: la luce solo dove serve; 3: lo spessore della luce; 4: luce materiale da costruzione; 5: elogio dell’ombra; 6: luce in movimento; 7: la luce genera colore; 8: l’emozione del nulla