Il “bagaglio” del fardasé: una fucina di idee e competenze

Tratto da “Far da sé n.544 – Agosto/Settembre 2025″

Autore: Nicla de Carolis

Scorrendo il numero prima che vada in stampa e in particolare guardando i progetti di voi lettori, mi rendo conto della varietà di lavori, ricchezza di idee, progettazione, padronanza nell’eseguire interventi di diversa natura, portati a termine con successo; ancora una volta a smentire l’affermazione di molti che associano far da sé = approssimazione nell’eseguire.
L’idrantino di Diego Mosca da pagina 48 è il classico esempio che riassume le capacità di un fardasé, in questo caso per soddisfare l’esigenza di lavare la bici o qualsiasi altra cosa all’aperto: affrontare la progettazione, reperire quanto serve, avere l’attrezzatura, effettuare correttamente il lavoro di idraulica con i raccordi necessari e il lavoro di muratura per incassare il quadretto elettrico che, in questo caso, l’ingegno di Mosca ha utilizzato come contenitore del tubo dell’acqua. Io non finisco di stupirmi per la competenza e l’abilità che c’è dietro queste realizzazioni; ottenere qualcosa di analogo, senza saper operare in autonomia, avrebbe significato dover chiamare un muratore, un idraulico e la progettazione sarebbe stata fonte di infinite discussioni tra gli artigiani che sicuramente l’avrebbero messa giù dura.
Non mi avventuro poi a ipotizzare l’esistenza di un laboratorio a cui rivolgersi per riparare una smerigliatrice, anche se il tormentone dei nostri giorni e le direttive dell’Unione Europea sono tutte improntate al “raggiungimento della sostenibilità” di cui uno dei pilastri è non buttare e riparare. Da pagina 56 il nostro laboratorio indica tutti i possibili interventi per rimettere a nuovo l’utensile senza doverlo portare in discarica, a differenza di quanto accadrebbe a causa del prezzo chiesto per la riparazione dal tecnico di turno e dal suo suggerimento: “… le conviene comprarne una nuova…”
La meraviglia di essere un fardasé è che nel tempo, grazie all’esperienza, agli errori, alla curiosità, alla voglia di soddisfare nuove esigenze in casa, il bagaglio di competenze e capacità di fare si arricchisce e anche avere un pavimento nuovo non è certo un progetto impossibile. Nel dossier da pagina 10 affrontiamo l’argomento pavimenti sovrapposti: a nessuno piace fare polvere e detriti per eliminare le vecchie piastrelle e magari anche dover “sloggiare” da casa per un certo periodo, finché i lavori non sono finiti. Le soluzioni oggi sono davvero per tutti i gusti e quasi tutte alla portata di un fardasé (certo non è per tutti la realizzazione dei pavimenti continui, quelli che, pur nelle diverse declinazioni, vanno sotto il nome di “resina”, ma se qualcuno di voi si cimentasse nell’operazione, sarebbe bello poter avere le foto).
Leggete e fatevi venire qualche idea per rinnovare il pavimento, anche solo di una stanza, tanto lo so che non passerete tutta l’estate con le mani in mano!

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