Tratto da “Far da sé n.545 – Ottobre/Novembre 2025″
Autore: Nicla de Carolis
Arnaldo Pitton, sindaco di Meduna di Livenza (TV), armato di idropulitrice e tuta da lavoro, ha pulito la facciata e il piazzale del municipio; non c’erano operatori disponibili per svolgere il compito e i divieti di assumere nuovo personale gli impedivano di risolvere il problema in altro modo. “Mancano operai, serve meno burocrazia”, ha detto Pitton al lavoro mentre era filmato; il suo gesto ha ottenuto ampia eco mediatica perché finito sui social, passando poi anche in TV e sulle pagine dei quotidiani. Un Pitton stupito e contentissimo perché con questo suo concreto fare ha lanciato una lezione di senso civico e amore per il territorio, recepita soprattutto dai giovani che l’hanno fatta diventare una notizia virale.
E su questa scia, con piacere, leggiamo anche del primo cittadino di Macerata Feltria, Massimiliano Gorgolini, 51 anni, che si rimbocca le maniche e, a bordo della pulitrice automatica della Regione, percorre in lungo e in largo le vie del paese nei giorni festivi, di prima mattina, quando i suoi concittadini dormono, e pulisce il centro abitato.
Notizie che suscitano ammirazione e fanno scalpore perché, secondo il pensar comune, sembra inconcepibile che un burocrate, un amministratore, un politico, come chi riveste la carica di sindaco, possa utilizzare le mani per adoperare un’idropulitrice o per guidare un furgoncino con le spazzole per ripulire le strade. Esempi rari che ci auguriamo possano servire a indirizzare i singoli cittadini al mantenimento del decoro della città in cui vivono, proprio come se quanto è fuori della porta di casa fosse al pari di loro proprietà.
Per chi è fardasé, l’utilizzo di un’idropulitrice non è un evento di cui parlare e neanche il saperla usare, vista la competenza maturata per tanti altri lavori; competenza frutto della teoria, dell’esperienza, della manualità e della mente che ha messo insieme tutti gli elementi di questo saper fare che non fa notizia, pur se decisamente più complesso dell’operato di Pitton e Gorgolini. A Franco Gasparini che ha realizzato il tavolino pieghevole con piedini che si infilano sotto il divano bassissimo, con pezzi di recupero, saldati e adeguatamente rifiniti (pag 82), a Daniele Brugnara che ha costruito il mobile da bagno con telaio in tubolari metallo, tamponamenti e ripiani in multistrato e piano di appoggio dei due lavabi in legno massiccio (pag 78) e a tutti voi va il nostro il nostro “BRAVI!” al pari dei complimenti ai due sindaci, che non hanno disdegnato la manualità.