Facciata vegetale vs verde rampicante

Tratto da “In Giardino n.70 – Luglio/Agosto 2020″

Autore: Nicla de Carolis

La validità delle facciate vegetali ai fini energetici risulta positiva, ma queste “nuove forme di verde in città” sono solo un tassello del quadro di riferimento che necessita di altri elementi per essere valutato: ”…vera, ma al tempo stesso artificiale nel suo dover rinunciare a qualsiasi autonomia e imprevedibilità…” come rileva Umberto Galimberti, maestro di pensiero, “… la città degli uomini, un tempo spazio recintato nel mondo naturale, ha preso il posto della natura ridotta a spazio recintato nel mondo artificiale della città, dove la natura può vivere solo grazie all’assistenza tecnica”.
I muri vegetali high-tech sopravvivono infatti grazie al continuo sostentamento artificiale, che sostituisce alla presenza del terreno una capillare distribuzione di acqua e sostanze nutritive. Ci sono poi casi dove addirittura di tutto questo impianto, costituito da gabbie modulari riempite di lana di roccia, nel giro di tre anni non è rimasto che lo scheletro nudo, perché tutta la vegetazione è morta.
Una facciata vegetale richiede un immane lavoro per creazione e manutenzione; e non parliamo proprio di quel che c’è dietro la realizzazione del bosco verticale, la costruzione riconosciuta nel 2015 grattacielo più bello e innovativo del mondo, progettata da Stefano Boeri, dove piante e alberi, “chiusi” in vasche sui terrazzi, richiedono cure da parte di tree climber (scalatori di alberi), impianti di irrigazione e monitoraggio centralizzati e, per la loro sostituzione, due gru collocate sulle sommità dei grattacieli. Gli appartamenti dei prestigiosi edifici che, grazie a questo verde e ai migliori criteri di edilizia ecologica con cui sono stati costruiti, raggiungono il grado massimo di classe energetica, costano 15.000 euro al metro quadro con spese di gestione altrettanto da nababbi. E tutto questo fa riflettere sulla natura impiegata in tali esperienze, domata e dipendente dalla tecnica, dall’energia e dall’uomo.
Le piante rampicanti che rivestono facciate sono qualcosa di molto meno impegnativo che addirittura, a volte, nascono spontaneamente nella terra intorno alla casa e non hanno bisogno di particolari cure o impianti. Questa vegetazione forte e bella costituisce, anch’essa, una vera facciata ventilata naturale con funzioni termiche, sia nel periodo estivo sia in quello invernale, perché la caduta delle foglie permette al sole di “asciugare” le murature e penetrare attraverso le finestre.
D’estate, invece, la vegetazione si volge secondo l’inclinazione dei raggi solari, dando origine a una schermatura di tipo naturale.
Ma l’ombreggiamento solare non è l’unico aspetto da considerare: un sistema filtrante vegetale crea una barriera di protezione anche alla vista e al vento, mitiga il clima, assorbe le polveri, attenua i rumori. Esistono specie di rampicanti che hanno bisogno di sostegni per potersi sviluppare e “arrampicarsi”, mentre altre sono in grado di sostenersi alle pareti senza bisogno di alcun aiuto artificiale.
…ma tutte queste informazioni e altre potrete trovarle nell’ampio servizio da pagina 10.

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