Fungo di Borgotaro fai da te

Sembrano funghi veri, ma sono riproduzioni di legno prelevato dal ceppo di vecchi alberi… ecco il fungo di Borgotaro fai da te

Quando si dice: ” è un Fungo di Borgotaro ” si allude alla famosa località in Provincia di Parma, Borgo Val di Taro,  famosa in Italia per la nascita di numerosi funghi porcini di ottima qualità, qualora le condizioni metereologiche siano favorevoli.

In questo articolo vediamo come realizzare riproduzioni fai da te del Fungo di Borgotaro in legno, da utilizzare come soprammobili, portachiavi, oggetti decorativi, regali…

Girando per i boschi è possibile andare alla ricerca delle piante di castagno più vecchie e malate. Una caratteristica di questi esemplari, specialmente se hanno un tronco di grande diametro, è quella di sviluppare escrescenze irregolari e sporgenti, nella parte bassa del fusto, che costituiscono la materia prima per la realizzazione del Fungo di Borgotaro fai da te. La massa legnosa ha bisogno di asciugarsi un po’ dopo essere stata prelevata, ma senza stagionare, altrimenti questa essenza, già di per sé piuttosto dura, diventa difficile da scolpire con attrezzi manuali quali sgorbie, scalpelli e altri taglienti sagomati.  In base alla dimensione del pezzo viene scelta la forma del fungo di Borgotaro che se ne può ricavare, serrandolo in una morsa con le ganasce ricoperte da “mordacchie” di alluminio per non segnare il legno. 

I materiali necessari

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Servono: sgorbie, scalpelli e altri taglienti sagomati; escrescenze legnose prelevate da piante di castagno, carta vetrata.

La realizzazione del Fungo di Borgotaro fai da te

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  1. Osservando il legno, si sceglie la parte che meglio si presta a ricavare la cappella del porcino. Lo si chiude in morsa orientandolo di conseguenza e si incide il pezzo con una sega a pettine fino a una certa profondità, lungo tutto il diametro, per mantenere l’attaccatura del gambo.
  2. Battendo sul manico di uno scalpello affilato con un mazzuolo, si asporta il legno in eccesso per iniziare ad abbozzare il gambo del fungo, con la tipica forma panciuta.
  3. Si riprende la sega a pettine per eliminare le sfogliature di legno e regolarizzare l’attaccatura tra gambo e cappella.
  4. Le spigolosità più marcate lasciate da sgorbie e scalpelli vengono eliminate facendo ruotare il pezzo contro un platorello abrasivo montato sul mandrino di un trapano.
  5. Levigata grossolanamente la sagoma, si completa la lisciatura a mano, con un pezzo di carta abrasiva ripiegato per arrivare fino in fondo alla gola tra cappella e gambo.
  6. In base al colore del pezzo si può scegliere se rifinire la superficie semplicemente a cera o applicare prima un colorante che permetta di raggiungere la tonalità desiderata.

E per quelli veri… visitate questo sito riportate le tabelle aggiornate di Crescita! Buon Fungo di Borgotaro a Tutti!

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