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Impregnante legno in autoclave

Un impregnante legno adeguato è indispensabile per preservare il materiale in buono stato.

Tra tutte le essenze legnose, solo alcune tra le più pregiate sono insensibili agli agenti biologici (muffe, insetti e batteri) deputati alla naturale distruzione del tronco al termine del suo ciclo vitale.

impregnante-legno-pannelli

Le richieste di legnami pregiati superano di molto la disponibilità, per cui il mercato si orienta verso essenze più deperibili, da trattare in molteplici modi, dalla semplice verniciatura con strati protettivi superficiali, all’impregnazione profonda in autoclave.

Un impregnante legno può essere a base di oli (olio di lino cotto), resine acriliche o poliuretaniche disperse in acqua, o solventi che ne abbassino la viscosità favorendo la penetrazione. Nell’autoclave si sfrutta l’azione di sali che rendono il legno inappetibile per microrganismi ed insetti. Un tempo si usavano sali di arsenico, rame e cromo, messi al bando per la loro tossicità; ora si preferiscono soluzioni di rame e boro, meno nocive, ma ugualmente efficaci. Recentemente è stato riscoperto il trattamento con silicato di sodio che ha una bassa tossicità, ma è un batteriostatico molto attivo.

impregnante-legno-tronchi

L’impregnazione avviene in autoclave per permettere alla soluzione salina di raggiungere anche gli strati interni del legno, garantendo così maggiore protezione a differenza di altri trattamenti superficiali. I semilavorati sono sottoposti a cicli alternati di vuoto e pressione con o senza riscaldamento. Durante la fase di vuoto l’aria viene estratta dalle cellule del legno che si dilatano; la soluzione salina che viene caricata successivamente a pressioni superiori alle 10 atmosfere riempie i canali vuoti penetrando fino al centro dei tronchi.

Leggi la nostra guida su come verniciare il legno

Verniciare il legno | Guida completa illustrata

Comporre un grigliato

Un grigliato può essere la soluzione per decorare una parete in maniera elegante. Vediamo nel dettaglio come costruirne uno.

COSA OCCORRE

grigliato-occorrente

Listello, meglio di legno duro, sezione 19×45 mm per gli elementi dei grigliati; viti a misura e numero.

PROCEDIMENTO

Determinata in centimetri la larghezza delle strutture da realizzare, dividiamola per 33 ed arrotondiamo il quoziente, per eccesso o per difetto, ottenendo il numero di maglie da realizzare. Dividiamo nuovamente la larghezza per il numero ottenuto ed otteniamo la diagonale di ogni maglia in base alla quale, col teorema di Pitagora, otteniamo il lato della maglia che usiamo come modulo per stabilire la lunghezza degli elementi del grigliato. La lunghezza ottimale del lato della maglia dev’essere fra i 25 ed i 35 cm.

 

grigliato-2

 

Con quattro listelli di scarto riproduciamo sul pavimento le sagome dei vani da chiudere col grigliato e dentro il loro perimetro sistemiamo un primo strato di elementi esattamente orientati in diagonale.

 

grigliato-3

 

Su questo avvitiamo gli elementi del secondo strato (due viti Ø 4×30 ad ogni incrocio per le quali abbiamo fatto un foro di invito); si noti il rudimentale regolatore di profondità sulla punta del trapano.

 

BOSCH – Pistole a spruzzo PFS, recensione completa

Verniciare a spruzzo non è mai stato così facile: le pistole a spruzzo Bosch della gamma PFS sono in grado di soddisfare sia i trattamenti di rinnovo occasionali su legno sia quelli su grandi superfici, su diversi supporti e con ogni prodotto per legno o muro

Dimmi cosa devi verniciare è ti dirò quale pistola a spruzzo Bosch fa per te: in sintesi è questo il concetto che si evince analizzando la gamma di pistole a spruzzo Bosch PFS. D’altra parte, c’è chi si dedica a modesti lavori di verniciatura e non vuole spendere più del necessario, così come altri, che si dedicano a lavori più impegnativi, hanno invece bisogno che i loro strumenti sappiano affrontare più situazioni, quasi a livello professionale. Qui ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma anche la più piccola della gamma, con le ovvie limitazioni rispetto alle sorelle maggiori, garantisce facilità di utilizzo, comfort di lavoro e successo garantito, osservando semplici accorgimenti in fase di impostazione. L’unità di base delle pistole a spruzzo Bosch possono essere appoggiate a terra o portate a tracolla grazie alla cinghia in dotazione e riporta sul corpo la Quick Start Guide che, attraverso chiari pittogrammi, indica in modo permanente come procedere per le regolazioni dell’ugello, della possibile diluizione e della tecnica di verniciatura. Il collegamento alla pistola avviene tramite un tubo flessibile, di lunghezza variabile a seconda del modello, che lascia ampia libertà di movimento. Semplicissimo il sistema per passare da un tipo di pittura a un altro: basta sostituire l’ugello, mentre con altri tipi di pistole ci sono più parti da smontare o, addirittura, si rende necessario l’utilizzo di un’altra pistola. Bosch Linea Hobby

I prezzi delle pistole a spruzzo Bosch sono:

  • PFS 1000 euro 84,95 
  • PFS 2000 euro 99,95
  • PFS 3000-2 euro 139,95 
  • PFS 5000-E euro 199,95

Pistole a spruzzo Bosch – PFS 1000/2000/3000-2

Bosch PFS 1000

  1. Utilizzo delle pistole

    La pistola a spruzzo Bosch PFS 1000 è la pistola più semplice per l’applicazione di vernici su legno: ha una potenza di 410 W e permette di coprire 1 mq di superficie in un minuto. Basta riempire il contenitore da 800 ml fino al livello indicato, azionare l’interruttore sull’unità base e premere o rilasciare il grilletto per effettuare l’applicazione. La manopola Easy Select permette di regolare la velocità di erogazione e il volume in uscita.

  2. Spazzola di pulizia e filtro colori

    La spazzola di pulizia e il filtro colori fanno parte della dotazione dei modelli PFS 3000-2 e PFS 5000-E. Il filtro è utile quando si deve rifornire il serbatoio con rimanenze di prodotti utilizzati qualche tempo prima e che potrebbero aver formato grumi, fonte di possibili intasamenti.

  3. Possibilità di intercambiare gli ugelli

    3. Mentre la PFS 1000 permette di applicare solo vernici per legno tramite un unico ugello (grigio), le altre pistole possono spruzzare più prodotti grazie agli ugelli intercambiabili. La dotazione della PFS 2000 e della PFS 3000-2 comprende anche quello per pitture murali (bianco); ancora più completa è quella della PFS 5000-E, che include inoltre l’ugello nero per l’applicazione di lacche e vernici in tempi più veloci del 20% rispetto all’ugello grigio.

  4. Regolazione del flusso dell’aria

    5. Il comando a scorrimento posto sotto l’impugnatura dell’unità di base, nella PFS 3000-2 permette di selezionare accensione, spegnimento (posizione O) e regolazione del flusso d’aria: al centro per materiale fluido e applicazione su legno, a destra per materiale denso e applicazione su parete.

  5. Regolazione della quantità di liquido da spruzzare

    6. Nella PFS 1000 la quantità di liquido da spruzzare si regola con la rotellina posta lateralmente sul corpo della pistola. Dopo aver premuto l’interruttore sull’unità di base lo spruzzo si aziona o si interrompe semplicemente attraverso il grilletto dell’impugnatura: fare sempre una prova su una superficie di scarto fino a trovare la giusta regolazione.

La pistola a spruzzo può essere utilizzata anche come staccaparati

staccare la carta da parati
Per poter rimuovere la carta da parati è necessario bagnarla e ammorbidire il collante prima di agire con la spatola, facendo attenzione a non scalfire il muro sottostante. Le pistole a spruzzo Bosch facilitano questo compito limitando le colature: si può utilizzare acqua calda fino alla temperatura di 55 °C e utilizzare l’ugello di colore grigio.

PFS 5000 E

Bosch PFS 5000 E

La pistola a spruzzo PFS 5000 E è lo strumento ideale per chi si pone obiettivi ambiziosi nel campo della verniciatura: con un solo utensile si può applicare una gran varietà di prodotti e, proprio per questo, viene fornita con un serbatoio supplementare, entrambi con attacco SDS e capacità di 1000 ml per accelerare il lavoro.  Grazie al sistema ALLPaint la pistola può essere impostata individualmente per ogni tipo di materiale; il tubo flessibile lungo 4 metri rende possibile l’applicazione anche a soffitto (1), facilitata dal sistema ConstantFeed che mantiene costante l’alimentazione anche con la pistola inclinata rispetto alla superficie. Non c’è bisogno di preoccuparsi di sostenere l’unità di base che, essendo munita di ruote, segue fedelmente l’operatore anche quando si tratta di operare su superfici estese, come le pareti di un grande ambiente (2). La copertura anche di superfici grezze è garantita dalla possibilità di utilizzare colori non diluiti, grazie al potente motore da 1200 W. La versatilità del getto è fondamentale quando si tratta di operare su superfici delimitate in più direzioni (3): con la rotazione del coperchio frontale dell’aria si può scegliere tra un getto piatto, orizzontale o verticale in base alla direzione di lavoro, oppure un getto rotondo per la copertura uniforme di angoli, spigoli e zone di difficile accesso. In base alla densità del prodotto basta ruotare il comando AIRVolume posto sull’unità di base, che funziona anche come tasto a pedale per accensione e spegnimento. Con una capacità di erogazione di 500 ml/min, anche rinnovare il portone del garage è presto fatto (4).

Riparare giunzioni di mobili e sedie | Come si fa

Per l’assemblaggio delle varie parti di mobili e riparare giunzioni, sia nuovi, sia in corso di riparazione o restauro, basta disporre della colla adatta

Per riparare giunzioni correttamente in commercio esistono prodotti  veramente molto versatili, che fanno buona presa immediatamente (quindi non è necessario l’uso dei morsetti), ma sono riposizionabili nei primi minuti ed essiccano completamente in circa 24 ore. Nessun pericolo per il contatto avvenuto con dita e mani, se il prodotto fresco si rimuove semplicemente con acqua. Se la colla, quando asciuga del tutto diviene trasparente, concede anche un buon margine di errore nella stesura.

Per riparare un mobile le cui parti non combaciano più perfettamente – cosa che succede spesso quando un incastro prende gioco e non si interviene subito – bisogna trovare un prodotto che abbia anche funzione di riempitivo.

Consigli pratici per riparare giunzioni

Poche e semplici le raccomandazioni:

riparare-2pulire bene le superfici di incollaggio

 

riparare-3distribuire l’adesivo soltanto su una di queste

 

riparare-4unire le parti e applicare una forte pressione per una decina di secondi

 

riparare-5-bse deborda, pulire con un panno umido.

ANNOVI REVERBERI – Aspiratore Black+Decker BX 30X TD per solidi e liquidi

L’aspiratore prodotto da Annovi Reverberi è uno strumento completo ed estremamente versatile: oltre alle normali funzioni si aggiunge la presa comandata per un elettroutensile, la capacità di aspirazione liquidi, con tappo di scarico basso, e la possibilità di utilizzo con azione soffiante

L’aspiratore Black+Decker BX 30X TD è strumento a cui si può chiedere aiuto in tantissime occasioni, sicuri di poter contare su una specie di jolly. È potente, capiente, si trova a suo agio sia con i detriti asciutti sia con i liquidi sparsi, viaggia su ruote, ha una buona dotazione di serie, dispone di una presa elettrica per coordinare la sua azione con l’accensione di un elettroutensile, può essere usato con azione soffiante. Noi far da sé, sempre impegnati nel nostro garage-laboratorio, lo apprezziamo soprattutto per lo scarico dei liquidi aspirati mediante la rimozione di un tappo posto alla base del contenitore: una volta pieno basta trascinarlo su una pigna per svuotarlo senza alcuno sforzo.

Troviamo ovviamente indispensabile la presa per l’elettroutensile, che si presta magnificamente al gioco di squadra con elettroutensili come levigatrici, seghe circolari, seghetti alternativi ecc. Non ultimo, troviamo utilissima la possibilità di invertire il flusso dell’aria per rimuovere detriti dalle macchine in laboratorio soffiando nei punti difficilmente accessibili, funzionalità che apre anche a tutta una serie di altri utilizzi umentando enormemente la versatilità dell’aspiratore Black+Decker BX 30X TD

Componenti principali dell’aspiratore Black+Decker BX 30X TD

aspiratore Black&Decker

  1. L’interruttore dell’aspiratore ha 3 posizioni: oltre a “spento” e “acceso” c’è quella che permette, collegando un elettroutensile alla presa a fianco, di avviare automaticamente l’aspirazione quando viene attivato l’elettroutensile. Quando lo si spegne, l’aspiratore funziona ancora per circa 6 secondi, prima di spegnersi automaticamente anch’esso.
  2. L’assorbimento massimo applicabile alla presa, ovvero la potenza dell’elettroutensile collegabile, è di 1600 W.
  3. Quando non si possono raggiungere gli anfratti più reconditi con il beccuccio, per aspirare i detriti, l’Aspiratore Black+Decker BX 30X TD fornisce la funzionalità opposta: basta rimuovere il tubo d’aspirazione dall’attacco frontale e inserirlo in quello identico, posteriore, da dove viene normalmente espulsa l’aria. In questo modo il medesimo flusso d’aria, di oltre 35 litri al secondo, viene proiettato dal beccuccio, con possibilità di fare pulizia anche dove non si riesce ad arrivare.
  4. L’attacco posteriore, identico a quello frontale, è a baionetta: l’inserimento e la rimozione del tubo è rapidissima e agevole, oltre a garantire la massima tenuta.
  5. Nella confezione, oltre ai supporti con le ruote pivotanti (e relative viti di fissaggio), c’è una serie di accessori che comprende il tubo corrugato con l’impugnatura arcuata e 2 prolunghe rigide con cui configurare l’aspiratore a seconda del tipo e della posizione di lavoro; ci sono poi quattro accessori per le differenti situazioni di superficie e tipo di materiale da raccogliere: una bocchetta larga per pavimenti, una stretta con feltrini d’appoggio, una rotonda con spazzola e un beccuccio a lama. In testa all’aspiratore, inoltre, è già alloggiato un filtro cilindrico lavabile, mentre uno a sacco, di robusta tela filtrante, svuotabile aprendolo lateralmente, è in dotazione con gli accessori.

L’aspiratore Black+Decker BX 30X TD è costruito e distribuito in Italia da Annovi Reverberi, con prezzo consigliato al pubblico di euro 129,90

Messa in servizio e particolari tecnici

messa in servizio di un aspiratore

  1. Per rimuovere la testa dell’aspiratore, che contiene il motore e il suo filtro cilindrico, ci sono due ganci elastici che si aprono agevolmente, facendo una leggera leva verso l’esterno. All’acquisto, tutti gli accessori, tranne il tubo flessibile e le due prolunghe rigide, sono contenuti all’interno del fusto di metallo.
  2. I quattro supporti per le rotelle pivotanti si innestano in apposite sedi e si fissano con una vite ciascuno. I supporti hanno una conformazione tale da allargare abbondantemente la base dell’aspiratore, che risulta sempre molto stabile, in ogni situazione.
  3. Alla base del fusto di acciaio inossidabile c’è una catenella lunga tanto da toccare sempre a terra; la sua funzione è quella di scaricare le cariche elettrostatiche che si generano in particolari condizioni di aria secca e che potrebbero accumularsi come differenziale elettrico sulla superficie del metallo.
  4.  L’attacco frontale del tubo corrugato è quello normalmente utilizzato per l’aspirazione dei detriti solidi e dei liquidi. Per questi ultimi bisogna ovviamente rimuovere il sacchetto interno al contenitore. L’innesto del tubo è a baionetta: si inserisce con i suoi risalti in corrispondenza delle sedi, si manda a fondo e si ruota sino al blocco.
  5. Il sacchetto di tela a maglia filtrante si calza sul raccordo presente all’interno del fusto, in corrispondenza dell’attacco di aspirazione.
  6. Il tappo per lo scarico dei liquidi è a vite e contiene un o-ring che impedisce ogni possibile perdita.
  7. Vari attacchi, disseminati fra la testa e il basamento dell’aspiratore, permettono di muoversi sempre con tutti gli accessori a disposizione, inseriti in un loro alloggiamento e ben ordinati, incluso il lungo cavo d’alimentazione che, una volta riavvolto, sta appeso a un gancio di plastica.

Svuotamento solidi e liquidi

svuotamento per solidi e liquidi di un aspiratore

Mentre i detriti solidi e secchi non raggiungono mai un peso che impedisca un agevole svuotamento, i liquidi possono arrivare anche a una trentina di chili, in virtù delle dimensioni del contenitore, la cui capienza è, appunto, di 30 litri. Il tappo di svuotamento posto alla base, serve solo per scaricare i liquidi, una volta aspirati: la maggior parte del liquido esce anche tenendolo diritto, inclinandolo un po’ si svuota praticamente del tutto.

Decorazioni halloween fai da te

Prepariamoci al meglio per la più classica delle feste “horror” preparando decorazioni halloween fai da te

La più classica notte dell’orrore, diventata ormai divertimento planetario, si celebra con decorazioni halloween fai da te che sono destinate a… impaurire chi preferisce lo scherzetto al dolcetto

Decorazioni halloween fai da te – Intagliare le zucche

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L’usanza di intagliare le zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno affonda le sue radici tra i Celti nel 2300 a.C. La leggenda vuole che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi; è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti.

Cosa serve per intagliare le zucche:

  • zucche;
  • candele o lumini;
  • coltelli di varie misure e cucchiaio.

Preparare la zucca

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  1. Con un coltello a lama lunga asportiamo il fondo della zucca con un taglio netto e preciso, in modo da scoperchiarla e poter accedere al contenuto.
  2. Procediamo rimuovendo dall’interno i semi e le tipiche strutture filamentose fino a quando  la zucca sarà completamente vuota.
  3. Con un pennarello tracciamo gli occhi, il naso  e la bocca sulla superficie esterna della zucca:  in questo modo sarà più facile intagliarli con la lama.
  4. Procediamo all’incisione con un coltello appuntito in modo da penetrare meglio la coriacea buccia della zucca. Terminiamo smussando e correggendo con la lama i tratti incerti del primo taglio.

Zucca lumino

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  1. Il foro per la candela si pratica dalla parte del colletto, dove c’è il gambo: tracciamo un piccolo cerchio sulla scorza e asportiamone un dischetto con un coltellino ben affilato.
  2. Togliamo un po’ di polpa e semi con un cucchiaino per far posto alla candela, ma facciamo attenzione a non allargare troppo il foro d’ingresso o la candela sprofonderà all’interno.

Decorazioni halloween fai da te – La ragnatela stilizzata

decorazioni halloween fai da te

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  1. Su un foglio di carta da pacco disegniamo la sagoma di una ragnatela, piuttosto grande, utilizzando un pennarello nero e una riga da disegno, sarà la casa del nostro ragno gigante di Halloween.
  2. Tracciate le linee principali (distanziate l’una dall’altra di circa 30°), completiamo il disegno della ragnatela tracciando le linee interne (5-6 per ogni settore).
  3. Completato il disegno, seguiamo la traccia stendendo cordoni di termocolla, avendo cura di collegare tutti i punti di contatto. Lasciamo indurire la colla e ritagliamo la carta da pacco, in modo da ottenere una “fedele” tela di ragno.
  4. Trattando la tela con vernice spray fosforescente possiamo farla risaltare anche nell’oscurità.

Realizzare il ragno

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  1. Per realizzare le otto gambe del ragno gigante di Halloween, utilizziamo quattro grucce metalliche (tipo lavanderia), dalle quali asportiamo con il tronchesimo il gancio sommitale, sagomandole a forma di “M”.
  2. Per dare “sostanza” alle gambe, rivestiamo le grucce sagomate con adesivo per mascheratura, che coloriamo poi di nero con pennarello o smalto spray.
  3. Il corpo del ragno è ottenuto inserendo un foglio di pluriball all’interno di una calza nera, in modo da dare un certo volume.
  4. La testa, più piccola rispetto al corpo, è ottenuta rivoltando una porzione di calza sul nodo di chiusura della calza stessa, effettuato a circa tre quarti di lunghezza.
  5. Per simulare gli “artigli” del ragno utilizziamo porzioni di filo metallico rivestito di pelo sintetico, che fissiamo alla testa con alcuni punti di termocolla.
  6. Per meglio definire il corpo del ragno, facendone risaltare le forme, stendiamo una striscia di termocolla lungo tutto il profilo superiore.

I particolari

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  1. Molti dei grossi ragni sono noti per la loro “peluria”: simuliamola applicando sul dorso uno spezzone di cordino intrecciato con frange (reperibile in merceria).
  2. Uniamo alla base (con adesivo per mascheratura) le quattro grucce sagomate e risaltiamone le forme stendendo strisce di termocolla lungo i profili. Uniamo, sempre con la termocolla, il corpo del ragno alle 8 zampe.

Macchinina in legno: costruzione

Vediamo come costruire uno dei giochi più tipici della tradizione popolare: la macchinina in legno. Questa che proponiamo ha un motore ad elastico.

L’attività del laboratorio artigianale Lo Spassatempo è cominciata con lo scopo di riscoprire e diffondere i giochi della tradizione popolare. Tutti i giochi di Davide Malacarne, che opera al suo interno, sono costruiti a mano, partendo dal pezzo di legno grezzo per arrivare al giocattolo finito senza trattamenti tossici e preservando la naturalezza del materiale. La macchinina che proponiamo è costruita con una struttura di estrema semplicità, ma nasconde sotto lo chassis un potente motore ad elastico, agganciato a una vite inserita nell’assale posteriore, capace di lanciarla in folli corse quando la si carica facendola indietreggiare.

COSA OCCORRE

  • Multistrato da 15 mm: 1 pezzo da 150×80 mm
  • Tavola di faggio da 10 mm: 4 dischi Ø 50 mm
  • Tondino di legno Ø 8 mm: 2 pezzi lunghi 100 mm
  • Blocchetto di faggio: 1 pezzo da 80x80x60 mm
  • Anelli di gomma: 4 pezzi diametro 50 mm
  • Elastico: 1 pezzo lungo 300 mm

COSTRUZIONE

macchinina-1Partendo da una dima conservata nell’archivio del negozio si disegna lo chassis della macchinina su di un pezzo di multistrato da 15 mm. Con un seghetto da traforo elettrico si ritaglia la sagoma lungo le linee.

 

macchinina-2Si fora il telaio con una punta da 9 mm per far passare gli assi delle ruote fatti con due pezzi di tondino di legno Ø 8 mm. Un minimo di gioco è necessario per consentire la libera rotazione dell’asse.

 

macchinina-3Il disco della ruota viene forato al centro con una punta da 8 mm in modo che l’asse si possa far entrare, ma di stretta misura.

 

macchinina-4Il disco è montato sul tornio, sorretto da un perno che si impegna nel mandrino. Con un’utensile affilato si pareggia la circonferenza e si incide anche una scanalatura per ospitare un anello di gomma.

 

macchinina-5Si monta l’anello (un grosso O-ring) sulla ruota facendolo entrare nella scanalatura. Lo scopo dell’anello è di acquisire il necessario “grip” rispetto alle superfici su cui la macchinina deve lanciarsi.

 

macchinina-6Costruito un blocchetto di legno con la forma dell’abitacolo, lo si fissa allo chassis con un paio di viti autofilettanti messe dalla parte inferiore del telaio.

 

macchinina-7Ora si mettono insieme i perni e le ruote bloccandoli con una goccia di colla vinilica, evitando attentamente di sporcare anche il foro nel telaio.

 

macchinina-8Il motore del giocattolo è un lungo elastico, messo doppio, con i due capi fissati sotto la cabina; un pezzetto aggiunto di cordicella permette di agguantarlo nella parte libera e tirarlo sino ad agganciarsi alla vite sull’asse posteriore. Mettendo la macchinina su un piano e tirandola indietro, l’elastico si carica abbastanza per farle compiere una bella corsa.

Levigatrice per muri Einhell TC-DW 225 – Guida all’utilizzo

Carteggiare grandi superfici come pareti e soffitti non comporta disagi e fatica se si utilizza una levigatrice per muri con platorello di grande diametro, con un sistema di aspirazione molto efficace e un manico prolungabile ed ergonomico

levigatrice-per-pareti

Più nessuna fatica! Quando si affrontano anche i più leggeri lavori di ristrutturazione, come minimo si rivedono le superfici delle pareti e dei soffitti, stuccando fessurazioni, crepe eventuali e i frequentissimi fori per le installazioni precedenti. In presenza di carte da parati da rimuovere, anche usando i prodotti specifici, spesso restano zone resistenti sulle quali si deve intervenire meccanicamente. Tutto questo si traduce in ampie aree da carteggiare e farlo a mano richiede tanto olio di gomito. La levigatrice per muri Einhell TC-DW 225 è la macchina ideale in questi frangenti, perché è studiata per rispondere alle tipiche criticità del lavoro continuativo su pareti e soffitti. Innanzi tutto la levigatrice per muri ha un platorello di proporzioni adeguate alle grandi superfici che, grazie al diametro di 225 mm, agevola anche la perfetta livellatura dei punti in rilievo e delle asperità. Fa da corollario al platorello una cuffia collegata direttamente al sistema di aspirazione che permette di catturare gran parte della polvere prodotta durante la levigatura. Oltre al comfort, dato anche dall’attacco snodato del platorello, c’è la riduzione drastica della fatica mediante l’utilizzo delle impugnature ergonomiche e del manico allungabile sino a 1650 mm, con l’attacco del tubo di aspirazione all’estremità.  Leggi la scheda tecnica della carteggiatrice per pareti Einhell

Caratteristiche e utilizzo della levigatrice per pareti

Levigatrice per muri
Il tubo di alluminio della levigatrice si snoda al centro e si piega in due per riporre la macchina nella valigetta.

aggiuntivo per carteggiatrice
L’estensione aggiuntiva di tubo, regolabile in modo da ottenere un’estensione totale da 1100 a 1650 mm, si inserisce nel manico principale.

Il blocco in posizione si ottiene stringendo la ghiera.
Il blocco in posizione si ottiene stringendo la ghiera.

Il tubo flessibile dell’aspiratore si inserisce nel raccordo presente all’estremità di entrambi i manici
Il tubo flessibile dell’aspiratore si inserisce nel raccordo presente all’estremità di entrambi i manici

 Il platorello da 225 mm ha attacco per carta abrasiva con velcro; per ottenere la necessaria aspirazione, è importante montare la carta in modo che i fori coincidano con quelli presenti nella piastra.
Il platorello da 225 mm ha attacco per carta abrasiva con velcro; per ottenere la necessaria aspirazione, è importante montare la carta in modo che i fori coincidano con quelli presenti nella piastra.

Per permettere la massima libertà, si può bloccare in posizione acceso il pulsante di avviamento.
Per permettere la massima libertà, si può bloccare in posizione acceso il pulsante di avviamento.

Perfetto è l’abbinamento della TC-DW 225 con l’aspiratore Einhell TH-VC 1930 SA, che ha una presa utensile: l’avvio e lo spegnimento della levigatrice pilotano automaticamente l’aspiratore.
Perfetto è l’abbinamento della TC-DW 225 con l’aspiratore Einhell TH-VC 1930 SA, che ha una presa utensile: l’avvio e lo spegnimento della levigatrice pilotano automaticamente l’aspiratore.

Un raccordo metallico unisce i due tubi flessibili.
Un raccordo metallico unisce i due tubi flessibili.

Sticker per rinnovare la cucina

Una volta li chiamavano “adesivi”. Si tratta sticker, generalmente di materiale plastificato e quindi resistente, che riproducono figure diverse: oggetti, fiori, animali, utensili ed altro

Con questi fogli, di rapida e facile applicazione fai da te, possiamo cambiare volto a pensili e basi, magari andando a coprire piccoli difetti come parti scolorite o scheggiate. Le possibilità sono praticamente infinite: unico limite, la nostra fantasia.

APPLICARE GLI STICKERS

  1. La superficie su cui intendiamo applicare gli adesivi deve essere perfettamente sgrassata. Possiamo passare un panno inumidito con benzina rettificata o con trielina (se effettuiamo l’applicazione su laminato).
  2. Studiamo la disposizione delle figure che intendiamo applicare disponendole nei punti desiderati e fermandole provvisoriamente con pezzetti di nastro per mascheratura, in modo da controllare l’effetto visivo dell’insieme.
  3. Stacchiamo lo sticker dal foglio protettivo e lo disponiamo sulla superficie, facendolo aderire per bene. Eventualmente ne tagliamo i bordi lungo il mobiletto o il pensile.
  4. Con un panno asciutto passiamo più volte sullo sticker procedendo dal centro verso l’esterno, in modo da eliminare eventuali bolle d’aria o grinze.

STICKER

 

Mobiletto per il bagno fai da te

Costruiamo un mobiletto per il bagno fai da te sullo stile Ikea Hacker

L’esiguo spazio disponibile dei bagni moderni ci motiva a trovare soluzioni fai da te pratiche ed economiche, come questo mobiletto per il bagno realizzato con moduli per scarpe Ikea e dei pannelli di MDF.

Mobiletto per il bagno

Le salviette utilizzate durante la settimana possono essere riposte, in attesa di “fare” la lavatrice, in un pratico mobiletto per il bagno che utilizza scarpiere a ribalta Ikea come box salvaspazio. Le scarpiere sono disposte a colonna una sull’altra e solidali ad una struttura di MDF smaltato e pannelli di truciolare bilaminato.
Nella parte superiore del mobiletto per il bagno viene ricavato un comodo vano munito di ripiani in cui alloggiare altri oggetti utili in bagno.
Il mobiletto salvaspazio è fissato a parete in posizione sospesa con un tassello a gancio, che ci permette di poterlo togliere facilmente quando lo desideriamo, per agevolare le pulizie del bagno.

I moduli Trones sono ideali
Le scarpiere a ribalta Trones di Ikea sono l’ideale per questa realizzazione di bricolage. Sono in plastica propilenica e misurano 510x180x160 mm e sono disponibili in diversi colori (bianco, nero, verde, blu. Il rosso in foto è fuori produzione). Costano 19,95 (2 pezzi).

disegno-mobiletto-bagno

Struttura di MDF e laminato del mobiletto per il bagno

  1. Da un pannello di MDF dello spessore di 20 mm ricaviamo una sagoma ad U rovesciata. Per questa operazione utilizziamo il seghetto alternativo.
  2. Trattiamo tutti i bordi del pannello con un leggero strato di stucco e levighiamo, in modo che il colore possa aderire anche nelle zone più porose.
  3. I pannelli di truciolare bilaminato che verranno collegati tra loro e al pannello di MDF devono essere forati per l’inserimento delle spine di legno.
  4. Per riportare l’esatta posizione dei fori sul pannello di MDF si inseriscono nei fori i cappellotti marcatori che, realizzando un provvisorio accoppiamento, grazie alla loro punta, evidenziano chiaramente i punti esatti in cui eseguire i fori sul pannello di MDF.
  5. Rivestiamo i bordi dei pannelli di truciolare bilaminato con bordino melaminico, da applicare a caldo utilizzando il ferro da stiro.
  6. Prima di trattare il pannello di MDF con primer e smalto copriamo la zona in cui andranno fissati i pannelli di truciolare bilaminato con nastro per mascheratura, per non compromettere l’adesione della colla vinilica (è sconsigliabile applicarla direttamente su una superficie smaltata).

Finitura e montaggio

  1. Realizziamo una guida di foratura, da utilizzare come dima per praticare i fori sul pannello di MDF in cui andranno inseriti i perni di sostegno dei ripiani di truciolare bilaminato.
  2. Trattiamo il pannello di MDF con primer universale, in modo da preparare la superficie alla successiva fase di smaltatura, da effettuarsi con smalto all’acqua in una tonalità a piacimento.
  3. A smalto asciutto asportiamo il nastro per mascheratura precedentemente applicato in prossimità del bordo per scoprire l’MDF. Stendiamo un leggero strato di colla vinilica lungo il bordo dei pannelli di truciolare e fissiamo quest’ultimi inserendo le spine di legno nei fori sul pannello di MDF.
  4. Fissiamo le scarpiere Trones alla struttura di MDF utilizzando viti autofilettanti, che devono essere avvitate in un foro eseguito lungo il bordo di plastica delle scarpiere. Durante l’operazione di foratura è opportuno morsettare le scarpiere al pannello di MDF.

La struttura è fissata a parete mediante un tassello a gancio, fissato al muro ed inserito in un foro appositamente realizzato (con la sega a tazza) nel pannello posteriore di truciolare bilaminato.