Appendere i quadri sospesi a binario è la soluzione a che ci permette la più grande libertà di posizionamento e accostamento dei quadri stessi.
Inoltre ci offre la possibilità di modificarne le disposizioni rapidamente e senza forare e riforare la parete. I binari che troviamo in commercio nei centri bricolage sono sostanzialmente simili: una barra con guide di scorrimento (cioè il binario vero e proprio), da fissare alla parete con tasselli, accoglie alcuni piccoli carrelli collegati ad un cavetto che scende verso il basso. Lungo di esso è inserita una clip a molla che è destinata a sostenere il quadro. I carrelli possono essere spostati in orizzontale lungo il binario mentre la clip può essere collocata a diverse altezze sul cavetto, ciò permette di posizionare il quadro in qualsiasi punto della parete raggiunta dal sistema.
FISSAGGIO A PARETE
Decidiamo l’altezza del binario e tracciamo una linea orizzontale sulla parete.
Foriamo lungo la linea ed inseriamo i tasselli, distanti 40 cm uno dall’altro.
Nei tasselli avvitiamo le boccole di sostegno.
Sulle boccole si incastra il binario a pressione (inserendole nelle apposite aperture).
Nella scanalatura si inseriscono i cavi portaquadri con i relativi carrellini di scorrimento.
Alle estremità del binario si incastrano i tappi di chiusura.
LA CLIP SCORREVOLE SUL CAVO
Per effettuare la sospensione dei quadri dobbiamo inserire, lungo i cavi sospesi e scorrevoli sul binario, alcune clip a molla. Si tratta di morsetti scorrevoli dotati di una piccola molla azionata da un pulsante. Premendolo si allenta la molla e la clip può essere spostata lungo il cavo.
Anteriormente questo componente possiede un gancetto che riceve l’attaccaglia di sostegno del quadro.
Questo è i link della casa produttrice per i quadri con sospensione a binario, dove è possibile acquistare direttamente online. shop.stasitalia.it
Ordine e spazio dopo aver installato i ganci portabici
Chi ha qualche decennio sulle spalle ricorderà le file di bici dei pendolari appese nelle rastrelliere fuori dalle stazioni ferroviarie.
Si trattava di un’ intelligente soluzione che possiamo adottare anche noi per non ingombrare il box con le bici di casa, che spesso sono due o tre.
A nostra disposizione abbiamo i ganci speciali che si fissano a parete e sono in grado di mantenere appesa la bici liberando il pavimento.
Se intendiamo collocare più ganci dobbiamo accertarci di applicarli ad una distanza opportuna, in modo che le biciclette sospese non si tocchino e lascino uno spazio sufficiente per prenderle e rimetterle a posto.
I ganci vanno applicati ad un’altezza tale che la bici sia facilmente movimentabile da parte di chi la utilizza.
I GANCI PORTABICI
Foriamo il muro con il trapano dotato di un sistema di aspirazione delle polveri.
Inseriamo nei fori i tasselli ad espansione, fino a filo della superficie.
Il gancio, con la sua staffa, va poggiato alla parete in corrispondenza del foro con il tassello.
Inseriamo la vite e stringiamo con l’avvitatore in modo da bloccare la staffa che sorregge il gancio.
I ganci portabici Fischer FH sono in acciaio con sagoma ad arco protetta da guaina. Li troviamo nei centri fai da te, nelle ferramenta e nei negozi di bricolage. FISCHER
La profonda conoscenza del legno e la capacità di adeguarsi costantemente alle esigenze del mercato sono frutto di tale esperienza.
I continui investimenti per migliorare gi impianti di produzione e distribuzione, l´elevata diversificazione dei prodotti, la volontà di fornire un servizio migliore al cliente, hanno permesso alla nostra Azienda di ottenere una posizione di sempre maggior rilevo.
Verde Vivo produce e vende concimi a basso impatto ambientale, per uso non professionale, da impiegare nell’orto, nel balcone, nel giardino.
La mission di Verde Vivo è quella di offrire al proprio cliente la sicurezza di poter contare su uno staff che opera nell’ambito della ricerca e sviluppo prodotti a basso impatto ambientale per la nutrizione e per la difesa del verde
La nuova collezione di concimi VerdeVivo, oltre a comporsi di una gamma di concimi tradizionali, linea Wellness, specifici per ogni tipologia di pianta o fiore , vi offre la linea MYSPACE, appositamente studiata per rispondere alle effettive esigenze di ogni singola coltura da orto, grazie allo studio della fisiologia della pianta nel suo “habitat” ideale, alla attenta valutazione dei suoi reali fabbisogni nutritivi, alla diretta esperienza in campagna, al supporto sinergico dell´analisi del terreno e della diagnostica fogliare.
I prodotti VerdeVivo sono in vendita esclusivamente nei negozi specializzati: rivendite agrarie e garden center.
Nata a metà degli anni ’50 come azienda produttrice di manufatti in cemento, la Palazzetti Lelio avvia una quindicina di anni più tardi la produzione di barbecue e caminetti prefabbricati, perfezionandola nel corso degli anni e intraprendendo anche la produzione di stufe e focolari alimentati a legna o a pellet
Nel 1972 inizia la produzione industriale di caminetti che innovano il mercato: non sono solo belli e costruiti bene, ma anche, e soprattutto, facili da installare. Poi si passa alle stufe e ai focolari, a legna e a pellet. Sono prodotti innovativi, sviluppati in conformità con i più elevati standard tecnologici e nell’assoluto rispetto dell’ambiente, testati e certificati dai più prestigiosi Istituti Europei e dalle associazioni a tutela del consumatore e dell’ambiente.
Ogni anno è segnato da un nuovo primato, Palazzetti si conferma leader nel settore del riscaldamento a biomassa ed esempio da seguire (spesso, imitare). Nel 1992, per primi, viene introdotta la tecnologia della doppia combustione che riduce le emissioni di monossido di carbonio nell’aria e aumenta la resa termica del camino.
Nel 1994 inizia la produzione della stufa a pellet Ecofire. È un nuovo chiaro successo: Palazzetti si afferma come il produttore italiano di stufe con le più basse emissioni di monossido di carbonio: 0,06%. 10 anni dopo un’altra rivoluzione che consente di non dover più scegliere fra legna o pellet: nasce il focolare Multifire, che unisce la tradizione del riscaldamento a legna con la praticità del pellet. L’idea e il progetto piacciono. Vincono premi internazionali, confermano la forza nell’innovazione.
Nel 2009 nasce la Palazzetti Pellet Technology, il team di lavoro e ricerca per le nuove tecnologie applicate al riscaldamento a biomassa. Viene progettata e prodotta la prima stufa assolutamente ermetica. Cambia la prospettiva, la stufa diviene parte integrante di un’idea abitativa all’avanguardia: il comfort non è più solo climatico, è totale. Perfettamente in equilibrio con l’ambiente esterno.
Ma potevamo fare ancora di più: purificare i fumi in uscita. Così nasce 02Ring. Il primo sistema in grado di eliminare oltre l’80% delle polveri sottili prodotte dalla combustione della legna. Ovviamente la ricerca continua…
Palazzetti in giardino
Vi presentiamo le idee ed i progetti Palazzetti per rendere il vostro giardino un luogo ancora più accogliente, bello da vivere e condividere, uno spazio aperto che diventa casa, per voi e per gli amici, tutti i giorni dell’anno. Palazzetti ha pensato ad ogni minimo dettaglio del vivere all’aperto. Barbecue, naturalmente. Belli, pratici, funzionali ed esteticamente unici per riscoprire il piacere di una cucina sana, gustosa e genuina. E poi tutta una gamma di arredo giardino in Teak, legno di grande pregio e durevolezza, Texilene e Polyrattan, materiali tecnici per esterno resistenti agli agenti atmosferici, al sole, all’usura. Rivestimenti e pavimentazioni tra cui un’ampia gamma di marmi, la pietra naturale ed Easy Stone, l’innovativa gamma di rivestimenti in pietra tecnica, leggera, resistente, economica e dalle caratteristiche estetiche superiori. Tavoli, sdraio, poltrone, poltroncine, fioriere, fontane e tutto ciò che rende uno spazio aperto davvero funzionale e piacevole, originale e sempre ugualmente bello negli anni. Palazzetti in giardino: abbiamo già in mente il vostro spazio verde…
Wolfcraft è il marchio di utensili per il fai da te più conosciuto
La wolfcraft GmbH è stata fondata nel 1949 da Robert Wolff, uno dei fondatori del settore tedesco degli artigiani. L’azienda produce e vende utensili e accessori per elettroutensili. I principali acquirenti sono negozi appartenenti al settore dell’edilizia e aziende specializzate. La sede direzionale si trova a Kempenich nella regione dell’Eifel.
wolfcraft produce principalmente nel proprio stabilimento di Weibern e a Malé Dvorniky (Slovacchia). Per ridurre le emissioni di CO 2 collegate al trasferimento di merci in tutto il mondo, preferisce utilizzare gli stabilimenti di produzione europei rispetto alla capacità produttiva dell’estremo oriente.
Con una percentuale di esportazione pari al 70 % della produzione, wolfcraft opera a livello internazionale, è presente in molti paesi europei attraverso propri rivenditori e conta numerosi partner commerciali e di distribuzione nel resto del mondo.
Con oltre 530 collaboratori in 16 paesi, l’azienda riceve numerosi riconoscimenti per i propri prodotti, tra cui il “red dot design award” per i prodotti One Hand Clamp e “Quickfix”. Attualmente vengono venduti circa 2.500 articoli con il marchio wolfcraft.
Da un sondaggio condotto su 2.000 famiglie, che svolgono attivamente il fai da te, wolfcraft risulta l’azienda più conosciuta. Nell’ambito di uno studio eseguito tra luglio 2009 e giugno 2010, l’Istituto tedesco per l’industria del tempo libero (Institut für Freizeitwirtschaft)* ha pubblicato il grado di notorietà dei produttori di settore. Insieme a un produttore di utensili per l’industria, siamo i primi della lista con circa il 52 %, siamo il marchio più conosciuto per il fai da te. Ciò ci incentiva a continuare a fabbricare prodotti di qualità e a ricercare sempre la soluzione migliore.
* Institut für Freizeitwirtschaft GmbH, Effizientes Marketing bei Heimwerker-Kunden, München, 2010
Da oltre 50 anni TELWIN è leader mondiale nella produzione di saldatrici, sistemi di taglio e caricabatterie.
Telwin è presente in tutti e 5 i continenti, per oltre 120 mercati, con una gamma di prodotti che per ampiezza e vastità non ha eguali sul mercato, dedicati a tutti i settori produttivi, dall’automotive all’industria, dall’edilizia alla cantieristica navale, da tutti i comparti professionali al DIY. Telwin significa soluzioni all’avanguardia, innovative, tecnologicamente avanzate che migliorano la produttività, ottimizzano i tempi di intervento, minimizzano i costi di esercizio garantendo sempre elevate performances in ogni condizione operativa.
La modernissima sede dell’azienda – non a caso definita “Cittadella della Saldatura“, con i suoi 120mila metri quadrati di sviluppo – è il centro nevralgico di un sistema che vede impegnati oltre 300 collaboratori a formare una squadra affiatata e vincente. Impianti produttiviavanzati, linee robotizzate, laboratori di sviluppo e testing specializzati, magazzini automatizzati, aree di formazione e dimostrazione distribuite si fondono tra loro a formare un polo industriale internazionale di eccellenza nel settore. La strategia aziendale ruota attorno all’innovazione, alla ricerca avanzata, al miglioramento continuo, pilastri essenziali della propria leadership mondiale, riconosciuta dai molti clienti che fino ad oggi le hanno prestato fiducia. Da sempre TELWIN è riuscita ad instaurare un rapporto speciale con i propri clienti, confermandosi come un partner su cui fare in ogni momento sicuro affidamento, capace di garantire nel tempo un eccellente servizio, una qualificata assistenza, risposte rapide ed esaustive, un supporto formativo ed informativo in grado di agevolare il lavoro di chi ha deciso di scegliere il marchio Telwin. E tutto questo è regolato dai dettami della qualità, qualità del sistema azienda con la certificazione ISO9001:2008, qualità dei prodotti garantita dai molti enti certificatori internazionali, qualità dei comportamenti assicurata da principi etici condivisi a livello aziendale.
Colorate sedie in legno, ispirate a pregiati pezzi di design, danno inevitabilmente un tocco di stile alla nostra casa. Il nostro suggerimento è di abbinarle ad un tavolo 4 colori che riprende le tonalità del moderno schienale.
Tronchi di sedie in legno colorati, dotati di uno stile ardito, possono cambiare in maniera radicale uno spazio giorno.
La seduta delle sedie è costituita da un blocco di legno, tagliato in modo squadrato dal tronco; sul retro sono fissati quattro tondini di ramin che compongono lo schienale. I tondini vengono smaltati con 4 diversi colori – rosso, blu, giallo e verde – e disposti a raggiera appena aperta. Nella parte superiore sono applicate le sei semisfere, accoppiate a due a due e strette, nello spazio vuoto tra due tondini, con una barretta filettata: hanno la doppia funzione di elementi decorativi e di irrigidimento della struttura. Quattro ruote piroettanti, fissate sotto la seduta, permettono un facile spostamento delle sedie che risultano molto pesanti.
Dopo un’accurata carteggiatura (soprattutto sugli spigoli e nei punti in cui il blocco è segnato da fenditure o nodi) il pezzo di legno viene trattato con due mani successive di vernice trasparente all’acqua.
I quattro tondini di ramin si pitturano con smalti acrilici, delle stesse tonalità pastello utilizzate in precedenza.
COSA OCCORRE
Per ogni sedia servono:
1 blocco di legno da 440x300x300 mm;
4 tondini di ramin Ø 30 mm;
4 ruote piroettanti Ø 40 mm;
8 staffe fermatubi;
6 semisfere tornite Ø120 mm;
barra filettata Ø 8 mm;
boccole filettate Ø interno 8 mm;
vernice trasparente all’acqua;
smalti acrilici all’acqua;
viti autofilettanti complete di rondelle
SEDIE IN LEGNO: PROCEDIMENTO
La posizione di ogni tondino va segnata sulla faccia posteriore del blocco di legno. Le tracce devono risultare leggermente divergenti, più vicine alla base e appena discostate in alto, in modo che lo schienale si allarghi verso l’alto.
I tondini di ramin vengono montati sul retro del blocco, lungo le linee precedentemente tracciate, e fissati a esso tramite una coppia di staffe fermatubi con una sola aletta avvitata al blocco di legno.
Si tagliano con l’archetto da ferro alcuni spezzoni di barra filettata Ø 8 mm nella lunghezza di circa 60 mm, tanti quante sono le semisfere con cui si vuole decorare lo schienale.
I tagli vanno lievemente smussati, accostando le barrette alla mola, per eliminare le bave di taglio: questo trattamento facilita anche l’inserimento delle boccole filettate.
Le semisfere, strette nella morsa (meglio proteggere la superficie esterna con carta o stoffa), vanno forate al centro in modo da poter inserire una boccola filettata in ogni pezzo di legno. Le semisfere si acquistano già pronte.
Tali boccole possono accogliere, per avvitatura, lo spezzone di barra filettata. Con questo elemento di unione è possibile bloccare le semisfere ai tondini, nella parte alta dello schienale. Per stringerle è sufficiente avvitare una semisfera sull’altra.
Biofa 8045 per ravvivare la struttura naturale del fondo trattato
BIOFA 8045 olio duro all’acqua è una finitura per superfici in legno in ambiente interno diluibile con acqua; è adatto sia come fondo sia come finitura e lascia una superficie satinata, resistente e idrorepellente non soggetta a ingiallimento. Bastano due mani invece delle tre richieste con altri prodotti analoghi.
duratorio con superficie resistente contro umidità sporco e usura
quasi nessun ingiallimento
buon assorbimento
VOC 0,1 g/lt
conforme EN 71, parte 3 sicuro per giocattoli dopo l’essicazione
concentrato di oli e acqua in emulsione (ca. 70%) alcool e silosani modificati
oltre ad avere i vantaggi di tutti gli oli nella cura e nel ripristino, può essere utilizzato con i macchinari o attrezzi usuali delle vernici all’acqua
può essere utilizzato anche in seguenti sistemi Coloroil: 2 mani colorate BIOFA 8045 o 1 mano BIOFA 8045 colorata e finitura incolore con 10% olio colorato BIOFA 8045 o Mordente ROSNER KKB + 2 mani di Biofa 8045 incolore
pulizia veloce e facile di attrezzi e macchinari
essiccazione entro ca. 2 ore per la seconda mano, carteggiabile e lavorazione così facile
alta resa
Applicazione
Accertarsi che il fondo si presenti asciutto Max 12% di umidità del legno), pulito, sgrassato, assorbente. Prima dell’applicazione il prodotto va mescolato accuratamente; in circa due ore dalla stesura è fuori polvere e può essere carteggiato o riverniciato dopo 4-6 ore. I pavimenti acquisiscono una moderata resistenza dopo 1-2 giorni, che diventa completa i 7 giorni.
Resa: prima mano 12-14 mq/litro; seconda mano 14-17 mq/litro
PER INFORMAZIONI Koppa srl
Via Innsbruck 29D
I – 39100 Bolzano
Tel: 0471/506798
E-Mail: info@koppa.it
sito www.koppa.it
A disposizione da lunedì a venerdì (8.00 – 12.00 e 14.00 – 18.00)
Spedizioni veloci, affidabili e GRATUITE (a partire da solo € 65 ) e Consulenza tecnica gratuita
Costruzione di un tavolo fai da te per esterni che si può montare e smontare in semplici passaggi
Il tavolo da esterno fai da te è costituito da una coppia di gambe a forma di H sghemba, un piano d’appoggio quadrato e quattro sedili. Tutti e sette i pezzi sono studiati per incastrarsi gli uni negli altri fino a formare, con l’aiuto di bulloni, una struttura rigida e robusta. La realizzazione del tavolo da giardiono non è particolarmente difficile, anche se laboriosa per la quantità di pezzi in gioco. Qualche difficoltà la troviamo solo nella bisellatura terminale delle tavole delle gambe e nel taglio curvo di quelle che reggono le sedute. Ovvia ed indispensabile la precisione nell’apertura degli incastri e dei fori. Nel lavoro sarà avvantaggiato chi possiede una troncatrice con cui diventa un gioco bisellare i capi delle tavole all’angolo di 15°.
Il Tavolo da esterno è interamente smontabile
In primo piano le due strutture ad H sghemba che, al centro della traversa, mostrano gli incastri a mezzo legno che permettono di incrociarle. Le gambe sono fissate alle traverse con coppie di bulloni fissi con le teste ed i dadi incassati a filo piano. Nella sommità delle gambe si vedono i fori per i bulloni, mobili, che vincolano le H al piano, in alto a sinistra, poggiato su traverse a coltello (due a tutta lunghezza e due corte) che si inseriscono fra le tavole dell’H; in questo caso si possono usare dadi ad alette anziché esagonali. Accanto al piano i quattro sedili, da incastrare sulle traverse, nei pezzi che sporgono rispetto alle gambe. Anche se non previsto nel progetto è consigliabile un sistema di ancoraggio dei sedili alle traverse (anche semplici chiodi da carpenteria che attraversino le cinque tavole centrali sotto il sedile).
Variazioni sul tema del tavolo da esterno fai da te
Qui descriviamo il tavolo a quattro posti; se lo volessimo allungare a sei dovremmo fare una gamba lunga un mezzo metro in più e costruire una terza gamba ad H da incastrarvi sopra, più un piano di 1000×1600 mm (poi per il trasporto ci vorrebbe una familiare o il portapacchi).
Cosa occorre per costruire un tavolo da esterno in legno
Abete o pino di prima scelta, senza nodi morti ed a fibra diritta
Tavole sezione 25×80 mm: 4 traverse per la base da 1000 mm; 12 tavole-gamba da 740 mm; 4 traverse sottopiano da 860 mm; 4 elementi per incastro da 170 mm.
Tavole sezione 28×95 mm: 9 per il piano da 1000 mm.
Tavole sezione 25×80 mm: 20 traverse sottosedile.
Tavole sezione 18×25 mm: 40 listelli per i sedili.
12 bulloni con quadro sottotesta M10x100 mm, con rondelle e dadi (4 dadi possono essere rimpiazzati da galletti M10);
viti a legno Ø 4×40 mm;
chiodi ad aderenza migliorata;
distanziali spessi 10 mm (multistrato, legno o altro);
materiale di finitura
Come costruire le gambe del tavolo
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]1 Per aumentare la stabilità del tavolo la gambe sono divaricate (così se ne diminuisce anche l’ingombro sotto il piano) per cui bisogna bisellare i capi delle tavole che le formano. In mancanza di una troncatrice che, potendo tagliare di sbieco con angolo da -45° a +45°, risolve in modo immediato e preciso il problema, la traccia di taglio può ottenersi o con una “falsa squadra”, opportunamente angolata o accostando al cappello di una normale squadra da falegname un distanziale di misure opportune. Se l’unico strumento da taglio è l’alternativo bisogna usarlo con lenta precisione, partendo dalla base e non dalla punta del pezzo. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]2 La sede degli incastri a mezzo legno va tracciata con la massima accuratezza, tenendo presente anche lo spessore della lama che usiamo per il taglio in profondità. Se la nostra attezzatura lo consente conviene tagliare i pezzi tutti assieme o almeno a coppie. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]3 I blocchetti vanno eliminati con uno scalpello ben affilato. La sede, poi, si rettifica con raspa e lima. Le tavole debbono incastrarsi senza forzare e senza ballare. Come “lubrificante” si possono usare o stearina (una candela) o sapone di Marsiglia. Inutile dire che l’incrocio deve risultare perfettamente a squadra. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]4 Le tavole vanno levigate e ne vanno smussati tutti gli spigoli, in particolare quelli all’estremità delle traverse. Con l’aiuto di qualche pezzo avanzato dalla bisellatura delle tavole incrociamo una gamba sopra una traversa alla distanza indicata nel disegno. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]5 Su ogni gamba esterna apriamo con una mecchia una cava destinata ad ospitare i bulloni. Tutti i fori vanno poi alesati con una punta da 10 mm. [/box]
Come costruire le sedute del tavolo
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]1 Ricopiando la sagoma del disegno, prepariamo una maschera e usiamola per tracciare la linea di taglio. Il taglio può farsi con l’alternativo o con la sega a nastro; nell’uno o nell’altro caso, tenersi leggermente all’esterno della traccia. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]2 Stringendo assieme i pezzi a gruppi di cinque ne levighiamo con un platorello l’esterno e l’interno.[/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]3 Se vogliamo che la seduta sia di aspetto diverso dalle traverse, queste vanno finite, a mordente o smalto. Da un listello o da un pezzo di multistrato tagliamo 18 pezzetti da usare come distanziali fra le stecche. Le stecche si fissano alle traverse o con chiodi ad aderenza migliorata o con viti tropicalizzate Ø 3×30 mm. Il sedile si incastra sulle sporgenze delle traverse della struttura di base. È consigliabile un qualche sistema di ancoraggio. [/box]
Il montaggio del tavolo da esterno
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]1 I bulloni che uniscono gambe e traverse (due per incrocio) vanno incassati a filo piano. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]2 Montate (stringere bene i bulloni) le due H sghembe, le incastriamo una sull’altra; la cosa riesce solo se gli incastri a mezzo legno sono stati eseguiti a regola d’arte. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]3 Una lignola tesa sul piano del tavolo consente l’esatto allineamento delle viti di fissaggio. [/box]
[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]4 Il mobile sconsiglia alle donne l’uso della gonna, perché sedersi ed alzarsi richiede un’ampia apertura delle gambe. [/box]