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Come Isolare tubazioni e condotte

Mai sottovalutare il beneficio dato dall’isolare tubazioni e condotte: in tutti gli ambienti, oltre alle dispersioni termiche, si ha la propagazione dei rumori generati dai locali tecnici, dalle condutture e tubazioni oltre che da altre fonti

Nei locali tecnici, ma anche nelle strutture asservite ai più comuni impianti, come quello termico-sanitario, degli scarichi, del condizionamento e delle condotte di ventilazione, corrono condutture di vario tipo che hanno una forte propensione a trasmettere e propagare i rumori, facendoli pervenire negli ambienti abitati. Il suono si propaga più liberamente nelle condutture metalliche ma, anche quando si è in presenza di quelle di materiale plastico, il problema sussiste, sebbene in misura più contenuta, soprattutto quando subentrano risonanze di contatto della conduttura stessa con altri oggetti. La soluzione esiste e può essere applicata sia in fase costruttiva di un nuovo edificio sia a impianti in regolare funzionamento. Si tratta di rivestire le condutture con gli speciali pannelli fonoisolanti e termoisolanti Mappy Italia che rendono “sorda” la conduttura abbattendo drasticamente la trasmissione del rumore, con il vantaggio supplementare di isolarla anche termicamente, diminuendo le dispersioni, ove vi siano differenziali termici. Mappy Italia mette a disposizione diversi tipi di pannelli fonoisolanti, per andare incontro a ogni esigenza. Mappy Italia

Mappysilent CR 404

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Mappysilent CR 404 è un pannello ecologico per l’isolamento acustico e termico di tubazioni e condutture. È un materiale composito costituito da tre strati: un rivestimento di alluminio rinforzato con tela di vetroresina che fornisce resistenza meccanica e resistenza alla corrosione; una guaina elastomerica caricata ad alta densità per aumentare la massa e per migliorare l’isolamento acustico; uno strato di poliestere per disaccoppiare gli altri strati dalla sorgente di rumore. Le fibre di poliestere sono sicure e non presentano alcun rischio per la salute; inoltre sono ecologiche perché ottenute dal riutilizzo delle bottiglie di plastica in PET. Mappysilent CR 404 è ideale per l’isolamento di condotti HVAC e colonne di scarico, per coibentare scambiatori di calore, compressori e motori, applicato anche come coperchio di protezione. Il prodotto è disponibile nello spessore di 25 mm, larghezza 1000 mm, in rotolo da 10 metri.

Mappysil CR
Mappysil CR 404: caratteristiche di abbattimento del rumore in base alle frequenze del suono

Mappysil CR 203

Mappysil CR 203

Mappysil CR 203 è un pannello fonoisolante e termoisolante costituito da una guaina elastomerica caricata ad alta densità, inserita tra uno strato di poliuretano a cellule aperte e uno strato di polietilene espanso reticolato fisicamente. Il prodotto è ideale per isolare e disconnettere dalle strutture limitrofe tubazioni, in particolare tubazioni di scarico, colonne di scarico e tubazioni per sistemi di canalizzazione in genere, risulta inoltre particolarmente indicato per la coibentazione di cassonetti per gli avvolgibili. I pannelli hanno dimensioni di 1000×2000 mm, spessore 12 mm; hanno un potere fonoisolante Rw = 27 dB, non propagano la fiamma e sono disponibili su richiesta in versione adesiva con collante acrilico a base d’acqua, per velocizzare le operazioni di messa in opera.

Punto luce con canalina a vista

Vediamo passo passo come installare un nuovo punto luce in casa con canalina a vista

Il montaggio di un’applique su una parete nella quale non sono presenti tubi sottotraccia risulta difficile a meno di non lasciare in vista il cavo. Con un piccolo stratagemma si mette in opera ugualmente il punto luce, senza demolizioni, con l’aiuto di una canalina di materiale metallico, fissata a parete con strisce di nastro biadesivo da montaggio.

La canalina termina a contatto con la mascherina di una presa di corrente; per l’allacciamento si aggiunge un frutto interruttore a meno che non sia già presente nell’abat-jour.

PROCEDIMENTO

Con il filo a piombo marchiamo la posizione dell’applique, centrata sulla presa di corrente e procediamo con la realizzazione dei fori per i tasselli.

 

punto luce 1

 

punto luce 2

Tagliamo il profilato d’alluminio nella lunghezza calcolata per poter congiungere l’applique e la presa. Colleghiamo il filo dalla parte dell’applique e inseriamolo nel profilato d’alluminio.

 

punto luce 3

Dalla parte della presa è necessario fare una piccola erosione nel muro ed un foro nella mascherina, quel tanto che basta a far passare i fili (anche senza guaina). A questo punto si può fissare il profilato alla parete e completare il montaggio della lampada.

 

punto-luce-disegno

I collegamenti elettrici vanno fatti staccando l’alimentazione dall’interruttore generale del quadro di casa.

Cavi scioglineve | Come si installano e perché sono utili

L’installazione di cavi scaldanti facilita l’accesso a rampe e viali in caso di forti nevicate

cavi scaldantiI cavi scioglineve per esterni permettono di realizzare un vero e proprio riscaldamento a pavimento per evitare formazioni di neve o ghiaccio su tratti soggetti a percorrenza pedonale o carrabile; anziché trattarsi di tubi entro i quali scorre un fluido, come in quasi tutti i sistemi da interno, si tratta di conduttori elettrici rivestiti, solitamente assemblati in tappetini, ma disponibili anche singolarmente per il montaggio diretto alla rete elettrosaldata, prima della pavimentazione definitiva. Il riscaldamento  con cavi scioglineve deve inserirsi solo se è necessario, tramite un termostato che ne comanda il funzionamento esclusivamente in un intervallo di temperatura esterna prefissato.

Cosa bisogna sapere circa i cavi scioglineve:

  • Il cavo scaldante è premontato su un tappetino pronto per l’installazione, completo di 10 m di cavo freddo di alimentazione. è costituito da due conduttori in lega di rame con isolamento in XLPE (polimero reticolato), completo di conduttore di terra e rivestimento esterno in PVC a elevata resistenza meccanica e impermeabile.
  • La scelta del sistema più idoneo avviene in funzione della potenza massima disponibile, della lunghezza del tratto, dell’ubicazione geografica e del tipo di frequenza e di traffico. Normalmente per un’abitazione privata occorre una potenza compresa tra 180 e 250 W/m2. Se la rampa è carrabile non occorre riscaldare tutta la larghezza, bastano due strisce abbastanza larghe e distanziate (traccia ruota) da consentire il transito dei veicoli.

Ottimi cavi scaldanti sono quelli della Raytech

Profondità e potenza variabili dei cavi scioglineve

zone di applicazione dei cavi scaldanti

Come installare i cavi scaldanti scioglineve

come si applicano i cavi scioglineve

  1. Per mantenere libero lo spazio pedonabile si utilizza un cavo scaldante in rotolo anziché a tappetino. Si ricoprono circa 2/3 della rampa, completando poi il percorso con un cavo rettilineo laterale.
  2.  Viene quindi realizzato il massetto di cemento, spesso quanto basta a ricoprire il cavo riscaldante. Si attende l’asciugatura, poi con la manara dentata si stende la colla per la posa della pavimentazione.
  3. Sottili tasselli in porfido premontati su rete con disposizione a ventaglio si posano al centro della rampa; le porzioni laterali vengono rivestite in un secondo tempo, tagliando via la parte eccedente.
  4. Il sensore esterno va installato nel punto più ombroso e freddo del percorso e rimane a filo della finitura. Il rivestimento nasconde qualsiasi altra presenza dell’impianto di riscaldamento.

Il sensore di neve

sensore neve

  1. L’alloggiamento del sensore che rileva temperatura e umidità viene predisposto in modo che questo possa rimanere in prossimità della superficie, tra i tubi riscaldanti, perfettamente livellato.
  2. La superficie attorno al sensore viene raccordata e livellata con cemento. Il segnale viene inviato a una centralina che comanda l’accensione dell’impianto riscaldante quando è necessario.

Guarda il video sull’applicazione dei cavi scaldanti

Come installare una spina piatta al posto della tradizionale

Ecco una soluzione rapida per accostare il mobilio alla parete: basta installare una spina piartta

PErché è utile disporre di una spina piatta? Le prese che alimentano abat-jour e lampade da arredo creano spesso difficoltà nell’accostare i mobili alle pareti. Sostituendo le spine con quelle piatte, si riesce a mantenere radenti alla parete i cavi e di conseguenza a risolvere il problema.

PROCEDIMENTO

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Tagliata via la spina vecchia si apre longitudinalmente il cavo con il cutter.

 

spina-piatta-2

Smontata la spina piatta, si spellano i fili e si fissano nei morsetti dei terminali.

 

spina-piatta-3

I terminali si inseriscono negli alloggiamenti e si blocca il cavo col fermacavo.

 

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Questa è una spina piatta da 10 A ma si trova anche in formato da 16 A.

Scatola di derivazione | Come si installa a parete

Un facile intervento domestico di integrazione nell’impianto elettrico, la scatola di derivazione è fodamentale

Vediamo come installare in modo corretto una scatola di derivazione per cavi elettrici:scatola-di-derivazione

 

scatola-1

Disegnata la posizione della scatola, si effettua un abbondante scasso con scalpello e martello.

 

scatola-2

Aperta una finestrella sul lato si inserisce la guaina nella scatola e la si blocca orizzontale con due cunei.

 

scatola-3

Si fissa la scatola con malta o colla di montaggio e poi si rasa con lo stucco la superficie attorno.

Barbecue di cemento armato

Per grigliate “maxi”, costruiamo un solido barbecue di cemento armato, pietra e mattoni a vista.

Per poter organizzare grigliate da 8 persone senza spendere una fortuna, Oscar Longari ha deciso di costruirsi da solo un barbecue di cemento armato, acquistando materiale edilizio per circa 47 euro: blocchi forati di calcestruzzo, mattoni, cemento, sabbia e calce per la malta. Più tondino metallico e legno di recupero per armatura e cassero.

 

barbecue in cemento disegno

 

PROCEDIMENTO

Si costruisce una cassaforma di legno, ponendo all’interno una griglia di tondino e un secchio come stampo per il foro di aerazione. Effettuata la gettata di calcestruzzo, si lascia asciugare qualche giorno, ruotando dopo un paio d’ore il secchio affinché non si incolli. Si realizzano due sostegni laterali con tre corsi di blocchi uniti con malta, interponendo dopo il secondo un marmo di recupero come un piano. Si poggia sui sostegni il piano di cemento asciutto e liberato dalla cassaforma. Predisposti a secco i mattoni sul piano, per vedere quanti ne servono e per verificarne la posizione nella forma a U, si assemblano definitivamente con la malta; a malta ancora fresca si pulisce l’incavo nei giunti laterali dove scorre la griglia. Dopo cinque corsi il muretto è completato; si ripuliscono i mattoni dalla malta superflua con una spazzola di ferro e con un tondino di ferro si rifiniscono i giunti.

 

barbecue in cemento 1

I sostegni sono realizzati con tre livelli di blocchi forati 200x200x400 mm e mezzi blocchi, fissati con malta, in tre strati a giunti sfalsati. Dopo il secondo strato si interpone un marmo di recupero come piano intermedio.

 

barbecue in cemento 2

Il piano di cottura e di lavoro del barbecue di cemento armato si realizza a parte, mettendo in cassaforma una griglia autocostruita con tondino e inserendo, nella posizione corretta, un secchio.

 

barbecue in cemento 3

 

barbecue in cemento 4

Con una taglierina “clipper” ad acqua, si predispone una sede di 15 mm sul lato interno per far scorrere la griglia, su mattoni e spezzoni utilizzati per i muretti laterali, dopo un montaggio a secco di prova.

Seghetto da traforo

Il seghetto da traforo della Dremel richiede un po’ di pratica, ma offre tante possibilità di realizzare decorazioni anche assai complesse

Una macchina elettrica per traforo è un accessorio interessante per chi è già esperto, ma rappresenta anche una possibile iniziazione per i giovanissimi che manifestano i primi interessi nel campo del bricolage, magari in vista di una imminente promozione scolastica.

Chi ben comincia…
Trasportabile, di dimensioni contenute e di bassa potenza (assorbe solo 110 watt), utilizza lame da 127 mm di lunghezza che possono essere seghettate, per tagliare legno anche superiore a 25 mm di spessore, lisce per incisioni di precisione in legno, plastica e materiali fibrosi oppure per taglio di metalli, o lame a spirale, ottime per tagliare in ogni direzione.
Fondamentale, per il corretto utilizzo, la giusta tensione della lama e l’orientamento dei denti verso il basso, in quanto  evita che il pezzo in lavorazione possa sollevarsi durante il taglio. A questo proposito, il fermapezzo deve essere regolato in modo da appoggiare sempre sul pezzo in lavorazione, per evitare movimenti improvvisi che potrebbero spezzare la lama.
Serve soltanto acquisire un minimo di pratica nel regolare la velocità di oscillazione ed un po’ di sensibilità manuale nel far avanzare i pezzi durante il taglio, specialmente seguendo sagome con curvature molto chiuse.
Per chi non ha particolare fantasia o scarsa predisposizione al disegno artistico, nei negozi di fai da te si possono acquistare fogli già disegnati da incollare su pannelli di compensato per seguirne i contorni.

TANTE POSSIBILITA´ FACENDO UN PO´ DI ESPERIENZA CON IL SEGHETTO DA TRAFORO

Seghetto da traforo componenti

  1. Allentando la manopola di blocco del tavolo, lo stesso puo essere inclinato a sinistra  fino ad un angolo di 45° e verso destra fino a 5°. La scala graduata presenta alcuni denti di arresto dell’inclinazione, che si possono bloccare  ogni 15°, per trovare con precisione la giusta angolazione per i tagli inclinati più frequenti. Nei tagli inclinati occorre regolare anche l’angolazione del piede a discesa, in modo che venga a trovarsi parallelo al piano.
  2. La velocità di taglio può essere regolata tra 500 e 1500 giri al minuto. Non esiste una regola da seguire per la scelta della velocità ottimale, soltanto l’esperienza che si acquisisce con l’uso (e l’inevitabile rottura di qualche lama) porta ad un utilizzo corretto. Fattori determinanti sono lo spessore e la durezza del legno, le tracciature che bisogna seguire e che richiedono lame più o meno sottili, che non devono surriscaldarsi per non comprometterne la durata e la bontà del taglio.
  3. Per regolare la tensione della lama, si solleva la levetta di tensionamento per sbloccarla e la si ruota in senso orario (per aumentare la tensione) o antiorario (per diminuirla); ripiegandola in basso con una leggera pressione continua, si porta in tensione la lama. Se la pressione necessaria è maggiore, la lama è troppo tesa ed è il caso di togliere uno o due giri di leva; al contrario, se la lama è allentata, si può ruotare la leva ed aumentare la tensione senza sollevarla, quindi sollevarla quando inizia a fare resistenza ed aggiungere un giro prima di bloccarla. Cambiando tipo di lama, può essere necessario regolare la tensione.

IL PLATORELLO  DEL SEGHETTO DA TRAFORO LEVIGATORE PER LE FINITURE

Seghetto da traforo dremel

La macchina è dotata di una stazione di levigatura, per eliminare i segni che rimangono sui bordi dei pezzi dopo il taglio o per sagomature angolari.
E’ costituita da: carter posteriore, tavolo regolabile, supporto del disco abrasivo, calibro e protezione trasparente.

Seghetto da traforo particolare

Il gruppo, montato a destra del piano di lavoro, si aziona automaticamente mettendo in funzione la macchina.

BOSCH – Levigatrice universale PWR 180 CE

La levigatrice-aspiratrice universale Bosch è una macchina estremamente versatile, con una ricca gamma di accessori da montare per affrontare lavori di levigatura, raschiatura, pulizia e lucidatura

La levigatrice universale Bosch PWR 180 è un utensile utilizzabile per la lavorazione rapida ed efficiente di svariate superfici. Il principio di funzionamento è basato sulla levigatura a rotazione e, grazie ai diversi accessori in dotazione, il sistema si presenta molto versatile, potendo levigare indifferentemente gesso, intonaco, calcestruzzo, rimuovere residui di carta da parati o spazzolare una superficie.

Levigatrice universale bosch pwr 180 ce

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Il PWR 180 CE Set è composto dalla testa di levigatura con tubo di raccordo e dal contenitore DustBox. La versione “corpo macchina”, invece, oltre alla testa di levigatura ha in dotazione l’adattatore per aspiratore universale. La dotazione di accessori cambia in funzione della versione. PWR 180 CE Set, prezzo al pubblico consigliato euro 399,95. PWR 180 CE corpo macchina, prezzo al pubblico consigliato euro 249,95. BOSCH[/box]

Utilizzo
A fronte di tali possibilità, la levigatrice universale si presenta estremamente semplice da usare, offrendo agli hobbisti una maneggevolezza sorprendente, grazie anche alla possibilità di adattare individualmente l’impiego a due mani, in modo che sia possibile guidare l’utensile a lungo e comodamente. Inoltre, la polvere che si forma durante il lavoro viene aspirata da una turbina ad alte prestazioni integrata e convogliata direttamente nel contenitore della polvere. La turbina è dotata di tecnologia GORE™ Filter, un filtro a membrana di elevata qualità che assorbe in modo efficace anche polveri sottili come quelle di calcestruzzo o gesso. Il sistema è utile non solo per la salute, ma anche perché evita il fastidio di aspirare la polvere a lavoro ultimato.

I possibili utilizzi della levigatrice universale

levigare il cartongesso

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Nella posa di pareti e controsoffitti in cartongesso si levigano molto rapidamente le stuccature delle giunzioni e delle teste delle viti, rendendole invisibili una volta stesa la finitura. [/box]

levigare pavimento legno

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Anche le pavimentazioni in legno posate all’esterno e sottoposte alle peggiori sollecitazioni climatiche si rinnovano senza fatica e senza interventi massicci; basta la rimozione di un sottile strato superficiale per far tornare le fibre del legno al loro aspetto naturale.[/box]

levigare pietra

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Anche con i materiali duri come il cemento e la pietra, può essere necessario usare il guanto di velluto: in esterni, l’accumulo di sporcizia e delle macchie vegetative portate dall’umidità si rimuovono con l’azione delicata, ma decisa, della spazzola.[/box]

fresatrice universale 5

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Con il PWR 180 non è più un problema la rimozione della gomma che resta saldamente incollata al sottofondo quando si rimuove una moquette.[/box]

fresatrice universale 6

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Risultati rapidi e sorprendenti anche nel recupero e ripristino di sottotetti, cantine e locali storici dove si deve agire contro sporco, incrostazioni, pitture e intonaci ammalorati sui più disparati materiali fra cui travature di legno, tavolati, cemento, pietra, mattoni pieni ecc.[/box]

fresatrice universale 7

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]La grande versatilità dello strumento facilita anche le operazioni di finitura, lucidatura e manutenzione periodica delle resine, in cui non è necessaria la funzione di aspirazione detriti.[/box]

Caratteristiche tecniche della levigatrice universale

fresatrice universale 9

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Il contenitore DustBox per la raccolta polveri racchiude un sistema filtrante senza sacchetti, molto efficace; per un funzionamento ottimale il filtro va tenuto pulito e il contenitore va svuotato prima che si riempia del tutto. Essendo il contenitore trasparente è facile controllare il livello di riempimento durante l’utilizzo. Il sistema permette di liberare l’elemento filtrante dall’accumulo dei detriti ruotando la manopola posta sul coperchio del contenitore.[/box]

fresatrice universale 10

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Dopo lo svuotamento il filtro può essere pulito soffiandolo e sciacquandolo con acqua.[/box]

fresatrice universale 11

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]La testa di levigatura può montare diversi tipi di platorello, a seconda del materiale da trattare, ma anche in dipendenza dell’intensità del lavoro da effettuare: per esempio, anche la semplice levigatura con fogli abrasivi può essere fatta montando il platorello con adesione a velcro oppure montando quello adatto ai fogli con fissaggio centrale, più adatto alle applicazioni intensive.[/box]

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[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Fra le spazzole applicabili si può scegliere quella con setole di plastica, con possibilità di sostituire i singoli elementi, o quella con setole di ottone o quella con setole d’acciaio, ognuna idonea all’uso in situazioni ben determinate. A scelta si può collegare al tubo flessibile un aspiratore esterno, al posto del contenitore; in questo caso si usa il raccordo che trasforma l’innesto SDS in attacco conico compatibile con i più comuni aspiratori in commercio. Comodissima l’estensione del raccordo con la fascetta che permette di bloccare saldamente la giunzione fra i differenti dispositivi (in dotazione con il corpo macchina).[/box]

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[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]La disponibilità e la possibilità di sostituzione di specifici accessori per affrontare lavori di tipo anche molto diverso è la dote che attribuisce grande vesatilità al PWR 180 CE. La grande impugnatura ergonomica, messa in testa alla macchina, è regolabile in modo che ognuno possa trovare un’ideale posizione di lavoro quando la superficie da trattare è un pavimento, una parete o un soffitto. L’attacco del tubo flessibile al contenitore/filtro è di tipo rapido SDS. In un attimo si innesta e si disinserisce: basta un “click”. [/box]

Guarda il video della levigatrice universale

 

Tondino di legno: come curvarlo

Curvare il tondino di legno col procedimento ideato dal celeberrimo Thonet.

Intorno al 1850 il geniale falegname austriaco Michael Thonet riuscì dove tanti prima di lui avevano fallito: curvò il tondino di legno con un procedimento senza rischi di rottura.

Un tondo di faggio, riscaldato, veniva posto in una dima formata da una lamiera con due riscontri alle estremità. Piegando la lamiera il tondo appoggiava le estremità sui riscontri senza mai avere alcuna parte in trazione, ma solo in compressione. Dopo il raffreddamento il legno manteneva la forma acquisita definitivamente.

TECNICA DI CURVATURA

Il legno curvabile si ottiene riscaldando e comprimendo i quadrotti di faggio fino a perdere circa il 20% della lunghezza. Dopo questo trattamento il legno può essere curvato a secco a temperatura ambiente fino a raggi pari a 10 volte il suo spessore.

 

tondino-di-legno-1

Si usano normali curvatubi per idraulica

 

tondino-di-legno-2

oppure dime costruite per particolari forme;

 

tondino-di-legno-3

basta posizionare alcuni fermi in punti strategici di una struttura di sostegno

 

tondino-di-legno-4

e agganciare il tondo fino a che non assume la forma desiderata.

Calafatare una barca | Impermeabilizzazione della struttura

Calafatare una barca, ovvero impermeabilizzarne la struttura, è un’operazione affascinante e antichissima. Vediamo come compierla col fai da te

calafatare-1Le parti danneggiate irrimediabilmente vanno eliminate e sostituite con legnami resistenti all’aggressione dell’acqua salmastra come il mogano.

calafatare-2Con un accurato lavoro di scalpello si spianano le scheggiature provando la disposizione del nuovo pezzo fino ad ottenere un’aderenza perfetta.

calafatare-3Dopo che l’adesivo ha fatto presa si procede ad un aggiustamento delle superfici con raspa e tela abrasiva fino ad eliminare ogni scalino.

calafatare-4Con una levigatrice rotobitale si tolgono le parti di vernice che si staccano senza insistere su quelle ben aderenti che proteggono il legno sottostante.

calafatare-5Calafatare il fasciame, ove necessario, e verniciare lo scafo con più mani di vernice riportano a nuovo l’imbarcazione.