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Seghetto da traforo

Il seghetto da traforo della Dremel richiede un po’ di pratica, ma offre tante possibilità di realizzare decorazioni anche assai complesse

Una macchina elettrica per traforo è un accessorio interessante per chi è già esperto, ma rappresenta anche una possibile iniziazione per i giovanissimi che manifestano i primi interessi nel campo del bricolage, magari in vista di una imminente promozione scolastica.

Chi ben comincia…
Trasportabile, di dimensioni contenute e di bassa potenza (assorbe solo 110 watt), utilizza lame da 127 mm di lunghezza che possono essere seghettate, per tagliare legno anche superiore a 25 mm di spessore, lisce per incisioni di precisione in legno, plastica e materiali fibrosi oppure per taglio di metalli, o lame a spirale, ottime per tagliare in ogni direzione.
Fondamentale, per il corretto utilizzo, la giusta tensione della lama e l’orientamento dei denti verso il basso, in quanto  evita che il pezzo in lavorazione possa sollevarsi durante il taglio. A questo proposito, il fermapezzo deve essere regolato in modo da appoggiare sempre sul pezzo in lavorazione, per evitare movimenti improvvisi che potrebbero spezzare la lama.
Serve soltanto acquisire un minimo di pratica nel regolare la velocità di oscillazione ed un po’ di sensibilità manuale nel far avanzare i pezzi durante il taglio, specialmente seguendo sagome con curvature molto chiuse.
Per chi non ha particolare fantasia o scarsa predisposizione al disegno artistico, nei negozi di fai da te si possono acquistare fogli già disegnati da incollare su pannelli di compensato per seguirne i contorni.

TANTE POSSIBILITA´ FACENDO UN PO´ DI ESPERIENZA CON IL SEGHETTO DA TRAFORO

Seghetto da traforo componenti

  1. Allentando la manopola di blocco del tavolo, lo stesso puo essere inclinato a sinistra  fino ad un angolo di 45° e verso destra fino a 5°. La scala graduata presenta alcuni denti di arresto dell’inclinazione, che si possono bloccare  ogni 15°, per trovare con precisione la giusta angolazione per i tagli inclinati più frequenti. Nei tagli inclinati occorre regolare anche l’angolazione del piede a discesa, in modo che venga a trovarsi parallelo al piano.
  2. La velocità di taglio può essere regolata tra 500 e 1500 giri al minuto. Non esiste una regola da seguire per la scelta della velocità ottimale, soltanto l’esperienza che si acquisisce con l’uso (e l’inevitabile rottura di qualche lama) porta ad un utilizzo corretto. Fattori determinanti sono lo spessore e la durezza del legno, le tracciature che bisogna seguire e che richiedono lame più o meno sottili, che non devono surriscaldarsi per non comprometterne la durata e la bontà del taglio.
  3. Per regolare la tensione della lama, si solleva la levetta di tensionamento per sbloccarla e la si ruota in senso orario (per aumentare la tensione) o antiorario (per diminuirla); ripiegandola in basso con una leggera pressione continua, si porta in tensione la lama. Se la pressione necessaria è maggiore, la lama è troppo tesa ed è il caso di togliere uno o due giri di leva; al contrario, se la lama è allentata, si può ruotare la leva ed aumentare la tensione senza sollevarla, quindi sollevarla quando inizia a fare resistenza ed aggiungere un giro prima di bloccarla. Cambiando tipo di lama, può essere necessario regolare la tensione.

IL PLATORELLO  DEL SEGHETTO DA TRAFORO LEVIGATORE PER LE FINITURE

Seghetto da traforo dremel

La macchina è dotata di una stazione di levigatura, per eliminare i segni che rimangono sui bordi dei pezzi dopo il taglio o per sagomature angolari.
E’ costituita da: carter posteriore, tavolo regolabile, supporto del disco abrasivo, calibro e protezione trasparente.

Seghetto da traforo particolare

Il gruppo, montato a destra del piano di lavoro, si aziona automaticamente mettendo in funzione la macchina.

BOSCH – Levigatrice universale PWR 180 CE

La levigatrice-aspiratrice universale Bosch è una macchina estremamente versatile, con una ricca gamma di accessori da montare per affrontare lavori di levigatura, raschiatura, pulizia e lucidatura

La levigatrice universale Bosch PWR 180 è un utensile utilizzabile per la lavorazione rapida ed efficiente di svariate superfici. Il principio di funzionamento è basato sulla levigatura a rotazione e, grazie ai diversi accessori in dotazione, il sistema si presenta molto versatile, potendo levigare indifferentemente gesso, intonaco, calcestruzzo, rimuovere residui di carta da parati o spazzolare una superficie.

Levigatrice universale bosch pwr 180 ce

[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Il PWR 180 CE Set è composto dalla testa di levigatura con tubo di raccordo e dal contenitore DustBox. La versione “corpo macchina”, invece, oltre alla testa di levigatura ha in dotazione l’adattatore per aspiratore universale. La dotazione di accessori cambia in funzione della versione. PWR 180 CE Set, prezzo al pubblico consigliato euro 399,95. PWR 180 CE corpo macchina, prezzo al pubblico consigliato euro 249,95. BOSCH[/box]

Utilizzo
A fronte di tali possibilità, la levigatrice universale si presenta estremamente semplice da usare, offrendo agli hobbisti una maneggevolezza sorprendente, grazie anche alla possibilità di adattare individualmente l’impiego a due mani, in modo che sia possibile guidare l’utensile a lungo e comodamente. Inoltre, la polvere che si forma durante il lavoro viene aspirata da una turbina ad alte prestazioni integrata e convogliata direttamente nel contenitore della polvere. La turbina è dotata di tecnologia GORE™ Filter, un filtro a membrana di elevata qualità che assorbe in modo efficace anche polveri sottili come quelle di calcestruzzo o gesso. Il sistema è utile non solo per la salute, ma anche perché evita il fastidio di aspirare la polvere a lavoro ultimato.

I possibili utilizzi della levigatrice universale

levigare il cartongesso

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Nella posa di pareti e controsoffitti in cartongesso si levigano molto rapidamente le stuccature delle giunzioni e delle teste delle viti, rendendole invisibili una volta stesa la finitura. [/box]

levigare pavimento legno

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Anche le pavimentazioni in legno posate all’esterno e sottoposte alle peggiori sollecitazioni climatiche si rinnovano senza fatica e senza interventi massicci; basta la rimozione di un sottile strato superficiale per far tornare le fibre del legno al loro aspetto naturale.[/box]

levigare pietra

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Anche con i materiali duri come il cemento e la pietra, può essere necessario usare il guanto di velluto: in esterni, l’accumulo di sporcizia e delle macchie vegetative portate dall’umidità si rimuovono con l’azione delicata, ma decisa, della spazzola.[/box]

fresatrice universale 5

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Con il PWR 180 non è più un problema la rimozione della gomma che resta saldamente incollata al sottofondo quando si rimuove una moquette.[/box]

fresatrice universale 6

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Risultati rapidi e sorprendenti anche nel recupero e ripristino di sottotetti, cantine e locali storici dove si deve agire contro sporco, incrostazioni, pitture e intonaci ammalorati sui più disparati materiali fra cui travature di legno, tavolati, cemento, pietra, mattoni pieni ecc.[/box]

fresatrice universale 7

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]La grande versatilità dello strumento facilita anche le operazioni di finitura, lucidatura e manutenzione periodica delle resine, in cui non è necessaria la funzione di aspirazione detriti.[/box]

Caratteristiche tecniche della levigatrice universale

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[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Il contenitore DustBox per la raccolta polveri racchiude un sistema filtrante senza sacchetti, molto efficace; per un funzionamento ottimale il filtro va tenuto pulito e il contenitore va svuotato prima che si riempia del tutto. Essendo il contenitore trasparente è facile controllare il livello di riempimento durante l’utilizzo. Il sistema permette di liberare l’elemento filtrante dall’accumulo dei detriti ruotando la manopola posta sul coperchio del contenitore.[/box]

fresatrice universale 10

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Dopo lo svuotamento il filtro può essere pulito soffiandolo e sciacquandolo con acqua.[/box]

fresatrice universale 11

[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]La testa di levigatura può montare diversi tipi di platorello, a seconda del materiale da trattare, ma anche in dipendenza dell’intensità del lavoro da effettuare: per esempio, anche la semplice levigatura con fogli abrasivi può essere fatta montando il platorello con adesione a velcro oppure montando quello adatto ai fogli con fissaggio centrale, più adatto alle applicazioni intensive.[/box]

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[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]Fra le spazzole applicabili si può scegliere quella con setole di plastica, con possibilità di sostituire i singoli elementi, o quella con setole di ottone o quella con setole d’acciaio, ognuna idonea all’uso in situazioni ben determinate. A scelta si può collegare al tubo flessibile un aspiratore esterno, al posto del contenitore; in questo caso si usa il raccordo che trasforma l’innesto SDS in attacco conico compatibile con i più comuni aspiratori in commercio. Comodissima l’estensione del raccordo con la fascetta che permette di bloccare saldamente la giunzione fra i differenti dispositivi (in dotazione con il corpo macchina).[/box]

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[box type=”shadow” align=”” class=”” width=””]La disponibilità e la possibilità di sostituzione di specifici accessori per affrontare lavori di tipo anche molto diverso è la dote che attribuisce grande vesatilità al PWR 180 CE. La grande impugnatura ergonomica, messa in testa alla macchina, è regolabile in modo che ognuno possa trovare un’ideale posizione di lavoro quando la superficie da trattare è un pavimento, una parete o un soffitto. L’attacco del tubo flessibile al contenitore/filtro è di tipo rapido SDS. In un attimo si innesta e si disinserisce: basta un “click”. [/box]

Guarda il video della levigatrice universale

 

Tondino di legno: come curvarlo

Curvare il tondino di legno col procedimento ideato dal celeberrimo Thonet.

Intorno al 1850 il geniale falegname austriaco Michael Thonet riuscì dove tanti prima di lui avevano fallito: curvò il tondino di legno con un procedimento senza rischi di rottura.

Un tondo di faggio, riscaldato, veniva posto in una dima formata da una lamiera con due riscontri alle estremità. Piegando la lamiera il tondo appoggiava le estremità sui riscontri senza mai avere alcuna parte in trazione, ma solo in compressione. Dopo il raffreddamento il legno manteneva la forma acquisita definitivamente.

TECNICA DI CURVATURA

Il legno curvabile si ottiene riscaldando e comprimendo i quadrotti di faggio fino a perdere circa il 20% della lunghezza. Dopo questo trattamento il legno può essere curvato a secco a temperatura ambiente fino a raggi pari a 10 volte il suo spessore.

 

tondino-di-legno-1

Si usano normali curvatubi per idraulica

 

tondino-di-legno-2

oppure dime costruite per particolari forme;

 

tondino-di-legno-3

basta posizionare alcuni fermi in punti strategici di una struttura di sostegno

 

tondino-di-legno-4

e agganciare il tondo fino a che non assume la forma desiderata.

Calafatare una barca | Impermeabilizzazione della struttura

Calafatare una barca, ovvero impermeabilizzarne la struttura, è un’operazione affascinante e antichissima. Vediamo come compierla col fai da te

calafatare-1Le parti danneggiate irrimediabilmente vanno eliminate e sostituite con legnami resistenti all’aggressione dell’acqua salmastra come il mogano.

calafatare-2Con un accurato lavoro di scalpello si spianano le scheggiature provando la disposizione del nuovo pezzo fino ad ottenere un’aderenza perfetta.

calafatare-3Dopo che l’adesivo ha fatto presa si procede ad un aggiustamento delle superfici con raspa e tela abrasiva fino ad eliminare ogni scalino.

calafatare-4Con una levigatrice rotobitale si tolgono le parti di vernice che si staccano senza insistere su quelle ben aderenti che proteggono il legno sottostante.

calafatare-5Calafatare il fasciame, ove necessario, e verniciare lo scafo con più mani di vernice riportano a nuovo l’imbarcazione.

Impregnante legno in autoclave

Un impregnante legno adeguato è indispensabile per preservare il materiale in buono stato.

Tra tutte le essenze legnose, solo alcune tra le più pregiate sono insensibili agli agenti biologici (muffe, insetti e batteri) deputati alla naturale distruzione del tronco al termine del suo ciclo vitale.

impregnante-legno-pannelli

Le richieste di legnami pregiati superano di molto la disponibilità, per cui il mercato si orienta verso essenze più deperibili, da trattare in molteplici modi, dalla semplice verniciatura con strati protettivi superficiali, all’impregnazione profonda in autoclave.

Un impregnante legno può essere a base di oli (olio di lino cotto), resine acriliche o poliuretaniche disperse in acqua, o solventi che ne abbassino la viscosità favorendo la penetrazione. Nell’autoclave si sfrutta l’azione di sali che rendono il legno inappetibile per microrganismi ed insetti. Un tempo si usavano sali di arsenico, rame e cromo, messi al bando per la loro tossicità; ora si preferiscono soluzioni di rame e boro, meno nocive, ma ugualmente efficaci. Recentemente è stato riscoperto il trattamento con silicato di sodio che ha una bassa tossicità, ma è un batteriostatico molto attivo.

impregnante-legno-tronchi

L’impregnazione avviene in autoclave per permettere alla soluzione salina di raggiungere anche gli strati interni del legno, garantendo così maggiore protezione a differenza di altri trattamenti superficiali. I semilavorati sono sottoposti a cicli alternati di vuoto e pressione con o senza riscaldamento. Durante la fase di vuoto l’aria viene estratta dalle cellule del legno che si dilatano; la soluzione salina che viene caricata successivamente a pressioni superiori alle 10 atmosfere riempie i canali vuoti penetrando fino al centro dei tronchi.

Leggi la nostra guida su come verniciare il legno

Verniciare il legno | Guida completa illustrata

Comporre un grigliato

Un grigliato può essere la soluzione per decorare una parete in maniera elegante. Vediamo nel dettaglio come costruirne uno.

COSA OCCORRE

grigliato-occorrente

Listello, meglio di legno duro, sezione 19×45 mm per gli elementi dei grigliati; viti a misura e numero.

PROCEDIMENTO

Determinata in centimetri la larghezza delle strutture da realizzare, dividiamola per 33 ed arrotondiamo il quoziente, per eccesso o per difetto, ottenendo il numero di maglie da realizzare. Dividiamo nuovamente la larghezza per il numero ottenuto ed otteniamo la diagonale di ogni maglia in base alla quale, col teorema di Pitagora, otteniamo il lato della maglia che usiamo come modulo per stabilire la lunghezza degli elementi del grigliato. La lunghezza ottimale del lato della maglia dev’essere fra i 25 ed i 35 cm.

 

grigliato-2

 

Con quattro listelli di scarto riproduciamo sul pavimento le sagome dei vani da chiudere col grigliato e dentro il loro perimetro sistemiamo un primo strato di elementi esattamente orientati in diagonale.

 

grigliato-3

 

Su questo avvitiamo gli elementi del secondo strato (due viti Ø 4×30 ad ogni incrocio per le quali abbiamo fatto un foro di invito); si noti il rudimentale regolatore di profondità sulla punta del trapano.

 

BOSCH – Pistole a spruzzo PFS, recensione completa

Verniciare a spruzzo non è mai stato così facile: le pistole a spruzzo Bosch della gamma PFS sono in grado di soddisfare sia i trattamenti di rinnovo occasionali su legno sia quelli su grandi superfici, su diversi supporti e con ogni prodotto per legno o muro

Dimmi cosa devi verniciare è ti dirò quale pistola a spruzzo Bosch fa per te: in sintesi è questo il concetto che si evince analizzando la gamma di pistole a spruzzo Bosch PFS. D’altra parte, c’è chi si dedica a modesti lavori di verniciatura e non vuole spendere più del necessario, così come altri, che si dedicano a lavori più impegnativi, hanno invece bisogno che i loro strumenti sappiano affrontare più situazioni, quasi a livello professionale. Qui ce n’è per tutti i gusti e per tutte le tasche, ma anche la più piccola della gamma, con le ovvie limitazioni rispetto alle sorelle maggiori, garantisce facilità di utilizzo, comfort di lavoro e successo garantito, osservando semplici accorgimenti in fase di impostazione. L’unità di base delle pistole a spruzzo Bosch possono essere appoggiate a terra o portate a tracolla grazie alla cinghia in dotazione e riporta sul corpo la Quick Start Guide che, attraverso chiari pittogrammi, indica in modo permanente come procedere per le regolazioni dell’ugello, della possibile diluizione e della tecnica di verniciatura. Il collegamento alla pistola avviene tramite un tubo flessibile, di lunghezza variabile a seconda del modello, che lascia ampia libertà di movimento. Semplicissimo il sistema per passare da un tipo di pittura a un altro: basta sostituire l’ugello, mentre con altri tipi di pistole ci sono più parti da smontare o, addirittura, si rende necessario l’utilizzo di un’altra pistola. Bosch Linea Hobby

I prezzi delle pistole a spruzzo Bosch sono:

  • PFS 1000 euro 84,95 
  • PFS 2000 euro 99,95
  • PFS 3000-2 euro 139,95 
  • PFS 5000-E euro 199,95

Pistole a spruzzo Bosch – PFS 1000/2000/3000-2

Bosch PFS 1000

  1. Utilizzo delle pistole

    La pistola a spruzzo Bosch PFS 1000 è la pistola più semplice per l’applicazione di vernici su legno: ha una potenza di 410 W e permette di coprire 1 mq di superficie in un minuto. Basta riempire il contenitore da 800 ml fino al livello indicato, azionare l’interruttore sull’unità base e premere o rilasciare il grilletto per effettuare l’applicazione. La manopola Easy Select permette di regolare la velocità di erogazione e il volume in uscita.

  2. Spazzola di pulizia e filtro colori

    La spazzola di pulizia e il filtro colori fanno parte della dotazione dei modelli PFS 3000-2 e PFS 5000-E. Il filtro è utile quando si deve rifornire il serbatoio con rimanenze di prodotti utilizzati qualche tempo prima e che potrebbero aver formato grumi, fonte di possibili intasamenti.

  3. Possibilità di intercambiare gli ugelli

    3. Mentre la PFS 1000 permette di applicare solo vernici per legno tramite un unico ugello (grigio), le altre pistole possono spruzzare più prodotti grazie agli ugelli intercambiabili. La dotazione della PFS 2000 e della PFS 3000-2 comprende anche quello per pitture murali (bianco); ancora più completa è quella della PFS 5000-E, che include inoltre l’ugello nero per l’applicazione di lacche e vernici in tempi più veloci del 20% rispetto all’ugello grigio.

  4. Regolazione del flusso dell’aria

    5. Il comando a scorrimento posto sotto l’impugnatura dell’unità di base, nella PFS 3000-2 permette di selezionare accensione, spegnimento (posizione O) e regolazione del flusso d’aria: al centro per materiale fluido e applicazione su legno, a destra per materiale denso e applicazione su parete.

  5. Regolazione della quantità di liquido da spruzzare

    6. Nella PFS 1000 la quantità di liquido da spruzzare si regola con la rotellina posta lateralmente sul corpo della pistola. Dopo aver premuto l’interruttore sull’unità di base lo spruzzo si aziona o si interrompe semplicemente attraverso il grilletto dell’impugnatura: fare sempre una prova su una superficie di scarto fino a trovare la giusta regolazione.

La pistola a spruzzo può essere utilizzata anche come staccaparati

staccare la carta da parati
Per poter rimuovere la carta da parati è necessario bagnarla e ammorbidire il collante prima di agire con la spatola, facendo attenzione a non scalfire il muro sottostante. Le pistole a spruzzo Bosch facilitano questo compito limitando le colature: si può utilizzare acqua calda fino alla temperatura di 55 °C e utilizzare l’ugello di colore grigio.

PFS 5000 E

Bosch PFS 5000 E

La pistola a spruzzo PFS 5000 E è lo strumento ideale per chi si pone obiettivi ambiziosi nel campo della verniciatura: con un solo utensile si può applicare una gran varietà di prodotti e, proprio per questo, viene fornita con un serbatoio supplementare, entrambi con attacco SDS e capacità di 1000 ml per accelerare il lavoro.  Grazie al sistema ALLPaint la pistola può essere impostata individualmente per ogni tipo di materiale; il tubo flessibile lungo 4 metri rende possibile l’applicazione anche a soffitto (1), facilitata dal sistema ConstantFeed che mantiene costante l’alimentazione anche con la pistola inclinata rispetto alla superficie. Non c’è bisogno di preoccuparsi di sostenere l’unità di base che, essendo munita di ruote, segue fedelmente l’operatore anche quando si tratta di operare su superfici estese, come le pareti di un grande ambiente (2). La copertura anche di superfici grezze è garantita dalla possibilità di utilizzare colori non diluiti, grazie al potente motore da 1200 W. La versatilità del getto è fondamentale quando si tratta di operare su superfici delimitate in più direzioni (3): con la rotazione del coperchio frontale dell’aria si può scegliere tra un getto piatto, orizzontale o verticale in base alla direzione di lavoro, oppure un getto rotondo per la copertura uniforme di angoli, spigoli e zone di difficile accesso. In base alla densità del prodotto basta ruotare il comando AIRVolume posto sull’unità di base, che funziona anche come tasto a pedale per accensione e spegnimento. Con una capacità di erogazione di 500 ml/min, anche rinnovare il portone del garage è presto fatto (4).

Riparare giunzioni di mobili e sedie | Come si fa

Per l’assemblaggio delle varie parti di mobili e riparare giunzioni, sia nuovi, sia in corso di riparazione o restauro, basta disporre della colla adatta

Per riparare giunzioni correttamente in commercio esistono prodotti  veramente molto versatili, che fanno buona presa immediatamente (quindi non è necessario l’uso dei morsetti), ma sono riposizionabili nei primi minuti ed essiccano completamente in circa 24 ore. Nessun pericolo per il contatto avvenuto con dita e mani, se il prodotto fresco si rimuove semplicemente con acqua. Se la colla, quando asciuga del tutto diviene trasparente, concede anche un buon margine di errore nella stesura.

Per riparare un mobile le cui parti non combaciano più perfettamente – cosa che succede spesso quando un incastro prende gioco e non si interviene subito – bisogna trovare un prodotto che abbia anche funzione di riempitivo.

Consigli pratici per riparare giunzioni

Poche e semplici le raccomandazioni:

riparare-2pulire bene le superfici di incollaggio

 

riparare-3distribuire l’adesivo soltanto su una di queste

 

riparare-4unire le parti e applicare una forte pressione per una decina di secondi

 

riparare-5-bse deborda, pulire con un panno umido.

ANNOVI REVERBERI – Aspiratore Black+Decker BX 30X TD per solidi e liquidi

L’aspiratore prodotto da Annovi Reverberi è uno strumento completo ed estremamente versatile: oltre alle normali funzioni si aggiunge la presa comandata per un elettroutensile, la capacità di aspirazione liquidi, con tappo di scarico basso, e la possibilità di utilizzo con azione soffiante

L’aspiratore Black+Decker BX 30X TD è strumento a cui si può chiedere aiuto in tantissime occasioni, sicuri di poter contare su una specie di jolly. È potente, capiente, si trova a suo agio sia con i detriti asciutti sia con i liquidi sparsi, viaggia su ruote, ha una buona dotazione di serie, dispone di una presa elettrica per coordinare la sua azione con l’accensione di un elettroutensile, può essere usato con azione soffiante. Noi far da sé, sempre impegnati nel nostro garage-laboratorio, lo apprezziamo soprattutto per lo scarico dei liquidi aspirati mediante la rimozione di un tappo posto alla base del contenitore: una volta pieno basta trascinarlo su una pigna per svuotarlo senza alcuno sforzo.

Troviamo ovviamente indispensabile la presa per l’elettroutensile, che si presta magnificamente al gioco di squadra con elettroutensili come levigatrici, seghe circolari, seghetti alternativi ecc. Non ultimo, troviamo utilissima la possibilità di invertire il flusso dell’aria per rimuovere detriti dalle macchine in laboratorio soffiando nei punti difficilmente accessibili, funzionalità che apre anche a tutta una serie di altri utilizzi umentando enormemente la versatilità dell’aspiratore Black+Decker BX 30X TD

Componenti principali dell’aspiratore Black+Decker BX 30X TD

aspiratore Black&Decker

  1. L’interruttore dell’aspiratore ha 3 posizioni: oltre a “spento” e “acceso” c’è quella che permette, collegando un elettroutensile alla presa a fianco, di avviare automaticamente l’aspirazione quando viene attivato l’elettroutensile. Quando lo si spegne, l’aspiratore funziona ancora per circa 6 secondi, prima di spegnersi automaticamente anch’esso.
  2. L’assorbimento massimo applicabile alla presa, ovvero la potenza dell’elettroutensile collegabile, è di 1600 W.
  3. Quando non si possono raggiungere gli anfratti più reconditi con il beccuccio, per aspirare i detriti, l’Aspiratore Black+Decker BX 30X TD fornisce la funzionalità opposta: basta rimuovere il tubo d’aspirazione dall’attacco frontale e inserirlo in quello identico, posteriore, da dove viene normalmente espulsa l’aria. In questo modo il medesimo flusso d’aria, di oltre 35 litri al secondo, viene proiettato dal beccuccio, con possibilità di fare pulizia anche dove non si riesce ad arrivare.
  4. L’attacco posteriore, identico a quello frontale, è a baionetta: l’inserimento e la rimozione del tubo è rapidissima e agevole, oltre a garantire la massima tenuta.
  5. Nella confezione, oltre ai supporti con le ruote pivotanti (e relative viti di fissaggio), c’è una serie di accessori che comprende il tubo corrugato con l’impugnatura arcuata e 2 prolunghe rigide con cui configurare l’aspiratore a seconda del tipo e della posizione di lavoro; ci sono poi quattro accessori per le differenti situazioni di superficie e tipo di materiale da raccogliere: una bocchetta larga per pavimenti, una stretta con feltrini d’appoggio, una rotonda con spazzola e un beccuccio a lama. In testa all’aspiratore, inoltre, è già alloggiato un filtro cilindrico lavabile, mentre uno a sacco, di robusta tela filtrante, svuotabile aprendolo lateralmente, è in dotazione con gli accessori.

L’aspiratore Black+Decker BX 30X TD è costruito e distribuito in Italia da Annovi Reverberi, con prezzo consigliato al pubblico di euro 129,90

Messa in servizio e particolari tecnici

messa in servizio di un aspiratore

  1. Per rimuovere la testa dell’aspiratore, che contiene il motore e il suo filtro cilindrico, ci sono due ganci elastici che si aprono agevolmente, facendo una leggera leva verso l’esterno. All’acquisto, tutti gli accessori, tranne il tubo flessibile e le due prolunghe rigide, sono contenuti all’interno del fusto di metallo.
  2. I quattro supporti per le rotelle pivotanti si innestano in apposite sedi e si fissano con una vite ciascuno. I supporti hanno una conformazione tale da allargare abbondantemente la base dell’aspiratore, che risulta sempre molto stabile, in ogni situazione.
  3. Alla base del fusto di acciaio inossidabile c’è una catenella lunga tanto da toccare sempre a terra; la sua funzione è quella di scaricare le cariche elettrostatiche che si generano in particolari condizioni di aria secca e che potrebbero accumularsi come differenziale elettrico sulla superficie del metallo.
  4.  L’attacco frontale del tubo corrugato è quello normalmente utilizzato per l’aspirazione dei detriti solidi e dei liquidi. Per questi ultimi bisogna ovviamente rimuovere il sacchetto interno al contenitore. L’innesto del tubo è a baionetta: si inserisce con i suoi risalti in corrispondenza delle sedi, si manda a fondo e si ruota sino al blocco.
  5. Il sacchetto di tela a maglia filtrante si calza sul raccordo presente all’interno del fusto, in corrispondenza dell’attacco di aspirazione.
  6. Il tappo per lo scarico dei liquidi è a vite e contiene un o-ring che impedisce ogni possibile perdita.
  7. Vari attacchi, disseminati fra la testa e il basamento dell’aspiratore, permettono di muoversi sempre con tutti gli accessori a disposizione, inseriti in un loro alloggiamento e ben ordinati, incluso il lungo cavo d’alimentazione che, una volta riavvolto, sta appeso a un gancio di plastica.

Svuotamento solidi e liquidi

svuotamento per solidi e liquidi di un aspiratore

Mentre i detriti solidi e secchi non raggiungono mai un peso che impedisca un agevole svuotamento, i liquidi possono arrivare anche a una trentina di chili, in virtù delle dimensioni del contenitore, la cui capienza è, appunto, di 30 litri. Il tappo di svuotamento posto alla base, serve solo per scaricare i liquidi, una volta aspirati: la maggior parte del liquido esce anche tenendolo diritto, inclinandolo un po’ si svuota praticamente del tutto.

Decorazioni halloween fai da te

Prepariamoci al meglio per la più classica delle feste “horror” preparando decorazioni halloween fai da te

La più classica notte dell’orrore, diventata ormai divertimento planetario, si celebra con decorazioni halloween fai da te che sono destinate a… impaurire chi preferisce lo scherzetto al dolcetto

Decorazioni halloween fai da te – Intagliare le zucche

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L’usanza di intagliare le zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all’interno affonda le sue radici tra i Celti nel 2300 a.C. La leggenda vuole che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi; è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti.

Cosa serve per intagliare le zucche:

  • zucche;
  • candele o lumini;
  • coltelli di varie misure e cucchiaio.

Preparare la zucca

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  1. Con un coltello a lama lunga asportiamo il fondo della zucca con un taglio netto e preciso, in modo da scoperchiarla e poter accedere al contenuto.
  2. Procediamo rimuovendo dall’interno i semi e le tipiche strutture filamentose fino a quando  la zucca sarà completamente vuota.
  3. Con un pennarello tracciamo gli occhi, il naso  e la bocca sulla superficie esterna della zucca:  in questo modo sarà più facile intagliarli con la lama.
  4. Procediamo all’incisione con un coltello appuntito in modo da penetrare meglio la coriacea buccia della zucca. Terminiamo smussando e correggendo con la lama i tratti incerti del primo taglio.

Zucca lumino

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  1. Il foro per la candela si pratica dalla parte del colletto, dove c’è il gambo: tracciamo un piccolo cerchio sulla scorza e asportiamone un dischetto con un coltellino ben affilato.
  2. Togliamo un po’ di polpa e semi con un cucchiaino per far posto alla candela, ma facciamo attenzione a non allargare troppo il foro d’ingresso o la candela sprofonderà all’interno.

Decorazioni halloween fai da te – La ragnatela stilizzata

decorazioni halloween fai da te

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  1. Su un foglio di carta da pacco disegniamo la sagoma di una ragnatela, piuttosto grande, utilizzando un pennarello nero e una riga da disegno, sarà la casa del nostro ragno gigante di Halloween.
  2. Tracciate le linee principali (distanziate l’una dall’altra di circa 30°), completiamo il disegno della ragnatela tracciando le linee interne (5-6 per ogni settore).
  3. Completato il disegno, seguiamo la traccia stendendo cordoni di termocolla, avendo cura di collegare tutti i punti di contatto. Lasciamo indurire la colla e ritagliamo la carta da pacco, in modo da ottenere una “fedele” tela di ragno.
  4. Trattando la tela con vernice spray fosforescente possiamo farla risaltare anche nell’oscurità.

Realizzare il ragno

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  1. Per realizzare le otto gambe del ragno gigante di Halloween, utilizziamo quattro grucce metalliche (tipo lavanderia), dalle quali asportiamo con il tronchesimo il gancio sommitale, sagomandole a forma di “M”.
  2. Per dare “sostanza” alle gambe, rivestiamo le grucce sagomate con adesivo per mascheratura, che coloriamo poi di nero con pennarello o smalto spray.
  3. Il corpo del ragno è ottenuto inserendo un foglio di pluriball all’interno di una calza nera, in modo da dare un certo volume.
  4. La testa, più piccola rispetto al corpo, è ottenuta rivoltando una porzione di calza sul nodo di chiusura della calza stessa, effettuato a circa tre quarti di lunghezza.
  5. Per simulare gli “artigli” del ragno utilizziamo porzioni di filo metallico rivestito di pelo sintetico, che fissiamo alla testa con alcuni punti di termocolla.
  6. Per meglio definire il corpo del ragno, facendone risaltare le forme, stendiamo una striscia di termocolla lungo tutto il profilo superiore.

I particolari

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  1. Molti dei grossi ragni sono noti per la loro “peluria”: simuliamola applicando sul dorso uno spezzone di cordino intrecciato con frange (reperibile in merceria).
  2. Uniamo alla base (con adesivo per mascheratura) le quattro grucce sagomate e risaltiamone le forme stendendo strisce di termocolla lungo i profili. Uniamo, sempre con la termocolla, il corpo del ragno alle 8 zampe.