Home Blog Page 198

Una casa per ricostruire il futuro | Packcenter per il sociale

Attraverso un’attività promozionale mirata, l’azienda imolese aiuterà concretamente la comunità di San Patrignano

Troppo spesso abituati da tv, radio e carta stampata a considerare “notizia” qualcosa di funesto, inducendoci ad accettare che questo stillicidio quotidiano rappresenti la normalità (che non è più notizia), è con enorme piacere che segnaliamo l’iniziativa sociale per il 2016 dell’azienda Packcenter che, a nostro avviso, rappresenta un’inversione di tendenza, un punto bianco in un oceano nero.

logo packcenterPackcenter s.r.l. da oltre 30 anni opera sul mercato della Grande Distribuzione Organizzata e del tradizionale con una grande esperienza specializzata nella fornitura e gestione delle promozioni tematiche a fasce prezzo di prodotti per il bricolage, giardinaggio, casalinghi e pulizia. Da tempo, l’azienda, è impegnata in attività per il sostegno a realtà che si occupano di disagi e povertà sociali, in Italia e nel mondo creando anche opportunità di impegno lavorativo e formativo.

Una casa per ricostruire il futuro

Il 2016 vede Packcenter attiva per la realizzazione di un’attività promozionale con lo scopo di donare fondi che copriranno parte dei costi necessari alla realizzazione di un nuovo edificio abitativo nella comunità di San Patrignano. Si tratta di un progetto ideato e donato alla Comunità dall’architetto venezuelano Alfredo Brillembourg, che ne ha studiato la fattibilità con gli studenti del Politecnico di Zurigo dove è docente. Dalla demolizione e ricostruzione dell’edificio sarà ricavata una nuova struttura residenziale su due piani con 48 posti letto per i ragazzi della Comunità. L’edificio, conforme alle più recenti normative regionali, offrirà agli ospiti di Sanpatrignano un nuovo ambiente confortevole e familiare in cui svolgere il loro percorso pedagogico-riabilitativo verso il pieno recupero dalla tossicodipendenza.

una casa per ricostruire il futuro san patrignano

una casa per ricostruire il futuro 3Come si sviluppa l’attività

Nei punti vendita aderenti saranno presenti alcuni espositori verticali con una selezione di prodotti Packcenter e con la grafica della campagna. I clienti saranno informati che acquistando un prodotto, Packcenter devolverà a San Patrignano una parte del ricavato a sostegno del progetto «Un casa per ricostruire il futuro». 

I punti di forza del progetto

PROGETTO DI SVILUPPO:
Il cliente può sostenere un progetto di natura sociale.

MECCANISMO SEMPLICE:
Lo può fare attraverso l’acquisto di prodotti «utili» e di «basso prezzo».

SERIETA’:
Packcenter propone al cliente prodotti ai medesimi prezzi praticati al di fuori della promozione solidale. La donazione E’ REALE!

REPUTAZIONE:
L’operazione è realizzata da partner di certa reputazione: Packcenter, San Patrignano, Gdo

TRASPARENZA:
Ci si può informare sulla realtà sostenuto e sul progetto attraverso il folder o il sito: www.sanpatrignano.org

Al progetto “Una casa per ricostruire il futuro” possono  aderire i singoli cittadini anche attraverso una donazione tradizionale oppure un prestito (per info: Terzo Valore)

solidarietà packcenter

Packcenter – Un impegno continuo per il sociale

Quella del 2016 è solo l’ultima di molte iniziative di solidarietà svolte da Packcenter, tutte di grande valore e che hanno ottenuto riscontri davvero positivi.

Nel 2015 il progetto “Acqua per la vita” , a supporto della ONG “Insieme si può”(www.365giorni.org), ha consentito di realizzare pozzi per l’acqua potabile in scuole e villaggi ugandesi.

Nel 2014, a supporto della Comunità Papa Giovanni XXIII (www.apg23.org), è stata la volta di “Un pasto al giorno” (www.unpastoalgiorno.apg23.org) progetto con lo scopo di donare almeno un pasto al giorno a chi non ce l’ha.

Ci piace pensare che in un mondo ideale queste dovrebbero essere le NOTIZIE da leggere sulle prime pagine dei giornali, da sentire per radio o vedere trasmesse ai telegiornali, questi eventi dovrebbero rappresentare la NORMALITA’…ma purtroppo non è così e forse non lo sarà mai. È quindi ancor più importante sottolineare l’impegno di realtà come Packcenter, realtà in grado di sapere vedere ben oltre il proprio modello di business. Complimenti sinceri.

acqua per la vita

1

Come scegliere i pannelli fonoassorbenti Mappy Italia

Una gamma di pannelli fonoassorbenti dalle caratteristiche specifiche permette di porre rimedio ai problemi di insonorizzazione degli ambienti, anche senza affrontare pesanti lavori di ristrutturazione

La scelta dei pannelli fonoassorbenti dev’essere fatta molto attentamente. fatta Se il tema dell’isolamento termico, al giorno d’oggi, è argomento cui si è tutti sensibilizzati, va detto che non si può più sottovalutare l’impatto con la qualità della vita che fornisce un buon isolamento acustico. Come nel caso dell’isolamento termico, anche per quello acustico le soluzioni più semplici ed efficaci sono quelle adottate al momento della costruzione dell’edificio.

Affinità tra isolamento termico e acustico
Gli interventi di isolamento termico e acustico presentano affinità per quel che riguarda il metodo, la forma dei materiali e spesso anche la loro composizione; in alcuni casi prodotti specifici per il trattamento del rumore sono parimenti validi anche in ambito termico. Tuttavia, si tende a considerare l’isolamento termico come parte dell’involucro della casa, con l’intento di contrastare il passaggio del calore da dentro a fuori d’inverno e da fuori a dentro d’estate. L’isolamento acustico, invece, va considerato sia come barriera ai rumori che provengono da fuori della casa, sia a quelli che sorgono dentro all’abitazione, che possono disturbare gli occupanti in altri ambienti della medesima; quindi si deve intervenire anche sulle pareti interne e sulle solette fra i piani.

Per quel che riguarda l’isolamento acustico, inoltre, è necessario considerare due aspetti importanti: uno governa l’isolamento vero e proprio, che consiste nella riduzione del passaggio delle onde sonore attraverso una parete (per esempio), un altro è la fonoassorbenza, cioè l’attenuazione delle riflessioni delle onde sonore all’interno di un ambiente, che migliora l’acustica e la qualità del suono, abbassando la percezione di fastidio al sistema uditivo. Mappy Italia

I pannelli fonoassorbenti Mappy Italia

Mappysil CR 400

Mappysil CR 400

È un pannello fonoisolante, fonoassorbente e termoisolante composto a sandwich da due strati in fibra di poliestere con interposta una guaina elastomerica ad alta densità. La fibra di poliestere è ottenuta riciclando bottiglie in Pet, è riciclabile ed è quindi un prodotto ecologico; è imputrescibile, inattaccabile da muffe, batteri e roditori, è anallergica (non crea alcun problema a contatto diretto con la pelle a differenza di altre fibre) e non degrada nel tempo. Il pannello non necessita di guanti e mascherine durante l’istallazione ed è adatto all’applicazione sia nelle nuove costruzioni, dove può essere inserito all’interno delle intercapedini previste, sia nelle ristrutturazioni, applicandolo sotto un rivestimento di cartongesso. Misure 1200×1000, spessore 30 mm. Fonoisolamento Rw = 56 dB Conduttività termica ג = 0,0321 W/mK

Mappysilent

Mappysilent

È un materiale fonoisolante costituito da una massa elastomerica ad alta densità studiato appositamente come alternativa atossica rispetto alla lamina di piombo. Non contiene né bitume né piombo ed è disponibile su richiesta in versione adesiva per supportare l’installatore nella fase di posizionamento. Può essere facilmente tagliato o modellato con l’utilizzo di un cutter. Il pannello è ideale come barriera fonoimpedente tra ambienti contigui nelle situazioni in cui è richiesto il minimo ingombro. Può essere facilmente accoppiato alle lastre per pareti a secco (cartongesso, legno ecc) per aumentarne le prestazioni acustiche antivibranti ed essere utilizzato a parete oppure a soffitto, quindi è particolarmente indicato nei casi di ristrutturazione. Misure 1200x2000x2 mm. Fonoisolamento Rw = 56 dB

Silsonic

Silsonic

È un pannello termoisolante e fonoassorbente realizzato in fibra di poliestere, ottenuto riciclando bottiglie in PET, quindi riciclabile ed ecologico. è imputrescibile, inattaccabile da muffe, batteri e roditori, è anallergico e non degrada nel tempo. Il pannello è indicato per isolare termoacusticamente pareti, contropareti e controsoffitti; è autoportante e non richiede fissaggio. Misure 2000×1000, spessori 20-30-40-50 mm. Fonoisolamento Rw = 62 dB Conduttività termica ג = 0,0321 W/mK

Doccia filo pavimento | Soluzioni e idee

0

La doccia filo pavimento è sempre più diffusa, ovvero senza piatto doccia, non solo per esigenze estetiche, ma anche funzionali

Questa soluzione garantisce maggiori agibilità e comodità, e permette anche libertà e flessibilità nella disposizione degli elementi in bagno.
In questa scelta gioca un ruolo ancor più fondamentale il sifone: deve consentire un’installazione in spazi ridotti ed al contempo smaltire efficacemente l’acqua, evitando ristagni e cattivi odori che possono risalire attraverso lo scarico.
La scelta estetica può prevedere uno scarico tradizionale con griglia oppure una caditoia laterale; Geberit propone sifoni dedicati ad entrambe le possibilità, concepiti per l’installazione in strato sottile. Il corpo del sifone ha un ingombro ridotto a soli 8 cm per facilitare il montaggio ed è provvisto di griglia standard priva di viti, tubo di scarico snodato da 50 mm, PE di impermeabilizzazione e chiusura idraulica di 50 mm, garanzia di affidabilità anche in caso di variazioni di pressione dello scarico. Le griglie di finitura, disponibili con diverse estetiche, possono essere regolate in altezza ed inclinazione in fase di montaggio.
Una soluzione ancor meno visibile per i piatti doccia filo pavimento è data dalle caditoie laterali, per le quali Geberit propone la canaletta Uniflex. Le coperture sono disponibili in due versioni: una fascia di acciaio inossidabile spazzolato oppure un telaio che può essere piastrellato con lo stesso rivestimento del pavimento o con altri materiali.
La portata di scarico è garantita da due corpi sifone da 60 mm che permettono uno smaltimento pari a 0,8 litri al secondo, una vera e propria cascata d’acqua.
Anche nel caso di docce tradizionali provviste di piatto i sifoni Geberit si rivelano affidabili e di facile installazione: sono realizzati in polipropilene resistente ad alte temperature ed alle sostanze chimiche. Tra le caratteristiche più importanti spiccano l’autopulizia ed il minimo di chiusura idraulica di 50 mm.

GRIGLIE CREATIVE
griglie per doccia
Il vasto assortimento di griglie di copertura di acciaio inox 9×9 cm, dal design moderno, per sifoni dedicati alla doccia a pavimento, permette la più ampia personalizzazione secondo i gusti del cliente.

CANALETTE IN ARMONIA

Le canalette per doccia a pavimento sono disponibili in diverse lunghezze comprese tra 70 e 120 cm; l’ingombro minimo in altezza è 11 cm.
Per installarle basta fissarle sulla pavimentazione grezza tramite 4 piedini di supporto disaccoppianti, brevettati da Geberit, che assicurano la protezione da rumori provenienti dalla struttura, oltre a garantire una posa priva di tensioni meccaniche.
Il telaio è regolabile in altezza e pendenza.

Come Riparare un foro nel tubo idrico e risolvere il problema

0

Vediamo come riparare un foro nel tubo idrico e risolvere il problema senza l’intervento dell’idraulico

La prima operazione da fare, dopo aver chiuso la valvola di intercettazione dell’acqua, è di raggiungere il tubo danneggiato asportando la piastrella forata e l’adesivo sottostante. Ovviamente è un’operazione di bricolage da eseguire con delicatezza per evitare di ampliare i danni sui tubi e le piastrelle adiacenti.
Il rame è facilmente riparabile utilizzando un piccolo cannello ossiacetilenico o a gas propano e una bacchetta di materiale d’apporto (come il Castolin o l’argentana).
L’operazione si esegue tenendo aperti i rubinetti per evitare che il vapore che si sviluppa nei tubi umidi possa spingere via la goccia di materiale fuso appena deposta.
Una volta testata la tenuta dell’impianto aprendo la valvola di intercettazione si raschia bene il vecchio adesivo dal muro e dai bordi delle piastrelle e si ricopre la scanalatura con malta di calce: mai utilizzare il gesso o la scagliola in prossimità dei tubi dato che la condensa che spesso si forma sulle superfici fredde è in grado di rigonfiare la riparazione fino a rompere le piastelle che la ricoprono.
TUTTO SOTTO UNA PIASTRELLA
riparare un foro
Per arrestare la perdita si deve chiudere la valvola di intercettazione più vicina e scaricare tutta l’acqua dell’impianto attraverso il rubinetto posto più in basso, in genere quello del bidet.
  1. Con uno scalpello affilato si rompe, partendo dal centro, la piastrella forata per cercare la perdita facendo attenzione a non scheggiare quelle vicine e a non danneggiare ulteriormente il tubo bucato.
  2. Si libera un tratto di tubo lungo circa 10 cm
  3. Si pulisce accuratamente il rame in modo da facilitare l’ancoraggio del metallo di brasatura.
  4. Se il foro non è molto ampio può essere richiuso con una goccia di metallo da brasatura.
  5. Se l’indispensabile prova di pressione conferma la tenuta della riparazione si può coprire il tubo con malta di calce e cemento ripristinando la planarità del muro.
  6. Dopo circa 24 ore si procede alla posa della nuova piastrella utilizzando adesivo per rivestimenti.

 

IL MIGLIORE DEI FORI
incidere le piastrelle
  1. Poniamo di aver individuato un punto in cui praticare il foro che ci serve, ma che sia nelle vicinanze di un tubo: è indispensabile che la foratura sia praticata in un punto preciso senza incertezze dovute a spostamenti indebiti. Per evitare difficoltà nel tenere la punta nella giusta posizione, prima di imbracciare il trapano, dobbiamo praticare una piccola incisione sulla smaltatura delle piastrelle utilizzando un bulino affilato in modo da fornire un punto di attacco all’inserto di widia della punta ed evitare che scivoli sulla superficie all’avviamento della rotazione.
  2. Per forare le piastrelle serve una punta con i taglienti in widia: vanno bene le classiche punte elicoidali, ma anche quelle a lancia adatte per trapanare il vetro.
UTENSILI
Scalpello, mazzuolo, spatola, saldatore, bulino, punta al widia

Come Sostituire il WC senza sbagliare

0

Sostituire il wc, anche se non è in programma il rifacimento del bagno, è un’operazione che può capitare di dover fare in tempi brevi.

La ceramica utilizzata per i sanitari, wc e bidet, è robusta e resistente alla corrosione, ma scarsamente elastica: se viene colpita accidentalmente da un oggetto contundente può incrinarsi ed al danno estetico si aggiunge la ben più grave possibilità di perdite d’acqua, può essere quindi necessario sostituire il wc o il bidet.
Se la tazza va solamente sostituita non sono necessari particolari interventi idraulici: occorre possibilmente acquistarne una di pari dimensioni (in un centro bricolage) e fare attenzione nel preparare la guarnizione da inserire tra lo scarico ed il WC.
Per sostituire il wc il sanitario va preparato per l’installazione inserendo la guarnizione nel foro di caduta dell’acqua, dove va innestato il tubo proveniente dalla vaschetta, mentre lo scarico necessita di una guarnizione elastica per compensare la differenza di diametro tra questo ed il raccordo alla base della tazza.
Qualora i precedenti fori di fissaggio non siano combacianti con quelli alla base del nuovo sanitario, prima di praticarne dei nuovi, accertiamoci che non passino tubazioni nelle vicinanze sotto al rivestimento.
Se questo non è possibile o abbiamo dei dubbi, possiamo limitarci ad eseguire il fissaggio soltanto con un cordolo di silicone antimuffa; per ultimo si monta la ciambella provvista di coperchio.

SOSTITUIRE IL WC CON SCARICO A PAVIMENTO

sostituzione wc

  1. Nel caso di un bagno nuovo o di un totale rifacimento la braga dello scarico viene lasciata affiorare abbondantemente dal pavimento.
    Terminata la piastrellatura si misura l’altezza del raccordo di scarico della tazza, per adattare in maniera opportuna la braga, riportando su di essa la misura rilevata.
  2. La braga viene tagliata a misura dopo aver asportato il coperchio di protezione.
  3. Prima di collocare la tazza raccordandola allo scarico, anche se i tasselli fissano stabilmente il sanitario, è buona cosa stendere un cordolo di silicone antimuffa lungo la superficie di appoggio, per impedire infiltrazioni di acqua e di umidità tra WC e pavimento.

COLLEGARE IL WC ALLA CASSETTA

collegamento wc cassetta

Il cannotto dello sciacquone può essere a filo della parete o fuoriuscire da essa.
Va inserito contemporaneamente mentre si posiziona la tazza sulla braga dello scarico, dopo aver messo la guarnizione nel foro situato nella parte posteriore del sanitario, in alto.
In alcuni modelli con cassetta appoggiata, bisogna prima collegare la cassetta alla tazza per mezzo di una ghiera filettata ed una guarnizione di gomma, quindi si colloca la tazza nella giusta posizione; solo al termine, se è previsto, si fissa la cassetta alla parete.

AL TERMINE DELLA SOSTITUZIONE DEL WC

come sostituire il water

In corrispondenza dei fori laterali alla base della tazza si inseriscono nel pavimento due tasselli, interponendo tra la ceramica ed il bullone una guarnizione in teflon per evitare che la ceramica si spezzi durante il serraggio.
I copriwater sono formati da due parti incernierate tra loro: il coperchio vero e proprio e la ciambella  provvista di distanziali in gomma dura sul lato a contatto con la ceramica.
Adottano tutti lo stesso sistema di fissaggio: le cerniere presentano sulla faccia inferiore un foro cieco nel quale si avvita il perno filettato interponendo la basetta in teflon.
Si inseriscono i perni nei fori presenti sulla tazza, vi si infilano le rondelle e si serrano i dadi.

come sostituire il wc

Restaurare un baule antico

Ecco come restaurare un baule ottocentesco in modo da riportarlo al suo primitivo e dignitoso aspetto eliminando lo sporco, l’ossidazione e i danni dei tarli

Restaurare un baule antico è un’operazione affascinante. Rimasto per decenni in soffitta a prender polvere e ghiotto cibo per i tarli (per fortuna pochi per la natura del legno usato), questo baule, tipico contenitore da imbarcare col completo corredo dei viaggiatori che attraversavano gli oceani con le navi a vapore e con gli ultimi grandi velieri, aveva un aspetto tanto squallido da sembrar pronto per il caminetto.

Per aprirlo, finita chissà dove la chiave originale, c’è voluto un grimaldello, ma si è avuta la gradita sorpresa, svuotatolo dai vecchi vestiti di cui era colmo, di scoprire che il suo interno non presentava tracce di marciume; il legno, probabilmente eucalipto, il che farebbe pensare che il baule sia stato costruito in qualche lontano Paese, ha retto bene il trascorrere degli anni al punto da non mostrare sconnessioni fra le tavole delle pareti e del coperchio (testimonianza dell’eccellenza del falegname che lo costruì). In perfetto stato anche le tre cerniere d’ottone massiccio sulle quali si articola il coperchio, la cui leggerissima ossidazione testimonia la perfetta tenuta all’aria del coperchio. Proprio malconcio appariva l’esterno, ormai di un colore indefinibile e con tutte le parti metalliche o verniciate o apparentemente corrose dall’ossidazione. Solo apparenza, quindi, che ha giustificato il lungo e paziente restauro.

Restaurare un baule – Com’era prima

restaurare un baule, restauro baule, baule antico, baule legno, baule in legno,
Il nostro baule, evidentemente destinato a lunghi viaggi, è costituito da una cassa di assi spesse sui 20 mm, perfettamente calettate fra loro. L’unione fra le assi della cassa è rinforzata dalle strisce di ottone verticali che formano anche la cornice attorno all’apertura. Il coperchio, bombato, è rinforzato da strisce trasversali che sui bordi corti coprono anche la testata delle tavole. I listelli piatti di legno hanno più che altro funzione ornamentale. Le parti ammalorate sono solo all’esterno e i guasti consistono solo nel sudiciume, nell’ossidazione delle parti metalliche e nell’opera dei tarli sui listelli ornamentali, di legno evidentemente diverso da quello di cassa e coperchio rimasto indenne dagli attacchi dei parassiti. L’esterno del baule, come consuetudine dell’epoca, è rivestito di una robusta tela d’olona (quella usata per le vele), probabilmente impermeabilizzata con gommalacca, che contribuisce a proteggere il contenuto dall’umidità. Restaurare un baule… è ora di iniziare

Restaurare un baule – Trattare il metallo

restaurare un baule, restauro baule, baule antico, baule legno, baule in legno,

  1. Le maniglie di ottone massiccio, incassate nello spessore delle pareti, sono avvitate ciascuna con sei viti corte e grosse che tempo e sudiciume hanno praticamente saldato all’ottone. Per estrarle, quindi, è necessario sbloccarle con un disossidante spray.
  2. Lasciato allo sbloccante Wd-40 il tempo di agire, allentiamo le viti con un mezzo giro di cacciavite con la lama esattamente a misura del loro taglio (che verrebbe rovinato da una lama sbagliata), poi possiamo terminare il lavoro più rapidamente con un avvitatore elettrico.
  3. Usandolo con molta cautela per non incidere il legno, sblocchiamo la maniglia inserendo sotto i suoi bordi la punta dello scalpello e muovendolo in su e in giù fino a poterla sollevare dalla sede.
  4. Contrariamente alle cerniere del coperchio, che la sua chiusura stagna ha preservato dall’ossidazione, vediamo come la posizione esterna delle maniglie ha permesso che l’umidità ne ossidasse anche il verso (da notare il particolare del risalto cilindrico in primo piano che, incastrandosi in uno scarico aperto nello spessore della tavola, contribuisce a bloccare la maniglia nella sua sede).
  5. L’ottone si ossida solo superficialmente, per cui bastano i normali prodotti casalinghi, usati con pazienza e magari in più passate, per riportarlo alla lucentezza originale.
  6. Per pezzi sciolti, come appunto questa maniglia, si può usare l’acido cloridrico – detto anche muriatico – mettendovi i pezzi a bagno per uno o due minuti strofinandoli con una spugnetta di fibra abrasiva, ovviamente indossando guanti antiacido, e risciacquandoli poi accuratamente.
  7. Le strisce metalliche di rinforzo, inconsultamente verniciate, richiedono il lavoro più lungo in quanto vanno ripulite dalla vernice con lavoro di raschietto, magari aiutandosi con una termopistola che ammorbidisca la vernice o trattandole con uno sverniciatore.
  8. Si lucidano con il Sidol (o altro prodotto simile) e si fanno brillare con un panno asciutto. Più radicale, ma assai più lungo e faticoso, sarebbe svitarle e disossidarle con l’acido, approfittando della loro assenza per il lavoro di pulizia del legno.

Restaurare un baule – Trattare il legno

restaurare un baule, restauro baule, baule antico, baule legno, baule in legno,

  1. Restaurare un baule significa soprattutto porre molta attenzione allo stto del legmo. I tarli del legno hanno attaccato solo i listelli esterni di legno più appetibile di quello della cassa e del coperchio e, dopo il loro sviluppo, sono usciti lasciando aperte le gallerie che, la natura non spreca niente, possono diventare sede per altri parassiti, per cui è sempre opportuno iniettare, foro per foro, qualche goccia di insetticida che le renda inospitali per ogni altro insetto.
  2. I fori poi si chiudono con lo stucco dato con una spatolina cercando di farlo penetrare quanto più a fondo possibile. Una goccia di mordente, ad acqua o a solvente secondo il tipo di stucco usato, mimetizza la riparazione.
  3. I listelli di legno (qui vediamo quelli paralleli alle assi del coperchio) sono un po’ di ingombro nell’operazione di pulizia delle strisce di ottone, ma non conviene neppure provare a staccarli. Si procede con la sverniciatura delle strisce, iniziando con uno sverniciatore Solvet dato a pennello (da usare con attenzione e rispettando alla lettera le istruzioni).
  4. La sverniciatura delle strisce di ottone continua con l’uso di spatole e raschietti, prima, e crema per metalli poi, fino a renderle brillanti.
  5. I listelli ornamentali, in sede o, se era possibile rimuoverli, sul banco da lavoro, vanno levigati uno per uno con carta abrasiva di grana adatta al loro stato di degrado. Se ve ne fossero di troppo rovinati per riportarli a nuovo è facile trovare nei magazzini di legname o nei reparti dei negozi per il far da sé, listelli identici o facilmente adattabili con un po’ di lavoro di sega e/o fresatrice.
  6. La tela impermeabile che riveste l’esterno della cassa e del tetto è abbastanza robusta da sopportare una pulizia eseguita con una spazzola circolare a setole di nylon che ne elimini le eventuali incrostazioni di polvere e sudiciume. Una o due mani di vernice, ad acqua o a solvente, completano il lavoro per restaurare un baule.

Lavoro completato, ora sappiamo tutto su come restaurare un baule!

WD40 Specialist Moto

È nata una nuova linea dedicata esclusivamente alla motocicletta e allo scooter. I prodotti, di altissima qualità, specifici per i diversi utilizzi volti alla manutenzione e alla cura delle due ruote, sono frutto della professionalità di un brand storico e rinomato in tutto il mondo

La Linea Wd40 Specialist Moto è frutto di intense ricerche per soddisfare le esigenze di un comparto importante, com’è quello motociclistico, in cui sono richiesti prodotti altamente evoluti per garantire il miglior funzionamento degli organi in movimento, spinti a elevate performance. È una vera squadra di alleati a sostegno di tutti i motociclisti e meccanici, dai semplici appassionati ai professionisti, abituati a prendersi cura del proprio mezzo, mantenendolo sempre perfetto e in grado di assicurare le migliori prestazioni. Wd 40

pulitore freni wd40

Caratterizzata dalla semplicità nell’applicazione e dalla garanzia di una protezione di lunga durata ed efficienza, la linea WD40 Specialist Moto è entrata nei box del team Pramac Racing, impegnato nel MotoGp 2016. Le due Ducati Desmosedici GP, guidate dai piloti Danilo Petrucci e Scott Redding, saranno supportate nella cura e nella manutenzione dai prodotti WD40, affinché possano performare al meglio e ottenere grandi soddisfazioni professionali. La linea WD40 Specialist Moto è composta da 7 prodotti di qualità ideali per pulire, lubrificare, detergere, lucidare e proteggere la moto. Dalle soluzioni per la catena con il Pulitore Catena, Lubrificante Catena e Grasso Catena al Pulitore Freni e Detergente Universale fino alle due proposte Lucidante al Silicone e Cera Lucidante, per rendere le due ruote brillanti e perfette.

detergente moto

Linea Wd40 specialist moto

wd 40 specialist moto 5

  1. Il “Detergente Universale” è un prodotto concepito per eliminare rapidamente i depositi causati da inquinamento e sporco provenienti dalla strada. è particolarmente indicato per la pulizia della carrozzeria, delle parti meccaniche e della fibra di carbonio.
  2. Il “Pulitore Freni” è la soluzione specifica per freni a disco, pinze e comandi della frizione da cui, in pochi istanti, elimina la polvere, i residui di liquido, lo sporco e l’olio. Non lascia residui ed è ideale per prolungare l’efficienza e la durata del sistema frenante.
  3. Nel formato da 400 ml, il terzo prodotto dedicato alla moto è il “Lubrificante Catena”, raccomandato per catena, trasmissioni e O-X-Z Rings, particolarmente adatto in condizioni asciutte, grazie alla sua azione prolungata. Asciuga in pochi istanti e garantisce una lubrificazione a lunga durata.
  4. Ancora specifico per la lubrificazione della catena, il “Grasso Catena” è ideale per la cura e la manutenzione di catena, trasmissioni e O-X-Z Rings. La sua eccezionale protezione anticorrosione e la sua formula al PTFE lo rende particolarmente ideale per condizioni umide, garantendo pertanto una lubrificazione duratura nel tempo.
  5. Il “Pulitore Catena” elimina rapidamente sporco, polvere e olio dalla catena. è ideale per ridurre l’usura della catena e mantenere inalterate le prestazioni nel tempo.
  6. Il “Lucidante al Silicone” è un prodotto specifico per donare alle superfici brillantezza e rendere la finitura perfetta: è indicato per l’utilizzo su fibra di carbonio, metallo e plastica.
  7. La “Cera Lucidante” è ideata per donare una brillantezza perfetta e a lunga durata, senza lasciare alcuna traccia. Oltre a rendere ancor più brillante la moto, la Cera Lucidante esercita un’azione protettiva, facilitando lo scivolamento delle gocce d’acqua.

cera lucidante

Nella cura e manutenzione delle due ruote non può certo mancare la storica bomboletta gialla e blu di WD40 Multifunzione, ideale per proteggere dalla corrosione causata dagli agenti atmosferici e dall’inquinamento, per facilitare lo smontaggio delle parti e i loro movimenti e infine per eliminare i residui. Con il nuovo sistema brevettato di erogazione, WD40 Multifunzione unisce lo spruzzo di precisione e la vaporizzazione a largo raggio.

Acquista subito i prodotti della linea Specialist Moto

Cura e manutenzione dei serramenti in legno esterni

Utili indicazioni per la manutenzione e la protezione dei serramenti in legno

Le strutture in legno come serramenti e persiane, collocate stabilmente all’aperto, subiscono l’azione progressiva e deteriorante degli agenti atmosferici. Finestre, persiane e porte soffrono l’azione del gelo e le dilatazioni causate dalle escursioni termiche. Ce n’è abbastanza per motivarci a intraprendere una manutenzione attenta, senza lasciar passare il tempo, che può causare danni difficilmente riparabili.

Per meglio orientarsi in queste attività, consigliamo di leggere le approfondite Guide fai da te Koppa, in particolar modo quelle dedicate a:

All’interno di queste guide fai da te Koppa possiamo trovare, illustrati nei minimi dettagli, tutti i consigli per la manutenzione e protezione dei serramenti come dei veri professionisti. L’indicazione chiara dei prodotti da utilizzare e i video illustrativi rappresentano un forte valore aggiunto per l’utente.

I video, anche se in tedesco e inglese, sono chiari e ben illustrati, li riportiamo di seguito:

PER INFORMAZIONI
Koppa srl
Via Innsbruck 29D
I – 39100 Bolzano
Tel: 0471/506798
E-Mail: info@koppa.it
sito www.koppa.it
A disposizione da lunedì a venerdì (8.00 – 12.00 e 14.00 – 18.00)

Spedizioni veloci, affidabili e GRATUITE (a partire da solo  € 65 ) e Consulenza tecnica gratuita

colorificio koppa

Avvitatore a impulsi Einhell TE-CI 18 Li

L’avvitatore a impulsi Einhell TE-CI 18 Li è piccolo, compatto e leggero, ma con una forza sorprendente che permette di serrare e svitare le viti più dure

La tecnologia a impulsi per le applicazioni di avvitatura è applicata da molti anni nel settore cosiddetto “automotive”, ovvero nelle catene di montaggio delle industrie automobilistiche, nelle officine meccaniche e presso i gommisti (la pistola con cui smontano e rimontano le ruote), dove il sistema propulsivo dello strumento è sempre stata l’aria compressa. Da qualche anno, grazie anche all’evoluzione elettronica degli elettroutensili, si sta diffondendo tale tecnologia anche fra i trapani avvitatori elettrici e a batteria. A parte la presenza del motore elettrico al posto dell’aria compressa, il principio non cambia: si genera una sequenza di impulsi al moto rotatorio dell’albero, nel momento in cui la resistenza dell’elemento da muovere supera certi valori. I “colpi” che gli impulsi scaricano su un bullone (per esempio) sono molto più efficaci della pressione continua che il motore sarebbe in grado di fornire. Al lato pratico succede che, quando si inizia a tirare un bullone, finché questo gira abbastanza libero, il motore permette all’albero di girare velocemente e a velocità costante; quando il bullone inizia a fare maggior resistenza, il controllo elettronico cambia la modalità di lavoro e si inserisce il moto a impulsi con il quale la velocità di rotazione scende brutalmente, ma altrettanto brutalmente cresce la forza applicata all’albero. Questo permette di avvitare o svitare anche bulloni molto duri come quelli delle ruote delle auto (coppie di serraggio dai 90 ai 120 Nm) con un avvitatore a impulsi leggero e snello, come l’Einhell TE-CI 18 Li, alimentato da una batteria al litio della famiglia Power X Change, estremamente compatto ed ergonomico.

Massima efficacia dell’avvitatore a impulsi Einhell

Power X Change

avvitatore einhell

avvitatore a batteria

Tutto, nell’avvitatore a impulsi Einhell TE-CI 18 Li, è progettato per svolgere il lavoro nel modo più efficace, libero e non affaticante. La potenza data dalla batteria a 18 V 3,0 Ah permette una velocità di rotazione a vuoto regolabile da 0 a 2300 giri/min; il numero di impulsi va da 0 a 2900 colpi/min, con una coppia di serraggio di 140 Nm. Gli ingranaggi sono di metallo e il peso dell’avvitatore è di soli 1,4 kg.

  1. La batteria è della famiglia Power X Change, quindi perfettamente intercambiabile con gli altri elettroutensili della gamma. è molto compatta ed è esente da autoscaricamento.
  2. La stazione di carica (anch’essa della serie Power X Change) è di tipo intelligente e gestisce la ricarica nel modo più rapido, ma senza sottopore a stress l’accumulatore, adattando sempre l’erogazione della corrente per riportarlo alla situazione di massima carica, senza pericolosi surriscaldamenti.
  3. Premendo un pulsante sulla batteria è sempre possibile conoscere lo stato di carica residua, indicato da una serie di 3 led.
  4. Appena si preme il pulsante di avviamento si attivano 3 potenti led bianchi, dislocati attorno all’attacco bit, che illuminano molto bene la zona di lavoro e sono molto graditi quando si opera in luoghi scarsamente illuminati.
  5. L’avvitatore è molto compatto; risulta lungo poco più dell’ingombro della batteria. Essendo anche molto leggero, non è scomodo da portare appeso alla cintura mediante il gancio apposito, collocato alla base. Einhell TE-CI 18 Li con una batteria costa euro 154,95.

Attacco portabit

attacco portabit

La potenza dell’avvitatura a impulsi non è gestibile con un semplice mandrino, perché le sue ganasce non riuscirebbero a bloccare in modo assoluto il codolo cilindrico; per scaricare tutta la forza di ogni impulso il TE-CI 18 Li ha un attacco per bit da 1/4” con aggancio e sgancio rapido, di sicurezza: basta tirare in avanti l’anello esterno dell’attacco, per estrarre o inserire liberamente il bit.