Una nuova tecnologia abbatte totalmente la necessità di dover eseguire periodicamente la manutenzione al tosaerba a batteria
E’ iniziata una nuova era per la cura del nostro giardino. Una nuova era in cui non dovremo più scendere a compromessi. Le caratterisitche dei rasaerba a batteria Stiga, ovvero il risultato di taglio perfetto, l’ampia scocca, l’ergonomia, le regolazioni centralizzate e la trazione – sono sempre le stesse. Con i nuovi rasaerba a batteria Stiga VoltAge80 la differenza è nei vantaggi della potente batteria 80V – nessuna manutenzione, nessuna emissione di carbonio, massimo comfort, bassa rumorosità e le vibrazioni sono notevolmente ridotte. Chi ha detto che non si può avere tutto? Sfida le tue convinzioni e passa alla nuova era per la cura del giardino – The VoltAge.
Caratterisitche dei rasaerba VoltAge 80V
Con una Potenza da 80Volt può competere con un rasaerba a benzina
Comfort
Regolazione centralizzata
Basso livello di rumori
Vibrazioni limitate
Plug&Go
Inserisci la batteria e taglia
Nessun cavo né serbatoio da riempire
Endurance
Batteria al Litio di lunga durata e elevate prestazioni.
Facile accesso alla batteria grazie allo sportello laterale
No carbon Emissions
Un’alternativa davvero ecologica
Maintenence Free
Componenti di alta qualità: non occorre cambiare il filtro dell’olio e la candela. E l’evoluzione continua, in arrivo la gamma completa dei prodotti Voltage 80.
Per costruire una palafitta occorre fissarla a quattro plinti di cemento e sollevarla su altrettanti pali che fungono anche da montanti
Costruire una palafitta di legno è un’operazione abbastanza semplice, ma piuttosto lunga. Il motivo del perché costruirla va ricercato nel fatto che una casetta di legno, magari sostenuta dai robusti rami di una pianta secolare, è stato il sogno di ogni ragazzino. Fra questi c’è anche Alberto, il figlio del nostro lettore Massimo Idda, che ci ha inviato la documentazione per costruire una palafitta in legno (Vedi anche Casetta sull’albero).
Come progettare una palafitta
In progetti come questo è fondamentale fare disegni. I disegni 1 e 2 danno idea delle soluzioni per il lato frontale della palafitta (ingresso, finestra e posizionamento della scala d’accesso). I disegni 3 e 4 mostrano 2 ipotetiche soluzioni per la parete posteriore della casetta che non sono state realizzate (al termine non risultano aperture in facciata), mentre in una delle pareti laterali alla fine è stata fatta una finestra identica a quella della parete frontale, seppure non fosse prevista nel progetto.
Domina il giardino
In giardino una pianta già di grandi dimensioni c’è e la tentazione di realizzare la costruzione fra i suoi rami è stata forte; tuttavia, un po’ la sensazione che l’albero potesse soffrirne, un po’ l’orientamento dei rami, molto chiusi, e infine la mancanza di un buon sostegno su uno dei lati, ha fatto prendere la decisione di costruire una palafitta con sostegni propri.
Realizzazione dei Plinti
1 Per individuare le posizioni corrette degli scavi da fare bisogna armarsi di lenza, picchetti e flessometro; la misurazione delle due diagonali del quadrato, che devono essere identiche, indica la regolarità del poligono. Gli scavi misurano 80×80 cm, per una profondità di circa 50 cm.
2 Dopo aver fatto le gettate, ma ancora a cemento fresco, per ognuna si posiziona centralmente una piccola cassaforma di tavole inchiodate fra loro, a formare un quadrato di circa 300 mm di lato. Le quattro casseforme devono essere posizionate in modo corretto, ovvero ben allineate fra loro e, soprattutto, con il bordo superiore livellato e in quota rispetto alle altre.
3 Nel completare la gettata, si inserisce all’interno di ogni cassaforma qualche riquadro di rete metallica per dare robustezza all’insieme.
4 Arrivato al colmo della cassaforma il cemento va spianato usando come riferimento il bordo superiore delle tavole; la superficie deve rimanere piana e liscia.
5 Mentre le gettate, lentamente, si solidificano, si prepara tutto il legname necessario. Prima di tutto i pali, che devono entrare nelle staffe a bicchiere d’acciaio zincato. Se sforzano troppo, conviene dare una passatina di pialletto elettrico, solo nella parte terminale.
6 Il primo tratto dei pali si tratta con catramina liquida sino a un’altezza tale da sopravanzare abbondantemente quella della staffa metallica. Quando il cemento si è consolidato, si fissano le staffe sul plinto usando un tassello chimico e poi si inseriscono i pali e si bloccano con grosse e lunghe viti laterali.
La costruzione della palafitta fai da te
Per sostenere a una certa altezza costruzioni come queste ci sono diversi sistemi, ma quello più sicuro e alla portata di un far da sé è quello a palafitta; nel caso in questione, date le ridotte dimensioni, è stato possibile mettere solo 4 pali, agli angoli. I pali sono a sezione quadrata e si innestano in supporti d’acciaio a bicchiere fissati ad altrettanti plinti di cemento che si ergono dal livello del terreno, perfettamente livellati. I pali si estendono verso l’alto per tutta l’altezza della casetta, contribuendo a formare la struttura portante della costruzione che si sviluppa con l’applicazione delle tavole portanti il pavimento e poi, più in alto, quelle per la realizzazione del tetto. Il rivestimento esterno e la pavimentazione sono realizzati in perline maschiate, delle quali quelle del pavimento sono molto più robuste.
Costruire un capanno rialzato
1 Dopo l’inserimento e il bloccaggio dei pali nelle staffe, si fissano 4 tavole, orizzontalmente, all’altezza del pavimento della casetta, che poi contribuiscono a sostenere. Questo va fatto verificando il parallelismo dei pali (misurazione alla base e più in alto) e il loro orientamento in verticale (con livella a bolla).
2 Applicate anche le tavole di riferimento per l’origine del tetto, si avvitano le perline esterne delle pareti. Sul frontale si pone subito un montante che delinea la presenza della porta d’ingresso. Dove si vogliono aprire finestre, le perline vanno accorciate e, dato che ai lati dell’apertura risultano molto corte, al momento si fissano solo al palo montante.
3 In facciata e sul retro le tavole proseguono verso l’alto a formare i timpani triangolari i cui vertici vanno collegati da una tavola spessa, messa di taglio. Questa serve per sostenere gli spioventi centrali del tetto (anche questi tavole), mentre quelli frontali e sul retro si avvitano direttamente sulle perline dei timpani. Sugli spioventi si applicano le tavole longitudinali che chiudono la copertura del tetto. Come sistema impermeabilizzante si scelgono le tegole canadesi che ovviamente si montano a partire dal basso, fissandole con chiodi a testa larga applicati nella parte alta di ogni corso, dove poi quello successivo va in sormonto. Per eliminare le oscillazioni e le torsioni cui vanno soggetti i pali di sostegno sotto il peso della casetta, si applicano 8 saette avvitandole ai pali e alle tavole di sostegno del pavimento.
Come rifinire la palafitta
1 Gli scuri sono fatti affiancando alcune perline e rendendole solidali con due listelli avvitati, uno sopra e uno sotto, in modo da bloccarle in testa. Le cerniere sono di tipo Anuba e sul lato di chiusura viene fatta una battuta mediante fresatura.
2 Le finestre sono formate da un telaio costituito da 4 tavole di abete unite con adesivo vinilico per esterni e viti. I due lati stretti sormontano le estremità di quelli lunghi. La specchiatura centrale è chiusa con vetro acrilico trattenuto da 8 piccoli listelli (quattro interni e 4 esterni) da inchiodare con chiodini senza testa.
3 Completata la costruzione, la casetta su palafitta va interamente trattata con un paio di mani di protettivo all’acqua per legno, dato a pennello.
5 La scala è un elemento particolare perché è tutta di legno ed è fatta in modo che sia sganciabile, tramite una sorta di attacco a baionetta: in questo modo si può rimuovere per tagliare l’erba in quel punto, pur essendo molto salda quando innestata. Ha una piccola balaustra su entrambi i lati che parte dal terzo gradino dal basso e arriva a lambire la parete della casetta, sostenuta da un suo montante.
Grazie alle piscine Lay-Z-Spa di Bestway possiamo organizzare una spa in casa, sia in interno che in giardino
Le spa in casa il relax non sono più un’esclusiva dei centri benessere. Le soluzioni gonfiabili, installabili dentro o fuori casa, sono comodissime nel montaggio e nell’utilizzo, e sono dotate anche di riscaldamento dell’acqua. Non c’è nulla di più rilassante e rigenerante di un’immersione in una vera e propria vasca con idromassaggio; stress e stanchezza accumulati nell’arco della giornata vengono spazzati via in una manciata di minuti.
Tutto questo è realizzabile nella propria casa grazie alle piscine spa in casa Lay-Z-Spa di Bestway, il gruppo che da 20 anni domina il mercato delle attrezzature gonfiabili per il tempo libero, grazie alla qualità dei prodotti e all’impegno continuamente profuso nella ricerca tecnica. Alla robustezza e solidità si uniscono l’utilizzo delle più moderne tecnologie e pregi come la semplicità di installazione e utilizzo. Da non sottovalutare la pompa con riscaldatore dell’acqua, che permette di usare la piscina in qualsiasi periodo dell’anno. Bestway
Come installare una spa in casa
1 Tutto il necessario, incluso il voluminoso motore-pompa, è contenuto in un’unica scatola, che stupisce per la sua compattezza. Il peso della confezione supera appena i 60 kg.
2 Nella dotazione è incluso anche un manometro che va montato sul tubo flessibile di gonfiaggio della piscina, soltanto quando si effettua questa operazione, al momento dell’installazione. Il manometro fornisce un’indicazione sulla pressione corretta di gonfiaggio.
3 La confezione include: rivestimento della piscina, riscaldatore, copertura superiore in similpelle, copertura gonfiabile, tubo di gonfiaggio, serie di filtri, galleggiante chimico, tappetino antistatico, chiave, tappi, adattatore tubo, manometro, adattatore coperchio, valvola di gonfiaggio, 6 fibbie, 2 campioni di tessuto per riparazione.
4 Per l’installazione si stende la vasca sul telo antistatico grigio e si avvicina il gruppo pompa a cui va collegato il tubo di gonfiaggio.
5 Il tubo, con in testa il manometro, si inserisce nel bocchettone contrassegnato con il numero 1. Si avvia la pompa, premendo una volta il pulsante di gonfiaggio, sul quadro di comando del gruppo.
6 In circa 5 minuti la vasca è gonfia al punto giusto (circa 0,08 bar).
7 Quando il gruppo pompa viene collegato alla corrente si attiva subito il display che indica la temperatura dell’acqua, anche se all’atto dell’installazione, ovviamente, non c’è ancora. Il pulsante di gonfiaggio è quello contrassegnato dalle bollicine che, a installazione avvenuta, attiva e disattiva la funzione di massaggio Lay-Z-Massage System.
8 Quando la vasca è gonfia si rimuovono i tappi che proteggono la presa e la mandata del ricircolo dell’acqua e si avvita il contenitore del filtro millepieghe sul bocchettone di presa.
Struttura solida e morbida
L’anello che compone la sponda della vasca è una camera unica; tuttavia, per aumentare la rigidità della struttura, mantenendo i bordi morbidi e confortevoli, all’interno sono fissate 48 paratie radiali. Nonostante possa ritenersi già sufficiente allo scopo la pressione esercitata dall’aria insufflata mediante la pompa, le paratie interne aumentano la solidità e la rigidità delle sponde, fattori importanti soprattutto nel momento in cui ci si appoggia per entrare e uscire dalla vasca.
Dati tecnicni della spa in casa modello Palm Springs:
portata 4-6 adulti
capacità acqua 963 litri
dimensioni: Ø 196 cm x h 71 cm
soffiatore turbo per massaggio: 800 W
elemento di riscaldamento: 2000 W
pompa a filtro circolazione: 50 W
flusso d’acqua: 1325 l/h
capacità di temperatura: 40 °C
velocità di riscaldamento: 1,5-2 °C/h
Facile copertua
Quando non utilizzata, la piscina va chiusa con un telo di protettivo (in dotazione) che ha una duplice funzione: oltre a impedire che i detriti portati dal vento possano finire nella vasca, grazie alla sua parte gonfiabile centrale, chiude perfettamente lo specchio d’acqua, consentendo un lungo mantenimento della sua temperatura, a tutto vantaggio del risparmio energetico.
Il filtro e il cloratore
Sulla parete interna della vasca, avvitato sulla bocchetta di aspirazione dell’acqua, è presente un filtro millepieghe che trattiene la maggior parte delle particelle in sospensione. L’acqua della piscina va trattata, per mantenerla salubre, mettendo gli appositi prodotti nel contenitore galleggiante. Una finestrella laterale permette di ottimizzare il dosaggio.
Riempimento e pulizia
Dopo averlo utilizzato per gonfiare la piscina, il gruppo pompa si collega ai raccordi che fuoriescono di lato dalla vasca; l’innesto dei tubi è comodo, rapido e non c’è alcuna possibilità di errore. La vasca va riempita d’acqua sino a metà delle due tacche presenti sulla parete interna, che indicano il livello minimo e massimo per il corretto funzionamento. Per la pulizia della vasca da sabbia, e altri detriti portati dal vento che si depositano sul fondo, si può usare l’aspiratore pool vacuum da collegare direttamente alla pompa mediante la presa d’acqua interna.
Un appendiabiti fai da te è ideale per appendere borse, cappelli, foulard e accessori vari
Questo appendiabiti fai da te richiama alla mente ambienti esotici, è realizzato con canne di bambù immerse in un impasto di cemento bianco decorato con conchiglie di forme diverse, che sembrano galleggiare tra le canne immerse nella spuma del mare.
Cosa serve per costruire un appendiabiti fai da te:
cinque canne di bambù lunghe 2 m, che saranno poi tagliate di lunghezze da 1 a 1,5 m;
un vaso di dimensioni adeguate;
2-3 kg di cemento bianco;
conchiglie;
un contenitore per impastare il cemento;
una cazzuola piccola
Come realizzare l’appendivestiti
1 In un contenitore impastiamo il cemento bianco con acqua finché raggiunga una consistenza pastosa, ma poco fluida.
2 Sul fondo del vaso disponiamo uno strato di ghiaietto e poi versiamo l’impasto, in modo che il suo spessore non sia inferiore ai 10 cm.
3 Spianiamo grossolanamente con la cazzuola la parte superiore dell’impasto di cemento.
4 Inseriamo le canne di bambù nel cemento, fino a raggiungere lo strato di ghiaietto, disponendole in posizione leggermente divergente tra di loro per lasciare più spazio a ciò che verrà appeso.
5 Movimentiamo leggermente la superficie dell’impasto con la cazzuola, in modo da simulare la spuma marina, facendo attenzione a non spostare le canne.
6 Affondiamo leggermente sulla superficie alcune conchiglie, disponendole in modo casuale come se galleggiassero tra le canne di bambù.
Come recuperare una cassa di legno e realizzare una cornice in legno fai da te
Utilizziamo le tavole consunte di una vecchia cassa di rhum per costruire, inchiodandole su due listelli e dotandole di una grossa attaccaglia fatta con uno spezzone di corda, il fondo di una Cornice in legno fai da te per foto o quadro; realizziamo il passepartout con conchiglie di forma e dimensione simili e smaltiamo tutto di bianco.
Una cassetta di legno, meglio se ampiamente intaccata dagli agenti atmosferici, rappresenta l’elemento base di questa realizzazione. Procuriamoci anche un certo numero di conchiglie e uno spezzone di grossa corda, rigorosamente non sintetica. Fra gli attrezzi ci servono un martello, un piede di porco e una pistola incollatrice a caldo.
Come costruire una cornice in legno e decorarla con conchiglie
1 Dopo aver staccato le tavolette del coperchio o del fondo della cassetta di legno, inchiodiamole su due listelli posti alle estremità e creiamo un pannello rigido.
2 Posteriormente al pannello, nella parte che resta in alto, fissiamo con chiodi a U (cambretta) le estremità di un corto spezzone di corda.
3 Con la pistola incollatrice a caldo fissiamo sul pannello le conchiglie in modo tale da formare un passepartout che valorizzi il soggetto.
4 Stendiamo su tutto un paio di mani di tempera per muri, o in alternativa smalto all’acqua bianco opaco, prima di incollare al centro la fotografia. Nella casa al mare, o per ricreare in città un’atmosfera marina, possiamo realizzare un’originale specchiera per il bagno incollando al posto della fotografia uno specchio.
Con una semplice tavoletta, due attaccaglie e due piolini da tondino costruiamo un appendino fai da te di sapore marinaresco grazie all’utilizzo delle conchiglie
Per realizzare l’appendino fai da te ricopriamo il legno con stucco pigmentato di azzurro tenue e affondiamo nello stucco ancora fresco le conchiglie da noi raccolte facendo attenzione a non sporcarle.
Come costruire un appendino fai date con le conchiglie
1 Ricordiamo le spiagge estive con un accessorio ricco di conchiglie posate su un fondo di un tenue azzurro come l’acqua trasparente delle nostre vacanze.
2 Ci servono una tavoletta, conchiglie di varia foggia e grandezza, stucco in polvere, pigmento di colore azzurro e attaccaglie.
3 Inseriamo, in fori precedentemente praticati con il trapano, i piolini di tondino dopo averli bagnati con abbondante colla vinilica. Mentre li incolliamo, teniamoli leggermente inclinati verso l’alto in modo che ciò che verrà appeso a essi non cada a terra.
4 Prepariamo lo stucco colorato aggiungendo il pigmento e l’acqua necessaria per impastarlo e girando bene per evitare la formazione di grumi; lo stendiamo sulla superficie della tavoletta utilizzando una spatola e ricoprendo anche i piolini.
5 Inseriamo con una leggera pressione le conchiglie, accuratamente pulite, nello spessore dello stucco ancora fresco disponendole in ordine sparso a nostro piacimento. Nell’operazione, facciamo attenzione a non sporcarle di stucco.
Per creare una cornice marinara incolliamo su un supporto rotondo di legno tanti legnetti di dimensione e colore diversi e sovrapponiamo qui e là le conchiglie
La cornice marinara di conchiglie, realizzata dalla nostra lettrice Ivana Parmigiani di Rapallo, è caratterizzata da una disposizione apparentemente casuale degli elementi. Si possono realizzare anche composizioni perfettamente simmetriche incollando le conchiglie sul fondo di una bassa scatola in legno e, magari, proteggendole con un vetro. L’elemento principale di questa cornice sono i legnetti che si trovano sulla riva del mare e che il movimento delle onde ha privato della corteccia e di tutti gli speroni, lisciandoli e dando loro un aspetto “consumato”.
Come costruire una cornice marinara
Materiali:
cornice tonda a bordo largo o ritaglio di legno circolare del diametro preferito
pistola per colla a caldo e relativi stick
conchiglie
stelle marine rametti levigati dal mare
2 Con la colla a caldo incolliamo a raggiera sulla cornice gli elementi lunghi e sottili (rametti, canne, pezzetti di legno) alternando lunghezze, diametri e tonalità di colore diversi.
3 Sovrapponiamo ad essi conchiglie e stelle marine, disponendole armonicamente, ma in modo all’apparenza casuale, e fissandole in posizione con poche gocce della stessa colla.
4 Completiamo disponendo qua e là in modo asimmetrico altre conchiglie di forma particolare e alcuni rametti ricurvi e irregolari che, messi a scavalcare la disposizione a raggiera degli altri, movimentano la realizzazione.
Utilissima e portatile, la nuova sega circolare Cutmaxx di Einhell monta un disco di diametro ridotto; ne derivano dimensioni contenute e un grande controllo della macchina
La sega circolare Cutmaxx TE-XC 110 è leggera e universale. La si può definire leggera perché monta un disco di piccolo diametro (110 mm), di conseguenza il carter di protezione, la piastra d’appoggio, il motore, sono di dimensioni ridotte, ottenendo uno strumento estremamente semplice da usare e che si lascia dominare e guidare docilmente. Questo grazie anche all’impugnatura che non è affatto ridimensionata, anzi ha un’ulteriore estensione frontale che ne aumenta l’efficacia. La scelta di un disco così piccolo porta con sé, ovviamente, il limite di una profondità taglio non da record; ma tutto questo ha i suoi vantaggi. Universale perché la scelta di un disco di tali dimensioni permette il montaggio di lame sia per il legno sia per le ceramiche, senza tema di rovinare motore e disco o di pericoli nell’utilizzo. La sega circolare Cutmaxx si rivela un vero gioiellino. Approfondisci i dettagli sul sito Einhell
I dettagli della sega circolare Cutmaxx TE-XC 110 Einhell
Il contenuto della confezione comprende la sega circolare cutmaxx, due dischi (uno per legno e plastica, uno per ceramiche, pietra, graniti), la chiave per la sostituzione del disco, la guida per tagli paralleli, le batterie per alimentare il laser, la borsa morbida per il trasporto.
Ottima l’idea di contenere lo strumento in una borsa morbida, visto che le seghe circolari hanno una conformazione che mal si dispone per qualsiasi valigetta e la loro utilità è fuori di dubbio, soprattuto se hanno capacità di taglio su così diversi materiali.
Sotto l’impugnatura, dove si congiunge con il corpo del motore, c’è il vano delle batterie che alimentano il laser, il cui coperchio si apre svitando una vite.
La sostituzione della lama è agevolata sia dalle dimensioni ridotte (si maneggia con grande facilità), ma anche da un’intelligente progettazione della protezione, che lascia ampia visibilità e spazio di manovra.
Per il serraggio della vite che ferma il disco, bisogna premere il pulsante che frena l’albero di trasmissione, quindi si può forzare usando la chiave esagonale in dotazione. Stessa manovra, ma al contrario, nel caso si debba rimuovere il disco, per la sostituzione.
L’incernieramento della piastra prevede ovviamente una possibilità di regolazione della profondità di taglio, che va impostata sulla base dello spessore del pezzo da tagliare e, talvolta, calibrata con estrema precisione, come nel caso si vogliano fare scanalature e incastri. Allo scopo si libera il movimento della piastra agendo sulla manopola apposita. Comodo il fatto di poter registrare la piastra e stringere la manopola con una sola mano, mentre con l’altra si controlla la sporgenza della lama con un flessometro.
Il carter di protezione del disco ha una bocchetta di raccolta dei detriti prodotti dal taglio. Innestando il raccordo di plastica in dotazione si può collegare un aspiratore e limitarne al massimo la dispersione.
La guida per tagli paralleli ha stampata con una pressa la scala graduata; montandola si ottiene un’indicazione immediata della distanza dal punto di lavoro della lama allo scontro.
Taglio longitudinale con guida autocostruita
Tagliare con precisione una perlina lunga 2 metri nel senso della sua lunghezza diventa una cosa facile se si perde un po’ di tempo nel fare un supporto adeguato, usando ad esempio listelli da 25×35 mm un po’ più lunghi della perlina. Vanno fissati paralleli (basta distanziarli provvisoriamente con alcuni spessori identici) ad alcuni travetti messi ortogonalmente; infine, sempre usando gli stessi spessori si bloccano ai capi con due tavolette (1) e con altre due messe di piatto si fanno gli scontri in lunghezza alla perlina. Questa, incastrata nella sua sede, non può scivolare in alcun modo, nemmeno quando si inizia il taglio facendo entrare a tuffo la sega nel legno (2), manovra che diviene semplice grazie anche alle ridotte dimensioni del disco.
Il nuovo attacco rapido brevettato Superlok™ permette veramente di effettuare in un attimo la sostituzione dell’accessorio, garantendo comunque la necessaria coesione con l’alberino oscillante del motore per trasmettere tutto il moto sulla parte attiva
Uno degli ultimi prodotti per il settore del fai da te è l’utensile multifunzione BLACK+DECKERMT300KA, cimento nel quale l’azienda americana dimostra di aver trovato valide soluzioni per incrementare ulteriormente la funzionalità di uno strumento già di per sé molto versatile e, in molti casi, insostituibile. L’utensile multifunzione BLACK+ DECKER MT300KA si presenta compatto, con la tipica forma allungata del corpo, per contenere ingranaggi e motore, e fungere nello stesso tempo da impugnatura. Il bilanciamento della macchina è perfetto e molto vantaggioso alla presa risulta anche il diametro del corpo; qui le misure in gioco sono di compromesso tra dimensioni del motore da una parte e rigidità e garanzia di robustezza dall’altra, elementi necessari per uno strumento che sviluppa sulla parte attiva un regime di 22.000 oscillazioni al minuto. Proprio per questo, la scocca deve permettere l’assorbimento delle vibrazioni o comunque il loro isolamento, in modo che non si ripercuotano sulle mani dell’utilizzatore; questo avviene grazie anche ai generosi inserti di gomma sull’impugnatura. Le prestazioni sono permesse da un motore da 300 W di assorbimento, controllato elettronicamente e regolabile dall’operatore, a seconda del materiale e dell’accessorio montato, mediante una rotella con scala da 1 a 6, che consente di passare dal numero minimo di giri (10.000/min) al massimo (22.000/min) con alcuni step intermedi. Ottimo anche il Superlok™, innovativo sistema di attacco rapido, che permette una sostituzione veramente veloce degli accessori, senza usare alcuna chiave, garantendo nel contempo la massima tenuta e rigidità dell’insieme. Questo è un importante obiettivo raggiunto, che rappresenta invece un punto dolente per molte macchine multifunzione, la cui potenza resta in parte inespressa a causa della non perfetta coesione fra accessorio attivo e piastra d’attacco. Approfondisci e leggi la valutazione degli utenti BLACK+ DECKER
Consigli per un buon utilizzo dell’Utensile multifunzione BLACK+ DECKER MT300KA
L’utensile multifunzione BLACK+DECKERMT300KA è fornito in valigetta rigida con una dotazione di accessori fra cui una lama di precisione per taglio a filo e ad affondamento, una lama semicircolare segmentata, 2 raschietti di cui uno rigido e uno flessibile, il platorello per levigare con tubo per connessione ad aspirazione esterna, alcuni fogli di carta vetrata, e infine vite e ghiera di montaggio per accessori universali.
L’attacco Superlok™ si aziona tirando la leva che allontana la flangia di tenuta, permettendo l’inserimento o la rimozione dell’accessorio;
in caso di montaggio, al rilascio della leva, la serie di rilievi della flangia controlaterale immobilizza in modo molto efficace quello inserito.
La regolazione della velocità di oscillazione si effettua mediante la rotella posta sul retro dell’impugnatura. La scala va da 1 a 6.
E’ sempre consigliato tenere la macchina con due mani, soprattutto per ottenere la massima precisione (negli utilizzi in cui è richiesta) oppure per un minore affaticamento nei lavori continuativi come la levigatura di ampie superfici; tuttavia, il peso contenuto, il bilanciamento della macchina e l’alto livello ergonomico della sua impugnatura ne rendono possibile il manovramento anche con una sola mano.
Quando si richiede lo smontaggio senza causare danni di elementi sigillati con silicone (per esempio top di banconi cucina, lavabo e sanitari) è necessario staccare e rimuovere meglio possibile il cordone prima ancora di abbordare gli altri fissaggi presenti. Ideale è il raschietto a lama flessibile, molto sottile, con cui si riesce a scalzare il silicone rimanendo aderenti al piano, procedendo rapidamente e senza difficoltà. La piastra a delta è la scelta migliore quando si devono levigare superfici articolate su vari piani e contornate da cornici o altri elementi strutturali. Questo è il caso per esempio delle porte, in cui si riesce a raggiungere ogni anfratto, inclusi gli angoli, gli spigoli chiusi, i piani inclinati della fodrina ecc. Con l’ausilio di un buon aspiratore si limita enormemente la dispersione della polvere nell’ambiente di lavoro.
La lama di precisione ha la peculiarità di poter lavorare a filo di superfici limitrofe e di essere estremamente sottile. Ciò risulta molto utile in tantissimi frangenti in cui sia necessario tagliare un elemento già applicato stabilmente nella sua sede definiva, e già rifinito di tutto punto, quindi da non rovinare. La possibilità sull’utensile multifunzione BLACK+DECKERMT300KA di montare la lama anche a 90° (o altra angolazione intermedia) facilita ulteriormente il lavoro. Per la troncatura di tubi, listelli e altri elementi di varia sezione si utilizza la lama semicircolare segmentata. La sua estensione permette anche di affrontare tagli in lunghezza su pannelli e listoni di parquet concedendo molto controllo nel mantenere la lama sulla linea guida tracciata, mentre si procede. Anche in questo caso, la lama sottile e tagliente aiuta molto nell’ottenimento di tagli precisi, con lembi puliti e senza sbavature.
Anche per lame e accessori non originali
In testa, l’attacco Superlok™ ha una conformazione tale da permettere, mediante l’applicazione di due piccoli accessori, inclusi nella confezione dell’utensile multifunzione BLACK+DECKER MT300KA, di montare lame e altri accessori non originali, che abbiano quanto meno il classico foro centrale.
Lo speciale anello si adatta alla forma non circolare dell’attacco di testa, così fatto per ricevere alcuni particolari tipi di lama; l’anello serve per aumentare la superficie d’appoggio, utile, invece, per le normali lame con il foro rotondo da 10 mm di diametro.
Si posiziona la lama e si inserisce la vite con testa a brugola, in dotazione, che porta una rondella di contenimento spessa e larga, fatta così appositamente per impedire alla lama di scivolare lateralmente, una volta serrata la vite.
Per il serraggio si usa la chi
ave a brugola in dotazione. Il fatto che con questo sistema l’accessorio non goda di rilievi specifici per rimanere immobilizzato, ma debba affidarsi soltanto al serraggio della vite a brugola, porta con sé il vantaggio di poter impostare l’inclinazione laterale, dell’accessorio stesso, più consona al lavoro che ci si appresta a eseguire.
Levigatrice a delta con aspirazione
Caldamente consigliata, se è necessario sporcare il meno possibile, è l’applicazione alla piastra di levigatura del suo raccordo per il collegamento a un aspiratore esterno. La piastra ha una specie di intercapedine con sbocco posteriore atto a ricevere un tubo di gomma (in dotazione), da inserire e bloccare a mano con il suo collare.
La piastra di levigatura ha lo stesso sistema di fissaggio degli altri accessori, quindi si monta e si smonta in pochi secondi, mediante l’attacco Superlok™.
In dotazione con l’elettroutensile c’è una campionatura di dischi abrasivi per la piastra di levigatura: due a grana 60, due a grana 80 e due a grana 120. L’adesione alla suola è affidata al velcro.
Il tubo-raccordo di aspirazione ha una lunghezza di circa 40 cm e termina con una riduzione per tubi flessibili da aspiratore con diametro 34 mm. Ottima la comodità fornita dagli aspiratori con attacco elettrico per macchine utensili: all’avvio della macchina si attiva automaticamente l’aspiratore e allo stesso modo si disattiva quando la macchina viene spenta.
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