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Abbattitore polveri per smerigliatrici angolari Aquaflex Montolit

Con l’abbattitore polveri Aquaflex ogni comune “flessibile” diventa un troncatore professionale ad acqua, capace di tagliare qualsiasi materiale edile senza fare il tipico polverone di detriti

Ci sono operazioni che non si possono fare ovunque. Per esempio, il taglio in serie di mattoni, blocchetti o altri componenti che si usano comunemente nelle costruzioni e nelle ristrutturazioni edili si possono eseguire rapidamemte con le smerigliatrici angolari armate di disco diamantato, ma la mole di polvere che si produce è enorme: impossibile farlo in contesti abitati, sia in locali interni, sia in esterni. Il problema si risolve con l‘abbattitore polveri Aquaflex Montolit, una macchina brevettata che permette di abbattere la produzione di polvere delle smerigliatrici angolari, trasformandole in troncatrici professionali ad acqua.

Visita la pagina Montolit con le caratteristiche tecniche di Aquaflex

Particolari tecnici dell’abbattitore polveri per smerigliatrici

abbattipolvere per smerigliatrici

  1. La dotazione prevede, oltre al corpo macchina, il cordone del tubo acqua e cavo alimentazione smerigliatrice, il carter di protezione e diffusione acqua per la smerigliatrice e un raccordo idrico a innesto rapido.
  2. Per la messa in servizio dell’abbattitore polveri Montolit si deve montare il raccordo idrico sulla mandata dell’acqua presente sul frontale.
  3. La presa di corrente sostiene smerigliatrici sino a una potenza di 2500 W; l’avvio dell’elettroutensile attiva immediatamente l’azionamento della pompa di erogazione dell’acqua.
  4. Sul corpo macchina c’è un interruttore differenziale di sicurezza che va resettato per attivare il funzionamento.
  5. Prima di avviare la smerigliatrice bisogna attivare a mano la pompa sino a quando non è stata espulsa tutta l’aria dal percorso idrico.
  6. La tanica ha una capienza di 10 litri d’acqua. Il retro della macchina si ribalta per poter estrarre il contenitore; una feritoia laterale permette di controllarne il livello.

Il dispositivo funziona nebulizzando l’acqua attraverso uno speciale carter aggiuntivo che si adatta a tutte le smerigliatrici angolari ed è disponibile in diversi formati per dischi da 115-125 e 230 mm, inclusi gli scanalatori con doppio disco da 180 mm. Oltre all’abbattimento totale delle polveri, la macchina garantisce una maggior durata dell’utensile diamantato, aumenta la velocità e la finitura del taglio e riduce drasticamente i danni fisici derivanti dall’esposizione ripetuta a polveri ceramiche e detriti. L‘abbattitore polveri Aquaflex è concepito per poter lavorare anche distante da una presa d’acqua, infatti, nel corpo principale è racchiusa una tanica rimovibile e la pompa che la spinge all’erogazione. Un cordone lungo 9 metri racchiude il tubo di mandata acqua affiancato al conduttore elettrico per l’alimentazione della smerigliatrice. Entrambi da un lato si collegano al corpo della macchina, il primo con un innesto rapido per irrigazione, il secondo con una spina schuko. All’altra estremità, il tubo dell’acqua termina con un rubinetto di regolazione e un robusto raccordo di ottone per l’innesto sulla cuffia di protezione universale, da montare sulla smerigliatrice. Il carter ha la funzione di convogliare nel giusto modo lo spruzzo d’acqua nebulizzato durante il taglio.

Il carter aggiuntivo

abbattitore polveri 3

carter smerigliatrice

1 -2-3  Un componente importante del carter in dotazione è l’erogatore dell’acqua di ottone. L’elemento è già montato sulla macchina, all’acquisto; lo smontaggio è mostrato perché periodicamente è necessario pulire il filtro e l’ugello presenti al suo interno.

4 Il carter ha una conformazione tale, grazie anche a due rilievi interni, che permette di trovare perfetto incastro con le cuffie di protezione delle smerigliatrici angolari; l’inserimento va fatto imboccando la curvatura della cuffia fra il primo rilievo e il bordo superiore del carter, facendola poi scorrere sino a raggiungere e superare anche il secondo rilievo.

5 La posizione della cuffia della smerigliatrice e quella del carter aggiunto sono corrispondenti; per immobilizzare il secondo si stringe la manopola posta sul suo bordo superiore. Come normalmente si regola la posizione della cuffia della smerigliatrice per avere la migliore protezione dai detriti e il minimo impedimento nell’utilizzo, anche con il montaggio del carter Aquaflex è necessario posizionare i due elementi protettivi in modo che svolgano al meglio la loro funzione, a seconda che si effettui, per esempio, un taglio orizzontale piuttosto che verticale.

6 Il terminale del tubo di mandata acqua ha il rubinetto di regolazione che permette di ot∫in modo da avere sempre il potere abbattente giusto per ogni materiale (alcuni producono più polvere di altri) limitando il consumo d’acqua allo stretto necessario, con il vantaggio di una maggiore autonomia del pieno. Va detto comunque che la modalità di nebulizzazione consentita dallo speciale ugello di erogazione, rappresenta già di fatto una concreta parzializzazione del getto e permette una buona durata della sessione di lavoro senza interruzione. In testa al tubo c’è un raccordo rapido di ottone che permette di fare in pochi attimi l’aggancio e lo sgancio dal carter.

L’abbattitore polveri Montolit Aquaflex ha un prezzo consigliato al pubblico di euro 756,40 (versione per disco da 115 mm)

Guarda il video di Aquaflex

Come costruire un banco da lavoro utilizzando componenti IKEA

Per costruire un banco da lavoro possiamo sfruttare elementi preassemblati

Non è scritto da nessuna parte che chi fa da sé debba far da sé tutto quanto: ed è proprio il caso di questo articolo in cui analizziamo come costruire un banco da lavoro utilizzando componenti Ikea. Questo banco da lavoro è concepito in modo da poter essere utilizzato tanto da un bambino quanto da un adulto, abbastanza solido per la maggior parte delle lavorazioni e fornito di una vasta serie di accessori.

Cosa serve per costruire una banco da lavoro fai da te

costruire un banco da lavoro

  • Sega per tagli diritti,
  • trapano,
  • mazzuolo,
  • cacciaviti,
  • mecchie Forstner,
  • morsetti da 100 e 150 mm.
  • 2 cavalletti Finnvard con ripiano;
  • 3 cassettiere Moppe 280x360x 290 mm;
  • 1 cassettiera Moppe 800x280x100 mm;
  • 4 rotelle a piastra Rill
  • 1 piano lamellare abete 28x700x1400 mm.
  • Compensato di legno duro da 6,5 mm: 1 coperchio cassetta/sedile 440×356 mm;
  • 1 fondo 440x 350 mm;
  • 2 pareti 60×440 mm;
  • 2 pareti 60×337 mm;
  • striscie larghe 60 mm per i divisori interni (a misura e quantità);
  • 1 spondina del piano di lavoro 35×1400 mm;
  • listello 20x20x 1400 mm;
  • spina zigrinata Ø 10 o 12 mm: 4 pezzi da 80 mm, 4 da 90 mm, 4 da 100 mm.
  • 2 cerniere ottone a libro 80×28 mm; 12 viti ottone M3x10 mm con dadi;
  • 21 boccole da 20 mm (Ø secondo i morsetti);
  • viti; chiodi; colla.

banco da lavoro in legno

I componenti Ikea

finnvardPer costruire un tavolo da lavoro partiamo da due cavalletti Finnvard Ikea che reggono il piano di lavoro, molto robusti in quanto dotati di un ripiano inferiore che ne unisce le gambe aumentandone anche la stabilità. Altro vantaggio di questi cavalletti è di essere regolabili in altezza da 710 a 930 mm grazie al fatto che fra le traverse sommitali delle due metà scorrono verticalmente due guide, dotate di fori uniformemente distanziati, che reggono l’asse d’appoggio dei pezzi e possono essere bloccate all’altezza più conveniente (anche diversa fra le due).

Il piano di lavoro è una tavola di lamellare d’abete da 28 mm larga 700 e lunga 1400 mm. Contro un bordo lungo del piano si applica una tavoletta di multistrato da 6,5 mm larga 35 mm, facendola sporgere in basso come fermo contro i cavalletti (capovolgendo il piano diventa una spondina ferma pezzi). Negli altri tre bordi si aprono i fori per i morsetti, meglio descritti più avanti. La robustezza dei cavalletti permette di usarli come supporto per gli scaffaletti portattrezzi, articoli Moppe IKEA, due a tre cassetti 280x360x290 mm, da 18 euro

Assemblaggio

sedi per spine di legno

Per poter reggere tavole e listelli sollevati da terra si inseriscono nel bordo esterno dei cavalletti spine di faggio Ø 10 o 12 mm, di lunghezza decrescente, fatte penetrare nelle gambe per circa 30 mm. Per un solido supporto va posta molta attenzione nell’eseguire le coppie di fori alla medesima altezza in entrambi i cavalletti e nel centrarne le sedi nello spessore delle gambe.

avvitare il legno

Dal lato opposto alla rastrelliera si inserisce fra i cavalletti, rendendoli così un corpo unico, una cassettiera Moppe bassa e lunga avvitandola all’ala verticale dei cavalletti previo l’inserimento di un listello di compensazione dello sbalzo. Se si desidera rendere smontabile il banco l’unione va fatta con viti a testa svasata M8x60 mm fatte entrare dall’interno della cassettiera.

punta forstner

boccole metalliche

Per bloccare i pezzi occorrono strettoi a vite del tipo più comune, con apertura di 100 e 150 mm. Ai più lunghi si sfila la ganascia mobile lasciandogli l’asta da far passare nei fori del piano calzandovi poi dal basso la ganascia mobile. Agli altri l’asta si elimina del tutto. Nei fori sul piano si inseriscono piuttosto forzate boccole metalliche in grado di ospitare le code delle ganasce di ghisa così che l’ex ganascia fissa faccia da spalla a quella con la vite di pressione che vi stringe contro i pezzi.

Importanti particolari

tavolo da lavoro

1: caratteristica saliente dei cavalletti Artur di IKEA è di permettere oltre che il sollevamento del piano, la sua inclinazione, comoda per il disegno. Fra le gambe, le cassettiere portaoggetti.

2: una serie di fori praticati su tre lati del piano offre la possibilità, con l’uso di strettoi opportunamente modificati come è descritto nel testo, di bloccare sul tavolo pezzi di ogni forma e dimensione.

3: per il disegno il piano va capovolto tenendo in basso il lato bordato così che la spondina sporga in su impedendo che fogli, squadre e matite rotolino a terra.

cassettiera ikea

Le cassettiere Moppe sono abbastanza robuste da reggere il peso di un ragazzino. Sotto la base si avvitano rotelle piroettanti con attacco a piastra, di portata unitaria attorno ai 45 Kg. Un portaminuterie con coperchio, avvitato sul Moppe, fa da sedile.

ruote piroettanti

Come costruire una inferriata fai da te in ferro con punte lancia

Guida alla costruzione di un’inferriata fai da te con rifinitura a lancia

Abbiamo seguito la realizzazione di una serie di inferriate per finestra, presso l’officina del fabbro artigiano Vito Mininno, scegliendo un progetto di inferriata fai da te che risulta facilmente realizzabile e reputiamo sia uno di quelli che uniscono alla fattibilità anche un certo risultato estetico, cosa che realizzazioni più semplici solitamente non offrono. Elemento caratterizzante questa inferriata fai da te è l’utilizzo delle lance; si tratta di una soluzione molto utilizzata, tant’è vero che per l’occasione si scelgono puntali preforgiati, comunemente reperibili nei grandi centri fai da te. Così concepite, queste inferriate in ferro non richiedono alcuna abilità o tecnicismo specifico della professione del fabbro, se non la saldatura ad arco. La vera difficoltà sta nella cura e nella precisione necessarie per posizionare prima le punte delle lance, quando si fissano sulle aste, poi le lance intere, quando si distribuiscono e si saldano parallele una all’altra: ogni piccolo errore di allineamento, in tali contesti, salta subito all’occhio. Per il resto si tratta di realizzare una sorta di telaio che deve rimanere inscritto nella luce della finestra, a distanza di circa 50 mm su tutti i lati. Il telaio è formato da quattro segmenti di piatto a sezione 35×8 mm, cui si aggiungono 3 segmenti di piatto 25×5 mm, orientati orizzontalmente, posizionati per incrociare e rinsaldare le lance; altri 3 di questi si sovrappongono alla fine.

Creazione del telaio inferriata fai da te

inferriata fai da te 2

Accatastate dopo la costruzione, le inferriate sono pronte per il trattamento protettivo, da fare prima del montaggio. Dato che ci sono zone difficili da raggiungere, a pennello o a spruzzo, in questo caso il bagno di zincatura potrebbe essere la soluzione migliore, ma va effettuato presso officine specializzate.

saldatura a filo continuo

2  Tagliate in serie le stecche di tondino alla lunghezza prestabilita, per saldarvi a un’estremità le punte a lancia, bisogna realizzare una dima che permetta di centrare esattamente i due pezzi, che sono di diametro diverso, e di allinearli perfettamente. Le frecce blu indicano i rilievi, messi ad hoc, per sollevare l’asta; quelle rosse i contenimenti laterali. Anche il puntale ha un suo alloggiamento obbligato.

3  Due punti di saldatura agli opposti e poi si procede con il completamento su tutta la circonferenza di contatto fra i due pezzi.

4 Le bacchette di piatto trasversali sono equidistanti fra loro, ma sono posizionate leggermente più in alto, rispetto al centro della finestra, per non lasciare troppo deboli le punte delle lance, che sopra non sono fissate al telaio.

telaio in ferro inferrita

5 Trovata la posizione, si saldano al telaio le estremità dei piatti trasversali, ovviamente solo dei primi tre.

6 I traversi sono posizionati anche per sostenere le lance ben centrate rispetto al piatto del telaio.

7 Una volta diviso correttamente lo spazio del telaio fra il numero di lance che si devono inserire (queste devono essere assolutamente equidistanti) si possono saldare.

Finitura e completamento dell’inferriata fai da te

saldatura puntiforme

1 A questo punto tutte le operazioni più difficili, ovvero che richiedono la maggior precisione, sono terminate. Basta sovrapporre le altre tre bacchette trasversali in modo che sovrastino correttamente quelle inferiori e saldarne debitamente le estremità al telaio.

2 In prossimità degli incroci fra lance e piatti trasversali si fa una saldatura puntiforme cedendo un bel po’ di materiale.

inferriata fai da te 7

3 L’intenzione è quella di realizzare un rilievo che riproduca la testa di un ribattino, il chiodo di fissaggio da ribattere, che si metteva quando ancora non esisteva la saldatura ad arco. Ideale, per la robustezza dell’insieme, sarebbe fare un foro da 8 mm nella piattina e praticare la saldatura nel foro, in modo che questa rimanga meglio vincolata alla lancia sottostante. La saldatura fra i due elementi, sul bordo della piattina, risulterebbe molto antiestetica e conviene evitare di farla.

Completate le saldature definitive si regolarizzano i cordoni (almeno quelli raggiungibili) usando una smerigliatrice angolare con montato un disco da sbavo. In questa fase va usata molta attenzione per evitare di danneggiare il telaio e le lance, scontrandoli inavvertitamente con il disco in rotazione; se la zona delle saldature è accettabile che sia irregolare, le altre superfici si devono presentare lisce e regolari, perché dopo la verniciatura ogni imperfezione viene accentuata.

inferriata per finestre

Trapano Ryobi RPD1010

Il Trapano Ryobi RPD1010 è uno strumento potente, completo e versatile, con dimensioni contenute nonostante le potenzialità; le scelte progettuali gli consentono prestazioni estreme, ma nello stesso tempo, pur non avendo regolazione di coppia, si fa docile nell’avvitatura

Ryobi RPD1010 è un trapano elettrico di gamma alta; è caratterizzato da prestazioni elevate, è completo nelle funzioni e vanta una robustezza di primo livello. Le dimensioni non sono eccessive, considerando la potenza espressa; questa caratteristica, insieme al design ergonomico e alle ottime impugnature con GripZone, permette l’utilizzo agevole anche per i lavori “leggeri”. La potenza è sempre gestibile al meglio, grazie all’elettronica, alle possibilità di regolazione del variatore e a un pulsante d’avviamento ad azione progressiva, che permette di usare bene il trapano anche come avvitatore.

La seconda impugnatura ha dimensioni generose; anche in questo caso la superficie di presa GripZone è confortevole e gommosa per la massima adesione anche senza doverla stringere esageratamente. Può essere bloccata in tutte le posizioni, senza uso di utensili, per il migliore controllo del trapano lavorando a parete, a soffitto sul banco o a pavimento; impugnare con la destra o con la sinistra, non fa differenza.

I materiali costruttivi sono di qualità molto elevata; solidissimo il corpo frontale che supporta l’albero secondario, con il mandrino, e contiene gli ingranaggi in acciaio di trasmissione e percussione. Il mandrino autoserrante è interamente di metallo e porta codoli sino a 13 mm di diametro. Il motore ha una potenza di 1010 W; due sono le velocità nominali, 1200 e 3200 giri/min con rispettivamente 19200 e 51200 colpi al minuto di percussione, se attivata. La capacità di foratura è di 50 mm di diametro nel legno, 13 mm nel ferro, 20 mm nei laterizi. Ryobi

Comodità d’utilizzo

asta di profondità trapano

  1. L’impugnatura aggiuntiva si può ruotare, ma anche ribaltare su sé stessa, per essere messa nella migliore posizione di lavoro anche per i mancini o per quelle situazioni in cui si è costretti a invertire la posizione delle mani. Per agevolare l’operatore in queste evenienze, il pulsante di inversione della rotazione del mandrino, sopra il grilletto, è fatto in modo che passi l’impugnatura da parte a parte, com’è più comunemente fatto negli avvitatori.
  2. Il tappo sul fondo dell’impugnatura, che si rimuove premendo lateralmente due pulsanti d’aggancio, ha nella parte interna le sedi per incastrare i codoli di alcune punte di varia misura. L’impugnatura stessa è cava in modo che le punte possano trovare sufficiente spazio. Così si può tenere insieme al trapano quella minima, ma di più frequente utilizzo, dotazione di punte e averle sempre a disposizione.
  3. Per bloccare l’impugnatura secondaria nella posizione voluta e l’asta che fa da fermo di profondità ai centimetri prestabiliti non ci sono dadi e bulloni da stringere, o meglio, non servono chiavi. Ruotando l’impugnatura stessa si tira e si rilascia il bullone all’interno che la immobilizza e nel contempo blocca o rilascia l’asta fermo di profondità. Alla base dell’impugnatura una luce a led illumina la zona di lavoro. Prezzo consigliato al pubblico, euro 99,90.

Caratteristiche

Ryobi RPD1010

  1. Il mandrino è autoserrante: ruotando la ghiera esterna si stringono o si allargano le ganasce e al termine, con l’ultimo sforzo, si blocca la punta o il bit di avvitatura. Subito dopo il mandrino una sezione cilindrica funge da sede per l’impugnatura secondaria; la stessa sezione ha diametro standard per l’applicazione del trapano agli aggiuntivi con attacco a collare, come i supporti a colonna.
  2.  Il selettore della velocità ruota di 180 gradi fra le posizioni 1 e 2 che corrispondono rispettivamente a 1200 e 3200 giri/min.
  3. Sul pulsante d’avviamento, una rotella permette la regolazione fine della velocità del motore, nel range del rapporto impostato col selettore.
  4. Spingendo il pulsante sulla sinistra del manico quando il grilletto è tirato, lo si tiene attivato anche togliendo la mano dall’impugnatura.
  5. Sopra il grilletto c’è il comando dell’inversione di marcia, utile nel lavoro di svita-avvita.
  6. In posizione comoda, sul corpo dell’elettroutensile, si trova il selettore che permette di aggiungere, o meno, l’azione percussiva alla rotazione della punta.

Acquista un modello simile

Porta cellulare fai da te | Tutti i passaggi illustrati

Siamo abituati a disperdere per casa lo smartphone, ma possiamo con facilità costruire dei porta cellulare fai da te che li contengano (magari in carica!) in bella e ordinata evidenza

In questo articolo vi presentiamo tre soluzioni per costruire dei porta cellulare fai da te utili quando non li usiamo in versione mobile: piccole variazioni le rendono su misura dei nostri dispositivi. Per iPod o iPhone: porta smartphone fai da te con struttura ad “L” autoportante con incavi un cui far passare il cavo di alimentazione e l’attacco al dispositivo. Per telefoni di medie dimensioni: supporto per cellulare fai da te  costituito da tre elementi, due dei quali uniti a formare una “L” rovesciata, mentre il terzo, perpendicolare alla base, funge da sostegno per i dispositivi. Per telefoni di piccole dimensioni un porta-telefonino fai da te con base di MDF e un sostegno verticale realizzato con plexiglas trasparente sono la soluzione per i modelli più piccoli.

Porta cellulare fai da te (per smartphone grossi tipo Iphone 6 e Samsung Galaxy S7)

porta iphone

tagliare mdf

  1. Da una tavoletta di MDF (o multistrato, dello spessore massimo 8 mm) ricaviamo due pezzi da 150×250 mm, che trattiamo con primer e smaltiamo.
  2. Le due tavolette si incastrano una nell’altra grazie a due sottili aperture effettuate partendo da un profilo laterale. Tracciamo le linee per il taglio su pezzi di nastro per mascheratura che eviterà altresì che il legno si sfibri sotto l’azione della punta o al momento del taglio.
  3. Le aperture degli incavi per il passaggio del cavo di alimentazione e dell’attacco al dispositivo sono realizzate in una tavoletta, con un’apertura a semicerchio; nell’altra con un’asola.
  4. Con il cutter asportiamo le porzioni di multistrato delimitate dalle tracce e dai fori, in modo da ottenere le aperture necessarie.

Porta smartphone fai da te (per telefoni di medie dimensioni, tipo Iphone 5)

porta telefonino

guida di taglio

  1. Da una tavoletta di legno abbastanza duro (per esempio faggio) spessa 10 mm, ricaviamo 3 pezzi: due da 150×50 mm e uno da 30×50 mm. Utilizziamo una guida di taglio per effettuare un lavoro preciso con la sega a dorso.
  2. Nell’elemento che costituisce la base del supporto ricaviamo un’apertura per il passaggio del cavo di alimentazione del dispositivo (dimensionato per iPod e iPhone). Pratichiamo due fori, che fungono da aperture per l’intaglio dell’asola. Per un lavoro preciso montiamo il trapano sul supporto a colonna.
  3. Con il seghetto per traforo asportiamo l’eccedenza di legno presente tra i due fori, in modo da ottenere la giusta apertura.
  4. Assembliamo i tre elementi utilizzando colla vinilica o adesivo di montaggio. Per un solido fissaggio manteniamoli in morsa per almeno ventiquattro ore.

Supporto per cellulari fai da te (per telefoni di vecchia generazione o moderni compatti)

porta mp3

foratura cieca

  1. Da un listello di faggio ricaviamo due pezzi 10x20x40 mm utilizzando una guida di taglio e una sega a dorso. Eventualmente possiamo smaltarli con una tinta a piacimento; in questo caso ricordiamoci di pretrattare il legno con un primer all’acqua.
  2. Il supporto di plexiglas è racchiuso dai due parallelepipedi di legno, uniti tra loro mediante un bullone Ø 8 mm con testa a brugola. A questo scopo realizziamo i fori passanti nel legno utilizzando il trapano montato su supporto a colonna.
  3. Il pannello di plexiglas da 1,5 mm è facilmente sagomabile utilizzando un cutter. Ricaviamone una porzione rettangolare da 40×120 mm.
  4. Dopo aver forato anche il rettangolo di plexiglas, racchiudiamolo tra le due porzioni di legno e serriamo il bullone a brugola, stringendo il dado.

Tagliere l’erba senza fare manutenzione al rasaerba

Una nuova tecnologia abbatte totalmente la necessità di dover eseguire periodicamente la manutenzione al tosaerba a batteria

stiga volt age 3E’ iniziata una nuova era per la cura del nostro giardino. Una nuova era in cui non dovremo più scendere a compromessi. Le caratterisitche dei rasaerba a batteria Stiga, ovvero il risultato di taglio perfetto, l’ampia scocca, l’ergonomia, le regolazioni centralizzate e la trazione – sono sempre le stesse. Con i nuovi rasaerba a batteria Stiga VoltAge80 la differenza è nei vantaggi della potente batteria 80Vnessuna manutenzione, nessuna emissione di carbonio, massimo comfort, bassa rumorosità e le vibrazioni sono notevolmente ridotte. Chi ha detto che non si può avere tutto? Sfida le tue convinzioni e passa alla nuova era per la cura del giardino – The VoltAge.

Caratterisitche dei rasaerba VoltAge 80V

Con una Potenza da 80Volt può competere con un rasaerba a benzina

stiga volt age 6

Comfort

  • Regolazione centralizzata
  • Basso livello di rumori
  • Vibrazioni limitate

Plug&Go

  • Inserisci la batteria e taglia
  • Nessun cavo né serbatoio da riempire

Endurance

  • Batteria al Litio di lunga durata e elevate prestazioni.
  • Facile accesso alla batteria grazie allo sportello laterale

stiga volt age 2

stiga volt age 5

No carbon Emissions

Un’alternativa davvero ecologica

Maintenence Free

Componenti di alta qualità: non occorre cambiare il filtro dell’olio e la candela. E l’evoluzione continua, in arrivo la gamma completa dei prodotti Voltage 80.

Guarda il video

Come costruire una palafitta in legno per bambini

Per costruire una palafitta occorre fissarla a quattro plinti di cemento e sollevarla su altrettanti pali che fungono anche da montanti

Costruire una palafitta di legno è un’operazione abbastanza semplice, ma piuttosto lunga. Il motivo del perché costruirla va ricercato nel fatto che una casetta di legno, magari sostenuta dai robusti rami di una pianta secolare, è stato il sogno di ogni ragazzino. Fra questi c’è anche Alberto, il figlio del nostro lettore Massimo Idda, che ci ha inviato la documentazione per costruire una palafitta in legno (Vedi anche Casetta sull’albero).

Come progettare una palafitta

progettare una palafitta

In progetti come questo è fondamentale fare disegni. I disegni 1 e 2 danno idea delle soluzioni per il lato frontale della palafitta (ingresso, finestra e posizionamento della scala d’accesso). I disegni 3 e 4 mostrano 2 ipotetiche soluzioni per la parete posteriore della casetta che non sono state realizzate (al termine non risultano aperture in facciata), mentre in una delle pareti laterali alla fine è stata fatta una finestra identica a quella della parete frontale, seppure non fosse prevista nel progetto.

Domina il giardino
In giardino una pianta già di grandi dimensioni c’è e la tentazione di realizzare la costruzione fra i suoi rami è stata forte; tuttavia, un po’ la sensazione che l’albero potesse soffrirne, un po’ l’orientamento dei rami, molto chiusi, e infine la mancanza di un buon sostegno su uno dei lati, ha fatto prendere la decisione di costruire una palafitta con sostegni propri.

Realizzazione dei Plinti

scavo nel terreno

1 Per individuare le posizioni corrette degli scavi da fare bisogna armarsi di lenza, picchetti e flessometro; la misurazione delle due diagonali del quadrato, che devono essere identiche, indica la regolarità del poligono. Gli scavi misurano 80×80 cm, per una profondità di circa 50 cm.

plinto

2 Dopo aver fatto le gettate, ma ancora a cemento fresco, per ognuna si posiziona centralmente una piccola cassaforma di tavole inchiodate fra loro, a formare un quadrato di circa 300 mm di lato. Le quattro casseforme devono essere posizionate in modo corretto, ovvero ben allineate fra loro e, soprattutto, con il bordo superiore livellato e in quota rispetto alle altre.

gettata con rete metallica

3 Nel completare la gettata, si inserisce all’interno di ogni cassaforma qualche riquadro di rete metallica per dare robustezza all’insieme.

cassaforma di cemento

4 Arrivato al colmo della cassaforma il cemento va spianato usando come riferimento il bordo superiore delle tavole; la superficie deve rimanere piana e liscia.

pali di legno

5 Mentre le gettate, lentamente, si solidificano, si prepara tutto il legname necessario. Prima di tutto i pali, che devono entrare nelle staffe a bicchiere d’acciaio zincato. Se sforzano troppo, conviene dare una passatina di pialletto elettrico, solo nella parte terminale.

basamento palafitta

6 Il primo tratto dei pali si tratta con catramina liquida sino a un’altezza tale da sopravanzare abbondantemente quella della staffa metallica. Quando il cemento si è consolidato, si fissano le staffe sul plinto usando un tassello chimico e poi si inseriscono i pali e si bloccano con grosse e lunghe viti laterali.

La costruzione della palafitta fai da te
Per sostenere a una certa altezza costruzioni come queste ci sono diversi sistemi, ma quello più sicuro e alla portata di un far da sé è quello a palafitta; nel caso in questione, date le ridotte dimensioni, è stato possibile mettere solo 4 pali, agli angoli. I pali sono a sezione quadrata e si innestano in supporti d’acciaio a bicchiere fissati ad altrettanti plinti di cemento che si ergono dal livello del terreno, perfettamente livellati. I pali si estendono verso l’alto per tutta l’altezza della casetta, contribuendo a formare la struttura portante della costruzione che si sviluppa con l’applicazione delle tavole portanti il pavimento e poi, più in alto, quelle per la realizzazione del tetto. Il rivestimento esterno e la pavimentazione sono realizzati in perline maschiate, delle quali quelle del pavimento sono molto più robuste.

Costruire un capanno rialzato

palafitta fai da te

1 Dopo l’inserimento e il bloccaggio dei pali nelle staffe, si fissano 4 tavole, orizzontalmente, all’altezza del pavimento della casetta, che poi contribuiscono a sostenere. Questo va fatto verificando il parallelismo dei pali (misurazione alla base e più in alto) e il loro orientamento in verticale (con livella a bolla).

costruzione casetta di legno

2 Applicate anche le tavole di riferimento per l’origine del tetto, si avvitano le perline esterne delle pareti. Sul frontale si pone subito un montante che delinea la presenza della porta d’ingresso. Dove si vogliono aprire finestre, le perline vanno accorciate e, dato che ai lati dell’apertura risultano molto corte, al momento si fissano solo al palo montante.

casetta di legno fai da te

3 In facciata e sul retro le tavole proseguono verso l’alto a formare i timpani triangolari i cui vertici vanno collegati da una tavola spessa, messa di taglio. Questa serve per sostenere gli spioventi centrali del tetto (anche questi tavole), mentre quelli frontali e sul retro si avvitano direttamente sulle perline dei timpani. Sugli spioventi si applicano le tavole longitudinali che chiudono la copertura del tetto. Come sistema impermeabilizzante si scelgono le tegole canadesi che ovviamente si montano a partire dal basso, fissandole con chiodi a testa larga applicati nella parte alta di ogni corso, dove poi quello successivo va in sormonto. Per eliminare le oscillazioni e le torsioni cui vanno soggetti i pali di sostegno sotto il peso della casetta, si applicano 8 saette avvitandole ai pali e alle tavole di sostegno del pavimento.

Come rifinire la palafitta

anta di legno

1 Gli scuri sono fatti affiancando alcune perline e rendendole solidali con due listelli avvitati, uno sopra e uno sotto, in modo da bloccarle in testa. Le cerniere sono di tipo Anuba e sul lato di chiusura viene fatta una battuta mediante fresatura.

telaio di legno per finestra

2 Le finestre sono formate da un telaio costituito da 4 tavole di abete unite con adesivo vinilico per esterni e viti. I due lati stretti sormontano le estremità di quelli lunghi. La specchiatura centrale è chiusa con vetro acrilico trattenuto da 8 piccoli listelli (quattro interni e 4 esterni) da inchiodare con chiodini senza testa.

protettivo all'acqua per legno

3 Completata la costruzione, la casetta su palafitta va interamente trattata con un paio di mani di protettivo all’acqua per legno, dato a pennello.

scaletta di legno

5 La scala è un elemento particolare perché è tutta di legno ed è fatta in modo che sia sganciabile, tramite una sorta di attacco a baionetta: in questo modo si può rimuovere per tagliare l’erba in quel punto, pur essendo molto salda quando innestata. Ha una piccola balaustra su entrambi i lati che parte dal terzo gradino dal basso e arriva a lambire la parete della casetta, sostenuta da un suo montante.

Spa in casa | Come installare le piscine Lay-Z-Spa Bestway

Grazie alle piscine Lay-Z-Spa di Bestway possiamo organizzare una spa in casa, sia in interno che in giardino

Le spa in casa il relax non sono più un’esclusiva dei centri benessere. Le soluzioni gonfiabili, installabili dentro o fuori casa, sono comodissime nel montaggio e nell’utilizzo, e sono dotate anche di riscaldamento dell’acqua. Non c’è nulla di più rilassante e rigenerante di un’immersione in una vera e propria vasca con idromassaggio; stress e stanchezza accumulati nell’arco della giornata vengono spazzati via in una manciata di minuti.

Tutto questo è realizzabile nella propria casa grazie alle piscine spa in casa Lay-Z-Spa di Bestway, il gruppo che da 20 anni domina il mercato delle attrezzature gonfiabili per il tempo libero, grazie alla qualità dei prodotti e all’impegno continuamente profuso nella ricerca tecnica. Alla robustezza e solidità si uniscono l’utilizzo delle più moderne tecnologie e pregi come la semplicità di installazione e utilizzo. Da non sottovalutare la pompa con riscaldatore dell’acqua, che permette di usare la piscina in qualsiasi periodo dell’anno. Bestway

Come installare una spa in casa

spa in casa bestway

1 Tutto il necessario, incluso il voluminoso motore-pompa, è contenuto in un’unica scatola, che stupisce per la sua compattezza. Il peso della confezione supera appena i 60 kg.

gonfiaggio piscina

Nella dotazione è incluso anche un manometro che va montato sul tubo flessibile di gonfiaggio della piscina, soltanto quando si effettua questa operazione, al momento dell’installazione. Il manometro fornisce un’indicazione sulla pressione corretta di gonfiaggio.

kit spa bestway

La confezione include: rivestimento della piscina, riscaldatore, copertura superiore in similpelle, copertura gonfiabile, tubo di gonfiaggio, serie di filtri, galleggiante chimico, tappetino antistatico, chiave, tappi, adattatore tubo, manometro, adattatore coperchio, valvola di gonfiaggio, 6 fibbie, 2 campioni di tessuto per riparazione.

come gonfiare una piscina

Per l’installazione si stende la vasca sul telo antistatico grigio e si avvicina il gruppo pompa a cui va collegato il tubo di gonfiaggio.

gonfiaggio piscina automatico

Il tubo, con in testa il manometro, si inserisce nel bocchettone contrassegnato con il numero 1. Si avvia la pompa, premendo una volta il pulsante di gonfiaggio, sul quadro di comando del gruppo.

lapiscina palm springs

In circa 5 minuti la vasca è gonfia al punto giusto (circa 0,08 bar).

filtro spa

Quando il gruppo pompa viene collegato alla corrente si attiva subito il display che indica la temperatura dell’acqua, anche se all’atto dell’installazione, ovviamente, non c’è ancora. Il pulsante di gonfiaggio è quello contrassegnato dalle bollicine che, a installazione avvenuta, attiva e disattiva la funzione di massaggio Lay-Z-Massage System.

quadro di comando piscina

Quando la vasca è gonfia si rimuovono i tappi che proteggono la presa e la mandata del ricircolo dell’acqua e si avvita il contenitore del filtro millepieghe sul bocchettone di presa.

Struttura solida e morbida

struttura piscina gonfiabile
L’anello che compone la sponda della vasca è una camera unica; tuttavia, per aumentare la rigidità della struttura, mantenendo i bordi morbidi e confortevoli, all’interno sono fissate 48 paratie radiali. Nonostante possa ritenersi già sufficiente allo scopo la pressione esercitata dall’aria insufflata mediante la pompa, le paratie interne aumentano la solidità e la rigidità delle sponde, fattori importanti soprattutto nel momento in cui ci si appoggia per entrare e uscire dalla vasca.

Dati tecnicni della spa in casa modello Palm Springs:

  • portata 4-6 adulti
  • capacità acqua 963 litri
  • dimensioni: Ø 196 cm x h 71 cm
  • soffiatore turbo per massaggio: 800 W
  • elemento di riscaldamento: 2000 W
  • pompa a filtro circolazione: 50 W
  • flusso d’acqua: 1325 l/h
  • capacità di temperatura: 40 °C
  • velocità di riscaldamento: 1,5-2 °C/h

Facile copertua

telo di copertura piscina palm springs

Quando non utilizzata, la piscina va chiusa con un telo di protettivo (in dotazione) che ha una duplice funzione: oltre a impedire che i detriti portati dal vento possano finire nella vasca, grazie alla sua parte gonfiabile centrale, chiude perfettamente lo specchio d’acqua, consentendo un lungo mantenimento della sua temperatura, a tutto vantaggio del risparmio energetico.

Il filtro e il cloratore

filtro per spa

Sulla parete interna della vasca, avvitato sulla bocchetta di aspirazione dell’acqua, è presente un filtro millepieghe che trattiene la maggior parte delle particelle in sospensione. L’acqua della piscina va trattata, per mantenerla salubre, mettendo gli appositi prodotti nel contenitore galleggiante. Una finestrella laterale permette di ottimizzare il dosaggio.

Riempimento e pulizia

come pulire una piscina

Dopo averlo utilizzato per gonfiare la piscina, il gruppo pompa si collega ai raccordi che fuoriescono di lato dalla vasca; l’innesto dei tubi è comodo, rapido e non c’è alcuna possibilità di errore. La vasca va riempita d’acqua sino a metà delle due tacche presenti sulla parete interna, che indicano il livello minimo e massimo per il corretto funzionamento. Per la pulizia della vasca da sabbia, e altri detriti portati dal vento che si depositano sul fondo, si può usare l’aspiratore pool vacuum da collegare direttamente alla pompa mediante la presa d’acqua interna.

Appendiabiti fai da te con canne di Bambù e conchiglie

Un appendiabiti fai da te è ideale per appendere borse, cappelli, foulard e accessori vari

Questo appendiabiti fai da te richiama alla mente ambienti esotici, è realizzato con canne di bambù immerse in un impasto di cemento bianco decorato con conchiglie di forme diverse, che sembrano galleggiare tra le canne immerse nella spuma del mare.

Cosa serve per costruire un appendiabiti fai da te:

  • cinque canne di bambù lunghe 2 m, che saranno poi tagliate di lunghezze da 1 a 1,5 m;
  • un vaso di dimensioni adeguate;
  • 2-3 kg di cemento bianco;
  • conchiglie;
  • un contenitore per impastare il cemento;
  • una cazzuola piccola

Come realizzare l’appendivestiti

cemento bianco

1 In un contenitore impastiamo il cemento bianco con acqua finché raggiunga una consistenza pastosa, ma poco fluida.

cemento pronto

2 Sul fondo del vaso disponiamo uno strato di ghiaietto e poi versiamo l’impasto, in modo che il suo spessore non sia inferiore ai 10 cm.

vaso con cemento

3 Spianiamo grossolanamente con la cazzuola la parte superiore dell’impasto di cemento.

bambu in vaso

4  Inseriamo le canne di bambù nel cemento, fino a raggiungere lo strato di ghiaietto, disponendole in posizione leggermente divergente tra di loro per lasciare più spazio a ciò che verrà appeso.

conchiglie decorative

5 Movimentiamo leggermente la superficie dell’impasto con la cazzuola, in modo da simulare la spuma marina, facendo attenzione a non spostare le canne.

appendiabiti di bambu

 6 Affondiamo leggermente sulla superficie alcune conchiglie, disponendole in modo casuale come se galleggiassero tra le canne di bambù.

 

 

Cornice in legno fai da te con conchiglie

Come recuperare una cassa di legno e realizzare una cornice in legno fai da te

Utilizziamo le tavole consunte di una vecchia cassa di rhum per costruire, inchiodandole su due listelli e dotandole di una grossa attaccaglia fatta con uno spezzone di corda, il fondo di una Cornice in legno fai da te per foto o quadro; realizziamo il passepartout con conchiglie di forma e dimensione simili e smaltiamo tutto di bianco.

Una cassetta di legno, meglio se ampiamente intaccata dagli agenti atmosferici, rappresenta l’elemento base di questa realizzazione. Procuriamoci anche un certo numero di conchiglie e uno spezzone di grossa corda, rigorosamente non sintetica. Fra gli attrezzi ci servono un martello, un piede di porco e una pistola incollatrice a caldo.

Come costruire una cornice in legno e decorarla con conchiglie

recuperare cassetta di legno

1 Dopo aver staccato le tavolette del coperchio o del fondo della cassetta di legno, inchiodiamole su due listelli posti alle estremità e creiamo un pannello rigido.

fissaggio con cambretta

2 Posteriormente al pannello, nella parte che resta in alto, fissiamo con chiodi a U (cambretta) le estremità di un corto spezzone di corda.

incollare conchiglie

3 Con la pistola incollatrice a caldo fissiamo sul pannello le conchiglie in modo tale da formare un passepartout che valorizzi il soggetto.

decorare conchiglie

4 Stendiamo su tutto un paio di mani di tempera per muri, o in alternativa smalto all’acqua bianco opaco, prima di incollare al centro la fotografia. Nella casa al mare, o per ricreare in città un’atmosfera marina, possiamo realizzare un’originale specchiera per il bagno incollando al posto della fotografia uno specchio.

Cornice in legno fai da te

Se non abbiamo tempo di recarci al mare, possiamo comprare conchiglie direttamente online