muratura
gettare
le fondazioni
Non esiste una casa-campione che possa essere presa a modello, ma alcuni tra i più rilevanti elementi strutturali
sono abbastanza omogenei, mentre i materiali differiscono anche di molto in relazione alla collocazione
geograca e climatica. In genere le case hanno una struttura portante di cemento armato che poggia
su fondazioni e pilastri ben ancorati nel terreno. Alcune abitazioni meno recenti e di piccola estensione,
di un solo piano, poggiano semplicemente su una platea armata, sempre di calcestruzzo. Se la struttura portante
non è di cemento armato gli appoggi possono essere di mattoni e l’abitazione si regge su muri portanti.
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è utile sapere che
Nelle case più antiche o in quelle
di campagna che non hanno cantina,
la soletta del piano terreno può anche
essere formata da un riempimento
di pietre (platea) stabilizzato con malta.
Nella maggior parte dei casi, la soletta
dei piani intermedi è costituita da
elementi prefabbricati di laterizi
particolarmente strutturati che sono
legati con malta di cemento e rinforzati
con tondini di ferro. Questi elementi
poggiano su travi armate, di sostegno.
Il piano così realizzato poggia, a sua
volta, su travi di cemento armato
che collegano i pilastri. Su questo piano
è posto uno strato di malta cementizia
(massetto) che fa da base al pavimento.
Se bisogna forare la soletta
è necessario tenere presente di non fare
mai grandi aperture perché si potrebbero
tranciare i tondini di ferro e quindi
compromettere gravemente la solidità
dell’insieme.
Nelle case che hanno una struttura
portante di cemento armato, i muri
perimetrali sono molto differenti
da quelli interni, mentre nelle case
che poggiano su muri portanti questa
diversità è, in genere, minore.
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muratura
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la trave
rovesciata
I plinti: ideali per strutture a telaio
con carichi elevati.Viene ingrossata
la base del pilastro con un plinto,
di solito a forma piramidale. Spesso
i plinti vengono collegati con cordoli
di calcestruzzo armato.
La gettata: si effettua dopo aver
realizzato opportune casseforme di
contenimento. Per piccole gettate si
utilizza la betoniera, mentre per le
maggiori si usa il calcestruzzo impa-
stato fornito con autobetoniera.
La presa: il calcestruzzo opportu-
namente assestato nella cassaforma
afnché non rimangano vuoti e livel-
lato superiormente, va lasciato sta-
bilizzare per alcuni giorni prima di
proseguire nel lavoro.
La soletta: quando la cassaforma
viene tolta rimane la struttura in
cemento armato su cui si possono
erigere muri e innalzare pilastri.
L’indurimento nale del calcestruzzo
si realizza in circa 28 giorni.
La trave di fondazione (detta anche
trave rovescia) è una struttura adot-
tata spesso per fondazioni super-
ciali, nel caso in cui ci siano pro-
blemi di cedimenti differenziali;
infatti le travi rovesce sono le fon-
dazioni più comunemente adottate
in zona sismica.
Viene realizzata con calcestruzzo
armato, a forma di parallelepipedo,
con spessore che varia in genere
da 40 a 80 cm, larghezza variabile
da 50 a 200 cm, campate longitudi-
nali in genere da 2 a 6 m.
La sezione è normalmente un ret-
tangolo. La sua base di appoggio a
contatto con il piano di fondazione
deve avere una larghezza maggiore,
ed è correlata alla capacità portante
del terreno e ai carichi provenienti
dalla sovrastruttura.
La platea: utilizzata per strutture
piccole o in presenza di terreni
deboli, è un solettone a cui si aggiun-
gono nervature secondarie per
garantire un ulteriore irrigidimento.
Viene utilizzata in zone sismiche.
Ghiaia
Magrone
Cordolo
Plinto
L’armatura: ogni gettata di fonda-
zione deve essere armata con un’in-
telaiatura di tondini di ferro corrugati
(ad “aderenza migliorata”), oppor-
tunamente piegati e collegati l’uno
all’altro con lo di ferro.
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