piccolo
restauro
gli stili
più importanti
curiosità Utili
Maestro in ebanistica
Con il nome dell’ebanista
Giuseppe Maggiolini (1738-1814),
si identicano mobili ricchi
di intarsi con gambe piramidali
Arte povera
Sono in uno stile rustico la maggior
parte dei mobili dei nostri nonni
e si differenziano notevolmente
da regione a regione, ma anche
da paese e paese.
Si tratta di mobili semplici, robusti
e lineari, senza decorazioni
e con nitura quasi sempre a cera.
Tavolo fratino
Viene così chiamato un modello
particolare di tavolo di tipo
rinascimentale, dallo stile semplice
ed essenziale, abbastanza stretto
e lungo, con gambe incastrate
a una traversa di rinforzo.
Mobili svedesi
Prodotti in Svezia, Danimarca e
Finlandia, utilizzano il teak, chiaro
o scuro, accoppiato al ferro
verniciato nero. Tipici di questo
stile svedese i tavoli e le sedie
dagli angoli smussati.
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L’evoluzione culturale, tecnologica
e sociale degli ultimi secoli
ha lasciato tracce evidentissime
nei mobili, sia per quanto riguarda
le forme e i decori, sia per quanto
riguarda i materiali e le tecniche
di costruzione. Per questo
è importante avere ben chiari
quali siano i principali stili, in modo
da essere in grado di datare
con una certa approssimazione
un mobile o di poter dire
a che stile è riconducibile.
Gli stili classici sono indicati con le
fasi della storia francese, visto che
la Francia, negli ultimi due secoli
e no alla prima guerra mondiale,
ha dettato all’Europa continentale
le direttive stilistiche alle quali gli
artigiani si sono sempre uniformati.
La classicazione vale, comunque,
per i mobili di stile “ufciale”,
ma la nostra penisola è ricchissima
di stili locali, più o meno rustici,
che contraddistinguono le diverse
epoche, impossibili da illustrare
o anche solo descrivere.
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Luigi XIV: mobile elaborato. Tavoli,
sgabelli, canapé sono ricoperti di
tessuti pregiati; il repertorio deco-
rativo comprende conchiglie, teste,
ghirlande. Le sedie hanno schienale
alto inclinato all’indietro.
Luigi XV: mobili di aspetto capric-
cioso e lezioso, in sintonia col rococò
imperante. Le gambe si allungano,
si snelliscono e si incurvano. L’in-
tarsio la fa da padrone, con motivi
oreali e geometrici ricercati.
Luigi XVI: l’elaborato stile rococò
lascia spazio a linee diritte, alle
gambe scanalate e ai capitelli clas-
sici. Più semplici i motivi ornamen-
tali, molti intagli e lavorazioni a
rilievo.
Direttorio: stile severo e spoglio,
ispirato alle forme dell’antica Roma.
Le gambe sono diritte e terminano
con un rigonamento a forma di
oliva. Braccioli delle sedie a balau-
stra e decorazioni con palme.
Impero: nasce in epoca napoleo-
nica. Ricchezza di ornamenti metal-
lici ispirati a motivi neoclassici.
Le gambe e i braccioli delle poltrone
cominciano con artigli e terminano
con un busto di donna.
Luigi XVIII: è detto anche“Restau-
razione”. Mobile semplice e molto
sobrio. Sono molto usati i legni
chiari come l’olmo o l’acero, intarsiati
con essenze più scure. I mobili si
rifanno a quelli del Direttorio.
Luigi Filippo: ispirato all’Impero,
ma con un maggiore uso di linee
curve. Questo stile conuisce nel
Napoleone III, che è una mescolanza
di stili in cui prevale (ma portato
all’eccesso nelle forme) il Luigi XV.
Liberty: è il più conosciuto degli
stili del ’900. Abbondano le deco-
razioni oreali ampie e sinuose.
Le linee sono snelle e delicatamente
curve. Si fa uso di vetri, specchi,
mentre il legno è spesso smaltato.
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