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Unire con le spine

Le spine uniscono le parti di legno in modo robusto, semplice ed economico

Sin dai tempi più remoti le spine sono state utilizzate per rendere più salde e robuste le giunzioni ed il montaggio di parti di legno; ancora oggi la classica forma a cilindretto è la più diffusa ed utilizzata. La principale funzione della spina è quella di formare una sorta di incastro dove altrimenti ci sarebbero soltanto superfici lisce a contatto. Aumentandone il numero, aumenta proporzionalmente la solidità della giunzione, quindi il loro diametro ed il loro numero va scelto in relazione all’estensione delle parti da unire, al loro spessore ed alla forza di torsione cui può essere sottoposto il manufatto montato.

Un altro impiego delle spine è quello di applicarle per bloccare più saldamente incastri a tenone e mortasa o a mezzo legno. Le spine vengono inserite in sedi praticate forando il legno. Tutte le sedi di un pezzo devono combaciare con quelle praticate nel pezzo controlaterale: per non sbagliare in questa operazione, si usano dei marcatori o delle guide che permettono, una volta forato un lato, di centrare perfettamente il foro corrispondente sull’altro. Il completamento dell’assemblaggio con colla e strettoi conferisce alla giunzione il massimo della solidità e della compattezza.

SPINE CIECHE E PASSANTI

spine-1

Le spine sono definite cieche quando sono inserite per metà nello spessore del legno da una parte e per metà dall’altra, senza che le estremità affiorino all’esterno e pertanto non se ne rilevi la presenza a montaggio concluso. Sono passanti quando almeno un’estremità affiora dalla superficie del legno; ciò che sporge viene segato via e levigato sino ad ottenere il piano perfetto anche a vista.

Gazebo in legno con basamento decorato | Guida alla realizzazione

Un solido gazebo in legno che dona eleganza a una porzione inutilizzata del giardino e permette di stare al fresco nelle giornate estive

Una struttura di questo tipo deve disporre di un solido ancoraggio a terra, perciò bisogna prima realizzare un basamento e decidere le dimensioni in pianta del gazebo per predisporre gli ancoraggi dei montanti. Per la cassaforma si utilizzano tavole e listelli recuperati da bancali, mentre tutto il materiale necessario alla costruzione dev’essere acquistato dopo aver redatto un progetto di massima.

Per realizzare questo progetto occorrono 4 travi di abete lamellare da 80×120 mm, lunghe 6 metri da cui ricavare montanti e travi di copertura; il materiale per il basamento (misto, cemento, rete, colla e riempifughe); 6 grondaie lunghe 1600 mm, le 5 griglie in plastica bianca 2×1 metri e le 40 perline da 200x10x2000 mm.

Terminata la costruzione, per montare le griglie tra i montanti, si fissano a essi, in ogni settore, 4 angolari zincati da 20×20 mm (2 in alto e 2 in basso); a questi, tramite viti M5x15 mm, si fissano due angolari orizzontali da 15x15x1120 mm ai quali si blocca la griglia con fascette autostringenti.

Per le zanzariere (6 teli da 150×2400 mm), si fissano spezzoni di canalina in plastica 30×15 mm sulle tavole superiori del gazebo; separate le due parti di canalina, tramite puntine da disegno si fissa il telo all’interno, si incastra il coperchio e si taglia l’eccedenza del tessuto nella parte alta, mentre in basso, una volta disteso, viene arrotolato e fissato con fascette autostringenti all’angolare delle griglie.

Si fanno passare i cavi elettrici, si predispone una scatola elettrica stagna con interruttore e presa e si monta il lume interno.

Particolari estetici e funzionali

gazebo
Le griglie perimetrali in plastica sono montate su angolari zincati e fissate ai montanti.
L’area antistante il gazebo è pavimentata e delimitata da due ringhierine in listelli.
Oltre che da griglie, i cinque lati chiusi del gazebo sono protetti da teli antizanzare tenuti tesi da canaline in plastica.

Basamento decorato con piastrelle

Il terreno va ripulito dalle erbacce e spianato; si pianta al centro un tondino di ferro Ø 5 mm e si prepara la cassaforma per la gettata. La pianta esagonale è definita da tavolette 20x60x1200 mm.
Le tavole, livellate, vanno stabilizzate con picchetti; ai vertici si inseriscono i tondini per le staffe dei montanti, poi si prepara un letto di inerti, ghiaia e sabbia. Si stende la rete elettrosaldata e la si assicura ai tondini con lamine di ferro, quindi si effettua la gettata (1 parte di cemento e 4 di misto, più acqua quanto basta).
Durante la stagionatura, se fa caldo,  il calcestruzzo va bagnato ogni giorno. Quando è asciutto si eliminano la cassaforma e le sbavature perimetrali lasciate dalla gettata; poi, con l’aiuto di un listello collegato al perno centrale, si tracciano le linee guida per disegnare una stella a 6 punte inscritta nell’esagono.
base decorata
Il perimetro si rifinisce con piastrelle antiscivolo, tagliate a 100 mm di larghezza e bisellate in corrispondenza dei vertici. Con avanzi di un’altra pavimentazione bicolore si riveste la restante superficie, utilizzando elementi bianchi per il colore di fondo e rossi per la stella e una cornice interna decorativa.
basamento decorato
La porzione di gettata che raccorda il piano esagonale con il marciapiede si riveste con un mosaico ottenuto da frammenti delle stesse piastrelle utilizzate per il perimetro.
L’impasto riempifughe si stende con la cazzuola, compattandolo bene nelle fughe, poi si passa un frattazzo in gomma per eliminare la maggior parte di prodotto dalla superficie. Prima dell’asciugatura occorre una pulizia più approfondita con una spugna sciacquata spesso in acqua pulita.

La ferramenta per i montanti e per le travi

Ciascuna delle sei staffe, alla base dei montanti, è costituita da una piastra 900×200 mm e due angolari con nervatura di rinforzo 100x100x60 mm (uno intero e uno al quale occorre tagliare a misura dei montanti un’ala); dopo aver saldato i tre pezzi si pratica il foro per il passaggio della barra con una punta Ø 8,5 mm, a 60 mm dal bordo rivolto all’esterno.

Con la smerigliatrice si rifiniscono le saldature, poi si vernicia in bianco con bomboletta spray.

Sempre partendo da una piastra 90×200 mm, piegata con la necessaria angolazione, si collegano due delle travi della copertura dal lato inferiore.

Dopo aver sagomato le estremità superiori delle altre quattro travi di conseguenza, si smonta la piastra e le si saldano quattro piastrine 80×50 mm, previo taglio angolato di uno dei lati corti affinché possano essere allineate al centro delle travi. Il fissaggio richiede l’impiego di 24 viti Ø 6×40 mm, 4 per ogni trave.

Costruire e montare la struttura

Tagliate le due travi “centrali” di copertura 80x120x1550 mm, si taglia a 20° l’estremità superiore in modo da poterle unire di testa a spiovente, attraversandole da sopra con una vite Ø 6×160 mm (preforando e svasando la sede per la testa).
All’estremità opposta si effettua un taglio a 45° con la troncatrice, in modo però che rimanga un tratto di 40 mm in squadra. Bisogna fare attenzione a realizzare il taglio sul lato giusto!
Alle due travi unite di testa bisogna collegare altre due travi da un lato e due dall’altro, in modo che tra di esse venga rispettato l’angolo di 60° oltre che l’inclinazione della copertura. La complessità suggerisce di procedere per asportazioni successive per sagomare la prima (aiutati anche dalla smerigliatrice angolare) e utilizzarla come riferimento per le altre tre.
Una volta raggiunta la simmetria, le travi vanno smontate per effettuare le stuccature, poi si leviga e si applicano due mani di impregnante bianco; una terza mano verrà stesa dopo il montaggio sul posto.
I montanti sono di pari sezione, ma hanno una lunghezza iniziale di 2009 mm. L’estremità superiore va tagliata a 20° per assecondare l’inclinazione delle travi, mentre alla base bisogna realizzare gli incavi per annegarvi le nervature delle staffe.
Calzate provvisoriamente le staffe, si marca su ciascun montante il foro per la barra che deve inserirsi in esso e il relativo dado da incassare, da farsi con punta Ø 8 mm e mecchia Ø 20 mm.
Ai vertici del basamento occorre predisporre blocchetti di cemento affinché anche la parte di piastra sporgente all’esterno disponga di un appoggio. Si monta ogni piastra con dado da 8 mm e rondella, poi si fissano i  due montanti contrapposti, con 4+4 viti Ø 6×40 mm.
Sui primi due montanti si poggiano le due travi centrali preassemblate, allineate alla sommità dei montanti tramite due tavolette e un morsetto, mentre si inseriscono da sopra, dopo aver preforato il legno, le viti Ø 6×160 mm che li uniscono. Si procede così anche per gli altri quattro.

Rivestimento copertura e grondaie

Da perline di abete sezione 300×25 mm si tagliano sei tavole lunghe 1120 mm; si bisellano i lati corti a 25° verso l’interno e con un taglio longitudinale alla combinata si elimina il maschio.
Sui lati corti si fissano piastrine da 100×15 mm (con viti Ø 3×20 mm) lasciando sporgente un foro per l’avvitatura tra i montanti, appena sotto al collegamento con le travi, allo scopo di irrobustire la struttura. Prima del montaggio, anche questi elementi vanno stuccati, levigati e protetti.
Prima di tagliare a misura le perline di copertura, si stende la finitura su una faccia, quella che sarà rivolta verso l’interno del gazebo.
Tracciata la mezzeria lungo ogni trave, si riveste ogni “spicchio” con le perline tagliate via via a misura e fissate alle travi con quattro viti Ø 3×20 mm ciascuna.
Il primo trapezio di guaina bituminosa si taglia per approssimazioni successive; ottenute le dimensioni corrette, serve come dima per gli altri cinque pezzi.
Il rotolo di guaina da 10 metri è alto 1000 mm: per ricoprire la sommità bisogna tagliare un pezzo quadrato e sagomarlo in modo opportuno.
Il fissaggio si effettua con saldatore a gas e chiodi Ø 4×13 mm a testa larga.
La copertura si completa con sei pezzi di canale di gronda di sezione ridotta. In centro a due spezzoni si aprono due fori per inserire i bocchettoni di scarico Ø 60 mm,   fissandoli con rivetti a strappo; all’estremità dei bocchettoni si montano due semicurve e due bocchettoni sagomati a “bocca di luccio”, ottenuti da tubi in plastica di diametro adeguato, poi verniciati nel colore del canale.
Per nascondere le piastrine che uniscono le travi al vertice si taglia da un pezzo di compensato da 5 mm la sagoma di una stella a sei punte; dopo averla levigata e colorata la si fissa con sei viti cromate a testa bombata inserite nelle travi. Al centro viene inserito un gancio a cui appendere un punto luce, prolungando l’alimentazione elettrica da un pozzetto vicino.

Ringhierine all’ingresso del gazebo

I due montanti esterni 80x60x700 mm vanno sagomati alla base per accogliere i rinforzi interni delle piastre angolari.
Ai rinforzi interni delle piastre angolari 85x85x65 mm, viene accorciata un’ala a 60 mm (pari alla misura di un lato del montante).
Si montano provvisoriamente le staffe a pavimento con un tassello Ø 6 mm con vite, si fissano i montanti e con la falsa squadra si rileva l’angolo per bisellare le estremità dei listelli orizzontali, non essendo i montanti paralleli a quelli del gazebo.
Con la fresatrice munita di fresa a profilo convesso a cuscinetto si smussano gli spigoli dei montanti e dei listelli.
I listelli da 25×40 mm hanno lunghezze diverse: 1210 mm quelli a sinistra, con bisellature più accentuate, e 650 mm quelli a destra. Per facilità di montaggio, alle estremità dei listelli si fissano, con colla e viti Ø 3×20 mm, due listelli da 5x30x420 mm in modo che sporgano in alto e in basso.
Anche queste parti vanno trattate prima del montaggio.
Si verniciano le staffe e si rimonta il tutto, avvitando i listelli verticali ai montanti. Al centro della ringhiera di sinistra, più lunga, si montano un piede e due spezzoni verticali tra i listelli, recuperati dal materiale avanzato. Questi rinforzi non sono fissati direttamente alla ringhiera: vengono racchiusi tra due listelli di legno da 5x40x600 mm avvitati a essi e ai listelli orizzontali.
Il piede si fissa a pavimento con due angolari 40×40 mm (a formare una U).

La tenda per il sole

Una tenda in tessuto sintetico protegge dal sole l’ingresso, che resta sguarnito di vegetazione.

Troncatrice radiale Einhell TC-SM 2534 Dual | Recensione completa

Una troncatrice radiale ricca di accortezze che rendono preciso, semplice e sicuro il taglio nelle costruzioni con il legno, i suoi derivati e anche i materiali plastici

La troncatrice radiale per legno è una sega circolare che permette di ottenere la precisione di taglio della troncatrice e nel contempo di lavorare tavole di una larghezza che le normali troncatrici non possono tagliare.

Questo avviene grazie al doppio movimento della testa, che può essere abbassata verticalmente sul pezzo ma, contemporaneamente o in successione, può scorrere avanti e indietro, su un sistema guidato di precisione.

Esattamente in questo modo funziona la troncatrice radiale Einhell TC-SM 2534 Dual, una macchina ideale per il taglio di legno, pannelli stratificati e plastica. Ben piantata, sul suo basamento in robusta pressofusione, è caratterizzata da prestazioni elevate e grande versatilità operativa. Il supporto della testa può ruotare sul basamento: dalla posizione centrale (taglio a 90°) può andare indifferentemente verso destra o verso sinistra di 45°. Inoltre la testa di taglio può essere inclinata a sinistra e a destra, anche in questo caso di un’entità pari a ±45°.

einhell troncatrice

La potenza di 2350 W e la lama di diametro 250 mm con 48 denti, unitamente alle soluzioni di alloggiamento del motore e al sistema radiale, consentono alla troncatrice di tagliare tavole larghe sino a 340 mm e spesse sino a 75 mm.

Il dispositivo laser integrato, con alimentazione elettrica, indica la linea di taglio, consentendo di posizionare il pezzo in modo rapido e preciso.

Il piano girevole è fornito di regolazione angolare di precisione che può essere manovrata e bloccata in diverse posizioni con una sola mano.

Il raccordo in cui è inserito il filtro a sacchetto è compatibile con i tubi degli aspiratori.

sega radiale
Nella confezione la macchina viaggia praticamente montata; solo alcuni aggiuntivi mobili vanno applicati alla prima messa in esercizio. La troncatrice einhell TC-SM 2534 Dual costa euro 219,95.

Taglio obliquo e inclinato

La barra guida, che si sviluppa in basso verso l’operatore, è solidale con il supporto della testa; è una specie di timone che fornisce un’ottima leva per la regolazione del taglio obliquo. Questo non è un dato trascurabile, visto che,  rispetto al basamento che deve stare fermo, si deve far ruotare tutta la parte centrale costituita da testa, barre di scorrimento radiale, supporto della testa e piano d’appoggio del pezzo.
La manopola per il bloccaggio della posizione ha una leva a scatto che interviene su posizioni d’arresto fisse (-45°, -31,6°, -22,5° -15°, 0°, 15°, 22,5°, 31,6° 45°).
troncatrice per legno einhell
La possibilità di inclinare la testa a 45° anche a destra si deve allo specifico posizionamento del motore, il cui asse non è perpendicolare alla lama, ma orientato a 45° verso l’alto.
Nel punto di snodo, la scala graduata guida nell’impostazione dell’inclinazione desiderata; il sistema ha una manopola di blocco.

Troncatrice radiale Einhell TC-SM 2534 Dual | Una macchina tutta da scoprire

  1. Grande versatilità

    La grande versatilità e la notevole capacità di taglio di questa troncatrice radiale sono dati anche dalla scelta progettuale di posizionare il motore in direzione inclinata rispetto all’asse di rotazione della lama. Si recupera in questo modo uno spazio estremamente importante, che permette la stessa inclinazione della testa a sinistra e a destra e non interferisce con i pezzi in lavorazione.

  2. Impossibile l’attivazione involontaria

    Molte le attenzioni rivolte alla sicurezza dell’operatore, ma sempre con riguardo anche alla comodità operativa. Per attivare il motore e abbassare la lama si deve premere un pulsante e spostare una leva: questi due elementi sono posizionati bene, tanto da rendere agevole l’azionamento con una sola mano, tuttavia resta impossibile l’attivazione involontaria del processo di taglio.

  3. Possibilità di essere bloccata in posizione abbassata o sollevata

    Per il trasporto e la messa a riposo, la testa ha la possibilità di essere bloccata in posizione totalmente abbassata sulla guida di taglio o, al contrario, completamente sollevata. Il perno di blocco è situato sulla destra dello snodo di rotazione verticale.

  4. Predisposizione della macchina alle regolazioni di taglio obliquo

    La posizione completamente sollevata serve per predisporre la macchina alle regolazioni di taglio obliquo o inclinato e per il posizionamento del pezzo in lavorazione.

  5. Possibilità di porre limiti di movimento alla movimentazione verticale della testa

    Sempre in riferimento alla movimentazione verticale della testa, ovviamente ci sono scontri di finecorsa in alto e in basso che pongono un limite di movimento. Per l’escursione verso il basso c’è un comodo registro che permette di portare verso l’alto lo scontro, di un valore a piacere. Serve per effettuare tagli di profondità calibrata sulla superficie del legno, senza arrivare alla troncatura.

  6. Controllare la distanza tra il piano e la lama

    Dopo aver ruotato in senso orario la manopola di regolazione del finecorsa, si prova ad abbassare la testa per verificare l’entità di intervento, misurando la distanza del dente più in basso della lama dal piano d’appoggio del pezzo. Non c’è una scala millimetrata che indichi la regolazione effettuata, ma non è una mancanza: in tutti i casi in cui necessiti questo tipo di lavorazione è opportuno effettuare preventivamente alcune prove di taglio con pezzi di scarto, per essere sicuri di ottenere il risultato voluto.

Einhell 4300825 Troncatrice Radiale, 2350 W, Lama Ø 250
  • Troncatrice radiale TC-SM 2534 Dual (2350 W, Lama Ø 250)
  • Potenza nominale: 2.350 W S6 25% - 2.100 W S1
  • Numero di giri: 4.000/min
  • Lama: Ø 250 x Ø 30 mm/48 Z
  • Larghezza taglio max: 340 mm
Einhell TC-SM 2131 Troncatrice Radiale, Rosso, 1800 W
  • Funzione di trascinamento integrata per pezzi di grandi dimensioni
  • Giradischi con regolazione precisa dell'angolo per tagli angolari
  • La testa della sega si inclina a sinistra e a destra per il taglio obliquo
  • Include laser (alimentato dalla rete) per una guida precisa durante il taglio
  • Lama di precisione di alta qualità con punta in metallo duro

Guida di trazione per taglio radiale

Lo scorrimento della testa è la caratteristica delle seghe radiali; in questo caso il movimento è garantito da due barre guida che scorrono all’interno di un supporto. Il tutto avviene in modo eccellente, perché non ci sono laschi o giochi, ma il movimento risulta morbido e fluido, dando una grande sensazione di sicurezza e precisione. Lo scorrimento può essere bloccato in qualsiasi posizione agendo su una piccola manopola laterale.

Cambio lama comodo e rapido

Un pulsante situato sul carter della trasmissione del motore permette di bloccare la lama impedendole di girare.
Si blocca la testa della troncatrice in posizione completamente alzata e, tenendo premuto il pulsante di blocco, si svita il bullone a brugola in posizione centrale, sull’altro lato della lama.
Si rimuove il bullone e la rondella di diametro piccolo; la lama va sempre maneggiata con i guanti, per evitare di ferirsi.
Tolta anche la rondella grande, la lama esce dalla sua sede e si estrae frontalmente.

Un laser proietta il suo raggio sulla linea di taglio

Sulla destra dell’impugnatura di comando della troncatrice si trova l’interruttore che accende il raggio laser. Questo è proiettato sotto la testa e coincide con il percorso che descrive la lama, abbassata e spinta in avanti.

Eventuali disallineamenti si regolano facilmente, per ottenere sempre la necessaria coincidenza fra puntatore laser e passaggio della lama.

In questa fase si deve tener conto di quale sia il lato “buono” del pezzo che si sta troncando e lasciare che la lama, unitamente al raggio laser, lambisca appena la linea di taglio tracciata sul pezzo durante le misurazioni.

troncatrice laser

Libreria originale con tubi idraulici | Guida alla realizzazione

Una libreria originale semplice da costruire, realizzata con materiale povero e di facile reperibilità; da sola arreda con originalità un’intera parete e fa spazio a una grande quantità di libri e riviste

Questa libreria originale fai da te riempie in modo moderno e piacevole una parete vuota avvalendosi di pochi spezzoni di tubo idraulico da un pollice, filettati alle due estremità e di qualche manciata di raccordi a T, diritti e a gomito per fare i collegamenti e ottenere una struttura solida e di buona portata.

La costruzione, semplice e intuitiva, si completa con due lampadine che puntano una verso la volta ad arco in mattoni grezzi e una verso il basso e i libri.

I libri piccoli e le riviste appoggiano su due tavolette di legno impregnato, fissate sui tubi della prima e seconda mensola; quelli più grandi e rigidi sono semplicemente appoggiati sulla terza e quarta mensola e in battuta al muro.

La finitura con pittura nera ferromicacea dà alla libreria una nota di solidità e modernità.

Di seguito la guida su come costruire una libreria fai da te con tubi idraulici.

Tubo Acciaio Filettato 200mm Acciaio Inossidabile SS304 BSP Maschio × Maschio Filettato Raccordo Tubo 1/4"1/2" 3/4"1"(DN8*200mm=1/4)
  • Giunto Filettato- Nipplo per unire due tubi o estendere la lunghezza del tubo
  • Azione Comune- Fili maschi conici a tubo nazionale (NPT) su entrambe le estremità per il collegamento di tubi filettati e raccordi femmina
  • Tenuta Forte- Filo NPT per la creazione di guarnizioni più strette rispetto a filetti diritti
  • Tubo di Giunzione in Acciaio- Realizzato in acciaio per una maggiore resistenza alla ruggine rispetto al ferro
  • Specifiche di Qualità- Conforme alle specifiche ASTM A53 e ASME B 1.20.1 per la della qualità
yiizon LED E14 12W lampadine a candela, 100W equivalenti a incandescenza, 3000K Bianca Calda, 1200LM, CRI>80+, non dimmerabile(4 pezzi)
  • Basso consumo: 90% di risparmio sulla bolletta. yiizon illuminazione a LED lampadine a candela a LED forniscono solo per un sostituto ideale del vostro 100 W lampadine a incandescenza da 12 Watt.
  • Buone prestazioni: con protezione da sovraccarico, protezione da corto circuito e protezione termica. Alta luminosità e basso consumo energetico offrono oltre 30,000 ore di vita. Dura almeno 16 anni se usata 5 ore al giorno.
  • Ampiamente applicazioni: la scelta perfetta decorazione per interni: Bar, caffè, bar, ristorante, camera da letto, showroom, club, sala da pranzo, stanza mostra, centri commerciali, arte, musei... per creare un ambiente accogliente e luminoso simile a lampadine alogene.
  • Garanzia: le lampadine LED sono certificati CE e RoHS certificato. Offriamo una garanzia di due anni, si prega di contattarci in caso di problemi.
Azard, Zig-Zag, Libreria con 4 mensole, Bianco (Bianco/Beige), 145 x 29 x 145 cm
  • Pannello truciolare melaminico
  • Dotato di quattro ripiani
  • Dimensioni prodotto: 145 x 29 x 145 cm
  • Ottimo per archiviazione decorativi, CD, libri o altri articoli

Occorrente

  • mensola bassa: 1 tubo da 1000 mm, 1 da 300 mm, 1 da 100 mm e 2 distanziali da 200 mm;
  • seconda mensola: 1 tubo da 500 mm, 1 da 300 mm;
  • terza mensola: 1 tubo da 1000 mm, 1 da 500 mm;
  • quarta mensola: 1 tubo da 300 mm;
  • bracci ascendenti: 4 tubi da 300 mm, 1 da 200 mm, 1 da 50 mm;
  • lampadina sporgente: 1 tubo da 100 mm;
  • supporti di fissaggio al muro: 3 tubi da 100 mm

Filettature, saldature e tasselli

libreria fai da te
Per realizzare le librerie a muro di norma si traccia un progetto di massima. In seguito si acquistano in ferramenta, oppure si recuperano nel contenitore degli avanzi, i tubi e i raccordi necessari.
I tubi idraulici da un pollice sono filettati da entrambe le estremità.
Per fissare i tubi al muro vengono recuperati alcuni coperchietti bombati di ferro (scarti di una punzonatrice) forati al centro per il passaggio del cavo elettrico.
Il tubo distanziatore (tra muro e libreria) viene saldato al centro del coperchietto su cui vengono praticati tre fori equidistanti che ne consentono il fissaggio con viti e tasselli alla parete.
Man mano che si compone la struttura metallica della libreria, seguendo lo schizzo iniziale, si fa passare il cavo elettrico che, partendo dal punto luce esistente a parete, porta corrente alle due lampadine previste. Facendolo passare preventivamente si evita la difficoltà di superare gli angoli a 90°.
Tutti gli elementi premontati vengono pitturati con uno smalto nero ferromicaceo facendo attenzione a non sporcare le filettatture ancora scoperte.
libreria fai da te
Tre tasselli a espansione bloccano a muro i coperchietti e l’intera struttura.
libreria tubi idraulici
Si cablano i portalampada, si fissano con silicone sulle due estremità aperte, si pitturano anch’essi di nero e si avvita la lampadina.

Trapano avvitatore a batteria | Recensione AdvancedImpact 18 di Bosch

Un trapano avvitatore a batteria 18v con percussione, realizzato per dare una risposta valida a ogni esigenza operativa dell’utilizzatore

Se avete sempre sognato di possedere un trapano avvitatore a batteria al litio con funzione di foratura con percussione, con motore brushless parco nel consumo di energia; una macchina compatta e modificabile per avvitare anche negli spazi impossibili, con aggiuntivo portabit eccentrico, con bit di avvitatura che trattenga la vite da inserire impedendole di cadere, che fornisca a priori una chiara indicazione del senso di rotazione impostato, senza dimenticare la batteria a ricarica rapida, sappiate che Bosch ha pensato a voi.

Tutto questo è possibile averlo col nuovissimo trapano battente – avvitatore al litio AdvancedImpact 18, pensato per offrire una risposta a qualsiasi richiesta operativa dell’utilizzatore.

Ma quanto detto non è tutto. Fra le peculiarità della macchina va aggiunto il motore potente e il mandrino autoserrante che porta punte con codolo sino a 13 mm; la presenza di elettronica con Syneon Chip, l’HMI (Human Machine Interface) come selezione della funzione operativa, l’SCM (Single Cell Monitoring) per il miglior controllo dell’erogazione e dell’efficienza della batteria, le due velocità di rotazione, l’appartenenza delle batterie alla gamma del sistema Power 4 All ecc.

Sempre per andare incontro alle esigenze dell’utilizzatore, sono previste diverse versioni e dotazioni del trapano che è disponibile con o senza percussione e in versione corpo macchina oppure in abbinamento con diversi accessori per averlo completo.

Tutte le opzioni possibili

Con il sistema di innesto rapido ci vuole un attimo ad applicare l’accessorio più indicato per il lavoro da svolgere.

L’adattatore portaviti magnetico ha un ingombro minimo, ma si rivela estremamente utile perché trattiene la vite da inserire lasciando libera una mano per il posizionamento dell’oggetto da fissare.

Il mandrino di tipo autoserrante porta codoli sino a 13 mm di diametro e trasmette tutto l’impatto della percussione, quando inserita.

La testa ad angolo permette di avvitare negli spazi più angusti.

La testa eccentrica consente di applicare viti molto vicino all’angolo.

Il trapano è disponibile anche nella versione AdvancedDrill senza la funzione di percussione.

Bosch Home and Garden Bosch AdvancedImpact 18 (HMI), 06039B5103, Trapano Battente-Avvitatore brushless, 0-400 / 0-1500 min., mandrino, eccentrica e Testa angolare, 2 batterie, 18 V
  • la linea advanced bosch – solo il meglio per i tuoi progetti più ambiziosi
  • Particolarmente user-friendly grazie alle modalità di selezione intuitive ed alla funzione di cambio velocità automatico
  • Ottimamente pratico grazie al suo design compatto ed al peso contenuto, reso possibile grazie al motore brushless di dimensioni inferiori rispetto ai modelli precedenti
  • Estremamente versatile: lavori di avvitamento, foratura nel legno e nel metallo e foratura con percussione nella muratura e nell'arenaria
  • Sistema Power for all da 18 V: una batteria 18 V e un caricatore compatibili con tutti i prodotti della linea Bosch Home Garden da 18 Volt
Bosch Trapano a Batteria AdvancedDrill 18 (2 Batterie, Sistema da 18 Volt, in Valigetta)
  • la linea Advanced Bosch – solo il meglio per i tuoi progetti più ambiziosi
  • Durevole: trapano avvitatore piccolo e potente con un design leggero grazie al compatto e robusto motore brushless
  • Facile da usare: agevole passaggio da avvitamento/svitamento a foratura o foratura a percussione, spostando l'apposita ghiera dall'uno all'altro simbolo
  • Agevole cambio del senso di rotazione: con un semplice, singolo scatto del selettore, il LED indicherà la direzione di foratura
  • Sistema Power for all da 18 V: una batteria 18 V e un caricatore compatibili con tutti i prodotti della linea Bosch Home Garden da 18 Volt
Bosch 06039A3402 Trapano Advancedimpact 18 Quick Snap, Verde
  • Corpo Macchina, No batteria No caricabatteria
  • In dotazione 3 accessori: mandrino autoserrante, testa ad angolo, testa eccentrica
  • N° giri 1a velocità 400/min, n° giri 2a velocità 1.350/min
  • 20 posizioni di regolazione della copia per avvitare + 1 per la foratura + 1 per la foratura battente
  • Coppia di serraggio 19 Nm in materiale elastico e 38 Nm in materiale duro

Morsetti da falegname | Panoramica completa e utilizzi

I morsetti da falegname sono da sempre immancabili aiutanti in tutte le attività del laboratorio; negli anni hanno subito un continuo sviluppo per essere più performanti e funzionali

In quasi tutti i lavori che capita di eseguire al far da sé, ma anche al più evoluto professionista, la necessità di immobilizzare l’oggetto su cui si sta operando è di primaria importanza. Questo compito, talvolta semplice, altre volte persino arduo, vede protagonista i morsetti da falegname, i più grandi amici dell’uomo in laboratorio.

In effetti più che amici i morsetti (o strettoi) sono coadiuvanti insostituibili: stringono quanto e come gli si dice di fare, restano costanti nella presa e non si stancano mai. Il problema è che, come si può facilmente immaginare, considerando la forma, le dimensioni e il numero degli oggetti da mettere in lavorazione, la quantità e i tipi di morsetti che possono servire aumentano, senza contare il ventaglio delle attività in cui questi strumenti sono immancabili (costruzione, riparazione, recupero, restauro, decorazione, montaggio ecc).

È per questi motivi che di strettoi ne esistono diverse specie e nell’ambito di queste numerose sono le forme, le modalità di lavoro, le dimensioni e i materiali di cui sono fatti. Seguendo la tendenza alla specializzazione in ambito del lavoro e degli strumenti per svolgerlo, anche lo strettoio da generico (pur sempre utile in tantissime occasioni) ha subìto un’evoluzione per adattarsi meglio alle situazioni particolari; non è soltanto per la necessità di fare prima, come accade nei laboratori professionali, sempre più spesso è per fare meglio e con maggiore sicurezza del risultato.

Ad agevolare l’evoluzione nelle specialità dei morsetti ha partecipato anche la tecnologia, visto lo sviluppo di materie plastiche talmente robuste da poter prendere il posto dei metalli e consentire la costruzione di strettoi che prima sarebbero risultati troppo pesanti, ingombranti e meno facilmente manovrabili.

Facciamo l’esempio di quelli a nastro, che si utilizzano in tutti i casi in cui si debba abbracciare un insieme di pezzi di dimensioni generose, magari con una forma critica, perché non è quadrata o rettangolare: un tempo si usavano cinghie di canapa messe in tensione attorcigliandole con un bastone.

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Oggi le cinghie sono fatte con un intreccio di nylon e alle estremità libere ad aggancio rapido, mentre il sistema di trazione è costituito da un avvolgitore e un tensionatore a vite che lavora dentro una scatola di contenimento, il tutto di plastica. Il risultato operativo è identico, se si è capaci di tensionare la cinghia di canapa con il bastone e fare in modo che questo non si sganci inavvertitamente dalla sua posizione di tenuta; una pratica che si faceva nel periodo di apprendistato, quando il garzone della bottega aveva occasione di carpire i segreti del mestiere affiancando il falegname esperto.

Ampliando gli orizzonti rispetto alla mera costruzione col legno, si apre un mondo di tipologie di strettoi: da un lato ci sono quelli che oltre a premere tengono i pezzi in una data posizione, di solito ortogonali fra loro; in altri casi sono adatti a unire pezzi con forme sfuggenti, più spesso arrotondate o con superfici di presa inclinate; altri ancora fanno fronte alla necessità di unire due o più pezzi, ma premendo anche in una terza direzione, di solito ortogonale alla forza primaria.

Vedremo anche morsetti da falegname che funzionano come quelli convenzionali ma, grazie a nuovi sistemi meccanici, possono essere azionati più facilmente, spesso con una sola mano. Frequente è la presenza sui nuovi modelli di pulsanti di sgancio e movimentazione rapida di una delle due ganasce, mentre altri più esclusivi hanno ganasce di ampie dimensioni che lavorano in perfetto parallelismo anche facendo forza.

Dedicati alle situazioni speciali

Si potrebbe dire che c’è una risposta a qualsiasi esigenza in fatto di accessori di contenimento e sostegno. Fra queste non poteva mancare una soluzione che permettesse di vincolare due pezzi e, nel contempo, di bloccarli a una superficie, come per esempio il tavolo su cui si lavora.

Ecco un esempio di quanto espresso , con l’aggiunta della particolarità non trascurabile di saper unire i pezzi tenendoli a squadra fra loro, ovvero a 90°.

Occorre costringere a una posizione precisa una trave per provvedere al suo fissaggio definitivo? Data la sua lunghezza non sarebbe possibile abbracciarla interamente, pertanto si applica questo particolare morsetto che ha l’estremità distale fatta per essere piantata sul fianco della trave. Per il resto lavora come un comune strettoio a barra.

Ci sono morsetti da falegname che hanno un solo compito, ma per svolgerlo sviluppano l’azione in due direzioni ortogonali. Servono per tenere in posizione il bordino di finitura di un piano che ha angoli arrotondati. Il bordino deve aderire bene alla superficie di contatto ed esservi premuto contro sino a totale essiccazione della colla. Gli strettoi in oggetto premono sulle due facce del piano per tenere se stessi in posizione, mentre con la manopola a vite spingono lateralmente.

Morsetti da falegname a nastro

L’applicazione del morsetto a nastro è richiesta in presenza di bordi sfuggenti con dimensioni complessive ampie.

Uno dei più frequenti utilizzi degli strettoi a nastro avviene nella costruzione e nella riparazione delle sedie, in cui la sezione delle gambe spesso è rotonda oppure quadrata, ma con gli elementi fissati di sbieco; questo provoca una presa scarsa e insicura ai tipici morsetti a barra scorrevole.

Altro caso frequente è quello delle cornici, solitamente formate da segmenti tagliati a 45° alle estremità. In questo caso, anche se i comuni sergenti avrebbero presa facile per via della forma squadrata, non risultano funzionali perché i pezzi da unire tendono a scivolare l’uno sull’altro. Gli strettoi a nastro, in questo caso con l’aggiunta di elementi angolari di tenuta, risolvono egregiamente il compito di premere fra loro i 4 segmenti impedendo contemporaneamente i possibili disallineamenti.

Tuttofare morsetto a pinza

I morsetti per legno a pinza più comuni sono quelli che lavorano con l’ausilio di una molla che costringe alla chiusura le due ganasce. Dimensioni e forme possono essere le più disparate per far fronte alla necessità contingente. Talvolta l’abbinamento dei due pezzi da tenere insieme supera la capacità di apertura del morsetto a pinza, altre volte l’apertura dei puntali è più che sufficiente, ma il punto in cui va applicata la pressione non è vicino al bordo e risulta irraggiungibile.

Invece di acquistare tanti morsetti a pinza di misure diverse, si possono prendere quelli che hanno una ganascia fissa e una che può scorrere su una guida assumendo la posizione più utile per ottenere la necessaria ampiezza di presa.

Facendo appello al medesimo sistema, lo strettoio presenta una doppia ganascia regolabile che permette di estendere ulteriormente la distanza fra i punti di forza.

A parte gli utilizzi d’effetto, ma poco rappresentativi, i morsetti a pinza con ganasce lunghe sono insostituibili quando la pressione della molla deve esprimersi in una posizione più interna rispetto al bordo dei pezzi in lavorazione. Come tutti gli strettoi a pinza, anche questi risultano vincenti per rapidità e immediatezza di utilizzo; per contro non è possibile regolare la pressione esercitata.

Strettoi ideati per tutte le esigenze

Gli strettoi ad alte prestazioni, per esempio, sono quelli studiati per i fabbri; oltre a essere molto robusti, sono fatti interamente d’acciaio e resistono agli schizzi del bagno di saldatura, nonché al calore che si propaga attraverso il metallo.

Al contrario, i morsetti a leva sono fatti per essere leggeri e delicati nell’azione, in modo da non danneggiare i pezzi che si stanno lavorando. La loro caratteristica è anche quella di essere molto rapidi da applicare e manovrabili con una sola mano.

Il morsetto a ingranaggi è una grande innovazione nel settore e rappresenta una vera svolta perché apporta diversi vantaggi per l’utilizzatore. Il principio di funzionamento è analogo a quello di un classico morsetto a vite, ma in questo caso non c’è alcuna manopola situata sull’asse della vite. Nel nuovo strettoio la manopola di azionamento ruota attorno alla barra guida e aziona una cascata di ingranaggi posta all’interno del braccio di lavoro; l’ultimo ingranaggio aziona la vite della ganascia.

Fra i vantaggi di questa soluzione vi è il fatto che sul lato delle ganasce non vi è la manopola di azionamento; ne consegue una notevole riduzione dell’ingombro della parte attiva dello strettoio, con possibilità di essere inserito in spazi inaccessibili a quelli di tipo convenzionale.

Il secondo vantaggio per importanza è il fatto di avere finalmente le mani dell’operatore in posizione di sicurezza: si può fare forza nello stringere la manopola senza rischiare di strisciare le nocche sulle superfici che restano quasi sempre vicine alle ganasce.

strettoio falegname
Altro strettoio molto utile è quello con ganasce piane e ad ampia superficie di presa; oltre alla grande versatilità, questi strettoi garantiscono il mantenimento del parallelismo fra i pezzi.

Quello con le ganasce inclinabili torna utile quando sono da mettere in pressione elementi di forma irregolare e in presenza di angoli.

Tutti i prodotti di questo articolo su morsetti da falegname e strettoi sono a marchio Bessey.

Calce idraulica | Composizione esatta e utilizzo

La calce è un materiale biologico, in quanto è in grado di favorire il mantenimento di un ambiente sano all’interno delle abitazioni, purificando l’aria e regolando l’umidità

Le malte di calce sono composte da un legante (calce) e un aggregante (sabbia) cui si aggiunge acqua fino a ottenere un impasto plastico, chiamato calce idraulica. Nell’edilizia avanzata la malta di calce “universale” non esiste, ci sono tipi specifici per murature, intonaci, rivestimenti e per applicazioni speciali. Tuttavia, per piccoli lavori, non occorrono peculiarità particolari, anche se i prodotti pronti contengono spesso cemento Portland che conferisce al supporto una maggiore resistenza, ma ne limita la traspirabilità.

 Calce idraulica… occorre sapere che:

  • La finitura ideale per un intonaco a calce idraulica è con pitture anch’esse a base di calce che completano le superfici e assicurano l’assoluta traspirabilità del muro. Si possono anche colorare gli impasti in fase di miscelazione tramite pigmenti naturali da aggiungere alla base, ma sono disponibili pitture a calce già pronte nelle più disparate tonalità. (A tale proposito leggi la nostra dettagliata guida su come intonacare una parete)
  • Le qualità della malta idraulica (calce romana) si apprezzano particolarmente nei bagni e nelle cucine, locali soggetti a vapore che necessitano di buona traspirabilità e di capacità inibitoria contro le muffe. Nelle camere da letto assorbe la notevole quantità di CO2 prodotta attraverso la respirazione durante il riposo notturno.

Calce idraulica composizione

composizione calce

Le proporzioni (in volume) di calce e sabbia e acqua sono rispettivamente 1-3-1

Quando si usa la betoniera l’acqua va introdotta per prima, ma, siccome una quantità eccessiva può comportare la riduzione delle proprietà meccaniche dell’impasto, conviene introdurne soltanto 2/3 della dose necessaria e aggiungerne l’ultima parte solo dopo aver introdotto la calce prima e la sabbia gradualmente poi.

Come preparare la calce idraulica

preparazione calce

  1. Per impastare la malta nella vasca della carriola dobbiamo rovesciarvi la quantità di sabbia necessaria, formare un cratere centrale e introdurvi la calce idraulica, per poi mescolare bene a secco.
  2. Iniziamo a rovesciare nella mescola poco più di metà dell’acqua effettivamente necessaria e amalgamiamo il tutto con il badile, da sotto a sopra. In più riprese aggiungiamo la restante acqua.
  3.  Quando abbiamo ottenuto una miscela uniforme, per verificare che non sia rimasta “magra”, cioè con una quantità bassa di calce, è sufficiente passare la pala sulla superficie cercando di lisciarla. Se è visibile la sabbia, dobbiamo aggiungere altra calce.
  4.  La malta di calce idraulica è ideale per realizzare intonaci, erigere un muro di mattoni rustici e civili, o rappezzi su murature danneggiate. Può essere utilizzata anche come legante per mattoni in interni. Risulta facile da lavorare, ma non particolarmente resistente.

Aspetto tecnico

Rivestendo la muratura con prodotti a base di calce applicati in strati successivi si possono ottenere risultati che hanno una valenza anche per la riqualificazione energetica degli edifici, in particolare quando si realizzano termointonaci con caratteristiche isolanti.

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  • COME SI USA? Nel tetto sovrapponi due o più strati di pannelli preferibilmente senza interporre listelli in legno. Nelle pareti puoi inserire all'interno delle intercapedini, oppure applicare e rifinire direttamente con adesivo e intonaco di calce.Nei sottotetti puoi sovrapporre due o più strati. Nei sottofondi puoi mettere il sughero e poi finire il pavimento nei modi consueti, oppure con sistemi a secco.
  • CHE PRODOTTI ACCESSORI SERVONO? Nei tetti metti il sughero tra la Guaina sottoisolamento barriera al vapore e la Guaina antigoccia traspirante. Nei cappotti applica il sughero con Bioart-adesivo/rasante di calce idraulica naturale. Con il pannello di sughero associa sempre prodotti naturali Artimestieri
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Armadio da esterno fai da te | Costruzione passo passo

Un armadio da esterno realizzato con travetti, listelli e perline tagliati su misura; è usato come dispensa con sette ante senza fondo e base

Un grande terrazzo, coperto con un lucernario piramidale, presenta in un angolo un armadio da esterno metallico utilizzato come dispensa per il deposito di ingombranti stoviglie, barattoli e vettovaglie varie che nei mobili da cucina non stanno; in questa zona esterna, inoltre, mancano appoggi per i piccoli attrezzi da lavoro e per irrigare e gestire le piante, i terricci, i sottovasi ecc.

Così per necessità di aumentare la capienza per il ricovero degli oggetti, ma anche per nasconderli alla vista, si è deciso di sfruttare tutta la parete disponibile tra l’armadio esistente e la spalletta di lato e di costruirvi un armadio esterno in legno lungo circa tre metri, composto da telaio anteriore diviso in tre comparti di pari larghezza sul quale sono montate sette ante; una di queste è ad apertura a vasistas per uno scomparto dedicato alla raccolta differenziata.

La base del telaio poggia su piedini regolabili per compensare il dislivello del pavimento, mentre i ripiani interni poggiano su mensole ancorate alla parete di fondo che diventa parte integrante dell’armadio.

Realizzazione

Catenacci a chiavistello e maniglioni

L’anta sinistra di ciascun comparto viene bloccata dall’interno con un piccolo catenaccio a cilindro che chiude in un foro sul telaio.
armadio da esterno
L’anta destra si blocca dall’esterno con un altro catenaccio a chiavistello in due parti fissate ai rispettivi montanti. Il rivestimento in perline è fissato sul lato interno del telaio.
L’armadio metallico viene foderato internamente con pannelli di polistirolo ai fini estetici e di riflessione luce: all’interno c’è infatti una lampada led per le ore buie.
armadio da esterno
Le cerniere a bandella che permettono il movimento delle ante, si fissano con viti truciolari per legno sui telai di sezione 50×50 mm e viti a testa esagonale.
progetto armadio da esterno
Il disegno (non quotato) mostra il numero e i lati di apertura delle ante a tutta altezza per i primi due comparti, le mezze ante e la chiusura a vasistas dell’ultimo comparto.
Il secondo disegno riporta la posizione dell’armadio metallico preesistente con i ripiani e le quote degli spazi stabiliti per le posizioni delle mensole interne, da applicare sulla parete di fondo del nuovo armadio tenendo conto delle proprie esigenze oltre che della posizione dei mastelli.
Catenaccio P/Lucch Zinc. 150
  • Prodotto robusto e durevole
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Securit, chiavistello Brenton forte, lucchetto scorrevole per porta
  • Materiale: acciaio.
  • Tipo: chiavistello.
  • Stile: impianto con chiavistello resistente industriale.
  • Tipo: montato a superficie.
  • Fissaggi: viti di fissaggio incluse.

Robusti telai rivestiti di perline

Stabilite le dimensioni del telaio portante, si tagliano i due elementi che andranno a formare i lati lunghi da 3 metri e i sei montanti verticali (doppi sui comparti centrali) alti 2000 mm ricavati da paletti in legno di abete grezzo da 50×50 mm.
Con un primo assemblaggio in bianco si tracciano gli interassi equidistanti dei montanti centrali (circa 1000 mm) e i punti di giunzione da forare dove inserire lunghe viti passanti sui travetti orizzontali ricadenti al centro di quelli verticali.
Prima di serrare le viti, si aggiunge un po’ di colla sulle teste dei travetti verticali e si avvitano piastrine zincate di accoppiamento ricadenti solo al lato interno per irrigidire in squadra il telaio.
I telai delle ante, composti ciascuno da due montanti verticali e tre traversi sul lato corto, si realizzano con listelli di abete grezzo da 50×20 mm, altezza di due metri e larghezza di 480 mm; le giunzioni dei listelli si eseguono con sistema a spina cieca inserita sullo spessore minore, previa tracciatura con marcatori e squadro di riscontro.
Si cospargono di colla le spine e le facce da accoppiare e si mette in pressa con uno strettoio per ogni traverso corto; il lettore ha utilizzato strettoi autocostruiti con tavolette e barre filettate prendendo spunto da una nostra rivista.
I pannelli delle porte si realizzano con perline spesse 10 mm, rifilate in testa e tagliate alla stessa lunghezza dei telai (2000 mm).
Le perline vanno innestate tra loro fino a formare la giusta larghezza delle ante; eventuali eccedenze vanno rifilate prima di incollarle sui bordi dei telai e bloccarle con graffatrice sparachiodi.

Porta per contenitori carta e vetro

Il comparto di destra dell’armadio è diviso in due parti, separate orizzontalmente a un metro di altezza da un ripiano che poggia su travetti 50×50 mm, fissati con piastrine angolari, viti e tasselli.

La sezione superiore è chiusa da antine a battente, quella inferiore a tutta larghezza con un’anta a vasistas incernierata nella parte inferiore; qui un pannello sorregge i due contenitori della differenziata.

Le cerniere dell’anta a vasistas sono autocostruite usando quattro listelli 50×50 mm sui quali si fanno tre fori svasati sulla stessa faccia, per fissare il pezzo all’anta. Un quarto foro, più grande, si pratica sulla faccia laterale, verso un’estremità, e serve per inserire il lungo bullone che si articola con il pezzo concorrente, fissato sui montanti del telaio.
I due blocchetti si fissano internamente all’anta, a filo con il bordo inferiore del piano che fa da appoggio per i contenitori.
Si tagliano a misura le perline, sagomando la prima e l’ultima sui blocchetti. Poi si fissano con adesivo e viti.
Il piano di appoggio dei contenitori è collegato con due catene a lato superiore dell’anta.
armadio da esterno
Aprendo l’anta inferiore, i contenitori assumono la stessa inclinazione semplificando le manovre di conferimento.

Montaggio telaio e mensole

Sulla sinistra, il telaio viene fissato alla parete dell’armadio metallico con viti a passo metrico passanti, mentre sul lato muro si usano tasselli. La base poggia a terra con piedini regolabili e spessore crescente per compensare la pendenza del pavimento; la parte superiore e gli intermedi si fissano sulla parete con traversi e squadrette.
Sulla parete di fondo si fissano con viti e tasselli le mensole reggipiano previste.
La parete di fondo, poiché in cemento armato, viene foderata con perline in PVC adattate sulle mensole.
armadio da esterno

Il comparto centrale viene separato dagli altri con pannelli in OSB a tutta altezza, fissati sulle traverse interne.
armadio da esterno
Per i ripiani si usano perline da 20 mm incollate e rivestite sopra con linoleum bloccato mediante profilo angolare in alluminio.

Tettuccio di protezione

Benché il cielo dell’armadio da esterno sia coperto con un pannello in OSB, a scopo precauzionale per evitare qualsiasi infiltrazione, ma anche per ragioni estetiche, è stato aggiunto un leggero tettuccio spiovente sorretto da alcuni listelli bisellati in punta, che appoggiano sul frontale del pannello e su un listello orizzontale fissato a parete sotto il lucernario.
Listelli bisellati in punta, necessari alla realizzazione del tettuccio.
armadio da esterno
Sul telaio inclinato si applicano lastre in PVC alveolare da 2 mm incollate con silicone e fermate da piccoli chiodini.
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Terminato l’armadio da esterno, si rivestono con perline anche le ante dell’armadio metallico e si dipinge la sua cornice sporgente con smalto chiaro in tinta somigliante al legno naturale.

Trapani avvitatori 2020 | Confronto tecnico e recensione dettagliata

6 trapani avvitatori acquistati presso la grande distribuzione scegliendo modelli di marchio meno conosciuto e diffuso; lo scopo è metterli alla prova in un confronto testa a testa

Come abbiamo fatto per la comparazione dei seghetti alternativi, poniamo questa volta la lente d’ingrandimento sui trapani avvitatori di marchi poco noti spesso sistemati sugli scaffali delle grandi catene di negozi a fianco dei nomi storici quali Bosch, Black+Decker, Einhell, Ryobi, Valex solo per citarne alcuni.
Il test di questo articolo mette in evidenza luci e ombre di una schiera di 6 trapani avvitatori a batteria, alcuni di marchio proprietario del negozio che li distribuisce (per esempio Brikstein di Bricoio), altri presenti comunemente in commercio, tutti accomunati da un rapporto prezzo/prestazioni che sulla carta sembra interessante.

I trapani avvitatori analizzati

Ecco l’elenco delle utensili a batteria oggetto della recensione:

trapani avvitatori

  1. Brikstein BKAV18LI2VG
  2. Dexter CDI219LD
  3. Newton 286114
  4. Power plus POWC1071
  5. Vigor TB-12/LI
  6. Worx WX372
Non abbiamo scelto i modelli più economici in assoluto, partendo dal presupposto che il desiderio di risparmio non coincide affatto con il buttare via il denaro.  Come normali acquirenti, abbiamo valutato le prestazioni illustrate sulle confezioni e il prezzo di vendita, selezionando ogni macchina anche sulla base della senzazione di solidità e funzionalità che si palesa agli occhi dell’avventore.

Brikstein BKAV18LI2VG

13 accessori: 6 punte per metalli (1,5-2,5-3-4-5-6 mm), 6 bit (4-6-PH1-PH2-PZ1-PZ2) più un portabit; valigetta, gancio per cintura e caricabatteria; peccato che questo sia da parete e non da banco, ma molte aziende tendono a fare questa scelta per agevolare la portabilità dell’accessorio (forse…).

L’indicatore di carica della batteria è sul lato sinistro del corpo macchina ed è formato da tre LED, uno rosso, uno giallo e uno verde: quando viene premuto il pulsante d’avvio i LED indicano se la batteria ha piena autonomia, media oppure se è in procinto di esaurirsi.

Il trapano ha due range di velocità impostabili, ma manca della funzione di foratura con percussione.

Le batterie in dotazione offrono la possibilità di effettuare un lavoro pressoché continuativo; con il tempo di ricarica molto rapido, offerto dall’abbinamento di queste batterie con il loro caricatore, è molto difficile dover sospendere il lavoro per mancanza di energia. Nelle istruzioni è evidenziato l’avvertimento di non lasciare la batteria sotto carica per più di un’ora; ciò significa che non c’è una gestione evoluta della corrente.

Il nostro giudizio

PRO

Buon progetto sotto il profilo funzionale ed ergonomico; è efficace, molto compatto e i materiali appaiono di buon livello. Ricarica molto rapida. Dotazione completa: importanti le 2 batterie, la clip per agganciare il trapano alla cintura e la valigetta rigida.

CONTRO 

Manca la funzione di foratura con percussione; la singola ghiera autoserrante stringe bene, ma offre poca superficie di presa; ricarica batteria non intelligente; prezzo alto; punte di qualità mediocre.

Dati tecnici del Brikstein BKAV18LI2VG

ModelloBKAV18LI2VG
Voltaggio18 V
Batterie e capacità2 da 2,0 Ah
Numero di velocità2
Velocità rotazione/min0-400 / 0-1500
Percussioneno
Numenro di colpi/min-
ø max punta inseribile10 mm
tipo di mandrino1 ghiera autoserrante
coppia max di torsione-
step di regolazione17+1
ø max foro nel legno22 mm
ø max foro nell'acciaio10 mm
ø max foro nel muro
Ricarica batteria60 min
Indicatore di caricasì, sul corpo macchina
Bit in dotazione4-6-PH1-PH2-PZ1-PZ2 + porta
Punte in dotazione1,5-2,5-3-4-5-6 mm
Luce ledsi
Valigettasi
Peso totale1,210 kg (330g)
Bilanciamentoottimo
Modulabilità avviomedia
Minimo regime di rotazione100 giri/min
rumorositàmedia
Avvitatura viti 5x70 175
Pagato euro105,90
Voto da 1 a 53

Dexter CDI219LD

In dotazione all’avvitatore Dexter un bit doppio, con punta a PH2 e SL 5.5, gancio da cintura, valigetta, 2 batterie e caricatore da banco semi intelligente: le istruzioni indicano di non lasciare le batterie in carica quando questa è completata, ma il dispositivo è in grado di segnalare eventuali malfunzionamenti.

Bene il mandrino che riceve codoli sino a 13 mm di diametro, è di metallo e offre un’ottima presa, essendo le sue dimensioni piuttosto generose, come anche l’estensione della parte zigrinata.

Proprio le ottime caratteristiche del mandrino, tuttavia, comportano una conseguenza negativa: la sua massa finisce per influire sulla distribuzione dei pesi del trapano, cosa che si avverte abbastanza nel maneggiarlo.

Al fondo scala la ghiera di impostazione delle funzioni e della coppia di avvitatura vede la possibilità di attivare anche la percussione.

Minuscola, ma potente, la luce LED del trapano dexter situata alla radice dell’impugnatura; la posizione, forse, poteva essere migliore, perché l’estensione del mandrino (e sarebbe successo anche se fosse stato più piccolo) genera un cono d’ombra alla proiezione del fascio di luce nella zona di lavoro.

Il nostro giudizio dexter utensili

PRO

Prestazioni elevate; il mandrino risulta uno dei migliori: è in metallo e prende codoli sino a Ø 13 mm; buona dotazione con un bit doppio (sempre utile), 2 batterie con stazione di carica e valigetta. Foratura con percussione.

CONTRO

Peso sbilanciato verso il mandrino; regime di rotazione minimo un po’ elevato.

Dati tecnici del Dexter CDI219LD

ModelloCDI219LD
Voltaggio18 V
Batterie e capacità2 da 2,0 Ah
Numero di velocità2
Velocità rotazione/min0-400 / 0-1500
Percussionesi
Numenro di colpi/min0-6400 / 0-24000
ø max punta inseribile10 mm
tipo di mandrino1 ghiera autoserrante
coppia max di torsione40 Nm
step di regolazione21+1+1
ø max foro nel legno35 mm
ø max foro nell'acciaio10 mm
ø max foro nel muro13 mm
Ricarica batteria80 min
Indicatore di caricano
Bit in dotazione1 doppio (PH2, SL 5,5)
Punte in dotazioneno
Luce ledsi
Valigettasi
Peso totale1,445 kg (350g)
Bilanciamentomediocre, pesante in punta
Modulabilità avviobuona con gradino
Minimo regime di rotazione120 giri/min
rumorositàmedia
Avvitatura viti 5x70 227
Pagato euro101,91
Voto da 1 a 54

Newton 286114

Come dotazione eguaglia quasi il primato del Brikstein: stesse 6 punte per metallo (1,5-2,5-3-4-5-6 mm) e stessi 6 bit (4-6-PH1-PH2-PZ1-PZ2), manca solo il portabit. Per il resto ci sono le due batterie, il caricatore da parete (più piccolo ancora rispetto al Brikstein) e la valigetta rigida.

Il trapano avvitatore Newton risulta il più grosso di questa schiera di sei. Massiccio è il piede, voluminosa la batteria, come anche il corpo macchina, che è leggermente più ampio degli altri. La differenza è fatta anche dalla parte frontale, dove si nota una ghiera di impostazione delle funzioni molto estesa e il mandrino a doppia ghiera.

Buona la gamma di regolazione della forza di serraggio, distribuita fra 25 livelli, che permettono di trovare sempre quello giusto per la situazione contingente.
La versatilità di questo trapano è incrementata anche dalla presenza della funzione di percussione, utile per la foratura di molti materiali edili e, non ultima, la doppia velocità di rotazione dell’albero secondario, caratteristica che condivide con quasi tutti gli altri modelli in prova (non il Vigor).

Sul piede dell’impugnatura, sopra l’innesto della batteria, risaltano i 3 LED (rosso, giallo e verde) che indicano lo stato di carica della batteria e, appena più avanti, il rilievo della luce LED atta a illuminare l’area di lavoro. La posizione di questa luce è molto buona, ma la sua emissione è debole.

Il nostro giudizio

PRO

Dotazione completa, tanti livelli di regolazione di coppia serraggio e funzione di foratura con percussione. Con 40 giri/min è il modello che riesce a tenere il più basso numero di giri. Prezzo basso.

CONTRO

Non buonissima la modulabilità dei giri all’avvio; bilanciamento prevalente sulla punta; un po’ più rumoroso degli altri; molto esteso in lunghezza; luce debole.

Dati tecnici Newton 286114

Modello286114
Voltaggio18 V
Batterie e capacità2 da 1,3 Ah
Numero di velocità2
Velocità rotazione/min0-350 / 0-1250
Percussionesi
Numenro di colpi/minnon indicati
ø max punta inseribile10 mm
tipo di mandrinoa 2 ghiere
coppia max di torsione22 Nm
step di regolazione25+1+1
ø max foro nel legnonon indicato
ø max foro nell'acciaionon indicato
ø max foro nel muronon indicato
Ricarica batteria3-5 h
Indicatore di caricasì, sulla base impugnatura
Bit in dotazione5-6-PH1-PH2-PZ1-PZ2
Punte in dotazione1,5-2,5-3-4-5-6 mm
Luce led
Valigettasi
Peso totale1,350 kg (345g)
Bilanciamentobuono, un po’ pesante in punta
Modulabilità avviomediocre
Minimo regime di rotazione40 giri/min
rumorositàmedio-alta
Avvitatura viti 5x70 147
Pagato euro75,20
Voto da 1 a 52

Power plus POWC1071

A parte la connotazione estetica accattivante, pare che in questo trapano/avvitatore non si sia sprecato tempo nelle inutili frivolezze; l’importante, per il progettista, era fare uno strumento potente, contenuto nelle dimensioni ed economico. La dotazione resta penalizzata da questa scelta, in quanto la macchina viene data con una sola batteria, il caricabatteria da parete e basta.

Il mandrino a due ghiere risulta un po’ penalizzato nell’uso dalla limitata superficie di presa della ghiera vicina al corpo macchina.

Power Plus e Worx sono gli unici due del gruppo ad avere alimentazione a 20 V.

No alla percussione, ma sì all’impostazione delle 2 velocità.

Il nostro giudizio

PRO

La tensione di alimentazione a 20 V offre uno spunto in più sotto il profilo della forza lavoro; nell’insieme è molto compatto; prezzo basso.

CONTRO

Dotazione limitata, soprattutto per la mancanza della seconda batteria; con una sola, l’autonomia non è grandiosa; manca la funzione di percussione; con tanta potenza il mandrino avrebbe potuto ricevere punte da 13 mm.

Dati tecnici Power plus POWC1071

ModelloPOWC1071
Voltaggio20 V
Batterie e capacità1 da 1,3 Ah
Numero di velocità2
Velocità rotazione/min0-400 / 0-1400
Percussioneno
Numenro di colpi/min-
ø max punta inseribile10 mm
tipo di mandrinoa 2 ghiere
coppia max di torsione35 Nm
step di regolazione18+1
ø max foro nel legno20 mm
ø max foro nell'acciaio10 mm
ø max foro nel muro-
Ricarica batteria3-5 h
Indicatore di caricano
Bit in dotazioneno
Punte in dotazioneno
Luce led
Valigettano
Peso totale1,190 kg (330g)
Bilanciamentobuono
Modulabilità avviomedia
Minimo regime di rotazione52 giri/min
rumorositàmedio-bassa
Avvitatura viti 5x70 121
Pagato euro47,92
Voto da 1 a 52

Vigor TB-12/LI

Dotazione minimale: oltre all’elettroutensile ci sono una batteria e il relativo caricatore da parete. Confezione in scatola di cartone.

Il mandrino è del tipo a 2 ghiere e risulta meno agevole da stringere e liberare rispetto al monoghiera; come nel caso del Power Plus, la ghiera vicino al corpo macchina offre poca presa.

Il TB-12/LI risulta il trapano avvitatore più piccolo fra quelli provati in queste pagine; a fare la vera differenza sono le dimensioni della batteria, più sottile di quella degli altri.
Unendo a questo il peso ridotto, ne deriva grande comodità nel trasporto e nella manovrabilità.

Uno per volta i trapani sono saliti sulla bilancia in assetto da lavoro, ma senza accessorio montato sul mandrino (il suo peso non influisce); la batteria invece è montata, perché da una all’altra ci sono differenze ed è bene rendere conto dell’insieme, con dati precisi, oltre a valutare “alla mano” la manovrabilità dello strumento. In questa prova esce di gran lunga vincente il Vigor che è rimasto sotto il chilogrammo.

Il nostro giudizio

PRO

Leggero, piccolo e comodo da trasportare, è il trapano avvitatore indicato per piccoli lavori in cui serve snellezza; non mancano sufficienti regolazioni della coppia di serraggio per stringere correttamente le viti sui materiali teneri; vanta un ottimo bilanciamento ed è il più silenzioso del gruppo. Prezzo molto basso.

CONTRO

L’alimentazione a 12 V limita la potenza di lavoro della macchina che ha valori di coppia massima e capacità di foratura inferiori agli altri del gruppo; dotazione scarsa; manca la funzione di foratura con percussione e la doppia velocità.

Dati tecnici Vigor TB-12/LI

ModelloTB-12/LI
Voltaggio12 V
Batterie e capacità1 da 0,8 Ah
Numero di velocità1
Velocità rotazione/min0-650
Percussioneno
Numenro di colpi/min-
ø max punta inseribile10 mm
tipo di mandrinoa 2 ghiere
coppia max di torsione10 Nm
step di regolazione16+1
ø max foro nel legnonon indicato
ø max foro nell'acciaionon indicato
ø max foro nel muro-
Ricarica batteria3-5 h
Indicatore di caricano
Bit in dotazioneno
Punte in dotazioneno
Luce led
Valigettano
Peso totale0,960 kg (170g)
Bilanciamentoottimo
Modulabilità avviomedia
Minimo regime di rotazione59 giri/min
rumorositàbassa
Avvitatura viti 5x70 53
Pagato euro34,90
Voto da 1 a 52

Worx WX372

La dotazione dell’avvitatore worx 20v è tipica degli strumenti rivolti a un’utenza smaliziata, già in possesso di punte e bit, che apprezza una valigetta rigida robusta e ben fatta.

Il mandrino a singola ghiera autoserrante risulta il migliore fra tutti.

Molte le regolazioni di coppia, più la foratura senza e con funzione di percussione.

Alla massima apertura il mandrino riceve codoli da 13 mm.

Il nostro giudizio

PRO

Molta la potenza disponibile (è l’avvitatore con la più elevata coppia di serraggio); buona l’autonomia; buoni i materiali costruttivi; ben fatta la valigetta; molte le regolazioni di coppia con settaggio foratura e foratura con percussione; buona la modulabilità all’avvio, ottimo il mandrino.

CONTRO

Molto pesante, risulta anche sbilanciato verso la punta, non risultando un campione di manovrabilità; è il più rumoroso del gruppo; prezzo elevato, praticamente allineato a quello di trapani avvitatori di fama consolidata.

Dati tecnici worx WX372

ModelloWX372
Voltaggio20 V
Batterie e capacità2 da 2,0 Ah
Numero di velocità2
Velocità rotazione/min0-550 / 0-1800
Percussione
Numenro di colpi/min0-8800 / 0-28800
ø max punta inseribile13 mm
tipo di mandrino1 ghiera autoserrante
coppia max di torsione50 Nm
step di regolazione22(27)+1+1
ø max foro nel legno40 mm
ø max foro nell'acciaio13 mm
ø max foro nel muro16 mm
Ricarica batteria58 min (60 min)
Indicatore di caricano
Bit in dotazione1 doppio (PH2, SL 5,5)
Punte in dotazioneno
Luce led
Valigettasi
Peso totale1,705 kg (375g)
Bilanciamentoscarso, molto pesante in punta
Modulabilità avviobuona
Minimo regime di rotazione60 giri/min
rumorositàalta
Avvitatura viti 5x70 209
Pagato euro152,99
Voto da 1 a 53

Prove di forza e resistenza dei trapani avvitatori

Una sull’altra, tavole di natura e durezza differente, sono immobilizzate al banco per essere attraversate, senza preforo, da viti con impronta Torx 8×160 mm. La dimensione delle viti è evidenziata da quella appoggiata sulla sinistra; tutti i trapani, tranne il Vigor sono riusciti ad avvitare la vite sino in fondo.

Nella prova di resistenza abbiamo avvitato centinaia di viti da legno 5×70 mm in travetti di legno tutti uguali. Il risultato della prova è riassunto nella tabella a pagina 8 e 9 alla terz’ultima riga.

Prima di effettuare i test le batterie sono state tutte caricate, scaricate e poi caricate ancora una volta. Nel leggere le valutazioni il lettore tenga conto del fatto che la massima efficienza di ogni batteria si raggiunge dopo un rodaggio più lungo di quello da noi effettuato. Per quel che riguarda i tempi di ricarica, nella tabella a pagina 8 e 9 abbiamo comunque indicato, in modo puntiglioso, i dati dichiarati dalla casa e a fianco le tempistiche rilevate durante i cicli fatti da noi. Per la durata di utilizzo ci siamo affidati al test di avvitatura con viti da legno 50×70 mm.

Starter al litio Drive 13000 di Telwin | Energia sempre a portata di mano

Questo starter al litio è grande poco più di un astuccio per occhiali e consente di avviare una moto, un’auto, un furgone o una barca, ma offre anche una serie di prese per caricare dispositivi elettronici e ha un paio di potenti luci LED

Che la batteria vada rapidamente a terra può capitare per varie ragioni e nei momenti più impensati; e non sempre ci si trova nelle condizioni di collegare alla rete 220 V uno starter, il dispositivo capace di erogare istantaneamente la corrente necessaria per avviare un motore. In questo caso, ma non solo, può essere veramente indispensabile uno starter al litio come Drive 13000 di Telwin.

starter

Quello che lo rende uno strumento eccezionale non è solo la corrente di avviamento di 450 A (1500 A di picco) capace di avviare un veicolo con batteria esaurita, ma è il farlo con dimensioni tanto ridotte; cosa che lo rende prezioso in quanto non occupa spazio nel bagagliaio e in più è leggerissimo, quindi perfetto anche per i motociclisti.

starter al litio telwin

Fra i vantaggi che offre il Drive 13000 (disponibile anche nella versione da 1200 A start max, Drive 9000) ci sono anche le numerose prese per alimentare dispositivi mobili e altro, con una ricca dotazione di adattatori; un paio di prese sono USB con differenti amperaggi di uscita (1 e 2,1 A), altre due a 12 e 19 V.

Drive 9000 costa euro 109,00; Drive 13000 euro 129,00.

Strumento completo e versatile

starter 13000
La dotazione è completa e tutta contenuta in un comodissimo astuccio semirigido: lo starter al litio più i cavi per l’avviamento, i due sistemi di ricarica (uno con presa accendisigari e uno con adattatore da rete 220 V), un paio di cavi di alimentazione e un’ampia gamma di adattatori per poter caricare praticamente tutto.

L’uscita di potenza per l’avviamento del veicolo è dedicata: i cavi con i morsetti per la batteria hanno quindi uno spinotto speciale, polarizzato, che impedisce l’inversione accidentale della polarità.

Le due prese USB forniscono la tensione standard di 5 V per caricare i dispositivi mobili più comuni, ma con due diversi amperaggi di uscita: una eroga 1 A, una 2,1 A.

Ci sono anche uscite da 12 e 19 V di tensione, per alimentare altri dispositivi compatibili.

Due potenti luci led permettono di illuminare come una torcia o di funzionare a intermittenza per segnalazioni in caso d’emergenza.

Per ricaricare lo starter si può utilizzare la presa 12 V accendisigari o l’alimentazione 220 V.

Telwin Drive 13000 - Power Bank e Starter Auto/Moto, 12 V
  • Avviatore portatile ultracompatto di emergenza a 12 v multifunzione per moto, auto, camper, imbarcazioni a motore, etc.; le dimensioni contenute lo rendono adatto ad essere riposto nel vano portaoggetti dell'auto
  • Avviatore: equipaggiato con batterie altamente performanti da 1500a di picco; completo di cavi di avviamento, vari connettori per dispositivi mobili, spina accendisigari, alimentatore di rete il tutto nella comoda borsa in pelle
  • Power bank: è dotato di due uscite usb(1a-2,1a) per la carica di dispositivi elettronici (tablet, smartphone, mp3, macchine fotografiche, etc) e di due uscite a 12 v19v per l'alimentazione di laptop ed altri dispositivi
  • Diventa all'occorrenza lampada di emergenza con due luci al led ad alta luminosità; ottimo da avere sempre in auto
  • Numero di parte:829566
Telwin Drive 9000 Avviatore Compatto al Litio 12V & Power Bank, Rosso
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