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Tettoia con pannelli isolanti in lamiera

Ciao, ho appena rifatto una tettoia con pannelli isolanti in lamiera e anima isolante in poliuretano espanso di un ripostiglio attrezzi. Questi pannelli sono in battuta su un muro in cemento,e quindi tra pannello e muro c’è qualche mm di vuoto. Ho riempito il vuoto con le bombolette di poliuretano, ma temo che se piove mi entra dell’acqua. Domanda:che prodotto posso usare per isolare anche questo spessore (quindi che incolli cemento e lamiera) ???Fare delle lastre da un lattoniere è troppo complicato (e costoso), perchè i pannelli hannole greche. Esiste un prodotto che può isolare e nn far penetrare l’acqua ?? Grazie

Esistono strisce in rotolo (lunghezza qualche metro, di solito 5) di materiale che sopra presenta una lamina e sotto uno strato di bitume. La lamina resiste bene agli insulti meccanici, mentre il bitume, scaldato, aderisce perfettamente alla parete e alla lamiera. Non è una soluzione molto estetica, per la quale la scelta ricade sicuramente sulla scossalina metallica (rame, acciaio, ecc).

Tampone per realizzare le venature

 Esiste un tampone per realizzare le venature ad imitazione del legno? E come si utilizza?

Sì, esiste un tampone per realizzare le venature con i colori. Per utilizzarlo, si stende prima un colore di tonalità chiara sulla superficie che si vuole decorare; si lascia asciugare bene. Si sovrappone un secondo colore di tonalità più scura. A questo punto, prima che quest’ultimo asciughi, si passa il tampone per realizzare le venature che riporta in evidenza il primo colore.

I tamponi si trovano in commercio nei centri fai da te e nei negozi di belle arti. Il costo è di  pochi euro.

Trovi una spatola effetto finto legno sul sito della Stamperia.

Rimuovere le piastrelle

Buon pomeriggio, devo rimuovere le piastrelle che rivestono fino 1,5 m due pareti di una cucina di una vecchia casa, nonché l’intonaco sottostante in modo da lasciare il muro a vista.S to usando mazzetta e uno scalpello sottile e a punta piatta da 2 cm per il distaco delle piastrelle, e uno scalpello un po’ più lungo per l’intonaco. Sto spaccando le piastrelle che si staccano spaccandosi in tanti pezzi, con grande fatica. Al di sotto si trova uno strato di 2-3 cm di intonaco (sottile strato di colla “pettinato” compreso) molto compatto che mi sta rallentando enormemente i lavori. Potete suggerirmi una tecnica migliore e più efficace per rimuovere le piastrelle e l’intonaco? Esiste un modo per “preparare” il muro (ad esempio bagnandolo o altro) in modo che l’intonaco si distacchi con maggiore facilità?

Probabilmente è andato a finire del liquido nella zona dei contatti del fornello in questione. Se il problema persiste, consigliamo l’intervento di un tecnico specializzato.

Informazione tecnica sul riscaldamento

Buongiorno! Vi scrivo per chiedervi un informazione tecnica sul riscaldamento! Io ho una caldaia per riscaldamento murale in una cucina di 24 mq con relativo camino. L’anno scorso ho costruito un camino in soggiorno con una propria canna fumaria. Ora, il camino funziona molto bene nel senso che non respinge il fumo, ma purtroppo aspira anche i gas dalla stufa quando il riscaldamento è in funzione. Allora ho fatto un foro di diametro 120 mm nel muro in cucina per dare miglior aspirazione alla caldaia, ma il problema sussiste. Grazie per l’aiuto. LUIGI

Per bruciare un solo chilogrammo di legna servono 4 metri cubi d’aria e, considerano anche quella che viene aspirata dalla bocca del caminetto, si arriva alla rispettabile cifra di 320 metri cubi per ora. Appare del tutto logico che nella stanza servita dal caminetto si crei una depressione e che, quindi, si generi una sorta di aspirazione dai locali vicini e, nel suo caso particolare, da quello che dispone di una presa d’aria verso l’esterno.La presa d’aria nella cucina va benissimo, ma deve servire solo per la caldaia: per il caminetto ne serve un’altra, di sezione pari a quella della canna fumaria e con sportello regolabile.Per quanto riguarda le modalità pratiche per realizzare la modifica, dovremmo sapare come è fatto e sitemato il caminetto; ricordi che l’aria fresca che arriva dall’esterno, prima di entrare nel locale, deve lambire la parti calde del camino in modo da riscaldarsi.

Scala in pietra Serena, come pulirla

Ho una vecchia scala in pietra Serena che si è macchiata. Vorrei eliminare le macchie (forse unto?) e uniformare tutto lo scalino perchè fino a poco tempo la parte centrale era coperta da una passatoia. Con cosa devo trattarla dopo la pulizia? Grazie

Ci sono diversi sistemi per smacchiare la pietra, ognuno maggiormente efficace con un tipo di sporco. In caso di pietra unta, trattata con cere grasse, accumulo di smog, sporco organico potrebbe andare bene il Chittone della ditta Madras; come detergente acido, invece, per una pietra delicata come la Serena consigliamo lo Ston, oppure, il più energico Deterston, sempre di Madras. In tutti i casi è meglio fare una prova in un punto poco visibile, prima di applicare il prodotto sull’intera superficie.
Dal trattamento di pulizia bisogna far passare almeno 5 giorni prima di applicare il protettivo.
Il protettivo deve avere un’azione idro-oleorepellente senza modificare sostanzialmente la colorazione dei materiali pur mantenendone la traspirazione; il risultato è quello di ottenere una pietra più impermeabile e più facilmente smacchiabile.
Come protettivo consigliamo di dare due mani 1 OR di Madras a distanza di 4 ore una dall’altra.

 

Che cos’è la pietra serena?

Normativa che stabilisce un grado minimo di coefficiente di attrito per le piastrelle da esterno

Buongiorno c´è una normativa che stabilisce un grado minimo di coefficiente di attrito per le piastrelle da esterno? Mi spiego meglio.. settimana scorsa dopo una caduta ho deciso di cambiare le piastrelle esterne causa scivolisità molto forte. Ho chiesto al piastrellista se le piastrelle che avevo erano a norma di legge perchè mi sembravano troppo scivolose e lui mi ha dato la scheda tecnica in cui c´è un grado  di attriro R11.è a norma secondo le leggi vigenti o devo mettere altri tipi di piastrelle con gradi più alti? Spero di essermi spiegata. Grazie

La contrassegnazione R + un numero, come quella datale dal suo piastrellista, si riferisce alla norma DIN 51130, nata ed in uso in Germania, ma di ampia diffusione d’utilizzo anche da noi. In Italia la norma fa riferimento alla Legge 13 del gennaio 1989 ed il successivo Decreto Ministeriale 14 giugno 1989, n. 236, nonché al DPR 24 Luglio 1996, n. 503, che fanno affidamento su un sistema di origine inglese (BCR – Tortus) della misurazione del coefficiente di attrito dinamico che si esprime in µ. Nel sistema BCR – Tortus il coefficiente dovrebbe essere sempre superiore a 0,40;  µ compreso fra 0,40 e 0,74 è da considerarsi più che soddisfacente, mentre superiore a 0,75 è eccellente. Il sistema DIN 51130 indica:

R9 per zone di ingresso e scale con accesso dall’Â’esterno, ristoranti e mense, negozi, ambulatori, ospedali, scuole.

R10 per bagni e docce comuni; piccole cucine di esercizi per la ristorazione; garage e sotterranei.

R11 per ambienti per la produzione di generi alimentari; medie cucine di esercizi per la ristorazione; ambienti di lavoro con forte presenza di acqua e fanghiglia; laboratori; lavanderie; hangar.

R12 per ambienti per la produzione di alimentari ricchi di grassi come: latticini e derivati; oli e salumi; grandi cucine di esercizi per la ristorazione; reparti industriali con impiego di sostanze scivolose; parcheggi auto.

Diluire la vernice per ferro

Qual è il giusto modo di diluire la vernice per ferro onde evitare che il pennello si asciughi?

Premesso che si deve utilizzare un diluente compatibile con la vernice scelta (seguire le prescrizioni indicate sul barattolo), il prodotto si deve allungare sino ad ottenere una buona fluidità di stesura. Per diluire la vernice per ferro conviene procedere per gradi: dopo aver messo un po’ di diluente, mescolare bene e fare una prova; se il colore è ancora denso se ne aggiunge ancora un po’, e così via.
Una soluzione troppo liquida cola facilmente e copre meno; una troppo densa rende faticoso il lavoro e tende a lasciare spessori di prodotto ineguali nel corso della stesura.

Semina di fiori e di ortaggi

Sono Marcello, siccome in inverno-primavera vorrei cimentarmi con la semina di fiori e di ortaggi, avendo a disposizione dei contenitori di polistirolo idonei alla semina, mi manca l’esperienza per preparare il giusto terriccio. Potreste dirmi cosa mettere e in che percentuali se vari componenti?

Se il terriccio lo acquista trova sacchi specifici per i più diversi usi; un terriccio universale assicura comunque sempre buoni risultati.
Se intende prepararlo bisognerebbe sapere cosa ha a disposizione per suggerirle come ammendarlo
(correggerlo).
Ogni pianta ha esigenze diverse (un conto è seminare carote, un altro paintare geranei), ma è buona norma che il terreno sia soffice, non facile ad “inzupparsi” d’acqua, ricco di humus.
Un terreno argilloso non lascia penetrare l’acqua, uno sabbioso non la trattiene.
E poi sono importanti le qualità chimiche ( il suo grado di acidità , il ph ), ma qui le cose si complicano.
Visto che parla di diversi contenitori, le consigliamo di acquistare un terriccio pronto e specifico per ogni tipo di coltura.

Costruire un presepe faidate con l’acqua che scorre

Per quest’anno, per Natale, vorrei fare un bel presepe faidate! Mi sto già procurando tutto il materiale per realizzarlo. Il punto forte del mio presepe faidate, vorrei che fosse il fiumiciattolo con l’acqua vera che scorre. Mi sono procurato un motorino per attivare l’acqua che funziona a 12 volt, quello del radiatore delle automobili. Volevo comprare un trasformatore, ma mi hanno detto che non è adatto perchè il motorino funziona con corrente alternata, mentre il trasformatore la produce continua. L’utilizzo di una grossa batteria mi sembra inadatto dato che le feste sono molto lunghe. Quale altro motorino utilizzare,  forse quello della lavatrice? Grazie

Trasformando la corrente di rete (alternata) da 220 a 12 Volt si ottiene sempre corrente alternata, mentre il motorino della ventola del radiatore funziona a 12 Volt ma in corrente continua.Non basterebbe quindi un trasformatore, ma serve un vero e proprio alimentatore (tipo caricabatterie) che riduca la tensione e “raddrizzi”” la corrente alternata.Detto questo, il motorino della ventola ci sembra un po’ troppo potente per il suo scopo, e richiederebbe un alimentatore piuttosto grosso: non sarebbe meglio utilizzare, se la portata le sembra sufficiente, un motorino da lavacristallo, quello cioè che produce lo spruzzo sul parabrezza dell’auto?Altra soluzione possibile è quella di utilizzare una pompetta da lavatrice, facilmente reperibile anche di recupero, di basso costo, con buona portata e funzionante con la normale corrente di rete a 220 volt.

Dispositivo per comandare la finestra

Salve! vorrei un consiglio su come ideare e realizzare un dispositivo per comandare la finestra (meccanico o elettrico/elettronico), che mi permetta di aprire e chiudere una finestra (un’anta) che si trova a 4 metri di altezza dal pavimento nella scala della cantina di una villetta senza doversi servire di una scala o simile. Grazie

Per comandare l’apertura e la chiusura della finestra ci limitiamo a fornirle uno spunto, che lei potrà sviluppare a piacimento in funzione della situazione di fatto: la soluzione più semplice ci sembra quella di eliminare la maniglia e di fissare all’anta, con un opportuno snodo, un robusto dado nel quale faccia presa una barra filettata: quest’ultima, messa in rotazione da un motorino tergicristallo, fissato alla parete, provocherebbe lo spostamento  che le interessa senza compromettere la sicurezza. Per migliorare il funzionamento del dispositivo può essere opportuna l’installazione di due interruttori di fine corsa.