Home Blog Page 175

Barbecue inox fai da te con forno | Guida alla costruzione

Costruire un barbecue inox fai da te implica un grande lavoro di taglio, piegatura e saldatura di parti in acciaio

In questa guida documentiamo come costruire un barbecue inox fai da te recuperando un vecchio braciere, operazione sicuramente più complicata rispetto a costruire un barbecue fai da te in muratura o alla costruzione di un barbecue in ferro. L’autore del progetto, il nostro lettore Leonardo Telesca, ha superato sé stesso travalicando anche il concetto di “trasformazione” perché dell’oggetto originale non rimane quasi più nulla, non sono state mantenute le forme e neppure la sostanziale funzionalità, visto che da barbecue diventa praticamente un forno e, infine, originariamente fatto per andare a carbonella, al termine lavora con una resistenza elettrica.

Come costruire un barbecue inox partendo da un vecchio braciere

vecchio barbecueVa detto, tuttavia, che il vecchio braciere è stato la scintilla per dare il via al lavoro e senza quello, probabilmente, il progetto per una costruzione ex-novo di un barbecue inox fai da te non avrebbe mai preso vita.

Cosa rimane del vecchio barbecue
Del vecchio e rugginoso barbecue è rimasto solo il guscio inferiore per la brace e 2 ruote. La disponibilità di un foglio di acciaio inox spesso 1,5 mm sufficientemente ampio è stata la molla che, dopo la costruzione dei primi pezzi, ha fatto “deviare” il progetto alla costruzione di un barbecue inox fai da te.

Progettare una cappa in acciaio inox per l’utilizzo anche come forno
Dopo il rifacimento di un nuovo sostegno a terra, completamente ridisegnato e fatto con tondino inox, mettendo le rotelle a tutte e quattro le gambe, si passa all’idea di fare una cappa adeguata, sostenuta da una parete liscia posteriormente e tre archi sugli altri lati, tutto usando acciaio inox. Allo step intermedio si fa avanti l’idea finale di applicare ai tre archi altrettanti pannelli rimovibili per trasformare il barbecue in forno, con tanto di vetro termico e termometro su quello frontale, ripiani di lavoro ripiegabili lateralmente, camino con tiraggio regolabile e, dulcis in fundo, resistenza elettrica a due stadi per cuocere senza l’uso di carbonella.

cappa barbecue acciaio inox

forno in acciaio inox

Come realizzare la struttura del barbecue in acciaio inox

telaio per barbecue in acciaio

1 –  I tre archi che formano la struttura superiore del forno barbecue inox sono realizzati con tubolare a sezione quadrata di acciaio inox piegato con un raggio di curvatura maggiore nel frontale. I gambi anteriori dei due laterali sono smussati per inserirsi armonicamente sulla curvatura dell’arco frontale. Tenuti in posizione con strettoi e assicelle metalliche, si uniscono con saldatura ad arco.

barbecue fai da te

2 – La struttura superiore si completa in basso con altri segmenti di tubolare quadro che uniscono alla base gli steli degli archi andando a formare un rettangolo di misura sul guscio del vecchio braciere. Sopra, gli archi sono integrati dalla lamiera che sale a completare il prospetto della costruzione; dal limite superiore iniziano gli spioventi della cappa, mentre posteriormente il dorso del barbecue è costituito da un’unica lastra di acciaio. Anche la parte bassa è interamente rifatta: le gambe sono esili, ma robusti tondini di acciaio inox che terminano con altrettante ruote (due sono quelle del vecchio barbecue); una cornice rettangolare fatta con profilato angolare inox, oltre a rendere solidali le gambe nella parte bassa, fornisce supporto a un ripiano che, al momento della foto, non è ancora applicato.

griglia barbecue acciaio inox

3 – Sopra il braciere prendono posto la vaschetta di raccolta del grasso, la serpentina della resistenza e la griglia. Queste ultime sono acquistate di misura e tipo adeguato alla nuova situazione costruttiva

Griglia barbecue acciaio inox e resistenza elettrica

resistenza elettrica barbecue

1 –  I due stadi della resistenza elettrica sono in realtà costituiti dal fatto che le resistenze sono due, una di dimensioni maggiori dell’altra. In questo modo, per cuocere cibo per sole due persone si può accendere solo la piccola; per 4 si può accendere solo la grande, mentre se si è in molti si accendono tutte e due insieme.

2 – Il ripiano collocato all’interno della cornice di profilato angolare è costituito da un foglio di rete inox tagliata di misura. La scelta della rete è data dalla necessità di impedire accumuli d’acqua in caso di pioggia in presenza di vento.

3 – Sotto il piano di cottura si applica una scatola di derivazione per esterni in cui si inseriscono due interruttori con spia luminosa. Uno dà e toglie corrente “generale” a entrambe le resistenze elettriche (poi sul quadro comandi della piastra ci sono gli interruttori per i singoli singoli moduli scaldanti), l’altro accende la luce posizionata nella cappa per illuminare la zona di cottura.

termometro per barbecue

4 –  Il termometro è posto sullo sportello frontale, appena sopra il vetro termico.

barbecue inox fai da te

5 –  Sui fianchi, all’altezza della zona cottura, si applicano due ripiani inox incernierati fra loro e verso la struttura portante, in modo da poterli aprire secondo necessità oppure lasciarli abbandonati sui fianchi del forno.

Consigli per gli acquisti barbecue acciaio inox

Grillchef Landmann 11290 Barbecue Rettangolare in Acciaio Inox
  • In acciaio con paravento
  • Braciere, colonna e piede
  • Griglia cromata
  • Sportelli di aerazione in acciaio INOX
Landmann Barbecue in Acciaio Inox 69x96x50 cm, Superficie di Cottura ca. 48x46,5 cm
  • Finitura in acciaio inox con parabrezza.
  • Griglia cromata con manici in legno
  • Barbecue a carbone smaltato
  • Vassoio per la raccolta delle ceneri per un
  • rimozione della cenere
Electrolux 50292968000 Barbecue in Acciaio Inox
  • Il kit contiene: pinze, spatola, forchettone, pennello e coltello
  • Ciascun utensile può essere appeso per facilitarne la conservazione.
GAINWELL SPAZZOLA GRIGLIA BARBECUE
  • SETOLE IN ACCIAIO INOSSIDABILE DI ALTA QUALITÀ - spazzola robusta in filo di acciaio che raschia via lo sporco e il grasso più ostinati istantaneamente
  • DESIGN FUNZIONALE PER PULIRE SENZA SFORZO - Manico rinforzato extra lungo 45 cm e spazzole con testa ad angolo 360º per raggiungere i punti più difficili
  • PUÒ ESSERE USATA SU TUTTE LE GRIGLIE - carbonella, gas, fumo, porcellana, a raggi infrarossi. Pulisce senza danneggiare la superficie
  • RESISTENTE E DI LUNGA DURATA - non si rompe, le setole non cadono, dura negli anni
  • GARANZIA A VITA SE ORDINI ADESSO! Se non siete soddisfatti per qualsiasi motivo, saremo lieti di rimborsare il prezzo di acquisto
Tinksky In acciaio inox spiedini Barbecue spiedini barbecue spiedini confezione da 100 (argento)
  • Colore: argento. Materiale: acciaio inossidabile, legno.
  • Lunghezza: Circa 34cm; Diametro: 2mm.
  • Semplice e pratico barbecue all'aperto bastoni.
  • In robusto acciaio inox per conveniente usare.
  • Piccole dimensioni, è possibile deposito da nessuna parte.

Come applicare olio naturale per legno KK 1500 Sayerlack compatibile con alimenti

0

L’olio naturale per legno KK 1500 assolutamente naturale, è particolarmente indicato per i manufatti che entrano in contatto con i cibi

La finitura con olio naturale per legno è quanto di meglio si possa fare quando l’essenza è nobile e ben dotata in fatto di bellezza della fibratura. In tal caso l’olio per legno non fa altro che valorizzare lo splendore e i cromatismi di una superficie che per natura già si presenta al meglio. Oltre alla finitura, però, l’olio per legno svolge anche l’azione protettiva: durante l’applicazione viene assorbito dalle fibre che in questo modo vengono preservate dall’eccessiva essiccazione e le superfici aumentano la loro idrorepellenza.

Guarda il video di utilizzo dell’olio naturale per legno KK 1500 Sayerlack

Trattamento completo per proteggere il legno a contatto con gli alimenti

Si tratta quindi di un trattamento completo, che non richiede l’uso di altri prodotti. Tuttavia, c’è olio e olio. L’olio naturale per legno KK 1500 Sayerlack è ideale per

  • l’utilizzo su mobili,
  • porte e complementi d’arredo situati in interni,
  • ha una formulazione esente da solventi aromatici

Olio naturale per legno KK 1500 è certificato secondo la norma Ikea IOS-PRG-0021

Questa certificazione ne consente l’utilizzo sui supporti che possono entrare in contatto con gli alimenti. Per questo diviene ideale anche per la protezione di piani di lavoro in cucina e per gli accessori come taglieri, vassoi, mestoli e forchettoni di legno, solo per fare alcuni esempi. Per tutti questi elementi, soggetti a frequente lavaggio con acqua, l’olio KK 1500 conferisce idrorepellenza in virtù della capacità di penetrare nel profondo delle porosità, ma nello stesso momento offre il massimo risalto della fibratura, mantenendo l’aspetto del tutto naturale.

olio per legno kk 1500 Sayerlack

L’olio naturale per legno KK 1500 è trasparente; la latta contiene 0, 750 litri di prodotto; è adatto per l’utilizzo su manufatti di legno situati in interni; è pronto all’uso; ha un tempo di essiccazione al tatto di 48 ore, mentre fra due mani devono passare almeno 24 ore. La resa di una latta è di 7-10 mq, a seconda dell’assorbenza del legno; si stende con straccio di cotone o lino, sulle ampie superfici si può dare anche a pennello. La pulizia degli attrezzi va fatta con acquaragia minerale. Olio naturale per legno KK 1500 costa euro 18,00.

Come costruire una tavola per impastare e proteggerla con olio naturale per legno

costruzione tavola per impastare in legno

Si taglia un foglio di multistrato di buon spessore, con profondità e larghezza adeguate al piano di lavoro in possesso; quindi, si applica lungo uno dei lati lunghi della tavola, sulla faccia di sotto, un listello di scontro.

carteggiatura legno con carta abrasiva

La superficie da trattare è la faccia superiore della tavola; nel caso di manufatti nuovi, come questo, va preparata al trattamento carteggiando con carta vetrata fine, grana 280-320.

olio per legno sayerlack

La latta di olio KK 1500 ha un tappo a vite, comodo da rimettere dopo l’utilizzo, più il beccuccio estraibile per una migliore fruizione del prodotto. 4. Si rimuove il sigillo, garanzia di integrità del contenuto.

sigillo garanzia prodotto

Si rimuove il sigillo, garanzia di integrità del contenuto.

olio per legno protettivo

L’olio può essere versato sul tampone di cotone oppure direttamente sulla superficie

stendere olio per legno a tampone

L’olio può essere steso sulla superficie e subito steso col tampone, tirandolo con movimenti circolari. Dopo 24 ore, va ripetuta una seconda procedura di applicazione.

impastare

Olio naturale per legno anche sui mobili antichi

mobile antico trattato con olio naturale per legno

Legno grezzo non vuol dire che può essere soltanto di nuova produzione; nel caso di mobili già trattati, come per esempio quelli antichi, la finitura a olio può essere applicata previa eliminazione di quelle precedente, mediante, a seconda dei casi, l’uso di svernicianti, lavaggio con soda caustica ecc. Riportata “alla luce” la superficie grezza, si può applicare all’essenza la finitura a olio.

Pere al vino rosso

Le pere al vino rosso sono ottime per accompagnare arrosti di carne e selvaggina. Vediamo come prepararle facilmente.

Per la preparazione delle pere al vino rosso servono:

ingredienti pere al vino rosso

  • 1 kg di pere William sode;
  • una bottigla di vino rosso corposo;
  • un limone biologico;
  • 2 chiudi di garofano;
  • una bacca di anice stellato;
  • un cucchiaino di cannella in polvere;
  • mezzo cucchiaino di bacche di pepe nero;
  • 400 g di zucchero di canna.

Procedimento pere al vino rosso

pere al vino rosso preparazione
Sbucciamo le pere, le tagliamo a metà e, con uno scavino rotondo, eliminiamo il torsolo. Tagliamo via il picciolo e la base.

pere in quarti
Riduciamo ogni mezza pera in 4 spicchi e le mettiamo in una ciotola, Laviamo ed asciugiamo il limone, preleviamo 2 strisce con un pelapatate, spremiano il succo e lo versiamo sulle pere.

cannella pere

Trasferiamo le pere in una casseruola, uniamo il vino, un decilitro di acqua,  le spezie intere, lo zucchero e la cannella e mescoliamo con cura.

Completamento pere al vino rosso

Portiamo il composto ad ebollizione, copriamo parzialmente la casseruola e proseguiamo la cottura su fiamma bassa per circa 40 minuti fino a che le pere sono cotte e il liquido molto ridotto. Le invasiamo in vasi sterilizzati e le conserviamo in frigo per circa un mese. Da servire con arrosti di carne o selvaggina

Moquette: vari tipi di posa

Rinnoviamo in poche ore il pavimento di piastrelle vecchie e scheggiate

La moquette è calda ed economica, permette di rinnovare un pavimento senza intervenire in modo drastico sul preesistente. Un altro vantaggio è la facilità e rapidità di posa.

Un posizionamento definitivo richiede l’uso di collanti specifici, da stendere in modo uniforme sul sottofondo con una spatola dentata, ma è possibile applicare la moquette anche soltanto con nastro biadesivo. In alcuni casi, dove non sia necessario giuntare più teli per coprire tutta la larghezza della stanza, si può tentare una posa libera trattenuta solo sul perimetro dalla zoccolatura e dai coprisoglia.

L’applicazione con nastro biadesivo, specifico per incollare la moquette, è molto pratica e si adatta ai rivestimenti leggeri: inoltre preserva il pavimento sottostante, se non si vuole che venga intaccato dal normale collante.

L’attrezzatura necessaria per il lavoro è ridotta all’essenziale: una spatola per le rasature e una spatola dentellata per il collante, taglierino e forbici ben affilati per ottenere tagli netti che non rovinino il pelo; indispensabili anche un metro avvolgibile e un righello di metallo per fare da guida al taglierino. Un blocchetto di legno ed un mazzuolo di gomma sono invece molto utili per far aderire meglio la moquette al nastro biadesivo.

 

moquette-incollata

Ci sono collanti da stendere a tutto campo che fissano la moquette in modo definitivo. La stabilità è ottima e non si formano pieghe o “bolle” anche nei punti a maggior traffico.

 

posa-libera

La posa libera consiste nel posare la moquette a terra senza alcun tipo di fissaggio. Soltanto i bordi vengono trattenuti con uno zoccolino sulle pareti perimetrali e un coprisoglia in corrispondenza delle porte. Non si addice a locali di grande superficie dato che non sono possibili giunzioni.

Moquette: posa col nastro biadesivo

spianare-fughe

Spianiamo le fughe e tutte le irregolarità con mastice indurente in modo da ottenere una superficie liscia ed uniforme.

 

raschiare-increspature

Una volta indurito il mastice e raschiate via eventuali increspature si effettua una pulizia approfondita con aspirapolvere; successivamente si passa una spugna umida in modo da asportare ogni traccia di sporco.

 

nastro-biadesivo

Applichiamo sul pavimento asciutto le strisce di nastro biadesivo, partendo dal perimetro con una disposizione a riquadri. Le strisce non vanno mai sovrapposte, ma soltanto affiancate per non generare sovraspessori che si potrebbero vedere attraverso la moquette.

 

stesura

Misuriamo il telo sul pavimento per prova in modo da verificare il posizionamento, quindi stacchiamo la protezione dal nastro e stendiamo la moquette premendo bene in corrispondenza delle strisce di adesivo.

Piattaia in legno fai da te | Come realizzarla in stile tirolese

Guida alla realizzazione di una piattaia in legno fai da te, realizzata con un bel po’ di lavoro di seghetto alternativo per ottenere le modanature che la arricchiscono

Nelle cucine di una volta, specialmente nelle zone montane e in campagna, la piattaia era un mobile immancabile: ognuno cercava di personalizzarla con fregi e accessori, per esempio ganci per appendere coperchi o “presine” sotto la mensola inferiore. Al nostro lettore Remo Rigon piace costruirne di diversi tipi e la piattaia in legno fai da te che ci mostra è forse una delle più complete, con tanto di cassetti nella parte inferiore.

Cosa serve per costruire una piattaia fai da te in legno

I pezzi per realizzare questo modello si ricavano da tavole di abete grezze da 25 mm:

  • 2 fianchi 1000×150 mm;
  • 2 ripiani 1000×150 mm per il vano cassettiera più altri 3 la cui larghezza può variare in base a dove vengono posizionati, per via delle modanature;
  • 2 tavole per le schiene sagomate, abbastanza larghe per poter ottenere una greca alta;
  • 2 strisce per i “davanzali” sagomati;
  • 3 tavole 1000×60 mm per i cassetti;
  • multistrato da 5 mm per i fondi. Le modanature ciascuno può realizzarle secondo i propri gusti.

Come realizzare una piattaia rustica in legno

taglio con seghetto alternativo

Le assi vanno tutte piallate per disporre di superfici lisce e regolari, riducendo lo spessore a 20 mm: in base alle dimensioni, si preparano le dime, si riportano i disegni sulle tavole e si taglia lungo i contorni con il seghetto alternativo, levigando poi i bordi e smussando gli spigoli.

ripiani piattaia in legno

L’unione delle tavole che compongono la struttura avviene con spine e colla vinilica, poi si serra il tutto con lunghi morsetti o cinghie.

legno in morsa

Anche i “davanzali” hanno i profili modanati e si collegano ai ripiani nello stesso modo.

piattaia rustica

Per costruire i cassetti si incollano i fianchi al dorso e poi al frontalino, con incastri a dente; il fondo si applica per ultimo con chiodini. Due traverse posteriori di sezione 50×25 mm servono per irrobustire la piattaia in legno; la finitura si esegue applicando due mani di mordente cerato chiaro per evidenziare le nervature. Una leggera spazzolatura finale dona l’effetto invecchiato.

Meridiana fai da te

Quello che proponiamo può essere considerato il più antico orologio solare: proprio come quelli che fecero comparsa attorno al 1500 a.C.

Si costruisce partendo da una grossa pietra piatta su cui si riporta il disegno delle linee orarie, prima tracciate su un foglio di carta. Le linee vanno “ricalcate” con una fresa a smeriglio montata sul trapano; sempre con questo si esegue poi il foro dove alloggiare lo stilo (o gnomone) che, in questo caso, è un bastoncino di legno perpendicolare al quadrante.

I cerchietti nella parte superiore indicano le ore che mancano a mezzogiorno, quelli nella parte bassa le ore dopo il mezzogiorno.

Meridiana fai da te: costruzione

piattina

L’orologio ha bisogno di un sostegno che possa tenere la superficie anteriore della pietra ad una determinata inclinazione. Per realizzarlo si usa una piattina di ferro, che si taglia a segmenti da piegare alla bisogna prima di unirli con saldatura ad arco per completare la struttura.

 

appoggio

Nelle piattine della base si praticano quattro fori e si filettano, per avvitare altrettanti piedini di gomma con vite di regolazione, che garantiscono un appoggio fermo, anche se il terreno non è in piano.

 

tracciato

Il tracciato a matita va ripreso scavando dei solchi sulla superficie con una mola a smeriglio montata sul trapano. Le linee orarie sono verticali e tutte parallele fra loro. Sempre col trapano si fanno anche i cerchi che identificano le ore. Lo stilo è fissato al piano dell’orologio solare in corrispondenza della linea del mezzogiorno e perpendicolarmente al quadrante.

 

allineare

La meridiana fai da te va allineata in due direzioni: la prima è quella dell’inclinazione della superficie che deve risultare parallela all’asse terrestre. A questo si provvede documentandosi sulla latitudine del luogo e costruendo di conseguenza il sostegno in modo che le barre d’appoggio risultino inclinate rispetto al pavimento esattamente di quella misura. La seconda condizione da rispettare consiste nel porre la base del piano lungo la linea Est-Ovest.

Come si legge

meridiana-fai-da-te-disegno

Su una meridiana l’ora si legge tramite l’ombra dello stilo; le linee orarie a sinistra della linea del mezzogiorno indicano le ore mattutine, quelle a destra le ore pomeridiane. Nella prima foto l’ombra lambisce la seconda linea prima di mezzogiorno, il che indica che mancano pochi minuti alle 10. La stessa ombra, però, indica anche il periodo dell’anno in cui ci si trova: le due linee curve in alto e in basso tracciano rispettivamente il solstizio d’inverno e il solstizio d’estate, rappresentano sul piano dell’orologio il percorso che il sole compie nel cielo nei giorni 21 dicembre e 21 giugno.

Grande rotonda Slate meridiana
  • Spessore di 25 cm di diametro e 16 cm di altezza 1.5 cm
  • Collocato su un piedistallo o da giardino da parete, rende un ottimo punto focale per esterni.
Gartentraum Meridiana Antica in Pietra - Maja
  • Frostsicher & Winterfest
  • 2 Jahre Garantie
  • Handarbeit Qualitätsprodukt

Applique in plexiglas

Tecnicamente si chiama polimetilmetacrilato ed è conosciuto come “vetro sintetico”; lo si trova sottoforma di barre, tubi, blocchi, ma quello più utilizzato è in lastre compatte di vario spessore

Si taglia, si fora, si incolla e può essere termoformato, se ne fanno anche arredi con compiti strutturali come tavoli e sedie. Le lastre, all’acquisto, sono protette sulle due facce da una pellicola plastica che va rimossa solo successivamente alla lavorazione o al montaggio, per evitare di rigare la superficie.

Si taglia con la lama da ferro o con quella specifica per plastica, con velocità bassa e con la lastra bloccata su entrambi i lati per evitare movimenti che possono produrre spaccature; attenzione, il tratto appena tagliato tende a richiudersi rendendo difficoltoso l’avanzamento.

 

applique-in-plexiglas-disegno

Applique in plexiglas: realizzazione

 

taglio-pannello

Con una matita “grassa” tracciamo sul pannello di plexiglas, di tipo colorato e satinato, un profilo a onde per simulare le fiamme. Con il seghetto alternativo munito di lama a dentatura fine, tagliamo il pannello lungo la traccia.

 

carta-vetrata

Il profilo può essere lisciato e regolarizzato con una passata di carta vetrata a grana fine.

 

prima-piegatura

Per ottenere le piegature dobbiamo ricorrere alla termopistola; in questo caso occorre preventivamente rimuovere la pellicola protettiva e, con molta attenzione, bloccare la lastra tra due listelli lisci, ponendola in piano a sbalzo. Riscaldando la zona con movimenti continui per non bruciarla, il peso della lastra la fa scendere lentamente e si ottiene una piega uniforme e stondata.

 

seconda-piegatura

Si lascia raffreddare la zona, si riporta la lastra in piano e, bloccandola nuovamente, si effettua una seconda piegatura per ottenere un profilo a U che consenta il fissaggio distanziato dalla parete; la stessa operazione si ripete sul lato opposto.

 

fissare-faretti

Dopo aver fatto arrivare l’alimentazione elettrica, con la colla fissiamo a parete i faretti ed il trasformatore a 12 V a cui vanno collegati.

 

fissare-diffusore

Con la stessa colla si fissa il diffusore di plexiglas, mantenendolo premuto in posizione per qualche istante. La nostra applique in plexiglas è pronta per l’uso.

Armadio in cartongesso fai da te per il sottoscala | Guida passo-passo alla costruzione

Lo spazio a fianco e sotto la scala viene rivestito e chiuso con strutture in profilato metallico e cartongesso. Si ottiene così l’inserimento di un armadio in cartongesso e la realizzazione di un  ripostiglio

La facilità con cui si riescono a modulare le partizioni interne utilizzando i sistemi a secco ha permesso, in questa situazione, di ridisegnare un vano sottoscala e occupare una ridotta porzione del corridoio adiacente per ricavare un vano a misura di un grande Armadio in cartongesso fai da te.

armadi in cartongesso

Adattarsi in funzione dell’ambiente

Risulta scontato che la costruzione di un armadio in cartongesso fai da te è strettamente legata all’ambiente in cui si va a realizzare, ogni singolo caso è differente, ma è proprio l’utilizzo del cartongesso a facilitare l’adattamento all’ambiente. Nel nostro caso, già in precedenza era stata utilizzata una pannellatura di cartongesso per nascondere la rampa, sia di lato sia nella parte inferiore, ottenendo un soffitto inclinato e una semiparete triangolare che ne seguiva l’andamento. Quest’ultima è stata prolungata, proseguendo a filo di essa per aggiungere il triangolo inferiore, separando definitivamente il sottoscala dal corridoio.

Tramezze in cartongesso

La nuova parete è stata collegata a quella vicina con un’ulteriore tramezza di cartongesso che incorpora la porta di accesso al ripostiglio ottenuto. La chiusura del sottoscala rappresenta altresì la parete di fondo del vano destinato al guardaroba. Per adeguare lo spazio alla profondità del mobile è stato necessario realizzare due spalline e un’architrave, sempre con lo stesso sistema: è stato così possibile incassare il guardaroba a filo e ottenere uno spazio pulito e ordinato.

Costruire la parete del ripostiglio nel sottoscala

rivestimento armadio in cartongesso

  1. Il rivestimento che nasconde la vista della scala dal piano inferiore va completato con una chiusura sul lato esterno per delimitare il nuovo ripostiglio. L’intelaiatura viene realizzata con una rientranza pari allo spessore della lastra, in modo che il nuovo rivestimento combaci con quello esistente: anche se da questo lato la parete non sarà visibile, in quanto nascosta dall’armadio in cartongesso fai da te, la planarità è necessaria per il fissaggio delle guide occorrenti per realizzare le spalline.
  2. Per il collegamento dei profilati metallici viene utilizzata una speciale pinza punzonatrice che pratica un’incisione passante negli elementi da unire, producendo una lamella che viene ripiegata nella parte posteriore e realizza il collegamento delle parti senza bisogno di rivettature o altri elementi d’unione.
  3. Il buon senso vuole che il lato interno del ripostiglio venga completato prima di quello esterno; è evidente la rapidità del rivestimento, le dimensioni delle lastre sono tali da permettere di ricoprire ampie porzioni di struttura con un unico pezzo, tagliato con la giusta inclinazione nella parte superiore.
  4. La tramezza in questione non richiede l’inserimento di alcun isolante; l’intercapedine viene utilizzata per il prolungamento degli impianti luce, prese, telefono e accessori che vengono distesi facendoli passare in finestrature aperte nella parte inferiore dei montanti.

Realizzare la spallina della cabina armadio in cartongesso fai da te

spallina per cabina armadio in cartongesso

La larghezza della cabina armadio in cartongesso è inferiore di una cinquantina di centimetri rispetto allo spazio disponibile tra la la parete che delimita la scala e un pilastro preesistente; inoltre, il suo ingombro in profondità è tale da risultare sporgente, rispetto a questo, di 30 cm circa. Bisogna perciò completare la nicchia di conseguenza, ma con una spallina di limitato spessore, in modo che formi una sorta di L con il lato del pilastro. Chiudere completamente questo spazio fino a filo del pilastro, infatti, invaderebbe troppo verso il centro della stanza.

  1. Predisposta la relativa intelaiatura di sostegno da pavimento a parete, si tagliano i pezzi di lastra necessari a rivestirla su entrambi i lati.
  2. Una lunga staggia di alluminio (il classico “rigone” da muratore) guida la lama del cutter mentre incide la lastra, con un paio di passate.
  3. Capovolta la lastra, una leggera trazione verso l’alto spezza nettamente il nucleo di gesso, ma il rivestimento di cartone resta integro. Bisogna completare il taglio con una passata di lama, per evitare lacerazioni che renderebbero solo più complicata la stuccatura finale.
  4. Verificato che il pezzo tagliato corrisponda alle misure necessarie, si procede ad avvitarlo all’intelaiatura.
  5. Si avvita utilizzando un potente avvitatore a batteria
  6. Ed ecco come si presenta la spallina dal lato interno della nicchia. Profondità e larghezza del vano sono tali da lasciare attorno all’armadio in cartongesso fai da te, dopo il suo inserimento, circa 2-2,5 cm di aria, mantenendolo frontalmente a filo delle spalline.

Vano in cartongesso per la cabina armadio fai da te

armadi in cartongesso foto

  1. Verificata l’altezza del mobile, aumentando la quota di quanto basta a lasciare uno spazio al pari di quanto già fatto per profondità e larghezza, si fissano sulla parete di fondo e alle spalline i profilati che formano la cornice sulla quale predisporre il ribassamento.
  2. A soffitto, a filo esterno della spallina, si fissa un ulteriore profilato per l’appoggio del pannello di chiusura frontale. La struttura viene rinforzata con traverse metalliche montate a intervalli regolari.
  3. L’altezza del pannello frontale è talmente ridotta da non comportare rischi di flessioni del rivestimento di cartongesso, pertanto non sono necessari rinforzi intermedi, basta fissare le lastre con viti inserite lungo il perimetro.
  4. Nella parte inferiore, invece, le lastre vanno avvitate anche ai profilati intermedi. Per tutte le parti che rimangono fuori vista, come questa, conviene utilizzare il più possibile gli avanzi derivati dal taglio degli altri pezzi: ci vorrà qualche spatolata di stucco in più per il maggior numero di giunzioni, ma non sarà necessario lisciarlo alla perfezione.
  5. Il ribassamento completato: sullo spigolo va predisposto l’apposito profilo ad ali traforate per armarlo e proteggerlo da sbrecciature.
  6. L’ultimo lato da rivestire è quello ortogonale al vano guardaroba, opposto all’inizio della rampa; qui occorre inserire una porta per accedere al ripostiglio ricavato nel sottoscala. Si inizia realizzando con i profilati una cornice perimetrale a U capovolta; poi, in base alla misura della porta, si fissano due spezzoni di profilato a terra in modo che la porta rimanga centrata tra questi e si sale fino a soffitto con due montanti.
  7. Il sopraluce della porta va rivestito con le lastre: si taglia a misura quella interna, la si fissa alla struttura e si pratica un foro, al centro sopra i montanti e poco sopra l’architrave, grande quanto basta a far passare la guaina per i cavi elettrici in arrivo da un interruttore esterno a lato dell’armadio in cartongesso fai da te che serviranno per una plafoniera interna.
  8. Prima di rivestire anche il sopraluce dall’esterno si taglia a misura il profilato che costituisce l’architrave e lo si fissa alla struttura.

Angoli rinforzati per l’armadio fai da te

idee cabine armadio in cartongesso

armadio a muro in cartongesso

  1. Prima di procedere alla stuccatura bisogna ricoprire tutti gli spigoli con i profili metallici protettivi, essendo queste zone le uniche a rischio di danneggiamenti in caso di urti. Questi angolari si tagliano a misura con le cesoie da lamiera.
  2. Si fissano sui due angoli sporgenti della spallina con viti a distanza utile a tenerli ben tesi e aderenti alle lastre.
  3. I profili angolari hanno anche la funzione di facilitare la stuccatura di testa perché lo stucco è trattenuto dalla forellatura del profilo.
  4.  Un leggero strato di stucco sugli altri profili angolari,
  5. sui giunti e sulle teste delle viti,
  6. steso con la spatola o con la manara, seguito da una leggera carteggiatura, uniforma le superfici.
  7. Dopo aver steso un fissativo specifico, il cui compito è inibire l’assorbimento della finitura da parte delle superfici, si può tinteggiare come una qualsiasi parete. Dopo l’applicazione del battiscopa, solo “bussando” contro la struttura si capisce che si tratta di cartongesso e non di muratura.

Lavorare il policarbonato

Il policarbonato alveolare è un materiale resistentissimo, traslucido e variamente colorato, ben più leggero del vetro

 

pannelli

 

Lo troviamo in pannelli che presentano diverse lavorazioni superficiali, facili da lavorare per realizzare divisori ed oggetti inconsueti: la struttura interna di rinforzo, infatti, oltre a garantire la rigidità e la resistenza, forma cavità che si prestano anche per contenere oggetti sottili, oppure per essere riempite con perline, sabbie colorate o altri particolari minuti, a seconda dello spessore della lastra che varia da 4 a 32 mm.

Come lavorarlo

taglio-pannello

Il taglio del pannello di policarbonato si esegue con una sega a dorso rigido a dentatura fine, dopo aver eseguito una traccia con un oggetto appuntito. Il taglio può essere rifinito con una leggera carteggiatura.

 

collegamento

Il collegamento di parti diverse si effettua con adesivo a contatto che si applica su entrambe le parti da unire e si lascia asciugare per qualche minuto prima di portare i pezzi a contatto. Pulire subito eventuali colature di adesivo.

 

profili-metallici

Per occludere le aperture dei pannelli, rifinirne i bordi o collegarli uno all’altro senza alterare la rigidità e la stabilità dell’insieme, si può far ricorso a profili metallici o plastici dedicati allo scopo.

Realizzazioni in policarbonato

Nella prima foto della pagina vediamo una chiusura per vasca realizzata forzando negli alveoli biglie variamente colorate (spinte dentro con un listello) che sembrano sospese all’interno della struttura semitrasparente.

 

vassoio

Riempiendo gli alveoli del policarbonato con semi, chicchi di caffè, grano per formare fasce di aspetto diverso si può ottenere il piano per un vassoio. Il bordo e le due impugnature sono applicate forando il pannello e piazzando due coppie di bulloni con dadi di bloccaggio.

 

tavolo

Una spessa lastra riempita con fili e spaghi colorati, bordata con profili di alluminio, diventa il piano di un tavolo.

Intarsi casuali con più essenze

Anziché adoperare un’unica essenza per tutto il mobile si può scegliere di mescolare diversi legni per ottenere inusuali accostamenti cromatici

Da tavole di diverse essenze, piallate all’identico spessore, si tagliano listelli più o meno larghi da incollare tra di loro. In questa fase è indispensabile valutare con perizia il grado di essiccamento e la tendenza al ritiro di ciascun legno per evitare che con il tempo si formino fessure tra i vari pezzi. Gli adesivi industriali estremamente tenaci disponibili sul mercato permettono di montare un pannello molto largo senza timore che si spezzi.

Una particolare tecnica consiste nell’accoppiare sottili listelli di tinte diverse tagliando nuovamente il pannello ottenuto e riaccoppiando i listelli fino a formare un mosaico di intarsi casuali.

Intarsi casuali, ma di gran gusto

taglio-listelli

Partendo dai tavoloni di materiale grezzo si tagliano e si piallano listelli di forma regolare, senza difetti e soprattutto perfettamente in squadra.

 

assemblaggio-listelli

Seguendo l’istinto oppure un preciso programma di montaggio si assemblano i listelli piallati con uno strato uniforme di colla vinilica.

 

stringere-listelli

Dopo l’incollatura i listelli vengono stretti, sia in senso orizzontale che verticale, con numerosi morsetti interponendo robusti quadrotti di legno che contribuiscono a distribuire uniformemente la pressione.

 

piallare-tavola

A colla asciutta la tavola listellare (in questo caso composta in diagonale) viene piallata per ottenere nuovamente un materiale di spessore uniforme e senza dislivelli.

 

secondo-taglio

L’operazione di taglio viene ripetuta sul pannello piallato e ciascun nuovo pezzo viene ribaltato di 90° in modo da mostrare le teste dei listelli.

 

intarsi-casuali-fine

La tavola ricomposta mostra una fitta serie di tesserine, una specie di tarsia tridimensionale, assolutamente unica, il cui aspetto può essere mutato radicalmente facendo scorrere tra di loro i listelli.