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Compa

Compa, la gamma più ampia col profilo più professionale

Le abilità e i caratteri dinamici, se purlegati alla tradizione, mutano nel tempo attualizzandosi, senza modificare però la loro essenza.Da sempre produttrice di troncatrici, da oltre 50 anni attiva nel settore delle macchine per la lavorazione del legno, Compa è l’unica impresa che può vantare una specializzazione così marcata e una gamma di modelli tanto estesa e qualificata. Professional Range propone diverse linee di troncatrici professionali studiate per rispondere alle più diverse esigenze.

Dal 2005 con l’acquisizione del marchio e della tecnologia OMS, Compa ha raccolto una prestigiosa tradizione e ha voluto salvaguardare e valorizzare un patrimonio storico del comprensorio meccanico locale.

E inoltre con la famiglia Men at Work impeccabilial lavoro e contenute nel prezzo; Compa ha enormemente allargato la scelta con prodotti garantiti e posizionati su diversi livelli di prezzo, che spaziano nei più ampi settori, dalla lavorazione del legno a quelle del ferro (con la linea Steelcut), dal settore dell’edilizia fino all’ultima linea di elettroutensili “Compa Tools”.

Riprendendo una vecchia tradizione risalente agli anni ‘60/’70 Compa propone Kompacta, una serie ampia e diversificata di combinate per la lavorazione del legno: dalle professionali “Kompacta” alle efficienti “Baby Kompacta” fino alle manegg evoli ed eclettiche “Mini Kompacta”. Con i prodotti Compa gli operatori professionali, di fronte a situazioni di lavoro esterno o in laboratorio, possono sempre contare su strumenti di alta qualità e precisione, frutto di una costante innovazione tecnologica e di una continua ricerca della funzionalità.

Bosch

Il gruppo Bosch è leader mondiale nella fornitura di tecnologie e servizi

Nei campi della tecnologia industriale e automobilistica, dei beni di consumo e delle tecnologie costruttive, 302.519 collaboratori circa hanno contribuito a generare vendite per 51,494 miliardi di euro nell’anno fiscale 2011. Il gruppo Bosch comprende Robert Bosch GmbH e le oltre 300 società controllate e sedi regionali sparse in oltre 60 Paesi. Se si includono Sales e Service Partners, Bosch è presente in circa 150 Paesi.

Questa rete di sviluppo, produzione e vendita, operante a livello mondiale, pone le basi per un’ulteriore crescita. Ogni anno Bosch investe oltre 3,6 miliardi di Euro, o il 9,4% del suo fatturato, in ricerca e sviluppo e ha fatto richiesta per ottenere oltre 3.800 brevetti in tutto il mondo. Con i suoi Prodotti e Servizi, migliora la qualità della vita fornendo soluzioni innovative e vantaggiose.

La società fu fondata a Stoccarda nel 1886 da Robert Bosch (1861-1942) nascendo come “Officina per la meccanica di precisione e l’ingegneria elettrica”.La particolare struttura garantisce la libertà imprenditoriale del gruppo Bosch, consentendo alla società di fare progetti a lungo termine e di intraprendere considerevoli investimenti diretti nella salvaguardia del proprio futuro.

Il novantadue per cento del capitale azionario di Robert Bosch GmbH è detenuto da Robert Bosch Stiftung GmbH, una fondazione non a scopo di lucro. La maggioranza dei diritti di voto sono detenuti da Robert Bosch Industrietreuhand KG, un consorzio industriale, che governa le attività gestionali e operative del Gruppo. Le rimanenti quote e diritti di voto sono detenuti dalla famiglia Bosch e da Robert Bosch GmbH.

https://www.youtube.com/watch?v=JQPg4cJOoT4

Porte filo parete Eclisse per progettare in libertà gli impianti elettrici

Sistema Syntesis di Eclisse, l’innovativa linea di prodotti che comprende sistemi scorrevoli senza finiture esterne e porte filo parete a battente.

Il rigore e il minimalismo dello spazio architettonico molto spesso sono legati ai dettagli. Un tema che ispira la linea Syntesis, l’innovativa gamma di sistemi scorrevoli e porte a battente che non necessitano di finiture esterne come stipiti e cornici coprifili.

Porte filo parete

Syntesis Luce racchiude una molteplicità di prestazioni, combinando estetica e praticità. Si integra perfettamente con la parete nascondendo la porta alla vista, ed è predisposto per l’inserimento di cablaggi elettrici. Syntesis Luce è l’esclusivo sistema Eclisse capace di combinare il perfetto risultato estetico della linea Syntesis Line con il know-how di Luce, tecnologia esclusiva Eclisse che permette di inserire termostati, prese e scatole elettriche sulla parete dove alloggia il controtelaio.

Syntesis Line Scorrevole è il controtelaio per porte a scomparsa senza finiture esterne. Grazie alla totale integrazione nella parete che lo ospita e all’assenza di cornice, il sistema raggiunge una perfetta sintesi tra tecnica e design per un risultato estetico sorprendente. Forte di elementi strutturali interni particolarmente robusti ma totalmente invisibili, la porta si mimetizza completamente con la parete e può essere pitturata con lo stesso colore o decorata allo stesso modo. Una soluzione ideale per chi ama lo stile minimal e linee di arredamento semplici ed essenziali.

Syntesis Line Battente è la soluzione che permette di installare una porta tradizionale a filo muro senza stipiti e coprifili. Le porte SYNTESIS® LINE battente sono disponibili in versione grezza con primer oppure in poliestere grezzo e possono essere dipinte in modo da nascondersi perfettamente alla vista diventando un tutt´uno con la parete. Lo speciale fondo poliesterato garantisce un´elevata resistenza all´acqua e grande stabilità nel tempo. Inoltre, una volta dipinto, assicura una perfetta resa estetica.

Dettagli tecnici:
Gli accorgimenti costruttivi quali i profili a struttura integrata (i montanti verticali, la traversa superiore e il montante di battuta preintonacati o da stuccare), permettono di ottenere un risultato di assoluta omogeneità della parete, nascondendo completamente la porta. La robustezza di tutti i modelli Syntesis è garantita da montanti rinforzati, giunzioni di rinforzo e un sistema di squadrette irrobustito.
Nel modello Syntesis Luce è stata applicata la tecnologia che ha reso famoso Luce di Eclisse consentendo di predisporre il controtelaio per l’illuminazione. In base alle esigenze è possibile applicare fino a 10 scatole elettriche per anta (5 da un lato e 5 dall’altro).

In versione scorrevole per anta singola (Syntesis Line e Syntesis Luce unico) e per due ante speculari (Syntesis Line Estensione e Syntesis Luce estensione).
In versione battente si possono associare pannelli in poliestere grezzo e grezzo con primer. Tutti i sistemi sono disponibili sia per intonaco che cartongesso.
Larghezze a partire da 600 mm e altezze fino a 2700 mm.

L’insieme di soluzioni tecniche particolari consentono l’installazione anche in misure fuori standard senza incorrere in deformazioni o crepe lungo la linea del foro porta.

Per saperne di più:
>> VISITA IL SITO

 

Sonda passacavi | Come utilizzarla senza sbagliare

Il passaggio dei conduttori all’interno dei tubi corrugati (guaine) si effettua dopo aver ripristinato l’intonaco, attorno alle scatole elettriche ricoprendo le guaine stesse. Ecco come utilizzare la sonda passacavi

sonda passacavoPer il passaggio dei cavi si utilizza la sonda passacavi, un cavetto di materiale plastico flessibile, ma non pieghevole, che permette di tirare i conduttori da una scatola elettrica all’altra. I conduttori, di sezione appropriata e di colore differente secondo le regole convenzionali, sono in bobine da 25 a 100 m e gli spezzoni vengono tagliati soltanto ad avvenuto passaggio nei tubi, lasciando un’abbondanza di 15 cm per parte in modo da tagliare l’eccesso solo al momento di effettuare i collegamenti, senza difficoltà.

Cosa bisogna sapere circa la sonda passacavi:

  • La sonda passacavi è un lungo cavo di fibra flessibile con un’estremità dotata di occhiello arrotondato e all’altra un terminale elastico. Serve per infilare i cavi elettrici nei tubi corrugati. Le misure più adatte sono 5 e1 0 m. Nei tratti di circuito brevi è inutile usare la sonda passacavi lunga perché tende ad attorcigliarsi impedendo un lavoro scorrevole.
  • È meglio infilare i cavi che riguardano un tratto di impianto in un’unica soluzione, altrimenti la sonda passacavi potrebbe essere ostacolata nel passaggio dai conduttori già presenti. Inoltre, l’occhiello metallico potrebbe spellare i conduttori, esponendo al rischio di corto circuiti.

Come utilizzare la sonda passacavi

come utilizzare una sonda

  1. La sonda passacavi va inserita all’interno di uno dei tubi corrugati sotto traccia che parte da una scatola elettrica fino a farla fuoriuscire dall’estremità opposta, in un’altra scatola. Nel suo occhiello si inseriscono i conduttori, ancora da spellare.
  2. I conduttori vengono raggruppati e ripiegati all’indietro per alcuni centimetri oltre l’occhiello della sonda. Per evitare che questa possa sfilarsi si avvolgono occhiello e conduttori con un paio di giri di nastro isolante. 
  3. Mentre tiriamo indietro la sonda  con la necessaria cautela, è bene che un’altra persona spinga i conduttori all’interno del tubo corrugato per evitare impuntamenti, fino a quando la sonda non è completamente uscita.
  4. Il percorso viene fatto al contrario: dalle scatole elettriche degli utilizzi i conduttori, a gruppi di tre (terra, fase e neutro), vengono tirati all’interno delle scatole di derivazione, dove si effettuano i collegamenti delle diramazioni.
  5. Sia per i tratti principali di impianto che vengono stesi sul massetto, sia per quelli secondari che risalgono e attraversano le pareti, è importante che i tubi corrugati mantengano un percorso il più possibile lineare e privo di bruschi cambi di direzione che impedirebbero il passaggio della sonda passacavi.

Esiste anche la sonda per sgorgare

sonda per lavandini
Un tubicino di plastica munito a un’estremità di un ugello e dall’altra di un attacco filettato da avvitare al posto del rompigetto del rubinetto può essere utilizzato per sgorgare lo scarico intasato. Se la piletta è provvista di griglia il tubicino deve potersi inserire attraverso i fori per raggiungere l’intasamento, se è presente il salterello basta sollevare il tappo di chiusura del foro di scarico. Facendo uscire acqua calda, ma non tanto da deformare la plastica, si può agire vicino all’intasamento con un getto localizzato e reso più penetrante dall’ugello, che contemporaneamente può essere usato per perforare l’occlusione.

Consigli per l’acquisto di una sonda passacavi

Sale
Poly Pool PP0220 Sonda Passacavi Professional In "Perlon" 20 m Ø 4 mm
  • SONDA PASSACAVI - Hai bisogno di condurre cavi e fili elettrici in modo efficiente e senza intoppi? La nostra sonda passacavi è la risposta alle tue esigenze. Una soluzione professionale che rende ogni lavoro un gioco da ragazzi
  • FLESSIBILE ED EFFICIENTE - Grazie al diametro da 4 mm, questa sonda elettricista può affrontare ogni sfida. È dotata di codolo flessibile, guidacurve e terminale ad occhiello, garantendo una guida precisa e affidabile dei cavi
  • FACILE DA USARE - Non perdere tempo con strumenti complicati. La nostra sonda passacavi è progettata per essere facile da usare, anche per i meno esperti. Risparmia tempo e fatica!
  • CARATTERISTICHE TECNICHE - La sonda è realizzata con materiali di alta qualità, garantendo durata e affidabilità nel tempo. Il diametro da 4 mm e la lunghezza di 20 metri la rendono ideale per qualsiasi lavoro elettrico
  • POLY POOL - Da 40 anni partner di assoluta affidabilità. La nostra produzione di materiale elettrico e piccoli elettrodomestici ha un solo obiettivo: rendere più smart, affidabile e sicura la quotidianità dei nostri clienti
CON:P B34137 - Sonda passacavi con codolo guidacurve 3 mm x 15 m
  • Prodotto in Italia
  • Facile da usare
  • Prodotto di qualita
  • Prodotto ottimo
C.K 495054 Sonda in nylon 30 metri
  • Sonda passacavi molto resistente e a ridotto attrito per inserimento dei cavi. Testa flessibile, consente il passaggio in tubi con diverse curve
  • Sonda rossa per migliore visibilità nei tubi con cavi infilati già presenti. Cassa in plastica robusta per avvolgimento, conservazione e trasporto comodi
  • Non conducente per lavoro sicuro
  • Diametro: 4 mm
Dönges 22-196015-0 Filo di Acciaio a Spirale a 4 Fili, m, Argento, 15 metri
  • Con sfera e occhiello di trazione
  • Spirali in acciaio a 4 strati con estremità in acciaio massiccio
Electraline 61055 Sonda Tiracavi in Nylon, 20 m, Diametro 4 mm, Nero
  • Filo nylon nero 4 mm
  • 20 metri
  • Professionali
  • Prodotto di ottima qualità
Sale
Electraline 5904510 61050 Sonda passacavi in Nylon con molla cercacurva, mt, Diametro 3 mm, Bianco, 10 m
  • Sonda tiracavi in nylon
  • 10 metri
  • Diametro 3mm, Colore Bianco
  • Prodotto di ottima qualità
Sale
Electraline 5904410 Sonda Tiracavi in Nylon, 10 m, Diametro 4 mm, Nero
  • Sonda tiracavi in nylon
  • 10 metri
  • Diametro 4mm, colore nero
  • Prodotto di ottima qualità
Kopp 396215013 - Sonda passacavi con molla cercacurve
  • Sonda passacavi con molla di guida.
  • In plastica.
  • Lunghezza: 15 m.
Electraline 61056 Sonda Tiracavi in Nylon, 14 m, Diametro 4 mm, Trasparente
  • sonda Tiracavi in nylon
  • 14 metri
  • Diametro 4mm, colore trasparente

Portattrezzi trasformato

Da un semplice mobiletto ricaviamo il carrello porta utensili per il laboratorio

Da bravi fai da te trasformiamo un mobiletto d’acciaio, con ruote piroettanti, in un pratico portattrezzi con banchetto da lavoro e dispenser interno per riporre attrezzi e minuterie che ci occorrono per i nostri lavori di bricolage.

MATERIALI PER IL PROGETTO
Mobiletto; trapano; seghetto alternativo; punta Forstner; tavola di legno lamellare per il banchetto da lavoro; tavola di multistrato per realizzare il ripiano interno; tavola di MDF per il dispenser da applicare alla porticina del mobiletto; nastro biadesivo; cintino per tapparella.

TUTTI I PASSAGGI

  1. Per suddividere lo spazio interno del mobiletto, utilizziamo un pannello di multistrato tagliato a misura, nel quale realizziamo un’apertura ad “U” in modo tale che la chiusura e l’apertura della porta (nella quale installeremo il dispenser con cacciaviti, martello e pinze), possa avvenire senza problemi e senza forzature. A tale scopo utilizziamo il seghetto alternativo, tagliando la porzione necessaria di multistrato e nobilitando i profili d’angolo con una leggera curvatura: questa la si ottiene, prima del taglio, forando il pannello in prossimità degli angoli della traccia.
  2. Per ricavare ulteriore spazio utile, attrezziamo il retro della porticina del mobiletto con un pannello di MDF da 15 mm.
  3. Su di esso applichiamo un cintino per tapparella, in modo da ottenere diverse “tasche” in cui inserire gli utensili. Il cintino è fissato al pannello di MDF con viti autofilettanti; applicate ad una distanza l’una dall’altra che è in funzione dell’utensile che dovrà ospitare. Dobbiamo prevedere, inoltre, uno scasso (da eseguire con una punta Forstner) profondo circa la metà dello spessore del pannello, in modo da garantire il movimento alla leva di chiusura della serratura. Fissiamo il pannello di MDF alla porta con viti autofilettanti.
  4. Il piccolo banco da lavoro, realizzato con una tavola di legno lamellare, ha una larghezza uguale a quella del mobiletto, ma una lunghezza leggermente superiore: questo perché potrebbe essere utile poter fissare dei morsetti al banchetto. Il lamellare è unito al mobiletto con nastro biadesivo.

portattrezzi fai da te

Altre idee per mobili unici da kit

Costruire una sedia a dondolo in legno

Ecco una robusta sedia a dondolo fai da te studiata per stare all’aperto, di costo limitato e di realizzazione non troppo complicata

Fra le tante invenzioni attribuite al poliedrico genio di Benjamin Franklin (parafulmine, stufa di ghisa, lenti bifocali ecc) qualcuno include anche la sedia a dondolo (o poltrona a dondolo), mobile che in effetti si diffonde in America e proprio nel ‘700.

Sia o non sia giusta l’attribuzione a Franklin, la sedia a dondolo (che evidentemente deriva dalle culle per neonati) è un mobile simpatico sul quale è piacevole stare, più da soli che in compagnia per non far venire il mal di mare a chi ci sta accanto.

Cosa serve per costruire una sedia a dondolo in legno

  • Abete, anche impregnato a caldo e sottovuoto: listelli sezione 20×70 mm
  • Tavole sezione 25×115 mm e 30×250 mm
  • Materiale protettivo e di finitura;
  • viti Ø 4×35 mm, 4×50 mm, 6×60 mm (o spine Ø 8 mm da tagliare a misura dello spessore dei pezzi da unire)

Come costruire una sedia a dondolo

La versione di sedia a dondolo fai da te che presentiamo in queste pagine è forse la più semplice fra tutte quelle proposte ed è studiata in modo da poter essere realizzata anche da chi non possiede un’attrezzatura particolarmente ricca: per il lavoro bastano infatti una sega per tagli diritti e sbiechi, una per tagli curvi, raspa, trapano e cacciaviti (o avvitatore).

Come eseguire il lavoro

Il lavoro consiste solo in tagli e avvitature; le viti possono essere sostituite da spine zigrinate, magari di colore contrastante per dare vivacità alla poltrona. Due soli i punti critici della lavorazione: la smussatura dei capi della traversa inferiore dello schienale per potervi appoggiare in piano la coda dei braccioli, semplice ma preciso lavoro di raspa, ed il taglio delle “banane” su cui si dondola la poltrona e dei supporti lateriali della seduta.

Tutta la poltrona a dondolo fai da te è realizzata in abete:

  • listelli sezione 20×70 mm per la spalliera, la seduta e alcune traverse;
  • tavole 25×115 per i braccioli e le gambe anteriori,
  • tavole sezione 30×250 per i due pezzi sagomati il cui profilo, indicativo è riportato nei disegni quadrettati misure a piacere

Di solito un mobile del genere ha una larghezza attorno ai 600 mm con una spalliera abbastanza alta da potervi appoggiare la nuca (meglio se c’è un cuscino) e la seduta abbastanza profonda da ospitare le cosce fino alla piegatura del ginocchio, diciamo un mezzo metro.

Allungandone la seduta, e di conseguenza i dondoli, la poltrona può avvicinarsi ad una sdraio tanto più se aumentiamo l’inclinazione all’indietro dello schienale. Si può aggiungere, incernierato alla traversa anteriore della seduta e munito di fermi, anche un poggiapiedi: due listelli 20×70 mm in verticale uniti da listelli orizzontali.

La seduta

Riportato su due tavole sezione 30×250 mm il disegno qui accanto, tagliamo lungo il suo contorno realizzando i lati lunghi del telaio del sedile.
Al capo squadrato dei due pezzi fissiamo, con viti, spine o incastro a coda di rondine, la traversa frontale (maschio dell’incastro ai capi di questa).
Usando dei listelli distanziali (omessi nella foto) fissiamo sul telaio i listelli del sedile.

La spalliera

Per calcolare la larghezza dei listelli distanziali, qui e nel sedile, poggiamo sulle traverse, aderenti fra loro, i listelli da fissarvi, allineandoli contro un capo delle traverse; misuriamo quanto avanza della traversa e dividiamo la misura per il numero dei listelli meno uno. Fissiamo poi i listelli con viti o spine, almeno due, sfalsate per evitare che il legno si fenda e per meglio garantire la perpendicolarità fra listelli e traverse.
Tracciamo col compasso, centrato nella base del listello centrale o sul prolungamento della sua mezzeria (quanto più lungo il raggio tanto meno accentuata la curva finale), il contorno del lato superiore dello schienale e seguiamo la traccia con l’alternativo.
a tergo dell’ultimo listello del sedile fissiamo, opportunamente inclinati all’indietro, due “tacchi” distanti fra loro quanto lo spessore della base dello schienale (traversa più listello).
incastriamo fra i “tacchi” la base della spalliera alla quale poi fissiamo con una coppia di strettoi…
una traversa che ci permette, battendola col mazzuolo, di spingerla a fondo fino ad arrivare al filo inferiore dei tacchi.
Raggiunta la posizione voluta blocchiamo la spalliera con quattro viti Ø 6×60 che attraversano i lati sagomati del telaio ed entrano nel listello (non nella traversa che si presenta lungo fibra e quindi con scarsa tenuta della vite). Usando spine, invece, queste vanno inserite, di testa, nella traversa. Concludiamo il lavoro avvitando a tergo della spalliera l’ultimo listello del sedile.
Sale
Vinavil NPC Stella Bianca, Colla Vinilica a Media Plastificazione per Legno, Sughero e Altri Materiali
  • Trasparente dopo l'essiccazione
  • Adatto per incollare legno, compensati, laminati plastici su legno
  • Media viscosità
Sale
Bosch seghetto alternativo PST 650, 500 watt, in valigetta
  • Seghetto alternativo compact easy da 500 watt
  • Profondità di taglio nel legno 65 mm, nell'acciaio 4 mm, alluminio 10 mm
  • SDS per cambio lama con due mani, n° 3100 corseminuto, predisposizione per l'utilizzo con aspiratore e con cutcontrol, piedino in acciaio inclinabile e arretrabile
  • Sistema di contrappesi 'low vibration' che riduce le vibrazioni, rivestimento soft grip, dispositivo soffiatrucioli disinseribile
  • In dotazione: 1 lama t144d (speed for wood), valigetta
Viti per Legno Viti Autofilettanti, 3 Formati, 150 Pezzi
  • Viti per legno: 3 misure sono #6 x 3/4 pollici, #6 x 5/8 pollici, #6 x 1 - 1/4 pollici, con testa piatta Phillips, 50 pezzi per ogni dimensione, totale è 150 pezzi
  • Robusto e resistente alla corrosione: le viti a testa piatta Phillips sono realizzate in acciaio inossidabile, sicure e robuste, resistono alla corrosione per un uso prolungato
  • Disponibile in 3 misure: una varietà di diverse dimensioni e lunghezze di viti consente di trovare dimensioni adeguate per progetti fai da te e lavori di lavorazione del legno
  • Design con filettatura profonda: le viti per legno con filettatura profonda forniscono una buona tenuta in diversi legni e materiali artificiali, non si staccano facilmente
  • Strumento funzionale per la casa: viti a testa piatta con buona tenuta per molti lavori di lavorazione del legno e fai da te, elementi di fissaggio per l'industria dei mobili e dell'armadio
Stanley 1-20-090 Sega a Mano, 7 tpi, 500 mm
  • Segaccio per legno
  • Lama temprata ad induzione
  • Impugnatura bi material
  • Lunghezza mm 500
Einhell TC-CS 1400 Sega Circolare Manuale (tensione 230 V, 1400 W, giri al min. 5200, lama Ø190 x Ø30, taglio max 66 mm)
  • Presa sicura grazie all'impugnatura ad arco di grandi dimensioni
  • Cuneo per maggior sicurezza durante l'uso
  • Il cuneo si adatta automaticamente alla profondità di taglio
  • Lama HM per tagli diritti e trasversali
  • Regolazione libera della profondità di taglio manuale

Il profilo dei pattini

La parte del pattino che tocca terra oscillando ha un ruolo fondamentale nella sedia a dondolo, dovendone garantire più escursione possibile, ma senza il pericolo di ribaltamento. Ecco il perché di un profilo sinuoso e non perfettamente arcuato.

Se per realizzare i dondoli, o pattini che siano, usiamo tavole di legno massello, dobbiamo cercare tavole in cui le venature siano molto strette fra loro così da non interromperle fra l’uno e l’altro dei capi, evitando la sollecitazione di taglio. Più semplice e più robusta la realizzazione se anziché legno massello si usasse multistrato di faggio o betulla da 15 mm (due pezzi incollati fra loro per ogni pattino).

Riportato su una tavola 30×250 mm il disegno ne seguiamo il contorno con l’alternativo (stando un po’ larghi).
Rettificati e levigati (sui due pezzi stretti assieme) i tagli della sega fissiamo i capi dei pattini alla base delle gambe anteriori…
…che poi avvitiamo o spiniamo al telaio del sedile. I pattini poi si fissano alla coda degli altri due elementi sagomati.
L’ultima fase del montaggio è l’avvitamento (o spinatura o incastro a tenone e mortasa) dei braccioli alla sommità delle gambe anteriori ed alla traversa larga della spalliera.

La finitura

La sedia a dondolo è progettata per stare all’aperto almeno per tutta la durata della buona stagione. Nelle zone più siccitose per proteggere l’abete basta usare un impregnante e dare qualche mano di smalto. Là dove le piogge sono più frequenti consigliamo di usare legno impregnato a caldo e sottovuoto (quello grigioverde) e proteggerlo con un paio di mani di fondo ben levigato su cui applicare almeno due mani di smalto da esterno.

La finitura, a parte la scelta del colore, deve tendere soprattutto a proteggere dalle intemperie la nostra poltrona. La cosa dipende anche dal clima e dalla piovosità della zona in cui deve essere collocata. Ad ogni modo è sempre meglio abbondare nel trattamento protettivo.

La sedia a dondolo più famosa

Il dondolo più famoso e conosciuto, costruito in migliaia e migliaia di esemplari, è quello realizzato nel 1850 da Thonet, in faggio curvato a vapore (a tal proposito puoi leggere la nostra guida su come curvare il legno) e rivestimenti in paglia di Vienna, in particolare il modello n°10, ma prima di questo (ed anche dopo) migliaia di artigiani hanno affrontato questo mobile realizzandolo in una grande varietà di versioni più o meno complesse ed articolate, fra cui quella stile Windsor con colonnine tornite che fa bella mostra di sé in tutti i film western.

Sale
SONGMICS Sedia a Dondolo, Poltrona a Dondolo con Braccioli in Betulla, Poggiapiedi Regolabile a 5 Altezze, Portata 150 kg, per Soggiorno Camera da Letto, Grigio Scuro e Naturale LYY10G
  • [Stabile] Questa sedia a dondolo è realizzata in legno di betulla di qualità e ha una struttura realizzata in metallo sicuro e stabile, con una capacità di carico di 150 kg
  • [Poggiapiedi regolabile] Questa sedia a dondolo ha un poggiapiedi regolabile in 5 diverse posizioni. Che tu voglia sdraiarti un po’ o leggere, troverai la postura che preferisci
  • [Un’oasi di comfort] La seduta e il poggiatesta sono imbottiti di spugna ad alta resilienza, morbida e confortevole, per poterti rilassare e godere a pieno dei tuoi momenti di relax
  • [Rivestimento lavabile] L'intero rivestimento di questa sedia, compreso quello del poggiatesta, è rimovibile e lavabile; il poggiatesta è fissato alla sedia con chiusura a strappo per un facile fissaggio e rimozione
  • [Istruzioni chiare e protezione per pavimento] Le istruzioni chiare ti aiutano a montare questa sedia a dondolo; il feltro antiscivolo sulla parte inferiore protegge bene il pavimento
My_Living Sam Dondolo, Legno, Avorio, Singolo, 78x56x108 cm
  • Poltrona a dondolo SAM
  • Struttura in legno massello verniciato di colore bianco decapato
  • Seduta con cuscino a lastra imbottito in poliestere di colore beige
  • Funzione oscillante
  • Misure d'ingombro: L 78 - P 56 - H 108 cm

Cercacentri per tornio Gamma Zinken

Nelle lavorazioni al tornio difficilmente si parte da pezzi calibrati e per garantire la rotazione bilanciata di un pezzo irregolare occorre determinarne il centro con uno attrezzo specifico: il cercacentri

L’utilizzo di uno strumento cercacentri è fondamentale in molte lavorazioni. Molti lavori di tornitura iniziano con il montaggio sul mandrino di un pezzo di legno grezzo, ben stagionato, che presenta ancora le fattezze impostegli da madre natura: una sezione grossolanamente cilindrica e non assiale in lunghezza che rende impossibile impostare a occhio la contropunta sull’esatto centro del pezzo e farlo girare ben bilanciato fra le punte del tornio.

Squadrate le estremità del tronco, serve un sistema per determinare il punto centrale della sua sezione e per questo è indispensabile uno strumento come il cercacentri Gamma Zinken. Il cercacentri è realizzato in acciaio spesso 2 mm ha forma quadrata ed è estremamente preciso: tutte le scanalature di riferimento per circonferenze e angolazioni sono perfettamente calibrate essendo realizzate con taglio laser.

Pratico e indistruttibile, permette di determinare il centro su sezioni cilindriche da pochi millimetri di diametro fino a circa 300 mm e, in più, assicura una serie di verifiche per l’angolazione degli utensili da taglio, su pezzi in lavorazione e sui risultati finali.

Trovare il centro è semplicissimo: si appoggia il cercacentri sulla faccia tonda, spingendo il pezzo contro le due barre a 90°, quindi si traccia la diagonale; sempre con l’attrezzo appoggiato, lo si fa ruotare e si tracciano altre linee che intersecano la prima. Si fa lo stesso sulla faccia opposta e si ottengono così i riferimenti per bloccare il pezzo sul tornio.

Come si utilizza il cercacentri

cercacentri, cercacentri per tornio

cercacentri, cercacentri per tornio

  1. La faccia inferiore presenta due barre d’acciaio a 90° che costituiscono un sicuro riferimento per l’appoggio del pezzo da tracciare e conferiscono grande stabilità durante l’utilizzo dello strumento.
  2. La feritoia centrale ha un lato rettilineo (è questa la diagonale!) e uno con una linea spezzata: se entrambi i lati risultassero rettilinei, l’operatore potrebbe essere indotto in errore e far scorrere la matita sul lato sbagliato. Quello sagomato non ha alcuna utilità pratica, se non quella di non lasciare dubbi su quale sia l’esatta diagonale da seguire. Facendo ruotare il cercacentri, si tracciano più diagonali: anche se il pezzo è irregolare, la piccola superficie delimitata dal loro passaggio rappresenta il centro esatto.

Calibro per pezzi tondi

cercacentri, cercacentri per tornio

Le sedi circolari interne permettono di verificare la costanza del diametro su pezzi cilindrici presumibilmente regolari, facendoli passare da un’estremità all’altra attraverso il foro corrispondente.

La tornitura, però, serve essenzialmente per realizzare forme sagomate con diametri variabili in successione: per questo gli stessi diametri, compresi tra 6 e 40 mm, sono verificabili tramite scanalature calibrate semicircolari ricavate su due lati dello strumento, in modo da poterlo calzare sul pezzo senza smontarlo dal tornio (anzi si può fare anche con pezzo in movimento), e verificare sia la misura, sia la costanza della curvatura del profilo.

Apertura sgorbie e angoli fatti

cercacentri, cercacentri per tornio

Dovendo realizzare scanalature a freccia con una determinata inclinazione è importante che il tagliente della sgorbia abbia l’angolazione giusta: premesso che sulle sgorbie di produzione questo dato è quasi sempre riportato, chi lavora il legno per passione usa anche farsi i ferri necessari in proprio e necessita di una guida per trovare la corretta incidenza. Le scanalature laterali, fatta eccezione per quella a 75°, permettono di verificare l’esattezza dell’angolazione del tagliente, o di apportare le necessarie correzioni nell’autocostruzione.

Verifica angolo presa mandrino

cercacentri, cercacentri per tornio

La scanalatura a 75° è messa in quella posizione del cercacentri perché ha un ruolo importante e specifico: come si può notare, accoppiandola al mandrino corrisponde all’angolazione delle griffe che devono trattenere il pezzo agendo in apertura. Quando si usano questi mandrini, il pezzo deve avere un sottosquadro sufficiente per permettere alle ganasce di fare presa. In questo caso, quella parte del cercacentri permette di controllare se il pezzo è stato preparato a dovere.

Starlock nuovo sistema di attacco accessori Fein

Starlock, il nuovo sistema brevettato di attacco accessori per multifunzione Fein, alza ulteriormente il già elevato standard qualitativo, con efficacia sorprendente nell’abbinamento macchina/accessorio e nella rapidità della sua sostituzione

sistema stralock fein
Marchio Starlock

Gli strumenti multifunzione hanno come “denominatore comune” l’utilizzo dell’oscillazione per svolgere uno qualsiasi dei tanti lavori possibili: taglio, levigatura, raschiatura, incisione, affilatura, solo per citarne alcuni. Prerogativa dell’azione oscillante di un elettroutensile con accessorio da taglio è quella di essere molto meno pericoloso nell’utilizzo rispetto a uno con lama rotante: il movimento di andata e ritorno, con escursione di un paio di millimetri circa, agisce ottimamente sui materiali rigidi, mentre risulta molto meno aggressivo su quelli morbidi ed elastici come la pelle umana. Per questo motivo, nel lontano 1967, iniziò la diffusione degli elettroutensili a oscillazione, quando Fein produsse il primo seghetto tagliagessi, utilizzato nel settore medicale ortopedico per rimuovere le fasciature gessate, senza alcun rischio per la persona. Ovviamente l’applicazione si è rivelata altrettanto efficace in numerosi altri settori artigianali e professionali, semplicemente applicando alla macchina un accessorio da lavoro appropriato. Ecco, quindi, che si spiega anche lo sviluppo di una vastissima gamma di accessori, espressamente studiati per i settori professionali (nautica, carrozzeria, falegnameria ecc) e per il fai da te. Il successo degli elettroutensili multifunzione sta proprio nella possibilità di montare uno qualsiasi dei tanti accessori a disposizione, di conseguenza assume un’importanza “nodale” l’efficacia del sistema d’attacco, che deve garantire rapidità e solidità dell’abbinamento. Fein, che è sempre stata un punto di riferimento in questo importante aspetto tecnico, il 1° febbraio scorso ha presentato alla stampa il nuovissimo attacco brevettato Starlock, di cui sarà dotata la gamma 2016 dei suoi multifunzione. Frutto di uno studio portato avanti in collaborazione con Bosch, Starlock si avvale di una particolare geometria tridimensionale che permette un’accoppiamento straordinariamente stabile fra accessorio e testina d’attacco: alla totale assenza di giochi si unisce un sistema di tenuta senza perno centrale amovibile, con il vantaggio aggiunto di ridurre il tempo di sostituzione dell’accessorio a meno di 3 secondi. Fein

Come funziona il nuovo sistema Stralock

fissaggio accessori fein

accessori per multifunzione

gamma multifunzione fein

  1. Ecco i quattro momenti essenziali della sostituzione di un accessorio: l’attacco Starlock ha le ganasce di tenuta chiuse, in attesa di inserimento dell’accessorio.
  2. Starlock entra nella sede a geometria tridimensionale e le ganasce si divaricano vincolandolo a mantenere la posizione di massima aderenza con la testina: in questo modo la tenuta si sviluppa su ampie porzioni di superfici ricche di sottosquadri.
  3. L’azionamento della leva posta superiormente alla testina d’attacco, impone alle ganasce di compattarsi, stringendosi una contro l’altra.
  4. L’effetto di questa azione è visibile nella leva completamente ribaltata; l’accessorio viene immediatamente sganciato dalla sua posizione.
  5. Una “ruota della fortuna”, un modo simpatico per intrattenere i giornalisti durante la conferenza stampa tenutasi nella sede Fein di Schwäbisch Gmünd-Bargau in Germania, mettendo in evidenza la varietà degli accessori che rendono possibili le lavorazioni più disparate (taglio, levigatura, raschiatura, raspatura, lucidatura, rimozione fughe) nei vari ambiti applicativi (allestimento d’interni, pareti e pavimenti, finestre e porte, manutenzione veicoli e imbarcazioni, officine, modellismo ecc).
  6. La nuova gamma dei multifunzione Fein, che si avvantaggia del sistema Starlock, è disponibile da aprile 2016. A partire da destra, in primo piano, il MultiTalent, il MultiMaster e il SuperCut che, con il potentissimo motore da 450 W, permette un incremento della velocità di lavorazione del 45%.

Monopattino a motore fai da te | Come costruirlo con un motore recuperato

Col motorino di un decespugliatore e vari recuperi da moto e biciclette possiamo costruire un monopattino a motore fai da te, non omologabile, ma comodo

monopattino fai da teQuesto monopattino a motore fai da te (una sorta di skate elettrico fai da te) è in grado di raggiungere i 35/40 km/h, agile e praticamente di ingombro zero, realizzato interamente con materiale di recupero, più o meno zero è anche il suo costo. Per quanto realizzato con la massima cura e nel rispetto delle norme vigenti, un veicolo del genere difficilmente passerebbe al vaglio della motorizzazione per cui il monopattino a scoppio è da usare solo in aree privare.

Come progettare un monopattino a motore fai da te

progetto monopattino a motore fai da te

La struttura del monopattino a motore fai da te

L’impostazione strutturale è quella tipica del monopattino: una base-pedana con la ruota posteriore fissa ed un appoggio-manubrio con la ruota anteriore sterzante. Entrambe le ruote, recupero da carrello industriale e dotate di camera d’aria, sono montate su cuscinetti per alte velocità Ø esterno 35 e interno 16 mm.

Corona dentata e freno a tamburo per il monopattino a benzina

monopattino a motore autocostruito

Sulla faccia di destra della ruota motrice è calettata una corona dentata che una catena collega al pignone montato sull’asse motore.

ruota monopattino a motore

Nell’altra faccia della ruota è fissato il freno a tamburo, recupero da motorino, azionato da una leva montata sul manubrio; il parafango è sagomato in lamiera da 0,8 mm. Visto frontalmente il “monopattino” mostra la ruota anteriore ed il fanale,recuperato da una mountain bike, che, come quello posteriore, è alimentato da una batteria da 6 V. Il motore, chiaramente da avviare a strappo, sporge di lato come quello della Vespa.

Il telaio

Il telaio dalla base è in tubo Ø 40 mm: una Y che nella forcella, ottenuta saldando assieme curve a 90° e pezzi diritti, ospita la ruota posteriore (recupero da carrello industriale) e il supporto del motore a scoppio da 20 cc, riciclato da un decespugliatore e collegato alla ruota con pignone, corona e catena recuperate da una moto. L’asta della Y si alza a collo di cigno e termina con un cannotto verticale (gruppo sterzo di bicicletta).

La pedana

Due ferri piatti trasversali reggono la pedana, in multistrato marino da 20 mm sotto la quale scorrono i cavetti di comando del motore e del freno (un bel lavoro è quello di adattare alla ruota il freno a tamburo di un motorino Minarelli). Sotto il telaio si impernia un cavalletto autocostruito in ferro tondo Ø 12 mm: una U con i capi protetti da tappi in gomma (guarda la nostra sezione dedicata per imparare a lavorare il ferro)

Il manubrio

È la classica T, in tubo Ø 22 mm per poter girare nel cannotto dello sterzo, al cui capo inferiore è fissata la forcella che regge la ruota anteriore. Sulla barra della T sono fissate due leve da freno di bicicletta, una effettivamente collegata al freno della ruota posteriore (la ruota anteriore ne è priva), l’altra usata come comando per l’acceleratore; un paio di manopole di spugna rendono confortevole la guida. Il veicolo è completato da parafanghi a mezzaluna di lamiera spessa 0,8 mm, tagliati e saldati, dal fanale anteriore di una mountain bike e da un fanalino posteriore di provenienza idraulica (piletta da lavandino), alimentati da una batteria 6 V che serve solo per l’illuminazione in quanto il motore del veicolo si avvia a strappo.

Consigli per gli acquisti monopattino a motore

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Fasciatoio a muro e portatile fai da te | Guida alla costruzione passo-passo

Il sistema a ribalta permette di contenere l’ingombro del fasciatoio fai da te in profondità e la collocazione a muro lascia libero lo spazio a terra

I genitori di qualche decennio fa non immaginavano che il fasciatoio sarebbe diventato un mobile: in principio era un rettangolo di stoffa, per lo più lino, che si piegava a triangolo e si avvolgeva a formare una braca per il neonato, cambio e pulizia si facevano su una coperta spessa stesa sul letto o su un tavolo.

Oggi il fasciatoio è una sorta di mobile che racchiude tutti i prodotti per la cura del bebè e sul top c’è un ripiano o una vaschetta con rivestimento morbido preposta per la pulizia del piccolo. Se il nuovo arrivato non ha ancora una cameretta, un mobile aggiuntivo può risultare ingombrante e, tra l’altro, il suo acquisto comporta una spesa extra: il suo costo e il poco spazio a disposizione nella casa dei neo-genitori hanno fatto prendere al nostro lettore Giovanni Pasqualotto la decisione di costruire un fasciatoio fai da te ad hoc.

Come costruire un fasciatoio a muro fai da te

Si tratta di una sorta di scaffaletto profondo solo 200 mm da fissare a parete, senza ingombro a terra: può facilmente essere installato a muro in bagno ed è costituito da due ripiani superiori a giorno e un pannello frontale a ribalta, provvisto di spondina che, dopo averlo rivestito con un telo morbido, permette di appoggiarvi il bimbo. L’ingombro complessivo del fasciatoio fai da te è di soli 1000×1000 mm; immaginando che ci si debba avvicinare al fasciatoio con il bambino in braccio, ha previsto lo sbloccaggio del pannello a ribalta tramite uno scrocchetto laterale, in modo che si possa agire con una sola mano. E quando non servirà più come fasciatoio a muro potrà continuare a essere utilizzato come contenitore per altre cose. Se non abbiamo tempo, possiamo sempre acquistare un fasciatoio Ikea

Costruzione passo-passo del fasciatoio

taglio con sega circolare

1 – Tutti i pezzi si ritagliano con la circolare da pannelli di legno di recupero, fino a poco tempo prima destinati a un’altra costruzione che poi non è stata realizzata. Notiamo come l’arte di arrangiarsi abbia portato all’utilizzo della circolare come macchina “da banco”, tramite la modifica di un cavalletto come supporto e comando elettrico esterno, un pannello aggiuntivo con piedi d’appoggio e un listello bloccato da morsetti come guida parallela.

2- La superficie dei pannelli ha di per sé una colorazione gradevole, si può fare a meno di applicare un’ulteriore finitura, ma bisognerà provvedere a rivestire i bordi. Ciascun pezzo viene contraddistinto con un’etichetta per evidenziarne la collocazione prima di sottoporli alle lavorazioni successive.

stesura colla a solvente

3- Sempre per praticità, si possono chiudere in morsa più pannelli accostati e procedere alla stesura della colla a contatto su diversi bordi in una sola passata, per poi attendere 10-20 minuti per l’evaporazione dei solventi.

tessuto per rivestimento bordi

4 – Quando la colla non è più appiccicosa si può applicare la striscia di rivestimento, leggermente abbondante in larghezza per poterla rifilare a presa avvenuta.

5 – Sulle facce dei pezzi, in prossimità dei bordi, e nello spessore di quelli concorrenti si aprono i fori ciechi per le spine che permettono l’assemblaggio.

6 – Il piano d’appoggio si fissa allo scaffale con una cerniera a tutta lunghezza; il ribaltamento è affidato a due spezzoni di cinghia per tapparelle.

Unione per spinatura del fasciatoio fai da te

1 – Quando in tutti i pezzi sono stati aperti i fori per la spinatura, si può iniziare a comporre il mobile, effettuando prima un montaggio senza l’utilizzo di colla (in bianco) per verificare la corrispondenza degli incastri.

spinatura

2 – Come si vede, il mobile è coricato su un fianco, elemento di partenza su cui si incastrano in successione la base, il fondo e i due ripiani, per poi concludere con il fianco opposto.

3 – 4 – 5 Ogni spina va cosparsa di colla vinilica prima di montare ciascun pezzo; al termine si serra tutto tra lunghi strettoi o cinghie e si attende che la colla faccia presa, fino al giorno successivo. Eventuali fuoriuscite di colla vanno ripulite subito dopo aver messo in morsa. Nella foto precedente si nota che la base è decisamente meno profonda rispetto agli altri elementi: questo per consentire che la ribalta, una volta incernierata alla struttura, rimanga un poco rientrante, permettendo di aprire nel fianco di destra lo scasso in cui va a far presa lo scrocchetto, senza che neppure quest’ultimo sporga. Una coppia di cinghie da tapparella, fissate sulla faccia esterna della ribaltina e sotto il primo ripiano, sostengono senza problemi il peso di un bebé; il tutto si fissa a parete con 4 tasselli adeguati allo scopo.

Cassettiera fasciatoio fai da te

cassettiera fasciatoio

Partendo da una cassettiera in kit, acquistata in un centro bricolage, possiamo completarla realizzando un fasciatoio da collocare sul top; al momento di cambiare il bebè avremo a portata di mano i prodotti per la pulizia, i pannolini, la biancheria e gli abitini.

Si realizza un modulo in MDF a forma di parallelepipedo largo almeno un paio di centimetri più della cassettiera e profondo almeno 50 cm. Tale modulo va dotato di due pannelli laterali di dimensioni maggiori che creano due spondine. Un paio di mani di smalto acrilico concludono il lavoro.

MORSETTI E COLLA VINILICA

Per questa realizzazione fai da te possiamo utilizzare una cassettiera Kullen di Ikea, alta 71,5 cm.I moduli vengono assemblati mediante incollaggio (colla vinilica) di quattro pannelli di MDF spesso 12 mm. Utilizziamo larghi morsetti che lasciamo per 24 ore.

Progetto fasciatoio fai da te

progetto fasciatoio fai da te

Consigli per l’acquisto di un fasciatoio

CAM Il Mondo del Bambino - art.C605001/219 - Fasciatoio Ulisse - BEIGE
  • Made in Italy. compatto. riferimento normativa europea: en 12221-1/2; età di utilizzo: ideale per bambini fino a 12 mesi
  • Test stabilità laterale, frontale e posteriore per evitare il rischio di ribaltamento del prodotto con il bambino al suo interno
  • Materiali completamente atossici (EN 71) ed esenti da ftalati (direttiva 2005/84/CE)
  • Made in italy. compatto. riferimento normativa europea: en 12221-1/2; età di utilizzo: ideale per bambini fino a 12 mesi
  • Test stabilità laterale, frontale e posteriore per evitare il rischio di ribaltamento del prodotto con il bambino al suo interno
Pali - Imbottitura, 2 Lati, Gigi e Lele Piazzato
  • Materassino-fasciatoio per il cambio del pannolino e dei vestitini
  • Colori atossici ed esenti da ftalati
  • Materassino morbido con tasca Pali dotato di due sponde sicurezza
  • Universale per tutti i bagnetti Pali
  • Dimensioni: 81x49x9 h
Schardt 050320002 - Mobiletto fasciatoio, 86 cm, colore: Bianco laccato
  • Fasciatoio realizzato in pino massiccio verniciato bianco
  • Munito di rotelle per uno spostamento facile
  • bloccaggio ruote per una presa stabile
  • Altezza: 81 cm
  • H: 85 cm W: 74,5 centimetri D: 56,5 cm (altezza senza ruote)
CAM Il mondo del bambino C203008/219 Fasciatoio Volare, Beige
  • Età: 0-12 mesi
  • Dimensioni aperto in cm: 77.5 x 69 x 101
  • Dimensioni chiuso in cm: 72.5 x 22 x 108
  • Materiali completamente atossici
  • Made in italy. compatto. riferimento normativa europea: en 12221-1/2; età di utilizzo: ideale per bambini fino a 12 mesi
CAM Il mondo del bambino C913006/219 Fasciatoio Asia Noce, Beige
  • Made in Italy, multifunzionale. accessori optional: telaio per asia art; c521. riferimento normativa europea: en 12221-1/2 età di utilizzo: ideale per bambini fino a 15 kg
  • Test stabilità laterale, frontale e posteriore per evitare il rischio di ribaltamento del prodotto con il bambino al suo interno
  • Materiali completamente atossici (en 71) ed esenti da ftalati (direttiva 2005/84/ce)
  • Made in italy, multifunzionale. accessori optional: telaio per asia art; c521. riferimento normativa europea: en 12221-1/2 età di utilizzo: ideale per bambini fino a 15 kg
  • Test stabilità laterale, frontale e posteriore per evitare il rischio di ribaltamento del prodotto con il bambino al suo interno
Sale
OKBABY Flat - Fasciatoio per Tavolo, Lettino o Vasca da Bagno, Per Bambini, Max 11 Kg, Max 12 Mesi, Categoria Tipo 1, Per l'uso su lettini con larghezza compresa tra 63 e 63,5 cm
  • Fasciatoio che può essere utilizzato sul tavolo, sul lettino del bambino o sulla vasca da bagno: è dotato di gambe pieghevoli e regolabili per il posizionamento sulla vasca da bagno. Munito di vani portaoggetti laterali.
  • Normativa di riferimento: EN 12221-1:2008+A1:2013. Peso massimo del bambino: 11 kg.
  • Misure d’ingombro con gambe di sostegno chiuse: L 68 x H 20 x P 80 cm
  • Per l’utilizzo sul lettino: misura esterna tra le sponde da cm 63 a cm 73,5. Per l’utilizzo sulla vasca: misura interna massima cm 74. Per l’utilizzo sul tavolo: misura minima necessaria per un appoggio corretto cm 67 x cm 85
  • Utilizzo di flat sulla vasca da bagno: misura minima interna della vasca cm 56, massima cm 74. Nota: Questo fasciatoio non si può posizionare sulle vasche da bagno di qualsiasi forma. Il fasciatoio può essere posizionato sulle vasche da bagno rettangolari che hanno i lati lunghi paralleli e il bordo di almeno 4 cm.
Chicco Cuddle & Bubble Comfort Fasciatoio e Bagnetto, Blu (Wild)
  • Cuddle & Bubble è dotato di un set di accessori rimovibili: il parent organizer, il vano per far asciugare la spugnetta e il pratico dispositivo lava testa.
  • Chiusura veloce grazie ai grandi bottoni e altezza regolabile su 3 livelli
  • Il bagnetto ha un innesto per la doccetta e un canale per lo svuotamento rapido
  • Vasca ergonomica con inserti antiscivolo; pratico lavatesta
  • Compatto e trasportabile da chiuso, grazie alle due comode ruote
Foppapedretti 9900062610 Maialino Fasciatoio Bagnetto, Bianco
  • Bagnetto fasciatoio dotato di tre cassetti
  • Piano fasciatoio ribaltabile con fermo di sicurezza
  • Vaschetta anatomica estraibile
  • Materassino e maniglie incluse
  • Articolo testato alla norma EN 12221 1-2