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Cemento cellulare o gasbeton

Il cemento cellulare (meglio conosciuto come gasbeton) è un ottimo materiale da costruzione: leggero, facile da tagliare e posare, risulta essere anche coibentante.

Eseguire lavori di muratura è spesso una lotta contro il tempo per terminare il più rapidamente possibile il lavoro e, contemporaneamente, soddisfare le aspettative della famiglia. Riuscire in questi due obiettivi con i materiali tradizionali a volte non è facile, specie per i lavori più impegnativi.

Per questo sono stati realizzati materiali da costruzione che facilitano al massimo l’edificazione di opere murarie con scarse possibilità di errore, anche per gli operatori più frettolosi, unendo alla semplice funzione di tamponamento altre caratteristiche non proprie del laterizio quali la fonoassorbenza, la scarsa conducibilità termica e la resistenza al calore.

Il cemento cellulare è leggero e poroso

porosità gasbetonLe materie prime del gasbeton sono le stesse che compongono il calcestruzzo, ma il procedimento cui sono sottoposte fa sì che all’interno del materiale si formi una moltitudine di piccole celle contenenti aria secca e immobile.

Il risultato è un materiale molto leggero, quindi più facile da porre in opera, con eccezionali caratteristiche di isolamento termico e acustico. Inoltre, i prezzi del cemento cellulare non sono elevati.

Materiali e strumenti

materiali per cemento cellulare

Per una costruzione con il gasbeton servono:

  • collante cementizio da miscelare con acqua
  •  blocchi calcestruzzo cellulare della misura e forma adatte alla costruzione
  • cazzuola a vaschetta dentata per l’applicazione del collante
  • mazzuolo con testa di gomma per assestare i blocchi posati
  • sega con dentatura larga per il taglio dei blocchi

Sistema modulare
È il caso del calcestruzzo cellulare (cemento soffiato o cemento alveolare) prodotto in lastre, architravi, blocchi, pannelli di varie misure, armati e non, con o senza scanalature: un sistema modulare completo di materiali edili per ogni lavoro di muratura dalla costruzione di una semplice tramezza a quella di una casa (senza alcun vincolo architettonico).

Tutti questi elementi sono costruiti con grande precisione dimensionale, la differenza di misure tra un pezzo e l’altro può essere al massimo di 1 mm; questa importante caratteristica consente la posa in opera con minime quantità di speciali malte collanti ottenendo un muro molto liscio e quindi facile da rifinire.

I blocchi in calcestruzzo cellulare possono  essere utilizzati anche per realizzare i piccoli tamponamenti necessari per ottenere armadi a muro, angoli cottura, cucine all’americana, penisole e quant’altro possa venire in mente sostituendo efficacemente sia legno sia laterizio. La sua resistenza all’umidità (non contiene gesso o composti analoghi) lo rende ideale per realizzare cucine in muratura che ricordano lo stile rustico di un tempo, oppure il sostegno della vasca da bagno, ecc.

Costruire pareti gasbeton

parete divisoria in gasbeton

costruire una parete di cemento cellulare

  1.  su una base di cemento liscio la prima fila dev’essere incollata direttamente su uno strato di collante tirato con la cazzuola dentata.
  2. su una base di cemento irregolare è necessario posare uno strato di malta cementizia che sia perfettamente a livello. Si lascia asciugare per 24 ore per poi lavorare come sul cemento liscio.
  3. su pavimento piastrellato bisogna utilizzare un profilo a U di plastica, fissato o incollato sul pavimento.
  4. su pavimento di legno o parquet  si applica un listello di legno sul pavimento per irrigidire la base della tramezza.

    Gasbeton come si posa

    costruire con il betoncellfoto YTONG

    1. prima di iniziare a costruire il muretto con blocchi di cemento, si segna con precisione la posizione della tramezza da erigere.
    2. con una cazzuola dentata va steso uno strato uniforme sul segno tracciato sulla base.
    3. si appoggia il primo blocco, senza incollarlo alla parete verticale. è necessario lasciare un piccolo spazio tra il blocco e la parete stessa (circa 0,5 cm) per consentire in libertà ogni piccolo movimento o dilatazione.
    4.  prima di iniziare la seconda fila e dopo la posa di ogni fila, si leviga con il frattazzo e si toglie la polvere con una scopa o l’aspirapolvere dai muri gasbeton

      Taglio con sega

      tagliare il gasbeton
      I blocchi di cemento cellulare si tagliano con la speciale sega per gasbeton con rivestimento antiadesione che evita l’inceppamento o l’agganciamento grazie alla forma e la bassa densità dei denti. Nelle migliori versioni, i denti sono in metallo extraduro per durate e capacità di taglio molto elevate. La rifinitura si effettua con raspa a dentatura media e carta vetrata montata su un supporto rigido.

Rasatura gasbeton

Completata una parete, infatti, è sufficiente una mano di intonaco fine, applicabile anche a spruzzo, per avere una superficie in grado di ricevere qualsiasi tipo di rivestimento, dalla carta da parati alla pittura, alle piastrelle.

Ulteriori vantaggi, dati dalla facilità di trasporto, dalla minore manodopera e dalla necessità di una ridotta attrezzatura per la posa in opera, per non parlare del risparmio energetico che raggiunge il 25% grazie alle doti d’isolamento conferite al cemento dalle minuscole cellette d’aria, fanno del cemento cellulare una valida alternativa ai soliti mattoni.

Muri in pietra fai da te | Come realizzarli con elementi modulari

Con gli elementi modulari in calcestruzzo si possono realizzare facilmente muri in pietra di contenimento, recinzioni, bordure per aiuole

Anche tra i far da sé ognuno “è maestro nelle proprie arti”: c’è chi è bravo a lavorare il legno o il ferro, ma non si trova a proprio agio con i materiali edili e nel provare a realizzare muri in pietra di contenimento o un tratto di recinzione incontra qualche difficoltà, soprattutto dovendo coniugare la funzionalità con il risultato estetico complessivo.

Con i mattoni e i blocchi in calcestruzzo che riproducono l’effetto naturale e rustico dei muri in pietra è tutto più semplice: sono elementi modulari che si posano accostati o a incastro e si stabilizzano con uno speciale adesivo in cartuccia per pistola a estrusione, senza bisogno di impastare e stendere prodotti cementizi.

Sistema innovativo per realizzare muri in pietra – Il mattone Tango

Il sistema più innovativo per la posa fai da te è quello che si basa sul mattone Tango di Ferrari BK, un unico elemento a forma di T che permette di realizzare con molta facilità muri in pietra fai da te o curvi e pilastri utilizzando elementi identici e divisibili per ricavare i pezzi di completamento degli spigoli; gli unici pezzi speciali necessari per completare il lavoro sono le copertine o i cappelli dei pilastri. Ogni mattone presenta due facce ortogonali con l’aspetto della pietra spaccata, le altre superfici sono lisce per facilitare l’accostamento. 

Sistema “muro antico” per recinzione con diverse possibilità di posa

muro antico

muri in pietra
Tango colore Sabbia, finitura Crunch.

Tango colore Sabbia, finitura Crunch.

Il sistema Muro Antico è composto da sei blocchi di dimensioni differenti e perfettamente modulari tra loro, oltre alla copertina e ai pezzi speciali che possono comunque essere realizzati in cantiere con facilità; offrono infinite possibilità di posa per murature con doppia faccia a vista o pilastri (anche con irrigidimento interno in calcestruzzo). La finitura dei blocchi può essere Splittata o Palladio: appena scabra la prima, per un’estetica più lineare, sbrecciata e naturale la seconda, entrambe disponibili nei colori Trento, Grigio d’Istria e Giallo Lessinia, abbinabili alle pavimentazioni.

Come sezionare gli elementi modulari per ottenere muri in pietra perfetti

scalpello paracolpo

4-5 I mattoni Tango misurano 303x144x100 mm e possono essere frazionati per ottenere i pezzi angolari necessari alla chiusura delle testate: la faccia superiore è preincisa (7) lungo la linea mediana ed è sufficiente un largo scalpello paracolpi per la divisione dell’elemento.

Ti serve uno scalpello paracolpi? Ecco alcuni consigli per l’acquisto

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6 –  6. La spaccatura produce due elementi angolari perfettamente uguali.

7-8 Con lo stesso sistema, ma asportando il dente posteriore, si ottiene il terminale per completare colonne o muretti con due facce a vista.

9 – I mattoni Tango si possono anche accostare in fila per bordare le aiuole, con due differenti modalità di posa: per una maggiore stabilità si realizza un solco in cui inserire i mattoni con il dente rivolto in basso, altrimenti si divide il mattone come mostra la foto 9 e si utilizzano entrambi i pezzi, alternandoli, semplicemente appoggiati sul terreno decorticato per qualche centimetro.

Come realizzare i pilastri in pietra

1 – I blocchi di Muro Antico permettono di realizzare pilastri con misura di base 480 o 360 mm seguendo uno schema di posa che prevede tre corsi differenti per disposizione e altezza; i tre corsi successivi si ripetono nello stesso schema, ma disposti a 90° rispetto ai precedenti. Alla sommità si può chiudere il pilastro con un sottocappello più largo e un cappello stretto, o viceversa, oppure semplicemente con un cappello più largo. L’adesivo speciale è un prodotto a presa rapida con un’elevata resistenza all’acqua, ai raggi UV e a temperature comprese tra -40 e +100 °C.

2 – 3 Per comporre il pilastro con i blocchi Tango è sufficiente disporli a correre e formare un quadrato, lasciando a vista sempre le parti sbrecciate; ogni fila va sfalsata rispetto alla precedente. Arrivati alla sommità, il sottocappello si può realizzare dividendo due mattoni per ottenere gli elementi angolari, per poi completare con il pezzo speciale a cappello che misura 380x380x100 mm.

Ovvo | Nuova giunzione a scomparsa per legno

Grazie al sistema di giunzione Ovvo nessun elemento visibile e niente colla: grazie a un inserto a clip si possono ottenere giunzioni definitive o reversibili con un notevole risparmio di tempo

Ovvo è un rivoluzionario sistema cieco per unire pannelli in svariati modi si basa su due elementi inseriti a secco in fresature calibrate: il collegamento si realizza a scatto e anche l’assemblaggio di un mobile o di una scaffalatura avviene facilmente e senza attrezzi.

Guarda il video del sistema Ovvo

Cosa bisogna predisporre per installare il sistema Ovvo

Tutto ciò che bisogna fare è realizzare una coppia di mortase identiche: in una si inserisce l’elemento femmina, nell’altra l’elemento di ancoraggio sporgente, entrambi in robusto materiale plastico; si premono le due parti e quando si sente il “click” il gioco è fatto.

Le clip del sistema Ovvo esistono in diverse misure:

  • 12×51 mm e 12×25 mm per pannelli da 16 mm in su
  •  9×21 mm per pannelli da 12 mm in su;

Per realizzare le sedi occorrono le apposite frese, in modo che le clip si inseriscano in esse senza poter essere estratte. Allo scopo è molto utile la maniglia accessoria che permette di premere a fondo l’elemento femmina senza rovinarne la sede.

I migliori risultati in termini di rapidità e precisione si ottengono con la fresatrice AB181  consulta la nostra per fresare il legno) la cui suola è studiata per facilitare l’apertura delle cave con la corretta escursione in larghezza e profondità, per giunzioni in linea, perpendicolari o ad angolo; tuttavia la validità del sistema può essere apprezzata anche da chi dispone di una fresatrice tradizionale o una toupie, grazie al kit comprendente 100 clip assortite e le relative frese.

Con il sistema ovvo basta un click

mortasa sistema ovvo

1 – L’elemento femmina va inserito nelle sedi di entrambi i pezzi da unire e rimane perfettamente a filo piano della superficie; con una fresatrice comune o una toupie bisogna perciò porre la massima cura nel rispetto della larghezza e della profondità della sede, fondamentali per la perfetta tenuta dell’incastro.

Ti serve una Toupie? Ecco alcuni consigli per gli acquisti

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  • Regolazione punta (fresa) in verticale con volantino e arresto di emergenza, per l massima sicurezza
  • Le frese si regolano manualmente; l struttura della macchina è dotata di due portautensili
  • Velocità di rotazione 30000tr/min, dimensione tavola principale 600x460 mm, pinze ammissibili 6/12mm, arresto di emergenza, con guida di angolo, guida parallelo, e supporto di attrezzi integrato
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  • Con ruote per seghe a nastro e troncatrici per legno. Accessori: 1 Sacco di filtraggio
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  • Motore monofase 230 V 50 Hz 0.75 kW;
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HOLZKRAFT Macchina combinata 5 lavorazioni (fresatrice toupie, pialla a filo, pialla a spessore, sega circolare, unit� mortasa
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  • Pialla a filo: max larghezza pezzo 154 mm
  • Pialla a spessore: min/max altezza pezzo 9/92 mm
  • Fresatrice toupie: diametro mandrino 12 mm
Festool 570275 – Fresa da tavolo TF 2200-set
  • Peso: 8,5 kg
  • Potenza: 2200 W
  • Minimo: 10.000 – 22.000 min? ¹
  • Connettore: aspirazione polvere ø 27/36 mm
  • Max Fragola (Diametro: 60 mm

2 –  La clip di aggancio si inserisce a pressione nella femmina di uno dei due pannelli da collegare.

3 –  Con il sistema OVVO si possono realizzare unioni di testa per prolungamenti, accoppiamenti per raddoppiare gli spessori, unioni di pezzi a squadra o con estremità bisellate a svariate angolazioni; tutte presentano elevata resistenza alla trazione e ai carichi, mediamente ogni giunzione in un pannello da 18 mm di MDF ha una resistenza alla trazione di 20/25 kg e ai carichi di 50/60 kg (versione reversibile/permanente).

Per fresare senza errori con il sistema Ovvo

 fresatrice con arresti a scomparsa

1 – Utilizzando la speciale fresatrice con arresti a scomparsa non è necessario prendere le misure; in base agli spessori la regolazione è millimetrica.

2 – L’impugnatura frontale della maschera permette di tenere ben salda la macchina durante la fresatura delle sedi nello spessore dei pannelli.

fresatrice AB181

3 – L’inclinazione è regolabile e dispone di blocco per fresature a 0°, 45° e 90°; anche parti con bordi bisellati vengono unite con la massima precisione.

4 – Mandando la maschera a battuta contro un riscontro si realizzano più fresature sul piano perfettamente affiancate; l’escursione laterale è calibrata tra due limitatori di corsa.

5 – Le frese per OVVO al widia (Ø 8-12 mm) e con inserti diamantati (Ø 12 mm) sono utilizzabili su tutte le macchine che adottano i rispettivi codoli.

 

Armadietto a muro con cornice

Una nicchia nella parete viene trasformata in armadietto a muro per le bottiglie di vino più pregiate, ma invece di chiuderlo con uno sportello cieco, incorniciamo il vano come se si trattasse di un quadro

Le vecchie cantine vengono sempre più recuperate per trasformarle in taverne e non è raro che, sulle pareti, siano presenti nicchie che in origine potevano essere finestrature tra due locali comunicanti, successivamente chiuse, o rientranze realizzate volutamente per utilizzarle come armadietto a muro.

In questo caso la nicchia ci serve per realizzare una sorta di trompe-l’oeil al contario: mentre di solito è un quadro a dare un’idea di tridimensionalità con un sapiente gioco di luci e di ombre, in questo caso è il contesto reale a dare l’idea di un quadro.

E in una ex-cantina non potevano che essere i vini pregiati, ovvero di… “nicchia”, il pretesto per la trasformazione. Qui l’altezza interna giustifica la divisione con il montaggio di un ripiano per disporre le bottiglie su due livelli, anche la profondità è ottimale per questo scopo.

Quello che serve è una vecchia cornice da adattare al perimetro del vano, ma se non l’abbiamo la possiamo realizzare su misura e chiuderla con un foglio di plexiglas, per riparare l’interno da polvere e ragnatele.

Cosa serve per realizzare un armadietto a muro con cornice

cornice dorata

Recuperata una vecchia cornice di adeguate dimensioni, occorre: una lastra di plexiglas da 2,5/3 mm, listelli 10×10 mm, una mensola a scomparsa, due cerniere, viti, tasselli, gruppini.

Armadietto a muro: il disegno

progetto armadietto a muro

Preparare la cornice dell’armadietto a muro

come tagliare una cornice

  1. Le dimensioni della cornice devono essere superiori a quelle della nicchia, in modo da poterla adattare. Rilevate le misure utilizziamo la cassetta tagliacornici e la sega a denti fini per effettuare tagli puliti ed esattamente inclinati a 45°.
  2. I tagli angolati aumentano la superficie di contatto a disposizione per l’incollaggio. Possiamo evitare elementi d’unione aggiuntivi, dato che la cornice non sarà sottoposta a sollecitazioni significative.
  3. La cornice incollata va chiusa su tutto il perimetro con uno strettoio a nastro e lasciata stabilizzare per 24 ore. L’eccesso di colla va prontamente rimosso con un panno umido.
  4. Su uno dei lati verticali montiamo una coppia di cerniere a libro con ali piuttosto lunghe, quindi inseriamo la lastra di plexiglas adattata alla misura della battuta posteriore.
  5. Per fissarla utilizziamo listelli quadrati 10×10 mm
  6. I listelli si fissano al perimetro della cornice con chiodini senza testa.
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Trasformare la nicchia

nicchia nel muro

  1. Tracciata la posizione delle ali delle cerniere, con la cornice in bolla nei due sensi, pratichiamo i fori per l’inserimento dei tasselli.
  2. Eliminiamo la polvere ed inseriamo nei fori il corpo espandente di nylon.
  3. Presentiamo a parete la cornice in posizione di apertura ed inseriamo le viti, facendo espandere i tasselli.
  4. Al centro dell’altezza della nicchia pratichiamo una coppia di fori per inserire i tasselli mensola prolungati. Utilizziamo il ripiano, provvisto di fori sul bordo posteriore, come dima per l’esatta posizione dei tasselli.
  5. Badiamo che il collare dei tasselli, dopo l’espansione, rimanga a filo del muro, quindi calziamo il ripiano su di essi.
  6. Verifichiamo con la livella a bolla la planarità del ripiano. In alcuni casi sono presenti due vitine nella parte inferiore per bloccare il ripiano ai sostegni. Per mantenere chiusa la cornice possiamo inserire sul lato opposto, all’interno, un gancetto che fa presa in un occhiolo o una coppia di calamite.

armadietto a muro

Come eseguire il montaggio dei sanitari sospesi | Guida dettagliata

Un’utile guida su come affrontare il montaggio dei sanitari sospesi senza dover ricorrere ad un installatore.

I sanitari sospesi offrono diversi vantaggi, fra cui minor ingombro in profondità, miglior igiene, in quanto la pulizia del pavimento è facilitata dalla sospensione, e aspetto monolitico della pavimentazione stessa.

Per il montaggio dei sanitari sospesi su controparete in cartongesso, lo sbalzo di circa 15 cm che rimane a metà parete costituisce un comodo ripiano per i prodotti da bagno. Grazie ai sistemi premontati il montaggio dei sanitari sospesi è semplificato e reso rapido, in particolare il modulo per WC può già contenere la cassetta di risciaquo, i tasselli per la sospensione della tazza e gli attacchi per l’alimentazione idrica e lo scarico. Le tazze sospese sopportano fino a 400 kg di peso.

Cosa bisogna sapere circa il montaggio dei sanitari sospesi

modulo sanitari sospesi

I moduli per il montaggio sanitari sospesi dispongono di staffa per sanitari sospesi che permettono la regolazione in altezza e quella dell’interasse dei fissaggi, per potersi adattate a tutte le tipologie di sanitari in commercio.

Il grande vantaggio di effettuare la nuova installazione realizzando una controparete di cartongesso è che non occorre smantellare l’impianto esistente o effettuare una demolizione per il passaggio dei nuovi impianti. Anche cambiando la disposizione dei sanitari, le tubazioni possono essere stese all’interno dell’intelaiatura metallica.

controparete per sanitari sospesi

Modulo incassato o controparete?

modulo incassato

  1. WC incassato: i moduli completi di vaschetta di risciacquo hanno uno spessore contenuto (anche solo 8 cm) e possono essere incassati a filo di una tramezza e rivestiti da uno strato di intonaco.
  2. WC controparete: se non è in atto una demolizione o se la tramezza non consente di incassare il modulo il sistema premontato può essere addossato alla muratura e nascosto in una sottile controparete.
  3. Regolazioni: prepariamo il telaio all’installazione rilevando l’interasse di fissaggio del sanitario. Le staffe possono essere disposte a L, come distanziatrici dalla parete, oppure utilizzate come zanche.

Montaggio dei sanitari sospesi con telaio metallico da incasso

telaio metallico da incasso

  1. Un’ulteriore variante è il telaio metallico da incasso ristretto alla sola sospensione del sanitario, con gli impianti realizzati separatamente. Effettuate le regolazioni preliminari, lo posizioniamo in sede.
  2. Dobbiamo controllare che tanto il telaio quanto le barre di fissaggio dei sanitari siano in bolla. Quindi passiamo alla marcatura dei fori per i tasselli a espansione che ancorano il telaio alla muratura.
  3. Prima di murare le zanche proteggiamo le barre filettate da possibili residui di malta. Di solito nella confezione troviamo anche una coppia di guaine dedicate a questo scopo.

Wc sospeso montaggio

tasselli per sanitari

Anche per installare il lavabo esistono sistemi premontati che possono essere collegati al telaio che supporta la controparete. L’orditura metallica è in grado di reggere carichi fino a 150 kg. Prima di realizzare la tamponatura in cartongesso e la successiva piastrellatura si regolano le mensole che supportano i sanitari e si controllano gli incastri dei vari componenti. Si riveste con la piastrellatura, quindi si fissano i sanitari con i diversi sistemi a corredo.

Uova decorate per Pasqua con lo stencil

Decorare le uova per Pasqua

Nella tradizione pasquale le uova sono l’elemento centrale dei festeggiamenti, soprattutto quelle di cioccolata. Ma la consuetudine, che ci arriva dalla civiltà contadina, vuole che anche le uova, quelle vere di gallina, si usino come piacevole regalo di sapore antico.

Come decorare le uova

Dopo aver bollito le uova e averle raffreddate, stendete sul guscio, con un pennellino, una mano di fondo di colore uniforme utilizzando normali acquerelli, smalti acrilici o tempere.
Scegliete preferibilmente i motivi decorativi tra quelli tipici della festività pasquale: pulcini, fiori, campane e stelline, ma, ovviamente, non c’è limite alla vostra creatività.
Per delle uova decorate per Pasqua con buona precisione è utile tracciare i contorni con una matita e poi stendere il colore con il pennello oppure ritagliare piccole maschere di cartoncino che, appoggiate all’uovo, permettono di disegnare le sagome da decorare con le tinte preferite. Disposte in un bel cesto di paglia le uova possono diventare un regalo originale e gradito.

  1. Stendiamo con un pennello una mano di fondo sul guscio con colori acrilici, tempere o acquarelli.
  2. Quando il fondo è asciutto, tracciamo i contorni dei disegni servendoci di matita e mascherelle.
  3. Coloriamo i particolari dei disegni seguendo le linee tracciate.

Decorazioni di Pasqua

Decorazioni di Pasqua…uno diverso dall’altro, sono dei sacchettini di stoffa colorata, imbottiti e decorati con originalità

  1. I materiali che servono sono: rafia naturale, spago, ghiaia, tessuti colorati, ovatta per imbottitura, scovolino, bottoni, sfere, olive e stelle di legno.  Una pistola incollatrice, forbici e ago sono gli unici attrezzi necessari.
  2. Si preparano i sacchettini (base 8 cm e altezza 12 cm circa) usando scampoli di tessuto di vario colore e dalla trama lavorata. Si deposita sul fondo uno strato di ghiaia pulita che dia stabilità al pupazzetto.
  3. Si riempie il sacchetto con ovatta o apposita imbottitura da cuscini in modo che prenda forma e rimanga gonfio.
  4. Con ago e filo si chiude ben stretto il sacchetto; la cucitura fatta dall’esterno sarà mascherata dalla pallina di legno usata per fare la testa.
  5. La pallina di legno è bucata da una parte. Si mette a colla a caldo nel foro e si cerca di farvi entrare dentro l’estremità cucita e arricciata del sacchetto.
  6. Bastano pochi attimi perché la colla si raffreddi e faccia di legno e stoffa un tutt’uno.

Le sfere di legno sono disponibili con e senza foro con diametro da 10 a 80 mm: una confezione da sei pezzi Ø 30 mm costa circa 2 euro.

  1. Si dà allo scovolino bianco la forma delle due lunghe orecchie dei coniglietti; lo scovolino è disponibile presso Opitec in confezioni assortite nelle tonalità del verde, del blu, del marrone e del rosa (una confezione da 25 pezzi costa euro 1,10).
  2. Si fissa, con un punto di colla a caldo, alla sfera di legno le estremità dello scovolino in modo che rimanga nella forma voluta.
  3. Si prende un pezzetto di spago (circa 20 cm), vi si infilano una o più olive di legno e si fissano le sue estremità sulle spalle con un punto di colla a caldo.
  4. Si completa la decorazione della pancia del coniglietto usando stelline di legno, bottoni, fiori di carta.
  5. Si prepara con alcuni fili di rafia o con il nastro colorato un grande fiocco da fissare sulle spalle del coniglietto.
  6. E’ il momento degli ultimi ritocchi: con un pennarello nero fine si disegnano gli occhi, i baffi e la bocca. Si realizza il naso con una pallina colorata o con piccoli bottoni; un po’ di colore rosa sulle guance dà il tocco finale al nostro coniglietto.

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Carpenteria fai da te | Panoramica completa degli attrezzi che servono

Qualsiasi intervento murario di una certa portata, abbisogna di un lavoro di carpenteria più o meno complesso in funzione di ciò che si intende realizzare. Ecco quali sono gli attrezzi più idonei.

Quando si parla di carpenteria si intende la predisposizione di armature, casseforme, strutture di sostegno in legno e ferro, prima di passare alle gettate di calcestruzzo, l’innalzamento di pareti di mattoni, cemento cellulare o cartongesso. Gli attrezzi per carpenteria che servono in questa fase non sono molti e possono già far parte della dotazione standard. Alcuni attrezzi per carpenteria, più specializzati, possono essere noleggiati, per esempio le betoniere o le macchine in grado di eseguire piccoli scavi, ma anche particolari strettoi combinati per mantenere unite le casseforme nella realizzazione di pilastri, che permettono di abbracciare completamente la struttura per tutto il tempo necessario alla presa del cemento.

Attrezzi per carpenteria – è utile sapere che

sacca portachiodi
◆ La sacca portachiodi, che si assicura alla vita, ci permette di avere a portata di mano i chiodi per la realizzazione di casseforme, strumenti di misura, martello e altri utensili. ◆ Per sollevare pesi sui ponteggi è indispensabile il paranco. Ne esistono versioni leggere, fino a 150 kg di portata, che possono essere montate su un braccio mobile.

Attrezzi per carpenteria

attrezzi per carpenteria

  1. Smerigliatrice angolare: serve per tagliare e sagomare il ferro delle armature, ma anche per incidere cemento, pietra, laterizi, e metalli vari. Per questi lavori si usano dischi di tipo differente.
  2. Punte lunghe: per attraversare le travi di maggior sezione e poter effettuare il fissaggio delle strutture  occorrono punte di lunghezza elevata. Nella maggior parte dei casi l’attacco è di tipo SDS.
  3. Trapano avvitatore: indispensabile in molte situazioni ed esigenze nell’assemblaggio di strutture in legno. Particolarmente pratica la versione a batteria dotata di rinvio ad angolo.
  4. Sega a catena: la sua grande capacità di taglio consente di asportare parti terminali di travature in legno, sagomare pannellature e altro, soprattutto nella realizzazione delle strutture di sostegno dei tetti.
  5. Segaccio manuale: serve per tagliare elementi di minore sezione durante la costruzione di casseforme, tetti, tettoie. La sega a gattuccio elettrica lo può sostituire in pieno e taglia anche il metallo.
  6. Martello da carpentiere: dotato di testa battente e penna levachiodi, presenta un manico abbastanza lungo ed è fornito, sulla testa, di due incavi in cui alloggiare il chiodo e conficcarlo con una sola mano.

Attrezzi per carpenteria per lavorare il ferro

tranciatrice

Oltre al legno delle strutture di sostegno e di gettata, anche il ferro entra frequentemente nei lavori di carpenteria, in particolare nella realizzazione di armature per le gettate in cemento armato. Bisogna quindi disporre di attrezzature in grado di tagliare e sagomare il tondino e il filo di ferro di legatura:

  1. trancia per tagliare rapidamente e con precisione il tondino;
  2. piegaferro a leva da fissare al banco. La testa dell’attrezzo produce le curvature necessarie sulle estremità dei tondini;
  3. tenaglie per avvolgere e tranciare il filo di ferro da legatura;
  4. palanchino per scardinare tavole o legature.

Lubrificante per cerniere e serrature

La casa è piena di meccanismi che richiedono una periodica oliatura per conservarli sempre silenziosi e scorrevoli

Una bomboletta di lubrificante multiuso è sempre utile per eliminare cigolii, sbloccare, pulire e sciogliere la colla degli adesivi. Si tratta di prodotti composti da oli leggeri e additivi che ne allargano il campo di utilizzo.

Sbloccare Serrature

lubrificante-1

Le chiavi che non aprono, o le vecchie serrature che diventano dure da aprire, sono uno degli esempi più evidenti di come possa rendersi utile un lubrificante multifunzione come WD-40. L’erogatore è munito di un sottile tubetto con il quale depositare piccole quantità di lubrificante solo nel punto desiderato.

Cerniere che cigolano

cigolio

I fastidiosi cigolii che provengono dalle cerniere sono dovuti alla frizione che la cerniera sviluppa sul perno facendolo vibrare come un diapason. Con una spruzzata di lubrificante penetrante si raggiunge ogni punto del cardine senza dover alzare il serramento.

Eliminare macchie

rimuovere-macchie

Perdite d’olio, macchie di resina, collante del nastro adesivo, sono difficili da rimuovere anche con i solventi. L’azione detergente di questi lubrificanti multifunzione ha ragione anche degli sporchi più “difficili”. Dopo qualche minuto dall’applicazione i residui possono essere rimossi con l’aiuto di un semplice pennello e uno straccio. Ad ugello ripiegato la bomboletta funziona come un normale spray che produce un getto diffuso.

Meccanismi scorrevoli

lubrificare-porta

I meccanismi che garantiscono alle porte scorrevoli un funzionamento silenzioso e dolce vanno lubrificati e puliti spesso. L’ugello sottile permette di arrivare al cuscinetto, anche se è nascosto all’interno della struttura della porta.

Una lavanderia con Sanitrit SaniVite 3

Nessun limite nelle scelte di ridistribuzione degli spazi in casa: in cantina si può ricavare una lavanderia con lavandino e lavatrice perché allo scarico ci pensa Sanitrit SaniVite 3

Ci sono molti validi motivi per trovarsi nella scomoda situazione di dover raggiungere una colonna di scarico lontana, oppure posta più in alto rispetto a una determinata stanza della casa. La trasformazione di una cantina in lavanderia, per esempio, è già uno di questi, ma potrebbe essere anche quello di voler portare la cucina di casa in posizione meglio esposta verso il sole e la luce, cosa un tempo spesso trascurata. In tutti i casi, il desiderio di rinnovamento e i cambiamenti che avvengono nel corso della vita, come per esempio l’allargamento della famiglia, possono richiedere una migliore riorganizzazione degli spazi di casa. Mentre far pervenire in qualsiasi luogo le tubazioni di mandata dell’acqua fredda e calda non è un grosso problema, perché i tubi sono in pressione, più ostico è potersi liberare delle acque di scarico, visto che se ne vanno via per caduta. La soluzione definitiva, alla portata di tutti, in termini economici e di fattibilità, è SaniVite 3, una pompa per acque bianche prodotta da SFA Italia. La pompa ha dimensioni ridotte e trova posto dentro il mobile del lavandino di cui riceve direttamente lo scarico insieme a quello della lavatrice. Le acque, man mano che si raccolgono, vengono evacuate tramite un tubo di diametro ridotto (soli 32 mm) sino a raggiungere una colonna o una tubazione fognaria, anche se distante o più in alto, rispetto alla nuova lavanderia.

La confezione di SaniVite 3

sanivite

La pompa per acque chiare Sanivite 3 è venduta completamente montata; inclusi nella confezione, ci sono i raccordi e le fascette necessari per il collegamento di tutti i tubi possibili, i gommini e gli elementi di fissaggio a pavimento, i tappi per chiudere ermeticamente le due entrate basse eventualmente non utilizzate.

Collegamenti possibili

collegamenti sanivite

Sanivite 3 ha 4 ingressi e un’uscita. Può quindi ricevere contemporaneamente lo scarico di un lavello, eventualmente anche doppio, una lavastoviglie e una lavatrice; se posizionato in un bagno, tranne il wc, può ricevere gli scarichi di tutte le utenze, quali docce, vasche, lavabo e bidet. I due ingressi, posizionati sul top della macchina, sono quelli indicati per lavelli, lavabo, lavastoviglie e lavatrici. I due ingressi laterali e bassi, invece, sono indicati per docce, vasche e bidet. Tramite il tubo di scarico la pompa è in grado di spingere le acque raccolte sino a 5 m in altezza o 50 m in distanza.

Posizionamento di SaniVite 3

fissare lo scarico

 

 

 

  1. Il locale tecnico esistente e la stanza designata a nuova lavanderia sono separati da una parete, quindi è facile recuperare le mandate dell’acqua, calda e fredda, portando due attacchi sul muro in cui si posizionano lavandino e lavatrice. Ora non resta che collocare il tubo di scarico con diametro di 32 mm, che si deve sviluppare verso una condotta fognaria esistente.
  2. Lo scarico in questo caso esce lateralmente dal mobile, previa foratura con sega a tazza. La curva per la salita deve essere morbida, quindi si mettono in serie due curve da 45° con in mezzo una braga con tappo di ispezione, che in questo caso funziona da valvola di spurgo d’emergenza.
  3. Il tubo sale verso il soffitto e viene immobilizzato mediante tasselli con collari fermatubi di sezione adeguata.
  4. Superata la soletta, il tubo effettua un’altra curva morbida e si orienta verso l’inserimento nella colonna di scarico vera e propria, mantenendo una pendenza dell’1%, in modo da entrarvi dall’alto verso il basso. Ricordiamo che serve una presa elettrica nelle vicinanze della pompa.

Allestimento di SaniVite 3

installare sanivite

lavabo con pompa sanitrit

 

  1. Si predispone la macchina al collocamento in sede, montando sul lato d’appoggio due piccole staffe e applicando i quattro piedini adesivi di gomma che la sollevano dal pavimento. In questo modo viene impedita la trasmissione delle vibrazioni durante il funzionamento della pompa.
  2. Gli ingressi sul top della macchina sono sigillati; se è necessario utilizzarli, vanno aperti tagliando via la membrana che li chiude con un seghetto da ferro.
  3. Lo sbavo del taglio va rimosso con carta vetrata da passare sia all’interno sia all’esterno del bordo, in modo che non ci siano impedimenti all’inserimento dei raccordi.
  4. I raccordi di gomma in dotazione permettono l’innesto di tubi di diverso diametro. I punti da tagliare per adattarli a quelli della sezione corretta sono ben marcati con rilievi esterni che guidano anche il cutter per mantenere il taglio lineare.
  5. Ogni pezzo che si innesta va bloccato con una delle fascette di serraggio in dotazione. La pipa del tubo di uscita può essere orientata a piacere, in modo da far prendere subito al tubo la direzione corretta verso lo scarico.
  6. Gli ingressi alla base, se non utilizzati, vanno chiusi con i tappi in dotazione che hanno un robusto o-ring di tenuta; l’innesto a baionetta del tappo, con solo mezzo giro, assicura il serraggio più sicuro.
  7. Predisposti tutti gli attacchi e chiusi gli ingressi bassi non necessari, si fissa la pompa a pavimento con due tasselli a espansione che bloccano le piccole staffe agli angoli opposti.
  8. Il primo tubo da fissare è quello di uscita, perché è particolarmente rigido; anche questo va fissato a dovere con una fascetta.
  9. Per ultimi si inseriscono i tubi in ingresso che hanno una maggiore flessibilità nella movimentazione per l’innesto.

Guarda il video

Per ulteriori approfondimenti leggi la scheda prodotto di Sanivite 3