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Armadio ristrutturato

Da un armadio ristrutturato si ricava una libreria, eliminando il corpo centrale e apportando le necessarie modifiche ai moduli laterali

A Natale Chiambretti era stato regalato un vecchio armadio di noce, scuro ed elaborato, costituito da due elementi laterali ciechi e una porzione centrale con ante a specchio. Così ha pensato di eliminare solo il corpo centrale e utilizzare i due laterali per costruire una libreria.

Ha scomposto e riportato a legno le parti, ha predisposto i sistemi di unione, ha ricostruito le porzioni troppo danneggiate e ha eliminato le specchiature cieche delle ante, inserendo al loro posto due vetri antichizzati. Piani interni nuovi e finitura a tampone hanno completato il lavoro.

Armadio ristruttturato: sverniciatura, ricostruzione e unione dei due pezzi

 

sverniciare

La sverniciatura delle due parti di mobile utilizzate per comporre la libreria si esegue interamente a mano con raschietto, senza utilizzare prodotti svernicianti.

 

sverniciatura

Un delicato lavoro, che richiede tempo e pazienza, per seguire tutte le modanature e i fregi riducendo al minimo le scalfitture e il conseguente lavoro di regolarizzazione.

 

listelli

Per unire i due elementi si utilizzano listelli sezione 60×40 mm applicati per tutta la lunghezza dell’armadio; si praticano fori Ø 7 mm in cui inserire spezzoni di barra filettata e serrare con dadi e rondelle.

 

listelli-uniti

Nella parte posteriore si utilizzano listelli 80×30 mm con fori per viti Ø 3×40 mm che fanno anche da supporto per i piani.

 

cornice-armadio-ristrutturato

Anche la cornice superiore va collegata: essendo tagliata a 45°, si costruisce un triangolo e lo si scolpisce in modo che dopo l’unione l’aspetto sia quello di un pezzo unico.

 

colonne

Le colonne vengono tagliate e tolte per poterle sverniciare e consolidare, in quanto risultano vistosamente tarlate; stessa cosa per i piedi, rifatti al tornio perché troppo malandati. I piani sono rifatti in rovere 900x350x20 mm.

 

trattamento

Il trattamento delle parti prevede l’applicazione di un turapori steso a pennello e ripassato a tampone; una volta asciutto si passa con paglietta finissima e si ripete l’operazione diverse volte; a questo punto l’armadio ristrutturato è diventato una funzionale libreria.

Applique rustica con damigiana

Un’alternativa ai classici lampioncini da esterno: basta poco a realizzare un’applique rustica

Trovandosi tra le mani una damigiana a collo largo di modeste dimensioni, quelle di norma utilizzate per le scorte di peperoni sott’olio o simili, Giovanni Attolini ha pensato di trasformarla in una lampada da esterni, costruendo un semplice telaio in cui includerla per poterla installare a parete.

Oggigiorno esistono fluorescenti compatte e lampadine a led con il classico attacco a virola che emettono molta luce senza produrre calore e con bassi consumi, ideali per queste situazioni.

Il bulbo di vetro è mantenuto stabile da un sottovaso in plastica avvitato al listello inferiore della cornice; un secondo sottovaso supporta il portalampada e impedisce l’ingresso a polvere e insetti.

Applique rustica: bulbo di vetro in una cornice di legno

 

listelli-legno

Si tagliano quattro listelli di legno sezione 40×40 mm, due lunghi 480 mm e due lunghi 350 mm; i primi due vanno forati passanti a circa 20 mm dalle estremità, al centro della faccia.

 

unione

Gli altri due listelli vengono preforati al centro delle teste; si procede all’unione dei quattro listelli con colla e viti ottenendo una cornice.

 

impregnante

Il legno va trattato con un paio di mani di impregnante per proteggerlo dagli agenti esterni.

 

forare

Su un lato lungo si fanno tre fori del diametro di 8 mm: quello centrale serve per il passaggio del portalampada con tige filettato, gli altri due per il successivo fissaggio a sbalzo.

 

sottovaso-plastica

Sul listello lungo opposto, dall’interno, si fissa in posizione centrata un sottovaso di plastica Ø 200 mm con funzione di base d’appoggio per la damigiana.

 

portalampada

Il portalampada è predisposto con un lungo tige Ø 8 mm in cui passa il cavo di alimentazione e un secondo sottovaso, questa volta di Ø 120 mm, per coprire la bocca della damigiana. Il tutto va inserito da sotto dopo aver avvitato sul tige due dadi: uno serve per bloccare il sottovaso una volta che ha “tappato” la damigiana, l’altro va a battuta sulla parte inferiore della cornice. Un terzo dado si avvita da sopra per concludere il lavoro, mandandolo in battuta.

 

barra-filettata

Nei fori laterali si fissano, con un sistema analogo, due spezzoni di barra filettata che devono sporgere quasi completamente verso l’alto.

 

listelli-paralleli

Le due barre servono per fissare la lampada a un listello della stessa sezione della cornice, lungo 650 mm; avvitando e svitando i dadi sulle barre si regola la distanza tra i due listelli facendo in modo che risultino esattamente paralleli.

 

applique-rustica-sospesa

Una staffa metallica che abbracci buona parte del listello, fissata a parete con tasselli a espansione, permette di sospendere a sbalzo l’ applique rustica.

Portalumini in ferro

Formato da un telaio metallico decorato con figure tipicamente natalizie

 

dis

Tutto è ricavato da un lamierino d’acciaio su cui tracciamo (con un pennarello) tutti gli elementi: le figure, l’arco e le parti diritte. Per ottenere profili perfetti delle sagome prepariamo delle dime in cartoncino e ne seguiamo il contorno con il pennarello. Per assemblare il telaio blocchiamo le giunzioni tra gli elementi orizzontali e verticali con rivetti di ferro ribattuti mentre i portalumini e le figure ornamentali le fissiamo al telaio con bulloncini inseriti in opportuni fori (coincidenti, praticati sia sul telaio sia sulle sagome) e poi bloccati da dadi. Dopo aver fissato tutti gli elementi stendiamo una mano di smalto nel colore preferito su tutto il portalumini.

Cosa occorre

  • Lamierino d’acciaio spesso 0,8 mm da 500×650 mm
  • una cornice ad arco larga 35 mm con profilo esterno 450x600mm e semicerchio con raggio interno 190 mm
  • 1 montante centrale 20×660 mm
  • 4 traverse 20×450 mm
  • 8 portalumini Ø 50 mm
  • 8 figure decorative
  • 13 rivetti Ø 8 mm
  • 8 bulloncini
  • 24 dadi
  • smalto nero
  • 8 lumini

Portalumini: realizzazione

lamierino

Prima di tagliare i vari pezzi conviene pianificare la distribuzione delle sagome sul lamierino, in modo da avere meno scarto possibile.

 

sagome

Ingrandiamo il reticolo con le sagome da ritagliare e riportiamolo su cartoncino.

 

tagli-cesoie

Pratichiamo i tagli con robuste cesoie (meglio se dotate di lame a doppia leva).

 

limare-figure

Le figure vanno poi limate lungo i bordi per eliminare tutte le sbavature e smussare gli spigoli.

 

portalumini-contorno

Il contorno cilindrico dei portalumini si modella attorno a un disco di legno e si chiude con un bullone, il cui corpo funge anche da supporto in quanto si inserisce nel telaio e e nella sagoma, venendo poi bloccato con dado e controdado.

 

fondo

Il fondo dei portalumini è un disco applicato per saldatura. Essendo il lamierino molto sottile, non lo si può saldare ad arco perché si bucherebbe.

 

martello

Se non intendiamo adottare il sistema della saldatura possiamo utilizzare un adesivo bicomponente per metalli (tipo “ferro liquido”) che realizza un’unione estremamente salda. Negli incroci, i pezzi del telaio si sovrappongono completamente e vengono forati contemporaneamente e quindi uniti per mezzo di rivetti di ferro. Si tratta di corti chiodi di ferro che si inseriscono nel foro e vengono poi ribattuti a martellate dopo aver poggiato la loro estremità su un piano duro.

 

Botteghe per il presepe

Le botteghe si adattano molto bene a vivacizzare la scena rappresentata dal nostro presepe

Sergio Curtoni ha adottato la “polimer clay”, cioè una pasta modellabile colorata, distribuita sotto i nomi commerciali di Fimo o Cernit, che cotta in forno a 130°C indurisce diventando robusta e insensibile all’acqua. Si compra in mattonelle nei colorifici o nei centri fai da te.

Molte parti sono state realizzate con listelli di legno, ad esempio i banchi e le cassette, i sacchi con pezzi di tessuto cucito e risvoltato mentre le bellissime ceste sono fatte con sottili fili di plastica e di legno. Non mancano i lavori di intaglio evidenziati nella paletta per il granoturco.

ANTICHE BOTTEGHE

 

pane

Panche e tavolo rustico sorreggono forme di pane di varia forma ottenute con Cernit giallo. La pasta, una volta cotta, può essere anche colorata con tinte acriliche o ad acqua.

 

prosciutti

Il banco dei salumi è adorno di salami, prosciutti e mortadelle. Per realizzarli si adopera pasta marrone, rossa e bianca. La legatura dei salumi si fa prima della cottura in modo da lasciare i caratteristici segni. Una spolverata di fecola dà l’idea delle naturali muffe da invecchiamento.

 

cassette-botteghe

Le minuscole cassettine formate da sottili listelli sono piene di frutti multicolori. La pasta colorata mantiene la brillantezza delle tinte anche dopo la cottura in forno a 130 °C.

 

provole

Nel banco di formaggi non possono mancare ricotta, caciotte e pecorino. I formaggi con la scorza scura si preparano fasciando una pallina di pasta gialla in una sottile sfoglia di pasta marrone.

 

ceste

Con minuziosi lavori di intreccio si possono costruire cesti e gerle usando fili di plastica o spago. Molto adatta anche la parte interna della corteccia di acacia, sottile, ma robusta e flessibile.

Come installare attaccaglie per quadri robuste e durevoli

Se la cornice del quadro o il pannello che supporta un oggetto decorativo sono particolarmente pesanti non fidiamoci delle solite attaccaglie per quadri, ma avvitiamo al legno una piattina di ancoraggio che garantisca sicurezza

Le attaccaglie per quadri che si trovano nelle ferramenta sono di diverso tipo e, scegliendo con attenzione in base a dimensioni e peso del quadro possono reggere anche discreti carichi. Molto fa anche la loro collocazione sul retro della cornice: la zona dev’essere integra e compatta.

Le attaccaglie classiche spesso non vanno bene

Quando il peso dell’oggetto è tale da richiedere il ricorso a un tassello a espansione, la classica attaccaglia in ottone può non essere sufficiente: sui chiodini o sul triangolino di metallo la trazione verso il basso diventa importante, con il rischio che dopo poco tempo ci si ritrovi con il tassello tenacemente inserito nella parete e il quadro sul pavimento, magari con il vetro in frantumi.

Utilizzo di un attaccaglia a piastra

In questi casi, meglio ricorrere a una piastrina avvitata sul retro, valutando che lo spessore del legno garantisca la tenuta delle viti e consenta di aprire un incavo in cui possa scomparire il gancio del tassello (ottimi i tasselli a gancio SB12 fischer), in modo che il quadro rimanga a piombo.

Come installare attaccaglie per quadri robuste

attaccaglie per quadri

1 – Tracciata la mezzeria sul pannello di fondo della nostra cornice, per essere certi che, una volta appesa, sia perfettamente orizzontale, si disegna la sagoma della piattina rettangolare che garantirà un aggancio robusto.

piastrina per quadro

tassello a gancio

2 – 3 Con lo scalpello si praticano due scavi di diversa profondità: il primo di pochi millimetri, quanto basta a ricevere la piattina e farla rimanere a filo del fondo della cornice; il secondo, centrato sulla linea di mezzeria, deve lasciare lo spazio utile alla sporgenza del gancio del tassello.

tassello per quadri

4 – La piattina viene fissata sulla sua sede con due viti da legno che affondino nello spessore della cornice. Si fora il muro e si monta il tassello a espansione con gancio aperto che agisce sul foro centrale della piattina. La cornice, per quanto pesante sia, sarà così appesa in modo del tutto sicuro.

Laboratorio spazioso e attrezzato

Il recupero di una vecchia cantina, già un tempo utilizzata come laboratorio

banco

Tutta l’attrezzatura e molti arredi fatti o modificati dal nonno (come il banco da lavoro, i pensili, i mobiletti e le salamandre), sono rientrati gelosamente nell’intervento di recupero di Marco Masetti, che ne ha così ricavato un laboratorio funzionale.

 

mobiletto

Risanare

Le pareti, quasi tutte in mattoni pieni, vanno spazzolate per rimuovere il materiale in distacco e le marcescenze accumulate negli anfratti.

stuccature

Progressivamente si riprendono tutte le stuccature fra i mattoni con malta fresca.

pittura-a-base-calce

Si applicano diverse mani di pittura a base calce che è estremamente traspirante e permette alle pareti di rimanere asciutte.

 

tappare-buchi

Il pavimento di cemento ha diversi buchi che si chiudono con cemento.

 

grate

Sempre con cemento si fissano intorno alle piccole finestre al piano strada le grate leggere, antianimale.

Scaffali e pensili

raschiare

Le scaffalature presenti, intaccate da svariati punti di ossidazione, si raschiano con una spatola per rimuovere le bolle di vernice e le parti in distacco, poi si passa su tutta la superficie la spazzola montata sulla smerigliatrice angolare.

 

antiruggine

Una mano di fondo antiruggine completa il trattamento preliminare che permette il migliore aggrappaggio dello smalto di finitura.

 

scartavetrare

I pensili e gli altri mobili di legno, sani nella struttura, hanno bisogno solo di una leggera scartavetrata per togliere la sporcizia di superficie e permettere anche in questo caso il migliore aggrappaggio dello smalto.

 

finitura

La finitura scelta è uno smalto all’acqua steso con rullo adatto.

 

riempire-scaffali

Le scaffalature, rimesse al loro posto, si riempiono immediatamente di oggetti.

pensili

I pensili riverniciati e rimontati, pronti all’uso.

Il banco da lavoro

banco-ossidato

Il basamento in metallo mostra evidenti segni di ossidazione; su un lato la lamiera è fortemente intaccata, tanto da essersi in parte polverizzata e deve essere ripristinata.

 

rinforzo-angoli

Un rinforzo nell’angolo è doveroso, come il ripristino del punto d’appoggio dei piedini di gomma. Segue la canonica mano di fondo antiruggine e la finitura a smalto all’acqua.

 

top-legno

Il top di legno richiede soltanto una bella passata con levigatrice orbitale, per rimuovere un sottile strato di legno e uniformare la superficie.

 

impregnante

Due o tre mani di impregnante all’acqua color noce completano il ripristino del top.

 

rivestire-ripiani

Al termine si rivestono i ripiani interni del mobile e poi si rimontano le morse nei loro alloggiamenti sul top, dove trovano posto anche l’aggiuntivo per trapano a colonna e la mola da banco.

Laboratorio: gli ultimi dettagli

pulire-salamandra

La vecchia salamandra richiede soltanto una pulita a fondo per rimuovere la polvere che aderisce più accanitamente; poi si possono rimettere al loro posto i vari utensili manuali.

 

trattamento-armadio

L’armadio a due ante segue il trattamento degli altri mobili di legno; le maniglie e la serratura si rimuovono per poter carteggiare meglio la superficie e per non correre il rischio di rovinarli durante la stesura del fondo e dello smalto.

 

grate-laboratorio

Le grate leggere, di cui abbiamo parlato prima, sono collocate in posizione esterna alle finestrelle, ma internamente rispetto alle sbarre antieffrazione.

Ispiràti dall’arte contemporanea

Tratto da “Fai da Te n.5″ Dicembre 2016/Gennaio 2017”

Autore: Nicla de Carolis

13 passaggi pedonali trasformati in una galleria d’arte a cielo aperto a Madrid per trasmettere bellezza e sensibilizzazione all’educazione civica

 

funnycross

 

Christo Guelov, artista bulgaro che ama i colori, ha reinterpretato le classiche (e noiose, aggiunge lui) strisce pedonali in qualcosa di più, in un pattern giocoso dall’impatto visivo forte, dallo stile pop, per ri-valorizzare l’ambiente urbano e dare nuova forma e significato ad un’installazione pubblica. Le “Funnycross”, oltre all’aspetto estetico hanno un valore di rieducazione del cittadino, sensibilizzandolo al suo comportamento sulla strada da pedone e da guidatore.

 

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Un’idea che aggiungerebbe alle nostre strade bellezza richiamando anche l’attenzione, soprattutto in prossimità delle scuole, facile da realizzare… salvo capire quale potrebbe essere l’iter burocratico che un comune cittadino italiano, bricoleur desideroso di fare qualcosa per la sua città, dovrebbe affrontare per proporre e quindi poter eseguire qualcosa del genere!

 

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Panca relax coperta

Una comoda panca costruita con il legname avanzato dal rifacimento del tetto dell’abitazione e una coppia di mensole collegate ai fianchi rendono i momenti di relax ancora più piacevoli

Giovanni Rivano ha costruito una panca per ritagliarsi un piccolo spazio con ripiani su cui poter posare pipe, tabacco, posacenere, all’occorrenza anche la tazzina del caffè o un bicchiere.

Per costruire questo modello di panchina occorrono circa 15 metri di travetti 80×80 mm e 9 metri di perline maschiate; per la copertura serve un pannello di compensato da 10 mm, dimensioni 1320×1540 mm, da irrobustire con una cornice perimetrale a cui fissare le tavole laterali che permettono il collegamento ai montanti. Le mensole laterali applicate ai braccioli misurano 200×500 mm.

 

tagliare-travi

Dai travetti, lunghi in origine 4 metri, si tagliano con il seghetto alternativo i pezzi con misure un poco abbondanti rispetto al progetto.

 

tagliare-pezzi

Ora che hanno dimensioni più consone, si possono tagliare con precisione sulla sega a nastro; la guida angolare permette di realizzare anche i tagli inclinati alle estremità, ove necessario.

 

piallare

Ogni pezzo va piallato e levigato prima di procedere con il montaggio.

 

incollare

Per assemblare le strutture portanti si utilizzano colla vinilica e viti lunghe 200 mm, inserite dopo aver preforato il legno.

 

fianchi-panca

 

Ecco pronti i due fianchi: il montante posteriore è alto 1500 mm e ha l’estremità superiore bisellata per assecondare la pendenza della copertura, l’altezza a filo superiore del bracciolo è 730 mm, la luce interna ai montanti è 400 mm.

 

finitura

I due fianchi vengono uniti con travetti lunghi 1200 mm che fanno anche da supporto per la seduta, rinforzata da sotto da 4 listelli con interasse regolare. Il supporto per le tavole che compongono lo schienale è fornito da 2 travetti fissati inclinati ai montanti. A parte si prepara la copertura, che va poi collegata esternamente ai montanti tramite due tavole laterali a sbalzo inferiore, rinforzando il tutto con due saette. Come finitura si applicano tre mani di impregnante color verde basilico che ben si intona ai colori del giardino.

Restyling della cassettiera

Per tutti coloro che vogliono rinnovare la casa senza sostituire l’arredamento, ad esempio effettuando un restyling della cassettiera, oggi c’è la possibilità di agire in modo Facile e Veloce

prodotto

Facile e Veloce è uno smalto polivalente all’acqua, monocomponente, a effetto satinato, che fa parte della gamma “i colorabili” di Gapi Paints. È disponibile come base bianca o media, per l’ottenimento di 130 tinte usando i pigmenti in microgranuli predosati. È adatto per l’uso in interni e in esterni per le superfici di mobili in laminato, legno, smaltati, elettrodomestici, pareti in piastrelle di ceramica, marmo, granito, pavimenti in cemento, canali in lamiera zincata, rame e PVC rigido.

 

spugna-abrasiva

L’applicazione è estremamente semplice: basta passare le superfici, che non devono presentare tracce di oli, grassi o cere (in tal caso vanno pulite con alcool etilico), con una spugna abrasiva. Nel caso del legno può andare bene anche la paglietta d’acciaio fine.

Restyling della cassettiera: preparazione dei colori

colori

Dovendo fare due diverse tinte per colorare in modo alternato i frontalini della cassettiera, si separa il contenuto in due vaschette. È importante il rispetto delle proporzioni per l’utilizzo dei pigmenti, forniti in grammature diverse, in modo che le tinte ottenute risultino coerenti alle cartelle colori.

 

preparazione-colori

Si versa il quantitativo necessario di pigmento, seguendo le indicazioni della cartella colori Gapi e si mescola sino a completa dissoluzione dei granuli (minimo 3 minuti).

 

diluire

Al termine della preparazione dei colori si diluisce il prodotto con un 5-10% di acqua e si uniforma mescolando ancora.

 

stendere-colore

Facile e Veloce va steso con rulli di spugna superfine bianco (moltoprene). Il colore va steso rullando principalmente in una direzione e a tratti incrociando nell’altra.

 

colore-non-cola

Il prodotto non cola e permette la massima precisione. Anche nei bordini non è necessario mettere nastro di mascheratura, né è necessario proteggere altre parti del manufatto che non vanno dipinte.

Restyling della cassettiera: finitura

finitura

La resina di finitura bicomponente all’acqua offre a Facile e Veloce la massima resistenza ottenibile. La preparazione è semplice: basta mescolare i due componenti contenuti nella confezione.

 

finitura-trasparente

Il prodotto ha aspetto lattiginoso, ma essiccando diviene totalmente trasparente.

 

restyling-della-cassettiera-top

La finitura trasparente è ideale anche per impermeabilizzare le superfici di legno. In questo caso si applica sul top della cassettiera per rinnovare una volta per tutte la finitura del mobile, lasciando il legno a vista.

Cuccia con tetto rimovibile

Partendo da una vecchia cassa, si costruisce una cuccia per il cane provvedendo a coibentare per bene tutte le parti, incluso il tetto che si mette e toglie a incastro

Cristian Appio ha deciso di riutilizzare una vecchia cassa perché le dimensioni e la struttura si prestano particolarmente bene al nuovo utilizzo.

Copertura rimovibile

tetto-rimovibile

La cuccia scoperchiata dà totale accesso al suo interno per effettuare le pulizie periodiche e all’occasione sostituire il tappetino che si mette solitamente sul fondo.

 

falde-tetto

Le falde del tetto sono unite da due controtimpani che hanno anche il compito di mantenerle bloccate a formare l’angolo corretto: l’angolo deve corrispondere a quello che formano i timpani sulle due facciate della costruzione, in modo che, sovrapponendo il tetto, i profili combacino alla perfezione. Oltre a irrigidire le falde con l’angolo corretto, i controtimpani hanno la funzione di impedire gli spostamenti longitudinali del tetto; per questo vanno montati avendo cura che restino immediatamente all’interno dei timpani.

La costruzione

struttura

Della vecchia cassa resta soltanto la struttura portante e il pannello di fondo. La costruzione inizia dalla parete frontale, su cui va realizzato l’ingresso con apertura ad arco.

 

rialzo

Approfittando del fatto che i listelli della base hanno un certo spessore e lasciano spazio sufficiente al di sotto, si mette un pannello di polipropilene espanso come isolante e poi, a chiudere il tutto, un foglio di legno per rivestimento pareti. Tre listelli messi trasversalmente fanno da leggero rialzo tenendo sollevata la cuccia dal pavimento.

 

rivestimento-pareti

Sempre usando i fogli di legno per rivestimento pareti, si riveste tutto l’esterno della struttura portante; la cuccia ha praticamente preso forma.

 

sandwich

Per semplificare il lavoro, i sandwich (fogli di compensato ai lati e materiale isolante in mezzo) della faccia frontale e del retro sono applicati esternamente alla struttura portante; sui lati, invece, il pannello isolante resta nello spessore del telaio e il foglio interno va in battuta sulla struttura.

 

falde-tetto

Le falde del tetto sono realizzate con il medesimo sistema a sandwich; per rifinire i bordi e lo spigolo di giunzione delle falde, si usano comuni stecche di profilato angolare di legno.

 

controtimpani

I controtimpani sono fatti usando tavole di recupero: non essendo larghe a sufficienza si risolve facendo più pezzi, ovvero due identici per ogni lato, più un terzo che li unisce. Il rimedio non ha alcun impatto estetico perché i controtimpani restano all’interno sia della facciata anteriore sia di quella posteriore della cuccia.

Completamento del frontale

cuccia-ingresso

Per completare il bordo dell’ingresso della cuccia, dove rimangono a vista gli strati che compongono il pannello frontale, si usa un profilato di alluminio a U, largo quanto lo spessore del sandwich. Agli angoli le estremità si tagliano a 45°, mentre per la porzione di arco si effettua una serie di tagli sulle ali della U, lasciando integro soltanto il lato base che a questo punto può essere piegato per prendere la forma dell’arco.