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Giunti metallici: approfondimento

La gamma dei giunti metallici – dalle piastre di grosse dimensioni per unire travi, sino ai piccolissimi serraggi a bussola – risolve le necessità di montaggio delle strutture in legno

Spinature ed incastri denotano indubbiamente maestria nella realizzazione di mobili e strutture di legno. Non sempre, però, questo è possibile, specialmente nei manufatti prodotti industrialmente e proposti in kit di montaggio, per praticità e per ragioni di costo.

Gli elementi metallici contribuiscono a conferire stabilità e robustezza velocizzando il montaggio, ma non solo: pensiamo ad esempio alla necessità di poter smontare un armadio o un letto, per un qualsiasi futuro spostamento nell’ambito della casa. Inoltre, spesso la struttura che si deve assemblare ha dimensioni tali che soltanto macchine a controllo numerico permettono la realizzazione di incastri adeguati, mentre la giunzione con piastre e angolari è facilmente praticabile e robusta.

Quasi tutti gli elementi metallici più evidenti, quali squadrette, piastre e bussole vengono inseriti dall’interno per rimanere celati alla vista. Tuttavia, in molti casi ci sono parti metalliche che meritano di essere evidenziate, come cardini, mappe e chiodi a testa larga che simulano le unioni utilizzate nel passato.

GIUNTI METALLICI: tipi ed applicazioni

giunti-metallici

Le squadrette (1) vengono utilizzate soprattutto per fissaggi ortogonali non attuabili solo con viti o chiodi; per unioni invisibili di testa si ricorre ai tenditori (2), lunghe viti con due piastrine curve alle estremità. Le bussole (3) sono un sistema utilizzato nei mobili commerciali per stabilizzare spinature a secco, smontabili; le piastrine asolate (4) permettono l’aggancio con tenuta data dal peso di gravità.

10 idee per una cena autunnale

10 piatti per fare un figurone organizzando una cena autunnale

Quando si organizza una cena si spera sempre che gli ospiti rimangano soddisfatti. Gran parte del merito va, ovviamente, al cibo portato in tavola.

Qui proponiamo una cena autunnale di 10 portate: 8 antipasti (7 freddi e uno solo caldo), un primo e un dolce. Cose semplici, ma gustose, con una strizzatina d’occhio alla presentazione dei piatti, ove possibile scherzosa.

 

bruco

1.Questo simpaticissimo bruco ha una testa di mozzarella, occhi di carote, bocca di salame e antenne di rucola; il corpo è composto da crackers alternati a fette di salame; il prato su cui striscia è un letto di insalata verde.

 

coccinelle

2.Per rimanere in tema di insetti, queste originali coccinelle si poggiano su foglie di basilico, a loro volta adagiate su fiori di pan carrè. Pomodorini – spruzzati di aceto balsamico – e olive nere compongono le singole coccinelle.

 

maialino

3.Questo maialino rosa altro non è che una mortadellina a cui è stata tolta la buccia; orecchie, coda, zampe e naso sono di wurstel e gli occhi chiodi di garofano.

 

riccio

4. Un riccio decisamente gustoso: la testa è una pera (con tanto di chiodi di garofano come occhi) e gli aculei sono stuzzicadenti che infilzano olive ripiene di peperoni.

 

tife

5.Passiamo dalla fauna alla flora: i fagioli con tonno e cipolla di Tropea si accompagnano a delle tife molto particolari, salatini su stecchi, contornati da foglie di porro.

 

girasoli

6.Questi girasoli sono dei morbidi panini con semi di papavero e patatine, ripieni di tortillas.

 

faccia

7.L’insalata russa non si può certo definire un piatto originale, ma servita dentro un cavolo e decorata a mò di faccia con carote, zucchine, olive e pomodorini stupirà i nostri ospiti.

 

muffin8.Unico antipasto caldo, questo soffice muffin salato con funghi e basilico.
risotto

9.Il nostro main course è un risotto alla zucca che potranno scoperchiare, ancora fumante, direttamente i nostri ospiti.
dolce10.Per chiudere in bellezza questo secondo riccio, decisamente più dolce, è un tiramisù, con occhi e naso di chicchi di caffè e aculei di mandorle conficcate su cioccolato fondente.

Filettatura: alcuni accorgimenti

Con la filettatura è possibile creare la sede per una vite dove non c’è, ripristinare filetti spanati, realizzare una vite partendo da un tondino

La viteria utilizzata in Italia in meccanica e carpenteria è quasi esclusivamente metrica; è contrassegnata dalla lettera M seguita dal diametro della vite. Nella maggior parte dei casi, la filettatura consiste nel creare la sede per una vite dove non c’è neppure il foro, presupponendo l’asportazione di ulteriore materiale; il foro dovrà pertanto avere un diametro inferiore a quello della vite.

I cosiddetti prefori vanno eseguiti nel rispetto delle norme ISO: per poi inserire una vite M6 occorre praticare un foro da 5 mm, per una M8 da 6,75 mm, per una M10 da 8,5 mm.

La realizzazione del filetto avviene con il passaggio successivo di tre maschi (sgrossatore, intermedio e rifinitore) differenti per cresta e diametro d’imbocco. Ogni serie di maschi riporta il tipo di filettatura “Ma” ed il relativo passo, la distanza tra due creste consecutive del filetto; abbiamo così maschi M6x1, M8x1,25, M10x1,5. Questo per le filettature comuni. Per filettare un tondino si utilizza la filiera, un attrezzo con dentatura affilata che avvolge il corpo cilindrico e realizza una scanalatura elicoidale; entrambe le operazioni vanno eseguite con supporti dedicati, la girafiliere ed il giramaschi.

filettatura-disegno

MASCHIATURA

Avanzare nel metallo pieno per formare una spirale calibrata, nella quale la vite possa impegnarsi e “tirare” con efficacia, richiede molta attenzione: il trattamento di cementazione rende i maschi abbastanza resistenti da incidere il materiale, ma al tempo stesso una forza di torsione eccessiva può provocarne la rottura. Occorre lubrificare la zona di lavoro e, di tanto in tanto, compiere mezzo giro a svitare per rompere il truciolo.

 

La maidda trasformata

Avendo la necessità, passione e quel pizzico di creatività nell’arredare la casa in stile antico, ho deciso di cimentarmi in un lavoretto che ricorda gli antichi mestieri Siciliani. Si tratta di una “maidda”, antico recipiente in legno, utilizzato dalle massaie per impastare il pane. Ho voluto riportarlo ai giorni nostri. Dopo un lavoro di restauro del legno, ho realizzato una traversa di sostegno in ferro collegato a due piedi in ferro battuto ondulato. Dopo le saldature, la struttura è stata agganciata alla madia. Per la base è stato collocato un ripiano in vetro da 0.8 mm abbastanza robusto al cui interno è possibile vedere piccoli oggetti d’arredo.

Decorare la zucca di Halloween

La festa di Halloween, fino a pochi anni fa sconosciuta in Italia, si è diffusa anche nelle nostre case. Ecco come decorare la zucca di Halloween per vere atmosfere dark.

UN’ANTICA USANZA

L’usanza di intagliare le zucche con volti minacciosi e porvi una candela accesa all´interno affonda le sue radici tra i Celti nel 2300 a.C.
La leggenda vuole che i defunti vaghino per la terra con dei fuochi in mano e cerchino di portare via con sé i vivi; è bene quindi che i vivi si muniscano di una faccia orripilante con un lume dentro per ingannare i morti.

OCCORRENTE

– zucche;
– candele o lumini;
– coltelli di varie misure e cucchiaio.

PREPARIAMO LA  ZUCCA

  1. Con un coltello a lama lunga asportiamo il fondo della zucca con un taglio netto e preciso, in modo da scoperchiarla e poter accedere al contenuto.
  2. Procediamo rimuovendo dall’interno i semi e le tipiche strutture filamentose fino a quando  la zucca sarà completamente vuota.
  3. Con un pennarello tracciamo gli occhi, il naso  e la bocca sulla superficie esterna della zucca:  in questo modo sarà più facile intagliarli con la lama.
  4. Procediamo all’incisione con un coltello appuntito in modo da penetrare meglio la coriacea buccia della zucca. Terminiamo smussando e correggendo con la lama i tratti incerti del primo taglio.

Taglio legno a mano

Il taglio legno a mano, eseguito con un comune segaccio, può essere preciso senza comportare sforzo

Nel taglio del legno spesso prevalgono esigenze di rapidità e limitazione della fatica fisica. In molti frangenti, però, è possibile procedere con il metodo classico, che prevede l’utilizzo di una sega o di un segaccio.

La grandezza dei denti  – la loro frequenza su base lineare –  è il parametro che ci permette di scegliere un taglio legno più rapido, ma grossolano, oppure uno più lento, ma più preciso. Grandi dimensioni dei denti – e quindi lame con un minor numero di denti a parità di lunghezza – sono utilizzate per tagliare rami e nella carpenteria in genere; denti più piccoli e in maggior numero si usano per il taglio di tavole e cornici, le cui superfici devono congiungersi con altre e combaciare perfettamente.

Per troncare a 90° o 45° listelli, battiscopa, ecc. si usano guide di taglio per cornici; un taglio preciso di una tavola è invece questione di tenere un occhio alla linea tracciata da seguire e uno alla verticalità della lama. Fondamentale è avere il pezzo ben bloccato sul banco da lavoro e poi, dato che il legno ha la tendenza a chiudersi dopo il taglio, serrando anche con forza la lama, per avanzare senza sforzo è necessario inserire uno spessore, che tenga divaricati i lembi flottanti della tavola.

LA STRADATURA

taglio-legno-stradatura

La stradatura è la rotazione applicata ai denti di alcune lame, con lo scopo di asportare un quantitativo leggermente maggiore di materiale rispetto alla larghezza della parte liscia della lama stessa. Le lame di acciaio duro in produzione oggi non permettono di intervenire personalmente sulla loro stradatura.

Auto Camperizzata

Per andare in vacanza liberi dai vincoli degli alberghi basta trasformare la monovolume che si utilizza ogni giorno con una serie di accessori autocostruiti. Scopriamo come realizzare un auto camperizzata

Siete una coppia dinamica che ama viaggiare il più possibile con il budget a disposizione, sfruttando al massimo le occasioni e le tempistiche spesso compresse di un week-end? Per farlo basta disporre di una monovolume , da trasformare in auto camperizzata. Come farlo ce lo illustra l’ingegnere Giuseppe Dieta.

Con il suo Peugeot, Giuseppe parte il venerdì sera, percorre tratte autostradali alla volta di una capitale europea; i consumi sono limitati, essendo quelli di automobile. Si ferma a dormire nella piazzola di un autogrill già in territorio straniero, dove i servizi igienici sono eccellenti; in pochi minuti, ruotando i sedili, l’auto si trasforma in una comoda camera da letto, con i vetri oscurati.

La mattina, dopo la colazione, si prosegue il viaggio verso la meta, dove si va a posteggiare in pieno centro, senza le limitazioni imposte a camper o roulotte. Alla sera, il programma prevede di ripartire immediatamente per un’altra meta, fermandosi nuovamente a dormire in un autogrill, potendo contare per il giorno successivo sulla visita di un altro luogo e sul rientro in serata verso casa. 

Il grande lavoro di allestimento fatto sull’auto ha lo scopo di rendere estremamente confortevoli le notti, potendo contare su una superficie piana e spaziosa, ma anche quello di ottenere uno spazio adeguato per allestire un pranzo o una cena per due, con tutte le comodità del caso, inclusa la dispensa e i ripostigli necessari. Tutto rimovibile per fare dell’auto anche l’utilizzo comune. Andiamo alla scoperta di come realizzare un’ auto camperizzata.

Auto camperizzata – La base di partenza

auto camperizzata

  1. Nel bagagliaio dell’auto camperizzata viene allestita una struttura con pannelli, paratie e comparti articolati in modo che ogni profilo assecondi perfettamente le varie modanature dell’interno auto e, nell’insieme, i pezzi rendano più uniformi e fruibili i volumi. Alcuni pannelli di legno principali delimitano un’ampia zona centrale di forma squadrata. Gli stessi, sull’altro lato, definiscono degli spazi che diventano ripostigli di forma irregolare, data la rotondità della fiancata e gli ingombri dei passaruota. I pannelli trovano incastro nelle coulisse della terza fila di sedili (in questo caso rimossi) cui vengono bloccati mediante robusti elastici per bagagli. Sui pannelli si nota la presenza di altri elementi di legno applicati, conformati per ottenere attacchi, incastri e guide a uso degli allestimenti, anche questi rimovibili.
  2. Così la vettura è configurata per il trasporto di oggetti ingombranti
  3. I vani tecnici laterali restano a disposizione per contenere oggetti vari che, per legge o per comodità, devono essere presenti in auto. In mezzo resta ampio spazio di carico.
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Auto camperizzata – Il progetto

come camperizzare un'auto

Auto camperizzata – La realizzazione

camperizzazione auto

  1. La trasformazione completa richiede l’asportazione dei sedili sia della seconda sia della terza fila (facilmente rimovibili in questo tipo di auto). In questo modo lo spazio a disposizione per gli allestimenti è davvero notevole; si noti anche che il fondo dell’auto risulta perfettamente piano.
  2. Le guide dei sedili rimangono a filo del pianale, ma funzionano perfettamente come incastro per i pannelli verticali. Quelle della terza fila di sedili vengono sfruttate per inserire i pannelli divisori di legno opportunamente dimensionati, cui vanno aggiunti gli elementi sagomati che fanno da guida e ritenzione per gli ulteriori elementi dell’allestimento.
  3. Per immobilizzare i divisori si applica prima un pannello trasversale, messo verticalmente in testa, lato cruscotto, e poi uno di parziale copertura dall’alto. Entrambi restano rimovibili e attuano il blocco mediante tasselli di legno che forniscono incastri ai pannelli che incrociano.
  4. Gli spazi a disposizione sono ulteriormente suddivisi sulla base delle esigenze tipiche di chi viaggia (chi ha provato il camper, la roulotte o un cabinato lo sa). Quindi le guide presenti sono messe ad hoc per porre ripiani e cassetti estraibili, tutti con funzioni prestabilite e funzionali. Le facce esterne dei pannelli vanno rivestite di una sottile moquette antracite, simile a quella che riveste il pavimento dell’auto.
  5. La copertura si completa con altri pannelli, ognuno limitato alla chiusura di un solo spazio, in modo che il gavone possa essere aperto singolarmente, sollevando il coperchio. L’organizzazione dello spazio coinvolge poi anche la zona riguardante la seconda fila di sedili, pur restando facoltativo il montaggio, a seconda del tipo di escursione prevista. L’allestimento inizia con l’applicazione dei pannelli verticali, simili a quelli del bagagliaio, solo di misura più contenuta.
  6. La serie di setti intermedi al completo, mostra alcuni particolari di rilievo: prosegue la presenza di guide e sostegni piano applicati ai fianchi dei pannelli; il pannello trasversale è riferimento di tenuta e supporto anche per questi quattro pannelli; in testa ai pannelli si notano alcune spine di faggio che fungono da incastro e ritegno del piano da mettere al di sopra.
  7. Alcuni coperchi hanno il profilo sagomato per incastrarsi fra loro come una sorta di puzzle; in questo modo si immobilizzano l’uno con l’altro e non si muovono durante il viaggio, nonostante i sobbalzi e le vibrazioni.
  8. Altri coperchi scorrono nelle guide sagomate nei fianchi interni dei pannelli e una volta aperti trovano incastro per rimanere sollevati, lasciando le mani libere per caricare e scaricare.
  9. Estremamente versatile, la sezione di allestimento frontale offre piano d’appoggio per il materasso per la notte e funge da divanetto per il giorno, quando si monta il tavolo per pranzo. Sul davanti si nota una sezione superiore con profilo arcuato che si solleva per accedere ai comparti interni, mentre nella parte più bassa si realizzano capienti cassetti con frontalino sagomato per corrispondere a quello superiore.
  10. Se il viaggio non richiede il massimo della disponibilità di carico, al posto dell’allestimento anteriore si possono lasciare i sedili della seconda fila che, con lo schienale richiuso, occupano lo stesso spazio in altezza dell’allestimento, tanto che è possibile mettere il materasso anche con questa configurazione.
  11. Il materasso di gommapiuma ad alta densità ha quasi le dimensioni di una piazza e mezza; è diviso in due pezzi, uniti da una fodera, per poter essere liberamente ribaltato per l’accesso ai gavoni sottostanti. 12. Molto comoda e ottima per recuperare spazio, la possibilità di ruotare i sedili anteriori con lo schienale verso il cruscotto.

Auto camperizzata – Piccole e grandi soluzioni

accessori camper auto

1. Per le frequenti pause durante il viaggio, per decisioni e nuove pianificazioni, è utile disporre di un piano d’appoggio amovibile.

2-3. Per le colazioni del mattino e i rapidi spuntini, si applica allo schienale dei sedili anteriori un piano a semiluna che si fissa davanti con il velcro, mentre il lato libero è sostenuto centralmente da un bastone, messo inclinato per non recare ingombro alle gambe.

4-5. Il comparto centrale anteriore contiene un gabinetto chimico da barca, con contenitore assolutamente stagno. Ovviamente è un oggetto da usare solo nei casi di estrema “emergenza”, ma che permette di affrontare ogni situazione con maggior serenità.

6. Alcuni cassetti sono senza frontalino perché una sezione del ripiano superiore è incernierata per ribaltarsi in basso chiudendoli.

7. Il ripostiglio dedicato alla biancheria ha uno sportello piccolo e sagomato; la sua rimozione fa accendere automaticamente la luce interna al vano.

8. La paratia trasversale ha uno sportello centrale rimovibile; togliendolo e non montando il gabinetto chimico, si può contare su un gavone centrale del tutto libero sino ai sedili anteriori. Il che permette di caricare oggetti molto lunghi come gli sci.

9. Cose lunghe, ma un po’ meno come i bastoni da golf trovano posto comodamente nei ripostogli laterali.

10. Anche nella configurazione per trasporto ingombranti è possibile mantenere il materasso per la notte: il vano centrale in questo caso viene utilizzato per trasportare un gommone.

11. Un tavolino per due è presto allestito anche all’esterno, appoggiando un piano al paraurti mentre una tavola, incernierata all’altro lato, fa da gamba appoggiata a terra.

12-13. Due bacchette da campeggio, inserite in apposite feritoie, permettono di posizionare le tende da sole per fare ombra nella zona pranzo esterna.

Et voilà! Siamo pronti a partire con la nostra auto camperizzata

Lastre per tetto leggere Easyline

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Lastre per tetto leggere dalle ridotte dimensioni

lastre-per-tetto-leggere-1Le lastre per tetto leggere ONDULINE® EASYLINE sono realizzate in materiale monostrato a base di fibre organiche bitumate, sottoposte a processi di colorazione che conferiscono loro tonalità particolarmente brillanti e piacevoli, molto apprezzati in particolar modo dalla clientela femminile e dai giovani bricoleur.

Le ridotte dimensioni, 100×76 cm, ne facilitano il trasporto e la maneggevolezza. Le lastre Onduline EASYLINE sono leggere e facili da installare.

ONDULINE® EASYLINE si caratterizza per le ridotte dimensioni, che lo rendono questa lastra imbattibile dal punto di vista della maneggevolezza, della facilità di trasporto (entra comodamente nel bagagliaio delle auto) e praticità di posa. Le lastre ONDULINE® EASYLINE sono pensate per realizzare in completa autonomia coperture di piccolo formato, curate nei dettagli e perfettamente impermeabilizzate.

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Onduline® EASYLINE sono sistemi di copertura estremamente apprezzati per la loro leggerezza, flessibilità, robustezza e versatilità. Le lastre fibrobituminose della gamma Onduline® sono perfettamente impermeabili, resistenti alle temperature estreme e a tutte le situazioni climatiche. Sono inoltre resistenti ai raggi UV, resistenti alla flessione e inattaccabili dagli agenti chimici. Questo permette di impiegarle in tutta tranquillità, richiedendo pochissima manutenzione nel tempo.

Come tutti i sistemi Onduline® garantiscono la più efficace impermeabilizzazione con prestazioni garantite nel tempo. I chiodi Onduline® assicurano la perfetta tenuta all’acqua del fissaggio: la tecnologia SealSmart® permette al materiale elastico di ONDULINE® di aderire saldamente attorno a ciascun chiodo, creando così una sicura barriera alle infiltrazioni.

Infine la tipica forma ondulata assicura una efficace ventilazione, consentendo di preservare efficacemente le strutture ed evitare la formazione di fastidiose condense.

I sistemi da copertura Onduline® Easyline sono infatti la soluzione ideale per la copertura di casette da giardino, carport, piccole tettoie, gazebo e rimesse per gli attrezzi.

Colori Intense: un nuovo colpo d’occhio per le vostre realizzazioni

Onduline® propone una gamma di colori tutta nuova per ONDULINE® EASYLINE: le colorazioni “Intense” in 2 varianti, rosso e verde intense sostituiscono completamente i colori basic.

Le nuove colorazioni “Intense” sono prodotte con una tecnologia speciale di verniciatura che le rende brillanti, luminose, dai toni molto accesi e accattivanti, per risultati estetici originali e completamente innovativi nel mercato di riferimento.

Lunghezza: 100 cm

Larghezza: 76 cm

Spessore: 2,6 mm

Altezza onda: 38 mm

Peso lastra: 2,5 kg

Peso per m2: 3,29 Kg

Copertura tetto fai da te con lastre Easyfix

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Le innovative lastre per copertura tetto fai da te ONDULINE® EASYFIX costituiscono la soluzione ideale per tutti gli amanti del fai da te, coniugando una insuperabile facilità di installazione ad una estetica originale e piacevole

copertura-tetto-fai-da-te-2La gamma di lastre da copertura di Onduline si arricchisce di un nuovo prodotto: ONDULINE® EASYFIX, una combinazione di praticità e innovazione per offrire una migliorata facilità di posa, assicurata da un doppio profilo di sovrapposizione che ne semplifica notevolmente le operazioni di montaggio. Questa nuova soluzione di copertura è veloce ed intuitiva da installare. Le nuove lastre ONDULINE EASYFIX offrono un effetto estetico davvero originale e la garanzia di risultati affidabili, rendendo i bricoleurs orgogliosi e soddisfatti del proprio lavoro.

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L’installazione in un lampo

I doppi profili di sovrapposizione sono stampati su entrambe le estremità della lastra per guidare il posizionamento ed il sormonto delle file successive. Ogni fila di lastre viene così disposta con estrema precisione, senza necessità di prendere le misure, eliminando ogni rischio di errore e rendendo più rapida e intuitiva l’installazione, anche per le persone meno esperte.

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Le nuove doppie linee di sormonto semplificano la posa in opera e garantiscono una maggiore tenuta dalle infiltrazioni.

Le lastre ONDULINE® EASYFIX sono leggere e facili da installare. Vengono utilizzate per la copertura di annessi da giardino, posti auto, casette in legno, gazebo ecc.

Le lastre ONDULINE® EASYFIX si caratterizzano per una eccezionale leggerezza, solo 2,77 kg/m2 (4,5 kg per lastra), che ne assicura l’elevata praticità e maneggevolezza. Le loro grandi dimensioni e la facilità di fissaggio con solo 15 chiodi per ogni lastra, rendono l’installazione estremamente semplice e veloce.

L’innovativo profilo, unico sul mercato, è caratterizzato da onde alternate a superfici piatte che consentono un adeguato punto di appoggio in fase di posa e ne favoriscono la calpestabilità in tutta sicurezza.

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Le eccellenti proprietà di ONDULINE® EASYFIX assicurano una elevata impermeabilizzazione garantita 10 anni.

I chiodi e le viti ONDULINE ® assicurano una perfetta tenuta all’acqua del fissaggio: la tecnologia SealSmart® permette al materiale elastico di ONDULINE® di aderire saldamente attorno a ciascun chiodo, creando così una sicura barriera alle infiltrazioni.

Inoltre, l’impermeabilizzazione è ulteriormente migliorata dai profili di sovrapposizione, nonostante la ridotta superficie del sormonto.

La qualità di Onduline® è testimoniata dal marchio stampato su ogni lastra, ove è presente anche un’etichetta adesiva riportante le principali indicazioni di posa.

Caratteristiche tecniche

Lunghezza: 200 cm

Larghezza: 81 cm

Altezza onda: 38 mm

Peso per m²: 2,77 kg

Peso per lastra: 4,5 kg

Superficie utile: 1,34 m2

Lastre da copertura Onduline

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Grazie alle loro forme classiche e all’ampia gamma dei colori dai toni ispirati alla natura, le lastre da copertura  Onduline si inseriscono splendidamente in qualsiasi contesto paesaggistico, armonizzandosi con l’intorno

Costituiscono dunque la copertura ideale per splendide case per le vacanze, per le tipiche soluzioni abitative all’interno di campeggi o aree attrezzate, ma anche per realizzazioni davvero suggestive e insolite nel cuore della natura, a stretto contatto con i suoi elementi, offrendo risposte affidabili e convincenti.

Con la loro leggerezza, unita ad una estrema maneggevolezza e semplicità di posa, i sistemi di copertura proposti da Onduline® costituiscono una soluzione privilegiata per essere installati anche da manodopera non specializzata. Grazie alle dimensioni contenute degli elementi e l’ottimizzazione dell’imballaggio entrano agevolmente in auto e possono essere trasportati ovunque. Senza sforzo e con semplici strumenti per il fai da te è possibile realizzare una copertura a regola d’arte.

Le lastre Onduline®, a base di fibre organiche bitumate e resinate, sono perfettamente impermeabili, resistenti ai raggi UV, robuste e al tempo stesso estremamente leggere (solo 3,6 kg/m2) e possono essere agevolmente posate anche da una sola persona. Le onde assicurano una ottimale ventilazione della struttura della copertura, evitando fenomeni di condensa e stagnazione dell’umidità, mentre la resistenza alle temperature fa registrare variazioni dimensionali ininfluenti anche a fronte di sbalzi termici di 50°C.

Vengono prodotte in due modelli che differiscono dal profilo:

– lastre ISOLA con 10 onde con passo 95 mm.

– lastre ONDEVER con 15 onde con passo 63 mm

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Il comfort interno è assicurato dalle buone doti di isolamento termico e acustico del sistema di copertura Onduline®: il materiale fibroso di cui sono composte permette infatti di attutire in modo egregio il rumore della pioggia battente, mentre la ventilazione della copertura permette di mantenere più bassa la temperatura superficiale della sottostruttura in estate senza che la temperatura esterna si trasmetta direttamente ai locali interni. Il prodotto è inalterabile nel tempo e l’impermeabilizzazione è garantita 15 anni.

Le aggressioni chimiche dovute ai muschi e all’accumulo di foglie, la sollecitazione del vento forte, il sole a picco o i lunghi inverni non costituiscono assolutamente un problema: le coperture Onduline® una volta installate necessitano di pochissima manutenzione e le loro prestazioni restano immutate nel tempo.