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Blocchi di legno fai da te

Incollando più tavolette si ottengono blocchi di legno compatti che possono poi essere lavorati al tornio, anche meglio del massello; occorre scegliere essenze che si prestino a questa lavorazione, prive di nodi e ben essiccate

Chi ha la passione per la tornitura del legno sa bene che talvolta il blocco grezzo si presenta sano e compatto, salvo poi riservare brutte sorprese durante la lavorazione: cavità interne insospettate o zone con fibre poco stabili che vanificano il lavoro iniziale e costringono a procurarsi un pezzo nuovo. Questi inconvenienti si possono evitare se si parte da tavolette prive di vizi e le si assemblano per ottenere dei blocchi di legno compatti; in questo modo si ha anche la possibilità di riutilizzare un buon numero di scarti di legni pregiati che, mescolati in un blocco e torniti, creano magnifiche combinazioni cromatiche.

Per prima cosa occorre preparare ogni singolo pezzo in modo che risulti piallato e ben squadrato; i singoli listelli devono poter aderire uno all’altro senza che restino fessure; vanno pertanto squadrati con la pialla a filo e passati nella pialla a spessore in modo che almeno in una dimensione siano tutti uguali.

Disponendo i listelli orientati nello stesso modo si procede all’incollaggio con colla vinilica di buona qualità e l’impiego di vari morsetti per pressare il tutto. Il blocco così ottenuto può richiedere di essere unifomato alle estremità per un non perfetto allineamento dei listelli in senso longitudinale; in tal caso si rifilano i due lati con la sega a nastro.

DA QUADRO A TONDO

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I blocchi di legno ottenuti con l’incollaggio non possono essere montati direttamente sul tornio: occorre prima tagliare via gli spigoli ed ottenere una sezione ottagonale, con spigoli meno aguzzi. Importante a questo punto è la tracciatura dei centri alle due estremità, per poter applicare correttamente la forchetta del mandrino e la contropunta, sicché i pezzi risultino ben bilanciati e si riducano le oscillazioni.

Graffatrice: approfondimento

Manuale, elettrica o pneumatica: la graffatrice (o graffettatrice o sparapunti) è un attrezzo che serve a conficcare in rapida serie graffette ad U e chiodi per fissare tessuti, pellami, legno

La graffettatura è una tecnica utilizzata per moltissimi tipi di unione, soprattutto quando è necessario distribuire una fitta serie di ancoraggi e comunque ogni qualvolta siano da applicare a ripetizione.

La graffatrice è l’utensile utilizzato per conficcare le graffette, inserite su un caricatore che le tiene premute verso il nasello d’uscita tramite una molla di spinta. Il nasello viene appoggiato nel punto preciso in cui effettuare la giunzione ed è conformato per arrivare anche vicino ai bordi verticali; in quella manuale basta serrare l’impugnatura e la graffetta viene “sparata” nel materiale con una forza che, in molti casi, è regolabile per non danneggiare la superficie.

Nei lavori continuativi la graffatrice manuale può stancare la mano, mentre con un modello elettrico (o a batteria) o pneumatico, basta una leggera pressione sul grilletto per effettuare il fissaggio, con la possibilità di sparare chiodi anche di discreta lunghezza. Le caratteristiche da considerare al momento dell’acquisto sono la dimensione delle graffette (ed eventualmente dei chiodi) ed il campo di regolazione della forza d’inserimento; se si prevede l’utilizzo in esterno, la soluzione a batteria libera da eventuali dipendenze da prolunghe elettriche e compressori.

UTILIZZI DELLA GRAFFATRICE

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L’inserimento in rapida successione delle graffe facilita e velocizza il fissaggio di rivestimenti di carta e tessuto, ma anche di isolanti sottili e reti metalliche su telaio. Con una graffatrice di buona potenza, in grado di conficcare chiodi piuttosto lunghi, è anche possibile applicare rivestimenti di perline con una velocità che rende incredibilmente rapida l’esecuzione dell’intero lavoro.

Misurare e tracciare

Prima di qualsiasi taglio è importante disporre di una linea precisa da seguire, soprattutto quando il pezzo deve collimare con altri in una costruzione. Per la marcatura di linee, perpendicolarità e angoli sono richiesti strumenti semplici ma appropriati

Misurare e tracciare sono operazioni preliminari fondamentali del bricolage. Metro a stecche e flessometro sono utilissimi nella misurazione lineare, ma per la tracciatura è necessario disporre di una riga; la squadra fissa a 90° è indispensabile per la garanzia di una perfetta quadratura. Per angoli diversi da quello retto si utilizza la falsa squadra, uno strumento costituito da due segmenti uniti per un’estremità in modo che possano assumere e “copiare” qualsiasi angolo ed essere bloccati in quella posizione, per riportarlo identico sul piano di lavoro.

Non può mancare anche il truschino per tracciare linee a distanza fissa dal bordo del piano, ma non è finita: per una dotazione che possa definirsi completa occorrono un compasso per disegnare archi e cerchi, un curvilineo per le sagome curve più complesse ed un buon calibro per rilevare con esattezza gli spessori ed i diametri esterni con le punte grandi, quelli interni con le punte più piccole e la profondità di fori o sedi tramite l’astina che fuoriesce da un’estremità.

CON IL TRUSCHINO

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Questo attrezzo è molto utile quando occorre misurare con esattezza uno spessore o una distanza da riportare su un altro pezzo. È piuttosto facile da autocostruire: occorre un blocchetto di legno con uno o due fori in ognuno dei quali inserire un’asta graduata che ad un’estremità riporta un ago o un foro per inserire una matita. Una vite che attraversa il blocchetto consente il bloccaggio dell’asta.

Giuntare i fili: approfondimento

Bisogna rispettare alcune regole per evitare surriscaldamenti dei conduttori, rischi di corto circuito ed utenze che restano sotto tensione anche con l’interruttore spento

Prima di iniziare a giuntare occorre togliere tensione all’impianto o scollegare la spina dalla presa di corrente ed avere comunque alla mano attrezzi provvisti di adeguato isolamento. Se l’impianto è suddiviso a zone, il tester o il cercafase ci aiutano a capire se abbiamo escluso correttamente la zona di lavoro.

Quando si spellano i conduttori, bisogna fare attenzione a non recidere parzialmente i fili di rame: se la sezione si riduce, il passaggio di corrente fa surriscaldare il filo e può causare un corto circuito.

L’unione di più cavi si effettua con i cappellotti, più sicuri e meno ingombranti dei mammut. Sono elementi costituiti da un morsetto di rame dove un robusto anello riceve la treccia composta dai fili da giuntare; sul fianco dell’anello è posta una vite per comprimere la treccia, rendendo così i fili solidali. Attorno all’anello di rame c’è un guscio isolante da quale devono fuoriuscire i conduttori con il loro rivestimento isolante integro.

CON ISOLANTE RIMOVIBILE

I cappellotti per giunzione di conduttori sono di diverse dimensioni proprio per poter scegliere quella che permette l’agevole inserimento della treccia, senza che ci sia un lasco tale da non garantire il buon serraggio da parte della vite. Inoltre i cappellotti si trovano anche con isolante rimovibile;

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in tal caso si inserisce la treccia e la si fissa nel morsetto di rame,

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prima di avvitare su di esso il guscio isolante di plastica.

Metrica

Fondata nel 1949 a Danta di Cadore, un paese a 1400 m di altezza nel cuore delle Dolomiti. Metrica iniziò da pochi operai con la produzione di metri e calibri a corsoio.

Sviluppatasi rapidamente, nel 1955 nacque un nuovo sito produttivo ad Arzignano (VI) dove fu possibile ampliare notevolmente la gamma produttiva, comprendendo anche squadre, livelle, misuratori di spessore, micrometri, alesametri e comparatori.

Nel 1964 fu creata la sede commerciale a Milano, affermando progressivamente la propria presenza su tutto il territorio nazionale ed iniziando la penetrazione nei mercati esteri.

Oggi Metrica è presente in oltre 30 Paesi (Europa, Medio Oriente, Paesi oltre Oceano) con un’ampia rete di agenti e distributori. Negli anni, la gamma si è ampliata sino a coprire gran parte dei prodotti di misura richiesti nei settori della meccanica e dell’edilizia.

Negli anni ’90 è stata tra i primi a sviluppare la tecnologia dei livelli a laser a pendolo, all’epoca pionieri degli attuali autolivelli laser che hanno enormemente semplificato le operazioni di misura,tracciatura e controllo nel campo delle costruzioni edili.

Metrica dispone oggi di una vasta gamma di autolivelli, in grado disoddisfare ogni esigenza. Numerosi sono i brevetti sviluppati dal proprio staff tecnico, con l’obiettivo costante di trovare soluzioni nuove per rendere il lavoro più semplice, più veloce e contemporaneamente più preciso.

Strumenti particolarmente utili, come i Telefix (misuratori telescopici fino a 10m) e Quadranfix (misuratori d’angolo per edilizia), così come modelli originali tra i flessometri, i metri a stecca o livelle, hanno fatto di Metrica un punto di riferimento affidabile per il settore della misura e controllo.

Per soddisfare le esigenze di tempestività del mercato, Metrica ha recentemente installato, nella propria nuova sede di San Donato Milanese, un magazzino automatizzato capace di gestire più di 3.000 pallet ed assicurare puntualità e prontezza di evasione degli ordini.

Saldatura ad arco

La saldatura ad arco è il sistema migliore per unire in modo rigido e robusto elementi di ferro, acciaio e, con alcuni accorgimenti, alluminio, ghisa ed altri metalli

La saldatura ad arco sfrutta il principio secondo il quale parti metalliche attraversate da una corrente elettrica a basso voltaggio (ma con intensità sufficientemente alta da far scoccare un arco voltaico), tendono a sciogliersi per effetto dell’altissima temperatura generata dall’arco stesso. Fra le due parti in gioco, una è rappresentata dall’oggetto che necessita di saldatura, solitamente effettuata per unire due parti staccate; l’altra è un elettrodo rivestito, ovvero la stecca di metallo compatibile con quello che dobbiamo saldare, ricoperto da sostanze che in presenza di arco creano un campo gassoso atto a proteggere e migliorare il bagno di fusione del metallo.

Saldare bene, cioè ottenere belle e robuste saldature, richiede un po’ di pratica e la conoscenza di alcune regole.

Durante l’operazione l’elettrodo va tenuto con una leggera inclinazione sulla superficie da saldare; deve essere inoltre trascinato lungo i lembi da unire avvicinandolo progressivamente mano a mano che si scioglie (e quindi si accorcia), con una velocità tale da permettere la deposizione di una quantità regolare di materiale. Il bagno di fusione si solidifica rilasciando in superficie la scoria di saldatura da rimuovere con la martellina.

Leggi la nostra guida su come saldare correttamente

RINFORZI NEGLI ANGOLI

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Raffreddandosi, il metallo fuso si ritrae tirando fortemente i due lembi; per questo è necessario bloccare nel miglior modo possibile i pezzi con morsetti e strettoi e poi dare alcuni punti di saldatura a distanze regolari, prima di eseguire la saldatura finale.

Per irrobustire giunzioni ad angolo retto, sia in caso di piattine, sia di angolari, è meglio applicare rinforzi, anche questi prima “puntati” e poi saldati completamente.

Well-made.it, il nuovo sito del “fatto bene e fatto a mano” dove trovare i migliori artigiani italiani

Tutto ciò che è concreto “fare” è musica per le orecchie di chi ama il bricolage

Ci entusiasma la nascita di Well-made.it: il nuovo portale, online da pochi giorni, che ha l’obiettivo di far scoprire agli appassionati il variegato e affascinante mondo dell’artigianato made in Italy.

Il nuovo portale, online da ottobre 2016, ha un obiettivo ambizioso: orientare gli utenti all’interno del variegato mondo dell’artigianato made in Italy

 

artigianato-borse

 

Quattro gli attori coinvolti: utenti, artigiani, circuiti e ambasciatori. Il meccanismo è quello che per tripadvisor si è dimostrato vincente, quello delle recensioni. Il tutto in un clima social, con l’intento di accrescere nel tempo una community di amanti del “ben fatto”.

Gli artigiani che si sono distinti per meriti e pregio della loro opera vengono “segnalati” grazie ai circuiti – associazioni e progetti che promuovono l’artigianato artistico italiano – e pubblicizzati su Well-made.it. Gli ambasciatori esprimono su di essi le loro valutazioni e gli utenti, che hanno modo quindi di contattarli agevolmente, possono poi recensirli.

 

artigiani

 

Le categorie sono molto varie, dall’arredamento alla musica, dall’abbigliamento all’oreficeria, dalla legatoria al restauro.

Well-made.it ha due enti fondatori: Whomade – un progetto nato per rilanciare l’artigianato d’avanguardia –  e La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte – un’istituzione privata non profit orientata alla tutela e diffusione dei mestieri d’arte.

Combinata per legno | Guida alle operazioni di taglio

Affrontiamo in questa dettagliatissima guida le prime basilari lavorazioni che fanno riferimento alla sega circolare di cui ogni combinata per legno è dotata; usata con l’ausilio del vagone, con la guida parallela o con la riga angolare, permette di fare tagli convenzionali, con lama verticale o inclinata da 0 a 45°, e di squadrare pannelli irregolari, tutto con grande precisione

Con la nostra nuovissima macchina combinata per legno prendiamo in considerazione singolarmente, una dopo l’altra, le varie lavorazioni di cui è capace. In questa guida impareremo a tagliare il legno con la combinata con la sega circolare, limitandoci a mostrare le funzioni di base, quelle che si presentano in modo ricorrente, cercando di mettere in luce i vantaggi che la combinata per legno offre, caso per caso. Iniziamo con l’operazione di montaggio della lama, che può capitare di dover fare spesso per montarne una più idonea al tipo di legno in lavorazione. Di conseguenza è possibile dover regolare l’altezza del coltello separatore cui è fissata la cuffia di protezione. Entrando nel merito delle protezioni, oltre al montaggio e posizionamento della cuffia, conosciamo le altre misure di sicurezza che si devono e possono osservare per lavorare in tutta tranquillità. Per quel che riguarda il taglio convenzionale, scopriamo tutte le possibilità di regolazione: dopo l’altezza della lama e l’inclinazione sul piano di lavoro, vediamo anche come si regola l’altezza dell’incisore e come si effettua la sua centratura rispetto alla lama. La squadratura è quel processo che consente di ottenere un pannello di legno rettangolare o quadrato, ovvero con i quattro angoli di 90° precisi e i quattro lati paralleli a due a due. Di questa lavorazione facciamo un esempio completo, documentandone le fasi con foto passo-passo.

Importati precisazioni per tagliare il legno con la combinata

  • Tutte le regolazioni e anche i posizionamenti dei pezzi vanno eseguite a macchina ferma, interruttore d’avviamento su OFF e spina di alimentazione scollegata.
  • Il vagone va immobilizzato mediante una delle due leve presenti alle estremità.
  • Tutti gli interventi sulla lama e sulle parti limitrofe vanno eseguiti con i guanti di protezione.
  • In questa guida illustriamo solo per necessità redazionali e illustrative, la circolare in funzionamento senza la cuffia di protezione che, al contrario, deve essere sempre montata.

Avviamento e sicurezza della combinata per legno

accensione combinata per legno

  1. In una combinata per legno possono esserci diversi motori e, naturalmente, ci sono sempre più possibilità di lavorazione. Per avviare la combinata per legno, quindi, dopo averla collegata elettricamente, bisogna agire sul selettore che predispone all’attivazione della funzione del motore e della lavorazione scelta. Le icone serigrafate sul quadro comandi non lasciano adito a dubbi: selezioniamo la sega circolare.
  2. Il passo successivo, da fare solo quando è tutto pronto e si è gia avviato anche l’aspiratore, è accendere il motore selezionato, portando su ON l’apposito selettore.
  3. La dotazione della combinata per legno utilizzata in questa guida, l’eccellente Minimax LAB 300 Plus comprende due tipi di spingitori: uno lungo, di colore arancione, da usare come estensione del proprio braccio e della mano, l’altro di dimensioni più ridotte, ma dotato di una maniglia, che va fissato su un pezzo di scarto a proprio piacimento.
  4. Il fissaggio si effettua con 4 viti (in dotazione anch’esse), che permettono di immobilizzare lo spingitore sul legno di scarto, scelto opportunamente per estendere il punto di spinta a seconda delle necessità del momento (quindi volta per volta si può cambiare).
  5. Così le mani sono al sicuro rispetto alla lama in rotazione e l’appoggio legno con legno risulta molto efficace. Lo spingitore così fatto è più indicato per i pannelli sottili (nel senso dell’altezza una volta appoggiati sul piano di lavoro) e larghi, mentre quello arancione è più indicato per i pezzi più alti. Tutti e due sono fatti di materiale truciolabile che non rovina la lama se dovessero entrarvi in contatto.
  6. Se premuti, i pulsanti d’emergenza fermano immediatamente la macchina; per il riavvio bisogna riarmarli con una rotazione.

Tagliare il legno con la combinata – Montaggio della lama

lama per sega circolare

  1. Per accedere al vano della lama bisogna traslare il carro vagone completamente a destra, alzare completamente il gruppo sega agendo sul relativo volantino sino a fondo corsa, svitare un nottolino di blocco della protezione e farla scivolare in fuori fino a che non trova scontro.
  2. Si fa ruotare la puleggia superiore facendo collimare il foro laterale con l’incavo presente sul piano di lavoro in modo da potervi inserire l’apposito perno, in dotazione alla combinata per legno. A quel punto la puleggia è immobilizzata e si può allentare il dado per rimuovere la ghiera di ritenzione.
  3. La scelta della lama è relativa al tipo di legno che si deve tagliare: a parte la regola grossolana secondo la quale lame a denti radi sono più rapide, ma meno precise, bisogna considerare anche che nell’ambito della lame a denti fitti ci sono quelle indicate per truciolari, per legni nobilitati, per tagli lungo vena e per tagli contro vena. Quella che stiamo montando ha 72 denti, è il modello D4W della GammaZinken e per noi è un’ottima lama, precisa e versatile perché risolve in modo sorprendente anche nei tagli più “spinosi”.
  4. La lama va inserita nel perno: vista da questa posizione ruota in senso orario; quindi, la si mette con i denti della parte alta rivolti verso destra, ovvero la direzione d’arrivo del legno.
  5. Si riposiziona la flangia, innestando lo spinotto di sicurezza che ne impedisce la rotazione a vuoto.
  6. Si riavvita il dado e si serra con la chiave in dotazione.
  7. Si tenga conto che la filettatura del perno è sinistrorsa, pertanto per stringere il dado bisogna ruotarlo in senso antiorario, il contrario di ciò che è normale. Questo perché, dato il senso di rotazione della lama, il dado non possa mai allentarsi da solo, inavvertitamente.
  8. Richiusa la protezione del vano e rimesso in posizione il nottolino di sicurezza, che tra l’altro disattiva l’accensione della combinata, si può calzare la cuffia di protezione sul coltello divisore e stringere il morsetto che ne blocca gli spostamenti.

La regolazione

regolare altezza lama combinata

  1. La principale e più frequente regolazione della circolare è quella che si fa alzando e abbassando la lama. Il volantino si innesta nell’alberino che provvede al movimento e, impugnando la manovella, si passa velocemente dalla posizione della lama completamente incassata sotto filo piano a completamente estratta per la massima altezza di taglio e viceversa.
  2. Qualora fosse necessario mantenere una precisa altezza della lama sul piano, togliendo il volantino si accede alla leva di blocco posta sul lato sinistro dell’alberino.
  3. La regolazione dell’altezza della lama nella combinata per legno è importante perché questa lavora al meglio se c’è una proporzione fra la sua altezza e quella del pezzo da tagliare: è consigliabile che la lama sporga sul pezzo dell’intera altezza di un dente più 2 o 3 millimetri di abbondanza. La misura può essere presa con un metro.
  4. Non essendo necessaria una precisione millimetrica, si può anche mettere il pezzo di fianco alla lama e sollevarla sino a quando i denti non sporgano nel modo giusto.
  5. Il coltello divisore ha una regolazione ideale che si fa una tantum: nel punto in cui risulta più vicino alla lama, ossia verso l’estremità, fra i due devono esserci almeno 3 mm, mentre nel punto in cui restano più lontani, ossia alla base, devono esserci circa 8 mm.
  6. La cuffia di protezione è innestata al coltello divisore, quindi, se è stata fatta bene la regolazione al punto precedente, la cuffia montata deve coprire una parte della lama.
  7. Non resta che verificare quanto spazio resta fra la cuffia e il pezzo da tagliare, nel momento in cui lo si avvicina alla lama. Ideale è trovarsi con uno spazio minimo (3-5 mm). Con l’esperienza si finisce per regolarsi valutando a occhio questo spazio per sapere che i denti della lama sporgono dal legno in modo sufficiente. Con le regolazioni così fatte si ottiene precisione di taglio e sicurezza per sé stessi.

Taglio inclinato del legno con la combinata

taglio angolato con combinata

  1. Inclinando la lama bisogna stare attenti a due cose: prima ancora di agire sul manettino per inclinarla bisogna abbassare completamente la lama dell’incisore, che deve sempre essere a zero durante questo tipo di taglio. In secondo luogo, non si deve avvicinare troppo la guida parallela, soprattutto se è messa con la riga in piedi, perché può entrare in collisione con la lama, cosa che può succedere anche quando non sia tutta estratta e la si tiri su inavvertitamente per un taglio successivo.
  2. Il manettino di regolazione ha un suo blocco laterale con manopola. Mentre altre regolazioni, pur avendo anch’esse un blocco, si possono lasciare libere per poterle usare più rapidamente, questa è meglio serrarla tutte le volte, per la facilità con cui si può incorrere in errori di lavorazione qualora dovesse muoversi anche solo leggermente.
  3. Data la collocazione sul lato della macchina, il manettino va messo in sede solo quando c’è effettivo bisogno di regolazione.
  4. Ruotando il manettino, l’indicatore si sposta sulla scala graduata e mostra l’angolo di inclinazione impostato. Si noti come anche le due regolazioni dell’incisore abbiano una sede asolata, in quanto seguono i movimenti di inclinazione della lama.

Taglio obliquo del legno con la combinata
taglio obliquo combinata per legno

  1. La riga telescopica può essere bloccata con un’angolazione che va da 0° a ± 45°.
  2. Per regolare la riga si libera la manopola posta sotto il telaio, la si muove lungo l’asola in cui può correre e la si stringe una volta ottenuto l’angolo corretto, senza dimenticare di far traslare l’intera riga, per tenerla sempre più vicino possibile alla lama.
  3. L’angolo è indicato dalla scala graduata sul piano a squadrare.
  4. Il fulcro attorno al quale la riga ruota è un perno inserito in una sede sul telaio a squadrare, che di queste sedi ne ha due
  5. in modo da poter inclinare la riga con angolo positivo o negativo.

Battuta della riga

fissaggio legno carrello combinata

  1. La riga ha una battuta mobile che scorre e si può fissare con l’apposita manopola facendo riferimento alla scala millimetrata. La misura indicata è la distanza dallo scontro sollevato alla lama.
  2. In presenza di pezzi lunghi lo scontro si appiattisce e concede il passo al legno, mantenendolo solo perfettamente parallelo alla riga;
  3.  nel caso di necessità di ripetizione di tagli di identica lunghezza, basta portare il pezzo allo scontro e procedere con la serie di tagli, ottenendo così il numero voluto di pezzi uguali.

La guida parallela per tagliare con la combinata per legno

guida parallela

banco combinata

  1. Per ottenere sempre la massima precisione bisogna controllare periodicamente che la misura indicata sulla scala millimetrata della guida di scorrimento della combinata per legno corrisponda effettivamente alla distanza fra la lama e la guida parallela.
  2. In caso di mancata corrispondenza delle due misure, bisogna allentare le due viti di serraggio presenti sulla guida di scorrimento, che, avendo sede asolata, permettono di modificare l’angolazione della guida parallela quanto serve per ottenere la misura precisa.
  3. Ovviamente tutte le manopole presenti sul gruppo della guida parallela hanno una specifica funzione. Per il posizionamento si porta la guida sulla riga millimetrata sino a raggiungere sommariamente la misura voluta.
  4. Si stringe la manopola laterale, serrandola fermamente.
  5. Regolando la manopola superiore, si ottengono movimenti micrometrici di tutta la guida parallela sulla scala millimetrata, che consentono di impostare la misura di taglio con la massima precisione.
  6. In ultimo si abbassa la leva laterale che blocca la guida parallela nella posizione voluta. Questa leva è studiata in modo da non indurre alcuno spostamento della guida parallela nel momento in cui la blocca sulla guida di scorrimento.
  7. La riga della guida di scorrimento può assumere due posizioni sul gruppo: quando è in piedi, come nella foto, fornisce un appoggio migliore per i pezzi da tagliare di elevato spessore.
  8. Per metterla orizzontale, ovvero con il suo lato più esteso appoggiato sul piano di lavoro, bisogna allentare le due manopole a leva presenti sul gruppo, estrarre la riga e inserirla nel lardone con il suo lato corto. Quindi si tornano a serrare le due leve.
  9. In questo modo, la guida parallela offre supporto valido solo a pannelli di limitato spessore, tuttavia la sua resistenza alla pressione laterale aumenta considerevolmente e si ottiene una maggiore precisione.

Come squadrare un pannello con la combinata per legno

squadrare il legno con la combinata

Per mostrare le fasi del processo di squadratura con la combinata per legno abbiamo usato un pannello frutto di una precedente lavorazione: la necessità è quella di ritornare ad avere un foglio perfettamente squadrato, riducendone le dimensioni il meno possibile, quindi senza badare all’ottenimento di particolari misure in lunghezza e larghezza. Si tenga conto che la squadratura è un procedimento usato spessissimo anche in presenza di pannelli che paiono già rettangolari; la si fa per poter contare su bordi perfetti e rinnovati, senza alcuna minima sbrecciatura, che meglio si accoppiano con gli altri elementi di una costruzione.

  1. Primo taglio: si sceglie un lato, solitamente uno dei due lunghi, del pannello da squadrare e lo si blocca sul vagone. Dato che non c’è alcun lato diritto, si usa la battuta a tegola all’estremità anteriore e un pressatore dalla parte opposta. Il posizionamento deve essere fatto in modo da rispettare quanto possibile (in molti casi bisogna andare a occhio) la longitudinalità del pezzo e regolarne la posizione di taglio in modo da rimuovere il minimo indispensabile, per fare poco scarto.
  2. Secondo taglio: si monta la riga telescopica regolata a 90° sul telaio di squadro. Si appoggia il pannello alla riga con il lato appena tagliato, si regola l’ampiezza del taglio tanto da rimuovere le imperfezioni, si blocca con il pressatore e si taglia.
  3. Il procedimento nel terzo e quarto taglio non cambia: si deve sempre girare il pezzo appoggiandolo alla riga telescopica con il lato tagliato appena fatto. Se ci può essere una differenza rispetto a prima, sta nel fatto che volendo ottenere un pannello con misure specifiche sono proprio questi due tagli che vanno calibrati affinché risultino la larghezza e la lunghezza volute.
  4. Ecco il risultato della squadratura: il pannello che si ottiene ha bordi vivi e regolari, angoli precisi sia nell’ampiezza, sia negli spigoli, cosa estremamente importante nell’unione di parti durante una costruzione.

Uso dell’incisore nella combinata per legno

incisore combinata

Il taglio di pannelli nobilitati richiede l’utilizzo dell’incisore, con cui si ottengono spigoli perfetti anche sul lato di uscita della lama (4). L’incisore è una piccola lama, posta davanti alla circolare in modo che incida la superficie del pannello prima dell’azione di taglio vera e propria. Ruota in senso contrario rispetto alla circolare. Affinché si lavori bene, bisogna curare due impostazioni basilari: la prima è che l’incisore sporga dal piano (1) di 1-1,5 mm (tanto deve affondare) e la si fa agendo sull’apposita manopola (2); la seconda è che sia perfettamente allineato con la lama principale, in modo da non mangiare lateralmente e lasciare un taglio che sembri fatto da un’unica lama. Per questa regolazione si agisce sulla seconda manopola (3).

Accessori per tagliare il legno con la combinata

manopola di guida per taglio legno

  1. Per la movimentazione del carro ci si può “aggrappare” a diversi elementi presenti qua e là, tuttavia il metodo più sicuro, che dovrebbe diventare la prassi, o meglio, un’abitudine, è quello di utilizzare la manopola di alluminio data in dotazione, che si inserisce nella coulisse laterale del carro stesso.
  2. Altro componente utilissimo, anche questo in dotazione alla Minimax LAB 300 Plus, è la battuta a tegola. La sua particolare conformazione permette di posizionare e immobilizzare all’estremità anteriore i pezzi lunghi, che in questo modo non tendono a sollevarsi durante il taglio, mentre noi spingiamo al lato opposto.

Aprire grandi fori

Quando servono sedi o fori circolari di diametro elevato le punte elicoidali non bastano, c’è bisogno di altri accessori

In molte situazioni si rende necessario praticare nel legno un’apertura circolare di diametro un po’ troppo elevato per essere definita “foro”, tant’è che le punte da legno normalmente non superano i 15 mm di diametro. Un caso tipico è quello delle sedi per le cerniere delle antine, per le quali vengono utilizzate le punte Forstner.

Il codolo rimane simile a quello delle punte tradizionali, mentre la parte attiva ha un corpo che arriva a 60 mm di diametro, costituito da due taglienti principali e, spesso, da altrettanti taglienti periferici. La punta di centraggio incorporata facilita l’avvio del foro; le punte Forstner sono l’ideale quando si tratta di aprire sedi cieche, in quanto lasciano il fondo liscio e piano.

Ci sono poi le punte a lancia (mecchie), per fori grossolani, la cui lunga punta di centraggio torna comoda, ad esempio, per lasciare una traccia guida sul pezzo sottostante, come per l’inserimento di grossi tirafondi. Per fori passanti di dimensioni maggiori si utilizzano le seghe a tazza, iniziando il foro dal lato a vista in quanto l’attraversamento del legno può scheggiare la superficie opposta al foro. Per fori veramente grandi occorre ricorrere al seghetto alternativo munito di guida a compasso o, per una maggior precisione, alla fresatrice.

CON LA FRESATRICE

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La guida a compasso per fresatrice non è altro che un’asta da inserire nella sede utilizzata per la guida parallela; da un lato dispone di un perno appuntito che si fissa nel centro e l’asta determina il raggio del cerchio che si vuole tracciare. L’asportazione della porzione circolare di legno va eseguita in più passate; con questo accorgimento si ottengono bordi praticamente lisci senza levigature aggiuntive.

Forare tondini con precisione

Per forare con la massima precisione bisogna che il trapano sia fissato su un supporto a colonna ed il pezzo deve essere bloccato e perfettamente centrato

Forare tondini di legno o ferro è indubbiamente più complesso che lavorare su travetti o su pezzi squadrati, che dispongono di superfici piane sulle quali si traccia con facilità il punto da forare, con le ganasce di qualsiasi morsa fanno buona presa.

Le piccole morse utilizzabili con i supporti a colonna possono bloccare al massimo un manico di scopa, talvolta neppure quello. L’apertura c’è, ma le ganasce non hanno profondità sufficiente a serrare tondini superiori a 20 mm di diametro. Resta il fatto che lo sforzo si concentra in un unico punto della circonferenza, per questo alcune morse facilitano la presa dei pezzi tondi grazie ad una scanalatura longitudinale a V al centro della piastra di contatto delle ganasce.

Alcuni supporti a tuffo per trapano dispongono di un’analoga scanalatura al centro del piano d’appoggio del pezzo, che in questo modo viene automaticamente centrato sotto la punta. Il problema si ripropone se si devono forare tondini di diametro maggiore, magari dovendo eseguire una coppia di fori esattamente a 90° come accade per le gambe dei tavoli; in questo caso l’unica soluzione è l’autocostruzione di un supporto.

UN SUPPORTO UTILE

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Da un travetto di sezione 70×80 mm, lungo almeno 150 mm, si può ottenere un prisma che facilita il mantenimento in posizione di tondini con diametro fino a 60 mm. Regolando la profondità della circolare da banco, si praticano quattro tagli longitudinali al centro di ogni faccia, completando poi il lavoro per ottenere 4 diverse scanalature a V, da levigare per bene.